«Un lungo tempo di esposizione dà all’anima il tempo di emergere. E lasciare il tempo alla possibilità di intervenire», è la frase che campeggia nell’ultima sala della mostra dedicata al grande fotografo Paolo Roversi.

Al Palais Galliera di Parigi è in corso, dal 16 marzo al 14 luglio 2024, un’esposizione che celebra il fotografo italiano, parigino d’adozione, grazie a una selezione di 140 opere tra immagini inedite, stampe Polaroid, gli archivi (riviste, cataloghi, ecc.).  rivelano il percorso professionale e artistico di quest’eccezionale fotografo di moda. Conducendo il visitatore dall’ombra verso la luce, la scenografia fa del Palais Galliera lo studio dell’artista, uno spazio immaginario, il teatro dove tutto possibile.

Mezzo secolo di scrittura con la luce

La mostra di Paolo Roversi svela 50 anni di carriera, e come l’artista si sia servito della moda per creare un’opera unica. Si tratta di prima monografia dedicata al fotografo a Parigi.

Dagli anni di apprendistato, alla scelta dello studio, della macchina fotografica di grande formato e della Polaroid, l’esposizione rivela il modo di lavorare e l’estetica del fotografo che si è adattato al digitale con successo. La sua firma è riconoscibile tra tutte: i toni tenui e seppia del nero e bianco alla luce del giorno, la densità del colore e profondità alla luce.

Nel corso degli anni Paolo Roversi ricerca e inventa un proprio linguaggio fotografico, accogliere le occasioni e gli incidenti come opportunità per rinnovarsi. Le modelle più grandi sono passate davanti al suo obiettivo. Posano sempre con semplicità; la loro presenza è intensa. Ciascuna delle sue fotografie di moda è un ritratto. Paolo Roversi si pone allo stesso tempo al centro del sistema e allo stesso tempo lontano, lontano dalle correnti effimere della moda. Alla ricerca della bellezza, costruisce un’opera singolare su cui il tempo non ha preso.