I lussuosi Family Ties di Tina Barney al Jeu de Paume

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 28 Settembre 2024

Tempo stimato per la lettura: 3,2 minuti

«L’unico modo per mettere in discussione te stesso o la storia della tua vita è attraverso la fotografia» afferma Tina Barney. Il Jeu de Paume, a Parigi, ospita dal 28 settembre 2024 al 19 gennaio 2025, la prima grande mostra in Europa dedicata alla fotografa statunitense.

La mostra, che ripercorre 40 anni di carriera dell’artista, è la più grande retrospettiva europea a lei finora dedicata. È esposta una selezione di 55 stampe di grandi dimensioni che mescolano immagini a colori e in bianco e nero, foto dei suoi esordi e produzioni inedite, opere commissionate e personali, modelli noti come Julianne Moore o anonimi e vicino all’artista. Sotto le spoglie di un’improvvisata foto di famiglia, le singolari immagini di Tina Barney parlano di un mondo a parte, quello della ricca società americana a cui appartiene, che lei esamina e svela con tenerezza e meticolosità da più di quarant’anni.

Dalle foto di famiglia i ritratti delle famiglie potenti

Nata nel 1945, Tina Barney ha iniziato a fotografare parenti e amici alla fine degli anni ’70. Acuta osservatrice dei rituali familiari, è particolarmente interessata ai rapporti tra generazioni nel contesto domestico. I suoi ritratti colorati, spesso di gruppo e di grande formato, che a prima vista sembrano istantanee di famiglia, sono per la maggior parte allestiti con cura dall’artista, creando dipinti composti che stabiliscono un dialogo con la pittura classica. Altri catturano spontaneamente momenti sfuggenti di interazione tra soggetti. Tina Barney ha spesso fotografato anche su commissione: i suoi ritratti di celebrità per la stampa, riviste di moda e marchi di lusso dimostrano la stessa complessità, sensibilità e talvolta umorismo della sua pratica artistica.

Foto d’interni: home photography

Poco nota Tina Barney, all’età di 78 anni, questa artista newyorkese ha fondato la sua celebrità oltre Atlantico perseguendo una sola ossessione: fotografare gli esponenti dell’élite sociale, sia negli Stati Uniti che in Europa. Sia che lavori per la stampa – in particolare per American Vogue – o che esponga nei musei, Tina Barney è unica nel suo genere.

Per più di quattro decenni ha immortalato i ricchi, i loro riti, i loro abiti, le loro dimore. Ancora oggi questa peculiarità la rende unica rispetto ai suoi coetanei e alla storia della fotografia, nutrita di luoghi comuni che trasudano povertà o esclusione.

I personaggi e le ambientazioni in cui operano

Tina Barney è cresciuta nell’Upper East Side di Manhattan, con i dipinti di Renoir e Degas alle pareti del suo appartamento di famiglia collezionati da suo padre, discendente di uno dei fondatori della banca Lehman Brothers. Ha una buona conoscenza delle scene di interni fiamminghe del XVIII secolo, dei dipinti di famiglia del XIX° secolo, come quelli dipinti da Monet o Vuillard.

Il grande formato le ha permesso di integrare nelle sue composizioni scenografiche una sovrabbondanza di dettagli: i mobili, i soprammobili, le carte da parati, per non parlare delle opere appese alle pareti che rivelano un patrimonio culturale di cui lei stessa ha beneficiato. Un modo per permettere allo spettatore di entrare nella stanza dove vivono i suoi protagonisti.

Fotografare il proprio mondo

Per Tina Barney, se nelle sue immagini si percepisce una sorta di tensione, è semplicemente perché i rapporti nel suo ambiente sono freddi. Per lei è una realtà oggettiva, libera da ogni giudizio. In altre parole, Tina Barney non fotografava il mondo dei ricchi perché era ricco ma perché era il suo biotopo e sentiva un senso di appartenenza,

Fin dall’inizio la fotografia è stata uno strumento di introspezione del proprio modo di vivere e, allo stesso tempo, di quello della propria famiglia e comunità.

