Osvaldo González e Zhanna Kadyrova in mostra alla Galleria Continua nel Marais

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 29 Marzo 2025

Tempo stimato per la lettura: 6,6 minuti

Galleria Continua presenta, dal 28 marzo al 28 maggio 2025, nella sua sede parigina nel marais, due esposizioni : Descendencia dell’artista cubano Osvaldo González e Strategic Locations di Zhanna Kadyrova, una delle voci più potenti dell’arte contemporanea ucraina.

Osvaldo González propone un’esplorazione poetica del tempo, della memoria e dell’eredità, costruendo una mappatura del suo universo intimo, trasformando elementi quotidiani in esperienze sensoriali. Mentre Kadyrova, riconosciuta a livello mondiale per la sua capacità di esplorare i confini tra forma e materia, utilizza oggetti e materiali trovati per creare opere che riflettono con forza la vita in una zona di guerra.

«Le mie opere non sono una rappresentazione della violenza, ma una traccia tangibile di essa, una testimonianza diretta della brutalità del conflitto, estratta dal suo contesto e collocata nel territorio dell’arte». Zhanna Kadyrova

Descendencia” di Osvaldo González

Osvaldo González eleva l’uso del nastro adesivo alla sua espressione artistica più compiuta, trasformando un materiale ordinario in un elemento plastico che interroga la percezione dello spettatore. Attraverso composizioni di nastri meticolosamente sovrapposti e l’uso della luce, l’artista crea spazi che evocano paesaggi interiori, dove l’architettura non si limita a incorniciare la scena, ma diventa un soggetto a sé stante. Le sue opere catturano un attimo fugace, un’immagine congelata, un momento transitorio: “una reminiscenza sospesa nella luce”.

Dopo diversi anni di pratica pittorica, in particolare durante i suoi studi all’Istituto Superiore d’Arte dell’Avana, dove si è laureato nel 2006, Osvaldo González scopre la sottigliezza del nastro adesivo, che gli consente di creare effetti di chiaro-scuro. Questo materiale diventa il suo strumento per esplorare la relazione tra luce e ombra. Così, il plexiglass evolve dalla tela, e il nastro dall’arte pittorica, senza rinunciare alla composizione pittorica.

L’esperimento dello spazio è al centro della sua ricerca artistica, interrogando la nostra relazione con lo spazio fisico e gli oggetti quotidiani, trascendendo i principi stessi della pittura e delle sue tecniche. La mostra Descendencia è profondamente segnata dalla nozione di tempo, in relazione alla storia personale dell’artista negli ultimi anni, al suo nucleo familiare e, soprattutto, alle sue due figlie. Ámbar e Jade non sono solo nomi dati alle sue serie, né scelte di colori casuali: rappresentano l’essenza delle sue nuove esplorazioni artistiche.

L’amore di un padre per le figlie

La serie più famosa di González, Ámbar, evoca il calore di un abbraccio, uno spazio intimo e gioioso a cui torniamo incessantemente nei nostri ricordi. Questa esposizione include anche una serie più recente ispirata dall’allineamento di diversi fattori personali e artistici, che ha portato l’artista a esplorare nuove tonalità di nastro adesivo, in particolare il verde. Jade simboleggia la rinascita, la redenzione, il risveglio e la fiducia: concetti che hanno segnato il suo percorso e quello della sua famiglia.

La mostra presenta undici opere della serie Ámbar e cinque della serie Jade rivelando codici silenziosi che traducono le età delle sue figlie in luce e materia. Il percorso si completa con un’installazione in situ, Flujo, una struttura espansiva in nastro adesivo che attraversa la galleria e collega le opere e gli spazi, simboleggiando il passaggio del tempo e l’interconnessione familiare.

“Questo flusso non rappresenta solo il passaggio del tempo, incarna anche il tempo che le mie figlie vivono, lo spazio tra di loro, il legame che le unisce mentre le definisce come entità uniche all’interno di un ciclo comune”.

