A Caracas, la street art omaggia Hugo Chavez

About the Author: Redazione ViviCreativo

Hugo Chavez REUTERS/Carlos Garcia Rawlins
Published On: 5 Marzo 2015

Tempo stimato per la lettura: 1,1 minuti

“Yo no quiero morir, por favor no me dejen mori”

Due anni fa moriva, stroncato da un tumore, il presidente venezuelano, Hugo Chavez, personaggio controverso, amico di Fidel Castro e Mu’ammar Gheddafi, vicino a paesi dai metodi di governo discutibili, come l’Iran, ma anche uomo del popolo, vicino ai deboli, alle minoranze, agli ultimi tra gli ultimi.

La sua visione di un socialismo democratico, che combinava insieme marxismo e terzomondismo, e il lancio delle Missioni Bolivariane per combattere analfabetismo, malnutrizione e povertà conquistò il sud del mondo, divenendo un modello per altri stati dell’America Latina, soprattutto rispetto alla politica estera, nettamente anti-americana. La decisione di usare gli utili delle riserve di petrolio venezuelane, tra le più grandi del mondo, a favore delle classi meno abbienti, suscitò l’ira dei suoi detrattori, fuori e dentro i confini della nazione, ma lo rese un vero e proprio leader, un capo carismatico, amatissimo dalla sua gente, uno di quelli che capitano una sola volta in una generazione. Non sorprende che siano in molti a paragonarlo a Che Guevara o, addirittura, a Juan Peron.

Populista autoritario o messia, Chavez è diventato il volto del Venezuela, che, a Caracas, ha deciso di dedicargli dei murales, a futura memoria.

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Published On: 5 Marzo 2015

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 3 minuti

“Yo no quiero morir, por favor no me dejen mori”

Due anni fa moriva, stroncato da un tumore, il presidente venezuelano, Hugo Chavez, personaggio controverso, amico di Fidel Castro e Mu’ammar Gheddafi, vicino a paesi dai metodi di governo discutibili, come l’Iran, ma anche uomo del popolo, vicino ai deboli, alle minoranze, agli ultimi tra gli ultimi.

La sua visione di un socialismo democratico, che combinava insieme marxismo e terzomondismo, e il lancio delle Missioni Bolivariane per combattere analfabetismo, malnutrizione e povertà conquistò il sud del mondo, divenendo un modello per altri stati dell’America Latina, soprattutto rispetto alla politica estera, nettamente anti-americana. La decisione di usare gli utili delle riserve di petrolio venezuelane, tra le più grandi del mondo, a favore delle classi meno abbienti, suscitò l’ira dei suoi detrattori, fuori e dentro i confini della nazione, ma lo rese un vero e proprio leader, un capo carismatico, amatissimo dalla sua gente, uno di quelli che capitano una sola volta in una generazione. Non sorprende che siano in molti a paragonarlo a Che Guevara o, addirittura, a Juan Peron.

Populista autoritario o messia, Chavez è diventato il volto del Venezuela, che, a Caracas, ha deciso di dedicargli dei murales, a futura memoria.

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