AR(t]CHIPEL 2024: viaggio al cuore della creazione nella Regione Centro-Valle della Loira

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 20 Ottobre 2024

Tempo stimato per la lettura: 4,2 minuti

Il festival AR(t]CHIPEL, frutto di una partnership tra la Regione Centro-Valle della Loira e il Centro Pompidou, torna quest’anno, dal 18 ottobre al 3 novembre 2024, per la sua seconda edizione, guidato dal commissario artistico Anne-Laure Chamboissier, storica dell’arte e curatrice di numerose esposizioni.

AR(t]CHIPEL celebra il patrimonio culturale e la creazione contemporanea nel cuore della regione Centro-Valle della Loira. Fiore all’occhiello della stagione culturale e turistica “Les Nouvelles Renaissances”, questo festival offre al pubblico la possibilità di conoscere il processo creativo grazie all’apertura di atelier di artisti di diverse generazioni, case di scrittori e luoghi di creazione. L’opportunità di vivere dei momenti privilegiati e speciali con gli artisti per entrare nell’intimità della creazione.

Oltre 50 eventi in altrettanti luoghi, lungo il corso della Loira, coinvolgendo le città di Orleans, Blois e Tours, o allontanandosi da questa valle Chartres, Bourges e Châteauroux. Tra castelli, centri d’arte e luoghi atipici, si svolge quest’importante festival, dalla multidisciplinare offerta culturale.

Souleimane Barry, nel suo atelier a Blois.  Foto ©Cristina Biordi

Atelier d’artisti…

Il festival pone un’attenzione particolare alla pluralità delle pratiche artistiche ed estetiche. Aprono le porte dei loro atelier artisti molto diversi tra loro per orizzonti, generazione e nazionalità. L’opportunità di conoscere pittori quali il brasiliano Luciano Figueiredo e il burkinabé Souleimane Barry che illustrano personalmente le loro carriere e opere.

Luciano Figueiredo esplora colori e volumi. La sua materia principale sono i giornali, che piegati e ripiagati, o isolandone le pagine, formano rilievi, che l’artista dipinge, ritaglia, ripiega, giustappone, incolla, trasforma in una variazione poetica e ricca. Nelle tele di Souleimane Barry si mescolano ricordi, simboli e fantasie. Il suo stile eclettico è influenzato dalla sua formazione come pittore di cartelloni pubblicitari, e richiama Jean-Michel Basquiat e Francis Bacon come influenze pittoriche.

Château de la Haute Borde, collezione Marie e Jacques Barrére, sculture di Wang Keping ©Cristina Biordi

…e collezioni private

E ancora, visitare il château de la Haute Borde che ospita la bella collezione delle sculture di Wang Keping appartenente a Marie e Jacques Barrére, amici dell’artista cinese da più di venti anni. Inoltre, nel giardino sono “disperse” le sculture di altri artisti, in particolare il cerchio dorato di Ru Xiaofan. La dimora dei due collezionisti è anche un hotel di lusso.

Inoltre, nel magnifico giardino uno spazio scenico è stato creato con degli alberi caduti nel parco dagli studenti di design del liceo Camille Claudel a Blois, sotto la direzione di Jonathan Roditi. Una scenografia duratura progettata e realizzata collettivamente per ospitare i vari format di spettacoli e concerti legati alla programmazione artistica del castello.

Leggi anche Wang Keping apre il suo atelier all’ombra degli alberi del museo Rodin

Le opere del Centre Pompidou

Al Château di Châteaudun si può ammirare un esempio della sinergia con l’istituzione artista parigina del Centro Pompidou. Il castello ospita una mostra Storia dell’alleanza con il popolo castoro di Suzanne Husky fino al 3 novembre 2024. Il suo lavoro dimostra il suo impegno politico ed ecologico nel rapporto con il territorio e i corsi d’acqua.

Come parte del AR(t]CHIPEL, sono state scelte due creazioni artistiche, in contrappunto. Le opere di Luc Ferrari Music Promenade, e Su-Mei Tse L’Écho, dove la dimensione il suono è centrale, invita il visitatore a un’immersione nel paesaggio affrontarlo da un punto di vista sensibile e poetico.

Leggi anche Suzanne Husky: Il tempo profondo delle riviere

Mostra Critique de la ville quotidienne alla Fondation du doute. Guy Debord, Guide psychogéographique de Paris : discours sur les passions de l’amour, International Movement for an Imaginist Bauhaus 1957. Foto ©Cristina Biordi

Critica alla città quotidiana alla Fondazione del dubbio

Presso la Fondation du doute (Fondazione del dubbio) a Blois, si tiene dal 5 ottobre al 15 dicembre 2024, la mostra Critique de la ville quotidienne, dedicata al tema della città. Il titolo fa riferimento all’opera del filosofo Henri Lefebvre “Critica della vita quotidiana” pubblicata nel 1947.

