Che Guevara tú y todos. L’uomo dietro il Mito in mostra a Bologna

Tempo stimato per la lettura: 5,4 minuti
È un’icona mondiale. Il suo volto è stato utilizzato in innumerevoli campagne pubblicitarie e opere d’arte. La mostra Che Guevara tú y todos, dal 27 marzo al 30 giugno 2025, al Museo Civico Archeologico di Bologna, offre ai visitatori l’opportunità di esplorare la vita e l’eredità di uno dei personaggi più influenti del XX° secolo.
L’esposizione è curata da Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e María del Carmen Ariet García. La colonna sonora originale della mostra è stata composta da Andrea Guerra.
L’uomo dietro il mito
La mostra si propone di andare oltre il mito di Ernesto “Che” Guevara, presentando un’analisi approfondita della sua vita, delle sue ideologie e delle sue azioni. Attraverso una serie di fotografie, documenti storici, filmati e oggetti personali, i visitatori possono immergersi nel mondo di Guevara, dalla sua gioventù in Argentina alle sue esperienze in Guatemala, Messico e Cuba.
Vengono presentati oltre 2.000 documenti, molti dei quali inediti: lettere, appunti, diari, fotografie scattate dallo stesso Guevara, immagini ufficiali e private, scritti autografi e filmati d’epoca, provenienti dall’archivio del Centro de Estudios Che Guevara a L’Avana.
Un percorso cronologico e interattivo
L’esposizione è costellata di supporti digitali e multimediali di ultima generazione, che mettono in luce i tre livelli in cui è strutturata la mostra. Il primo, carattere storico, descrive il contesto geo-politico in cui agiva Guevara. Il secondo livello, dimensione biografica, documenta la formazione del giovane Ernesto negli anni precedenti la rivoluzione cubana e, dal 1959, la sua attività di uomo pubblico a Cuba e nello scenario internazionale.
Il terzo livello, sfera intima, si sviluppa attraverso frammenti degli scritti più personali di Guevara: dai diari e dalle lettere alla famiglia e agli amici, fino alle inedite registrazioni di poesie.
La storia di Cuba
Il pubblico viene introdotto alla mostra da pannelli che raccontano la storia di Cuba dal 1492 al 1952, anno dell’inizio della dittatura di Fulgencio Batista. Quattro Album interattivi sfogliabili, raccontano, in ordine cronologico, le tappe significative della vita del giovane Ernesto prima di diventare il Che, attraverso materiali originali e inediti. La bicicletta, originale, usata da Ernesto per il suo primo viaggio in Argentina e il modello d’epoca della storica motocicletta Norton battezzata Poderosa II, con la quale Guevara e l’amico Alberto Granado attraversarono l’America Latina, completano il racconto di questo periodo.
La presa di coscienza sociale
Gli Album ripercorrono rispettivamente gli anni che vanno dal 1928 al 1949 ed esplorano i primi anni di vita di Ernesto. Altri due Album, raccontano gli anni fino al 1956 e documentano i viaggi in America Latina, intrapresi nel corso della sua giovinezza, che gli rivelano le diseguaglianze sociali, la povertà, le malattie, le ingiustizie sociali, lo sfruttamento sul lavoro e la mancanza di libertà del continente America. Temi che diventeranno fondamentali nella sua presa di coscienza sociale e nella costruzione del suo pensiero politico, fino ad abbracciare – a seguito dell’incontro con Fidel Castro in Messico– gli ideali della rivoluzione cubana.
“Qualche tempo fa, […] un giovane leader cubano mi ha invitato a entrare nel suo movimento, un movimento che era di liberazione armata nella sua terra, e io, naturalmente, ho accettato. […] Il mio futuro è legato alla rivoluzione cubana. O vinco con loro o muoio.” (Ernesto Guevara, lettera ai genitori – 6 luglio 1956)
Oltre la linea gialla
Superata questa prima parte del percorso, il visitatore viene invitato a superare una “linea gialla” che rappresenta simbolicamente il passaggio forte della presa di coscienza di Guevara. Superando la linea gialla il visitatore attraversa una parete a fasce mobili, su cui sono proiettate immagini patinate e glamour degli anni ’50. All’avvicinarsi del visitatore le immagini glamour si dissolvono, rivelando povertà, denutrizione, malattie, le ingiustizie sociali e i mali che affliggevano l’America Latina.
La narrazione prosegue con una installazione che evidenzia gli anni durissimi della guerriglia contro la dittatura di Batista. Il Che combatte, organizza scuole rurali, istruisce i contadini e cura i feriti, anche quelli dei nemici, in condizioni di vita disumane, tra marce forzate e attacchi d’asma. Ogni periodo viene contestualizzato dal racconto cronologico dei principali eventi a livello mondiale, in moda da percepire il loro riverbero sulla società cubana e sulla vita di Guevara.
