Menart Fair mette all’onore le artiste del Medio Oriente e Nord Africa
Tempo stimato per la lettura: 1,1 minuti
Per la sua quinta edizione, Menart Fair torna in vigore a Parigi, dal 20 al 22 settembre 2024 (con un’edizione unica, rendendo omaggio alle artiste delle regioni MENA (Medio Oriente e Nord Africa). A quest’edizione partecipano 29 gallerie da 12 paesi, e 7 istituzioni da 5 paesi, tra cui il recente museo FAMM a Mougins.
Leggi anche: FAMM: Femmes Artistes du Musée de Mougins
La scena artistica femminile
Menart Fair 2024 si concentra esclusivamente su questa scena artistica femminile, mettendo in discussione l’eredità delle pioniere e interrogando i creatori contemporanei ed emergenti.
Vengono messi in evidenza un centinaio di artiste, sotto l’egida del Comitato di Selezione composto da Stefania Angarano, Kalim Bechara, Essia Hamdi e Leila Varasteh .
Creatrici di mondi
Le artiste mettono in discussione la memoria culturale e le sue strutture produttive, gli scambi artistici transnazionali e lo status delle donne nelle società patriarcali.
Alcuni, già riconosciute dalla scena internazionale, esprimono nella singolarità dei loro approcci, la facoltà di autocreazione, la metamorfosi di sé, la fuga dai vincoli sociali o di genere. Dicono anche come l’arte sia una proiezione verso l’universale, che trascende le nevralgie individuali o collettive. È all’università del linguaggio dell’arte che l’immaginazione femminile fa appello.
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Menart Fair mette all’onore le artiste del Medio Oriente e Nord Africa
Tempo stimato per la lettura: 3 minuti
Per la sua quinta edizione, Menart Fair torna in vigore a Parigi, dal 20 al 22 settembre 2024 (con un’edizione unica, rendendo omaggio alle artiste delle regioni MENA (Medio Oriente e Nord Africa). A quest’edizione partecipano 29 gallerie da 12 paesi, e 7 istituzioni da 5 paesi, tra cui il recente museo FAMM a Mougins.
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La scena artistica femminile
Menart Fair 2024 si concentra esclusivamente su questa scena artistica femminile, mettendo in discussione l’eredità delle pioniere e interrogando i creatori contemporanei ed emergenti.
Vengono messi in evidenza un centinaio di artiste, sotto l’egida del Comitato di Selezione composto da Stefania Angarano, Kalim Bechara, Essia Hamdi e Leila Varasteh .
Creatrici di mondi
Le artiste mettono in discussione la memoria culturale e le sue strutture produttive, gli scambi artistici transnazionali e lo status delle donne nelle società patriarcali.
Alcuni, già riconosciute dalla scena internazionale, esprimono nella singolarità dei loro approcci, la facoltà di autocreazione, la metamorfosi di sé, la fuga dai vincoli sociali o di genere. Dicono anche come l’arte sia una proiezione verso l’universale, che trascende le nevralgie individuali o collettive. È all’università del linguaggio dell’arte che l’immaginazione femminile fa appello.
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