L’esposizione presenta un insieme di opere che testimoniano uno sguardo particolarmente critico da parte di molti artisti sulla città come un sistema di dominio e coercizione all’interno del quale tentano per fornire spiragli che siano allo stesso tempo poetici e politici. Gli artisti e gli architetti presentati investono o addirittura si confrontano fisicamente con lo spazio urbano attraverso esperimenti, vagabondaggi e performance. Tra questi gli italiani Eugenio Miccini, Maurizio Nannucci e il gruppo UFO.

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Published On: 20 Ottobre 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 12 minuti

Il festival AR(t]CHIPEL, frutto di una partnership tra la Regione Centro-Valle della Loira e il Centro Pompidou, torna quest’anno, dal 18 ottobre al 3 novembre 2024, per la sua seconda edizione, guidato dal commissario artistico Anne-Laure Chamboissier, storica dell’arte e curatrice di numerose esposizioni.

AR(t]CHIPEL celebra il patrimonio culturale e la creazione contemporanea nel cuore della regione Centro-Valle della Loira. Fiore all’occhiello della stagione culturale e turistica “Les Nouvelles Renaissances”, questo festival offre al pubblico la possibilità di conoscere il processo creativo grazie all’apertura di atelier di artisti di diverse generazioni, case di scrittori e luoghi di creazione. L’opportunità di vivere dei momenti privilegiati e speciali con gli artisti per entrare nell’intimità della creazione.

Oltre 50 eventi in altrettanti luoghi, lungo il corso della Loira, coinvolgendo le città di Orleans, Blois e Tours, o allontanandosi da questa valle Chartres, Bourges e Châteauroux. Tra castelli, centri d’arte e luoghi atipici, si svolge quest’importante festival, dalla multidisciplinare offerta culturale.

Souleimane Barry, nel suo atelier a Blois.  Foto ©Cristina Biordi

Atelier d’artisti…

Il festival pone un’attenzione particolare alla pluralità delle pratiche artistiche ed estetiche. Aprono le porte dei loro atelier artisti molto diversi tra loro per orizzonti, generazione e nazionalità. L’opportunità di conoscere pittori quali il brasiliano Luciano Figueiredo e il burkinabé Souleimane Barry che illustrano personalmente le loro carriere e opere.

Luciano Figueiredo esplora colori e volumi. La sua materia principale sono i giornali, che piegati e ripiagati, o isolandone le pagine, formano rilievi, che l’artista dipinge, ritaglia, ripiega, giustappone, incolla, trasforma in una variazione poetica e ricca. Nelle tele di Souleimane Barry si mescolano ricordi, simboli e fantasie. Il suo stile eclettico è influenzato dalla sua formazione come pittore di cartelloni pubblicitari, e richiama Jean-Michel Basquiat e Francis Bacon come influenze pittoriche.

Château de la Haute Borde, collezione Marie e Jacques Barrére, sculture di Wang Keping ©Cristina Biordi

…e collezioni private

E ancora, visitare il château de la Haute Borde che ospita la bella collezione delle sculture di Wang Keping appartenente a Marie e Jacques Barrére, amici dell’artista cinese da più di venti anni. Inoltre, nel giardino sono “disperse” le sculture di altri artisti, in particolare il cerchio dorato di Ru Xiaofan. La dimora dei due collezionisti è anche un hotel di lusso.

Inoltre, nel magnifico giardino uno spazio scenico è stato creato con degli alberi caduti nel parco dagli studenti di design del liceo Camille Claudel a Blois, sotto la direzione di Jonathan Roditi. Una scenografia duratura progettata e realizzata collettivamente per ospitare i vari format di spettacoli e concerti legati alla programmazione artistica del castello.

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Le opere del Centre Pompidou

Al Château di Châteaudun si può ammirare un esempio della sinergia con l’istituzione artista parigina del Centro Pompidou. Il castello ospita una mostra Storia dell’alleanza con il popolo castoro di Suzanne Husky fino al 3 novembre 2024. Il suo lavoro dimostra il suo impegno politico ed ecologico nel rapporto con il territorio e i corsi d’acqua.

Come parte del AR(t]CHIPEL, sono state scelte due creazioni artistiche, in contrappunto. Le opere di Luc Ferrari Music Promenade, e Su-Mei Tse L’Écho, dove la dimensione il suono è centrale, invita il visitatore a un’immersione nel paesaggio affrontarlo da un punto di vista sensibile e poetico.

Leggi anche Suzanne Husky: Il tempo profondo delle riviere

Mostra Critique de la ville quotidienne alla Fondation du doute. Guy Debord, Guide psychogéographique de Paris : discours sur les passions de l’amour, International Movement for an Imaginist Bauhaus 1957. Foto ©Cristina Biordi

Critica alla città quotidiana alla Fondazione del dubbio

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L’esposizione presenta un insieme di opere che testimoniano uno sguardo particolarmente critico da parte di molti artisti sulla città come un sistema di dominio e coercizione all’interno del quale tentano per fornire spiragli che siano allo stesso tempo poetici e politici. Gli artisti e gli architetti presentati investono o addirittura si confrontano fisicamente con lo spazio urbano attraverso esperimenti, vagabondaggi e performance. Tra questi gli italiani Eugenio Miccini, Maurizio Nannucci e il gruppo UFO.

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