Documenti dall’archivio personale
Avanzando, il percorso si snoda attraverso una sequenza di immagini storiche, filmati e registrazioni di discorsi del Che, che vanno dal 1959, anno della Anno della Liberazione di Cuba fino al 1967, anno della sua ultima missione in Bolivia. Sono anche gli anni degli incarichi istituzionali attraverso i quali Guevara contribuì a modellare il socialismo cubano, amministrando e riorganizzando la società dell’isola.
Il visitatore ha la possibilità di scoprire foto, molti degli scatti sono di Guevara stesso, documenti ufficiali, audio, filmati, racconti, cartoline, lettere e poesie. Il racconto della missione in Congo, propone un focus sulle motivazioni che spingono Guevara ad aderire all’Internazionalismo, scegliendo di portare la lotta fuori dall’America Latina.
Il diario del Che in Bolivia
A conclusione della timeline, il pubblico può sfogliare direttamente, pagina per pagina, il diario del Che in Bolivia fino all’ultimo giorno: “7 ottobre 1967. Si compiono oggi 11 mesi dall’inaugurazione della guerriglia, senza complicazioni, bucolicamente […] L’esercito ha dato una strana notizia circa la presenza di 250 uomini a Serrano per impedire la fuga dei circondati, che dicono essere 37, precisando che saremmo nascosti in una zona compresa tra i fiumi Acero e Oro. La notizia sembra essere un diversivo.” L’8 ottobre il Che è catturato e il 9 ucciso.
Il ritratto di un uomo
Il percorso della mostra è intervallato da 3 installazioni audiovisive che ripercorrono il racconto intimo e personale, dettato dalle parole dei diari, dalle riflessioni e dalle emozioni del Che. 3 tavoli interattivi consentono approfondimenti e la consultazione integrale dei numerosi documenti.
A coronare la mostra, un’installazione multidimensionale, opera dell’artista americano Michael Murphy, pioniere della Perceptual Art, intitolata Che, portrait of Ernesto Che Guevara, dove un sorprendente effetto ottico trasforma il volto iconografico del Che nella sua firma.
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Che Guevara tú y todos. L’uomo dietro il Mito in mostra a Bologna
Tempo stimato per la lettura: 16 minuti
È un’icona mondiale. Il suo volto è stato utilizzato in innumerevoli campagne pubblicitarie e opere d’arte. La mostra Che Guevara tú y todos, dal 27 marzo al 30 giugno 2025, al Museo Civico Archeologico di Bologna, offre ai visitatori l’opportunità di esplorare la vita e l’eredità di uno dei personaggi più influenti del XX° secolo.
L’esposizione è curata da Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e María del Carmen Ariet García. La colonna sonora originale della mostra è stata composta da Andrea Guerra.
L’uomo dietro il mito
La mostra si propone di andare oltre il mito di Ernesto “Che” Guevara, presentando un’analisi approfondita della sua vita, delle sue ideologie e delle sue azioni. Attraverso una serie di fotografie, documenti storici, filmati e oggetti personali, i visitatori possono immergersi nel mondo di Guevara, dalla sua gioventù in Argentina alle sue esperienze in Guatemala, Messico e Cuba.
Vengono presentati oltre 2.000 documenti, molti dei quali inediti: lettere, appunti, diari, fotografie scattate dallo stesso Guevara, immagini ufficiali e private, scritti autografi e filmati d’epoca, provenienti dall’archivio del Centro de Estudios Che Guevara a L’Avana.
Un percorso cronologico e interattivo
L’esposizione è costellata di supporti digitali e multimediali di ultima generazione, che mettono in luce i tre livelli in cui è strutturata la mostra. Il primo, carattere storico, descrive il contesto geo-politico in cui agiva Guevara. Il secondo livello, dimensione biografica, documenta la formazione del giovane Ernesto negli anni precedenti la rivoluzione cubana e, dal 1959, la sua attività di uomo pubblico a Cuba e nello scenario internazionale.
Il terzo livello, sfera intima, si sviluppa attraverso frammenti degli scritti più personali di Guevara: dai diari e dalle lettere alla famiglia e agli amici, fino alle inedite registrazioni di poesie.
