Domenico Notarangelo: Pasolini a Matera

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 7 Settembre 2024

Tempo stimato per la lettura: 1,6 minuti

All’Istituto Italiano di Cultura di Parigi diretto Antonio Calbi, dal 24 settembre al 02 novembre 2024 si tiene la mostra Domenico Notarangelo: Pasolini a Matera. Sono esposte trentacinque fotografie di Domenico Notarangelo provenienti dalle riprese del film Il Vangelo secondo Matteo, che Pasolini realizzò a Matera nel 1964. In mostra anche opere di Silvio Cadelo, Valentina Mir e Giuseppe Palumbo.

Una testimonianza unica delle riprese

Le fotografie di Notarangelo non sono semplici immagini: costituiscono una testimonianza viva e dettagliata dall’interno dello scatto. Grazie ad espedienti ingegnosi, Notarangelo è riuscito a catturare sul set momenti di rara intensità, rendendo questo reportage assolutamente unico. Ancor di più, Pasolini instaurò una collaborazione personale con il fotografo, affidandogli il compito di reclutare una cinquantina di materani per incarnare gli scribi e i farisei che sarebbero stati protagonisti del suo film. Questo affascinante aneddoto, che Notarangelo racconta con precisione “fotografica”, riflette la meticolosità del regista nella scelta dei volti autentici, portatori della storia e della terra italiana che le foto di Notarangelo catturano scolpendola sulla pellicola.

Artisti in dialogo

La mostra non si limita alle fotografie di Notarangelo. Facendo eco a questa testimonianza fotografica, mette in luce anche le opere di altri tre artisti contemporanei: Silvio CadeloValentina Mir e Giuseppe Palumbo , offrendo così una prospettiva contemporanea sull’eredità visiva e culturale di Pasolini a Matera.

Giuseppe Notarangelo, curatore della mostra e figlio del fotografo, accompagnato da Ines Silvia Nenna (Associazione Pasolini) e Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna, che hanno contribuito con il loro approfondimento l’importanza di questo corpus visivo nella storia del cinema e della fotografia. Silvio Cadelo e Valentina Mir hanno illustrato i loro lavori in mostra.

 

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About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 5 minuti

All’Istituto Italiano di Cultura di Parigi diretto Antonio Calbi, dal 24 settembre al 02 novembre 2024 si tiene la mostra Domenico Notarangelo: Pasolini a Matera. Sono esposte trentacinque fotografie di Domenico Notarangelo provenienti dalle riprese del film Il Vangelo secondo Matteo, che Pasolini realizzò a Matera nel 1964. In mostra anche opere di Silvio Cadelo, Valentina Mir e Giuseppe Palumbo.

Una testimonianza unica delle riprese

Le fotografie di Notarangelo non sono semplici immagini: costituiscono una testimonianza viva e dettagliata dall’interno dello scatto. Grazie ad espedienti ingegnosi, Notarangelo è riuscito a catturare sul set momenti di rara intensità, rendendo questo reportage assolutamente unico. Ancor di più, Pasolini instaurò una collaborazione personale con il fotografo, affidandogli il compito di reclutare una cinquantina di materani per incarnare gli scribi e i farisei che sarebbero stati protagonisti del suo film. Questo affascinante aneddoto, che Notarangelo racconta con precisione “fotografica”, riflette la meticolosità del regista nella scelta dei volti autentici, portatori della storia e della terra italiana che le foto di Notarangelo catturano scolpendola sulla pellicola.

Artisti in dialogo

La mostra non si limita alle fotografie di Notarangelo. Facendo eco a questa testimonianza fotografica, mette in luce anche le opere di altri tre artisti contemporanei: Silvio CadeloValentina Mir e Giuseppe Palumbo , offrendo così una prospettiva contemporanea sull’eredità visiva e culturale di Pasolini a Matera.

Giuseppe Notarangelo, curatore della mostra e figlio del fotografo, accompagnato da Ines Silvia Nenna (Associazione Pasolini) e Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna, che hanno contribuito con il loro approfondimento l’importanza di questo corpus visivo nella storia del cinema e della fotografia. Silvio Cadelo e Valentina Mir hanno illustrato i loro lavori in mostra.

 

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