 

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I lussuosi Family Ties di Tina Barney al Jeu de Paume

Published On: 28 Settembre 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 10 minuti

«L’unico modo per mettere in discussione te stesso o la storia della tua vita è attraverso la fotografia» afferma Tina Barney. Il Jeu de Paume, a Parigi, ospita dal 28 settembre 2024 al 19 gennaio 2025, la prima grande mostra in Europa dedicata alla fotografa statunitense.

La mostra, che ripercorre 40 anni di carriera dell’artista, è la più grande retrospettiva europea a lei finora dedicata. È esposta una selezione di 55 stampe di grandi dimensioni che mescolano immagini a colori e in bianco e nero, foto dei suoi esordi e produzioni inedite, opere commissionate e personali, modelli noti come Julianne Moore o anonimi e vicino all’artista. Sotto le spoglie di un’improvvisata foto di famiglia, le singolari immagini di Tina Barney parlano di un mondo a parte, quello della ricca società americana a cui appartiene, che lei esamina e svela con tenerezza e meticolosità da più di quarant’anni.

Dalle foto di famiglia i ritratti delle famiglie potenti

Nata nel 1945, Tina Barney ha iniziato a fotografare parenti e amici alla fine degli anni ’70. Acuta osservatrice dei rituali familiari, è particolarmente interessata ai rapporti tra generazioni nel contesto domestico. I suoi ritratti colorati, spesso di gruppo e di grande formato, che a prima vista sembrano istantanee di famiglia, sono per la maggior parte allestiti con cura dall’artista, creando dipinti composti che stabiliscono un dialogo con la pittura classica. Altri catturano spontaneamente momenti sfuggenti di interazione tra soggetti. Tina Barney ha spesso fotografato anche su commissione: i suoi ritratti di celebrità per la stampa, riviste di moda e marchi di lusso dimostrano la stessa complessità, sensibilità e talvolta umorismo della sua pratica artistica.

Foto d’interni: home photography

Poco nota Tina Barney, all’età di 78 anni, questa artista newyorkese ha fondato la sua celebrità oltre Atlantico perseguendo una sola ossessione: fotografare gli esponenti dell’élite sociale, sia negli Stati Uniti che in Europa. Sia che lavori per la stampa – in particolare per American Vogue – o che esponga nei musei, Tina Barney è unica nel suo genere.

Per più di quattro decenni ha immortalato i ricchi, i loro riti, i loro abiti, le loro dimore. Ancora oggi questa peculiarità la rende unica rispetto ai suoi coetanei e alla storia della fotografia, nutrita di luoghi comuni che trasudano povertà o esclusione.

I personaggi e le ambientazioni in cui operano

Tina Barney è cresciuta nell’Upper East Side di Manhattan, con i dipinti di Renoir e Degas alle pareti del suo appartamento di famiglia collezionati da suo padre, discendente di uno dei fondatori della banca Lehman Brothers. Ha una buona conoscenza delle scene di interni fiamminghe del XVIII secolo, dei dipinti di famiglia del XIX° secolo, come quelli dipinti da Monet o Vuillard.

Il grande formato le ha permesso di integrare nelle sue composizioni scenografiche una sovrabbondanza di dettagli: i mobili, i soprammobili, le carte da parati, per non parlare delle opere appese alle pareti che rivelano un patrimonio culturale di cui lei stessa ha beneficiato. Un modo per permettere allo spettatore di entrare nella stanza dove vivono i suoi protagonisti.

Fotografare il proprio mondo

Per Tina Barney, se nelle sue immagini si percepisce una sorta di tensione, è semplicemente perché i rapporti nel suo ambiente sono freddi. Per lei è una realtà oggettiva, libera da ogni giudizio. In altre parole, Tina Barney non fotografava il mondo dei ricchi perché era ricco ma perché era il suo biotopo e sentiva un senso di appartenenza,

Fin dall’inizio la fotografia è stata uno strumento di introspezione del proprio modo di vivere e, allo stesso tempo, di quello della propria famiglia e comunità.

 

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