“Ámbar e Jade – due colori, due luci, due battiti di cuore. Hanno ereditato le mie ombre e le mie luci, le mie paure e i miei sogni. Ma quando le guardo, vedo che non sono solo la mia discendenza, sono anche l’origine di ciò che sono ancora destinato a diventare. Il mio lavoro è il nostro riflesso – ciò che eravamo, ciò che siamo e ciò che non percepiamo ancora ma che è lì, in attesa della luce adeguata per rivelarsi”. Osvaldo González

 

 

Strategic Locations: L’arte di Zhanna Kadyrova in un contesto di guerra

Dal 2022, Kadyrova ha scelto di rimanere in Ucraina, limitando così notevolmente i suoi progetti internazionali, per dedicarsi alla creazione sul posto. La mostra Strategic Locations risuona quindi con l’esperienza collettiva degli ucraini, creando uno spazio in cui si incrociano e si intrecciano testimonianze di una guerra che continua ad influenzare l’Europa, rendendo omaggio alla forza della resistenza umana e alla persistenza della vita.

L’esposizione raccoglie opere create in “luoghi strategici” del conflitto: in zone di guerra, in territori occupati o lungo le linee del fronte in movimento. Esplorando la realtà della guerra in Ucraina, la mostra ripercorre la geografia militare del territorio ucraino dal 2014, a partire dall’annessione della Crimea e passando per diversi siti dove i paesaggi naturali e storici sono stati brutalmente trasformati in zone di guerra.

La casa non è più un luogo sicuro

All’ingresso, il visitatore è confrontato con i presupposti del conflitto attraverso HOME (2014), una scultura monumentale che rappresenta una mappa dell’Ucraina, fratturata dall’invasione. Realizzata in mattoni, l’opera simboleggia il crollo delle nozioni di “focolare” e sicurezza, interrogandosi sulla capacità dei muri di proteggerci in tempi di violenza devastante.

La mostra prosegue con la serie Behind the Fence (2014), concepita dall’artista durante una visita alla penisola di Biryuchyy Ostriv, che è rimasta territorio ucraino fino al 2022. In questa serie, Kadyrova riutilizza elementi di vecchie recinzioni per creare installazioni che rimandano metaforicamente alla separazione, all’inserimento e alla violenza. Queste stesse recinzioni riappaiono in “Souvenir” (2023), dove conchiglie – oggetti spesso raccolti dai bambini come souvenir delle vacanze estive – diventano sculture che rivelano immagini attraverso dei pertugi.

Paesaggi violati

L’artista presenta anche una nuova serie in cui la natura si trasforma in campo di battaglia, facendo crollare il paesaggio in rovine e le città in terreni militari. L’offensiva russa e le sue conseguenze si manifestano qui sotto vari aspetti: non solo per il suo impatto devastante sulla vita umana, ma anche per l’ecocidio che genera, trasformando la natura in una risorsa strategica sia dal punto di vista economico che militare.

Il progetto in corso Forest (2024) ci trasporta verso la diga di Kakhovka, uno dei siti più emblematici, dove guerra, ecocidio e distruzione della cultura convergono. Costruita nel 1956, questa diga aveva sommerso siti archeologici ucraini, ma nel 2023 è stata distrutta dall’esercito russo, provocando inondazioni massicce e la distruzione violenta degli ecosistemi circostanti.

Difendere l’Ucraina: la sua cultura la sua memoria

Attraverso ciascuna delle sue opere, Kadyrova esprime non solo la sua esperienza personale come osservatrice della guerra, ma anche il suo impegno a difendere la vita, la cultura e la memoria dell’Ucraina. Per lei, l’arte non è mai un atto effimero, ma una forma di resistenza che dà voce alla sofferenza e alla speranza, risuonando in ogni gesto artistico.

La mostra si conclude con la serie Shots (2010-2014), i cui frammenti e piastrelle incrinate riflettono il modo in cui la violenza lascia un’impronta indelebile sull’ambiente e sulla psiche umana. Il messaggio di Strategic Locations va oltre il solo territorio ucraino, poiché la sconfitta dell’imperialismo russo e delle sue ambizioni colonialiste è strategica per il mondo intero. Con un percorso artistico impegnato e incisivo, Kadyrova crea uno spazio di riflessione sul ruolo essenziale dell’arte in tempo di conflitto, presentandola come un potente vettore delle voci di coloro che resistono.