La storia di Cuba
Il pubblico viene introdotto alla mostra da pannelli che raccontano la storia di Cuba dal 1492 al 1952, anno dell’inizio della dittatura di Fulgencio Batista. Quattro Album interattivi sfogliabili, raccontano, in ordine cronologico, le tappe significative della vita del giovane Ernesto prima di diventare il Che, attraverso materiali originali e inediti. La bicicletta, originale, usata da Ernesto per il suo primo viaggio in Argentina e il modello d’epoca della storica motocicletta Norton battezzata Poderosa II, con la quale Guevara e l’amico Alberto Granado attraversarono l’America Latina, completano il racconto di questo periodo.
La presa di coscienza sociale
Gli Album ripercorrono rispettivamente gli anni che vanno dal 1928 al 1949 ed esplorano i primi anni di vita di Ernesto. Altri due Album, raccontano gli anni fino al 1956 e documentano i viaggi in America Latina, intrapresi nel corso della sua giovinezza, che gli rivelano le diseguaglianze sociali, la povertà, le malattie, le ingiustizie sociali, lo sfruttamento sul lavoro e la mancanza di libertà del continente America. Temi che diventeranno fondamentali nella sua presa di coscienza sociale e nella costruzione del suo pensiero politico, fino ad abbracciare – a seguito dell’incontro con Fidel Castro in Messico– gli ideali della rivoluzione cubana.
“Qualche tempo fa, […] un giovane leader cubano mi ha invitato a entrare nel suo movimento, un movimento che era di liberazione armata nella sua terra, e io, naturalmente, ho accettato. […] Il mio futuro è legato alla rivoluzione cubana. O vinco con loro o muoio.” (Ernesto Guevara, lettera ai genitori – 6 luglio 1956)
Oltre la linea gialla
Superata questa prima parte del percorso, il visitatore viene invitato a superare una “linea gialla” che rappresenta simbolicamente il passaggio forte della presa di coscienza di Guevara. Superando la linea gialla il visitatore attraversa una parete a fasce mobili, su cui sono proiettate immagini patinate e glamour degli anni ’50. All’avvicinarsi del visitatore le immagini glamour si dissolvono, rivelando povertà, denutrizione, malattie, le ingiustizie sociali e i mali che affliggevano l’America Latina.
La narrazione prosegue con una installazione che evidenzia gli anni durissimi della guerriglia contro la dittatura di Batista. Il Che combatte, organizza scuole rurali, istruisce i contadini e cura i feriti, anche quelli dei nemici, in condizioni di vita disumane, tra marce forzate e attacchi d’asma. Ogni periodo viene contestualizzato dal racconto cronologico dei principali eventi a livello mondiale, in moda da percepire il loro riverbero sulla società cubana e sulla vita di Guevara.
Documenti dall’archivio personale
Avanzando, il percorso si snoda attraverso una sequenza di immagini storiche, filmati e registrazioni di discorsi del Che, che vanno dal 1959, anno della Anno della Liberazione di Cuba fino al 1967, anno della sua ultima missione in Bolivia. Sono anche gli anni degli incarichi istituzionali attraverso i quali Guevara contribuì a modellare il socialismo cubano, amministrando e riorganizzando la società dell’isola.
Il visitatore ha la possibilità di scoprire foto, molti degli scatti sono di Guevara stesso, documenti ufficiali, audio, filmati, racconti, cartoline, lettere e poesie. Il racconto della missione in Congo, propone un focus sulle motivazioni che spingono Guevara ad aderire all’Internazionalismo, scegliendo di portare la lotta fuori dall’America Latina.
Il diario del Che in Bolivia
A conclusione della timeline, il pubblico può sfogliare direttamente, pagina per pagina, il diario del Che in Bolivia fino all’ultimo giorno: “7 ottobre 1967. Si compiono oggi 11 mesi dall’inaugurazione della guerriglia, senza complicazioni, bucolicamente […] L’esercito ha dato una strana notizia circa la presenza di 250 uomini a Serrano per impedire la fuga dei circondati, che dicono essere 37, precisando che saremmo nascosti in una zona compresa tra i fiumi Acero e Oro. La notizia sembra essere un diversivo.” L’8 ottobre il Che è catturato e il 9 ucciso.
Il ritratto di un uomo
Il percorso della mostra è intervallato da 3 installazioni audiovisive che ripercorrono il racconto intimo e personale, dettato dalle parole dei diari, dalle riflessioni e dalle emozioni del Che. 3 tavoli interattivi consentono approfondimenti e la consultazione integrale dei numerosi documenti.
A coronare la mostra, un’installazione multidimensionale, opera dell’artista americano Michael Murphy, pioniere della Perceptual Art, intitolata Che, portrait of Ernesto Che Guevara, dove un sorprendente effetto ottico trasforma il volto iconografico del Che nella sua firma.
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