Arte Povera: la grande mostra alla Borsa del Commercio e l’omaggio della galleria Tornabuoni Arte
Tempo stimato per la lettura: 3 minuti
Una mostra che riunisce creazioni audaci e provocatorie di infinita varietà, sia in termini di materiali che di forma. Come il movimento italiano a cui appartengono. L’esposizione ripercorrere sia la nascita italiana sia l’influenza internazionale del movimento, attraverso un’ampia raccolta delle principali opere dei tredici principali protagonisti dell’Arte Povera.
Dal 9 ottobre 2024 al 20 gennaio 2025, la Bourse de Commerce – Pinault Collection presenta una grande mostra dedicata all’Arte Povera. Oltre 250 opere realizzate dalle icone di questo movimento d’avanguardia, nato in Italia negli anni ’60, sono conservate nel museo parigino. Simboli di un’arte radicata nella vita e, per natura, trasgressiva.
Dagli anni Sessanta a oggi
Arte Povera si propone di ripercorrere la nascita italiana, lo sviluppo e l’eredità internazionale del movimento. La curatrice Carolyn Christov-Bakargiev riunisce nel museo le opere dei tredici principali protagonisti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali , Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio – a cui si aggiungono nuove commissioni, affidate sia ad artisti di questo storico gruppo sia ad artisti internazionali delle generazioni successive, la cui creazione entra in stretta risonanza con il pensiero e la pratica dell’Arte Povera.
Coinvolgere lo spettatore in un approccio collettivo
Principale punto in comune tra questi artisti, al di là dell’età e della cultura, era il desiderio di affermarsi al di fuori degli stili e delle nozioni che allora dominavano. Questo desiderio non si esprime in manifesti, ma, in breve, attraverso mostre collettive che riuniscono creazioni di forme molto diverse – ma tutte intensamente provocatorie.
Quando compaiono le prime opere di Marisa Merz, Pino Pascali, Gilberto Zorio o Giuseppe Penone sono inclassificabili. Non sono né pop art né minimalismo. La loro stravaganza e incongruenza dei materiali, dai motori dei frigoriferi alla gomma fusa e al vetro delle finestre, sono preceduti solo da Dada, Robert Rauschenberg e Fluxus.
Arte Povera : in qualche cenno
Movimento d’avanguardia apparso in Italia negli anni ’60, l’Arte Povera incarna una sfida alla società dei consumi (in particolare quella dell’imperialismo americano), favorendo l’uso di materiali semplici, spesso elementi naturali o riciclati. È una forma d’arte in cui predomina la dimensione concettuale e quella del nomadismo. L’Arte Povera era un atteggiamento politicamente contestatore, che simboleggiava lo spirito di decrescita antecedente al suo tempo e che lavorava per decompartimentalizzare le pratiche artistiche. L’obiettivo è sollevare domande sulla nostra società contemporanea. Il termine “povero” significa semplicità, semplicità, ascetismo… e incarna una postura metafisica.
Arte Povera. Tracciare una rivoluzione
Per o per chi non può visitare la grande mostra, la Galleria Tornabuoni Arte presentata alcune opere esaustive del movimento, dal 14 ottobre 2024 al 18 gennaio 2025, nell’esposizione Arte Povera. Tracciare una rivoluzione. Tornabuoni Arte si unisce all’omaggio con una mostra di capolavori di alcuni dei principali protagonisti del movimento, tra cui Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali e Michelangelo Pistoletto. Opere storiche e installazioni su larga scala sono esposte nello spazio della galleria in Avenue Matignon e presso lo stand della galleria ad Art Basel Paris. Attraverso una selezione curata di opere significative di alcuni dei suoi principali esponenti, la mostra vuole evocare lo spirito rivoluzionario che ha permeato il movimento e cambiato profondamente la natura dell’arte.
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Arte Povera: la grande mostra alla Borsa del Commercio e l’omaggio della galleria Tornabuoni Arte
Tempo stimato per la lettura: 9 minuti
Una mostra che riunisce creazioni audaci e provocatorie di infinita varietà, sia in termini di materiali che di forma. Come il movimento italiano a cui appartengono. L’esposizione ripercorrere sia la nascita italiana sia l’influenza internazionale del movimento, attraverso un’ampia raccolta delle principali opere dei tredici principali protagonisti dell’Arte Povera.
Dal 9 ottobre 2024 al 20 gennaio 2025, la Bourse de Commerce – Pinault Collection presenta una grande mostra dedicata all’Arte Povera. Oltre 250 opere realizzate dalle icone di questo movimento d’avanguardia, nato in Italia negli anni ’60, sono conservate nel museo parigino. Simboli di un’arte radicata nella vita e, per natura, trasgressiva.
Dagli anni Sessanta a oggi
Arte Povera si propone di ripercorrere la nascita italiana, lo sviluppo e l’eredità internazionale del movimento. La curatrice Carolyn Christov-Bakargiev riunisce nel museo le opere dei tredici principali protagonisti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali , Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio – a cui si aggiungono nuove commissioni, affidate sia ad artisti di questo storico gruppo sia ad artisti internazionali delle generazioni successive, la cui creazione entra in stretta risonanza con il pensiero e la pratica dell’Arte Povera.
Coinvolgere lo spettatore in un approccio collettivo
Principale punto in comune tra questi artisti, al di là dell’età e della cultura, era il desiderio di affermarsi al di fuori degli stili e delle nozioni che allora dominavano. Questo desiderio non si esprime in manifesti, ma, in breve, attraverso mostre collettive che riuniscono creazioni di forme molto diverse – ma tutte intensamente provocatorie.
Quando compaiono le prime opere di Marisa Merz, Pino Pascali, Gilberto Zorio o Giuseppe Penone sono inclassificabili. Non sono né pop art né minimalismo. La loro stravaganza e incongruenza dei materiali, dai motori dei frigoriferi alla gomma fusa e al vetro delle finestre, sono preceduti solo da Dada, Robert Rauschenberg e Fluxus.
Arte Povera : in qualche cenno
Movimento d’avanguardia apparso in Italia negli anni ’60, l’Arte Povera incarna una sfida alla società dei consumi (in particolare quella dell’imperialismo americano), favorendo l’uso di materiali semplici, spesso elementi naturali o riciclati. È una forma d’arte in cui predomina la dimensione concettuale e quella del nomadismo. L’Arte Povera era un atteggiamento politicamente contestatore, che simboleggiava lo spirito di decrescita antecedente al suo tempo e che lavorava per decompartimentalizzare le pratiche artistiche. L’obiettivo è sollevare domande sulla nostra società contemporanea. Il termine “povero” significa semplicità, semplicità, ascetismo… e incarna una postura metafisica.
Arte Povera. Tracciare una rivoluzione
Per o per chi non può visitare la grande mostra, la Galleria Tornabuoni Arte presentata alcune opere esaustive del movimento, dal 14 ottobre 2024 al 18 gennaio 2025, nell’esposizione Arte Povera. Tracciare una rivoluzione. Tornabuoni Arte si unisce all’omaggio con una mostra di capolavori di alcuni dei principali protagonisti del movimento, tra cui Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali e Michelangelo Pistoletto. Opere storiche e installazioni su larga scala sono esposte nello spazio della galleria in Avenue Matignon e presso lo stand della galleria ad Art Basel Paris. Attraverso una selezione curata di opere significative di alcuni dei suoi principali esponenti, la mostra vuole evocare lo spirito rivoluzionario che ha permeato il movimento e cambiato profondamente la natura dell’arte.
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