 

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Published On: 29 Marzo 2025

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 20 minuti

Galleria Continua presenta, dal 28 marzo al 28 maggio 2025, nella sua sede parigina nel marais, due esposizioni : Descendencia dell’artista cubano Osvaldo González e Strategic Locations di Zhanna Kadyrova, una delle voci più potenti dell’arte contemporanea ucraina.

Osvaldo González propone un’esplorazione poetica del tempo, della memoria e dell’eredità, costruendo una mappatura del suo universo intimo, trasformando elementi quotidiani in esperienze sensoriali. Mentre Kadyrova, riconosciuta a livello mondiale per la sua capacità di esplorare i confini tra forma e materia, utilizza oggetti e materiali trovati per creare opere che riflettono con forza la vita in una zona di guerra.

«Le mie opere non sono una rappresentazione della violenza, ma una traccia tangibile di essa, una testimonianza diretta della brutalità del conflitto, estratta dal suo contesto e collocata nel territorio dell’arte». Zhanna Kadyrova

Descendencia” di Osvaldo González

Osvaldo González eleva l’uso del nastro adesivo alla sua espressione artistica più compiuta, trasformando un materiale ordinario in un elemento plastico che interroga la percezione dello spettatore. Attraverso composizioni di nastri meticolosamente sovrapposti e l’uso della luce, l’artista crea spazi che evocano paesaggi interiori, dove l’architettura non si limita a incorniciare la scena, ma diventa un soggetto a sé stante. Le sue opere catturano un attimo fugace, un’immagine congelata, un momento transitorio: “una reminiscenza sospesa nella luce”.

Dopo diversi anni di pratica pittorica, in particolare durante i suoi studi all’Istituto Superiore d’Arte dell’Avana, dove si è laureato nel 2006, Osvaldo González scopre la sottigliezza del nastro adesivo, che gli consente di creare effetti di chiaro-scuro. Questo materiale diventa il suo strumento per esplorare la relazione tra luce e ombra. Così, il plexiglass evolve dalla tela, e il nastro dall’arte pittorica, senza rinunciare alla composizione pittorica.

L’esperimento dello spazio è al centro della sua ricerca artistica, interrogando la nostra relazione con lo spazio fisico e gli oggetti quotidiani, trascendendo i principi stessi della pittura e delle sue tecniche. La mostra Descendencia è profondamente segnata dalla nozione di tempo, in relazione alla storia personale dell’artista negli ultimi anni, al suo nucleo familiare e, soprattutto, alle sue due figlie. Ámbar e Jade non sono solo nomi dati alle sue serie, né scelte di colori casuali: rappresentano l’essenza delle sue nuove esplorazioni artistiche.

L’amore di un padre per le figlie

La serie più famosa di González, Ámbar, evoca il calore di un abbraccio, uno spazio intimo e gioioso a cui torniamo incessantemente nei nostri ricordi. Questa esposizione include anche una serie più recente ispirata dall’allineamento di diversi fattori personali e artistici, che ha portato l’artista a esplorare nuove tonalità di nastro adesivo, in particolare il verde. Jade simboleggia la rinascita, la redenzione, il risveglio e la fiducia: concetti che hanno segnato il suo percorso e quello della sua famiglia.

La mostra presenta undici opere della serie Ámbar e cinque della serie Jade rivelando codici silenziosi che traducono le età delle sue figlie in luce e materia. Il percorso si completa con un’installazione in situ, Flujo, una struttura espansiva in nastro adesivo che attraversa la galleria e collega le opere e gli spazi, simboleggiando il passaggio del tempo e l’interconnessione familiare.

“Questo flusso non rappresenta solo il passaggio del tempo, incarna anche il tempo che le mie figlie vivono, lo spazio tra di loro, il legame che le unisce mentre le definisce come entità uniche all’interno di un ciclo comune”.

“Ámbar e Jade – due colori, due luci, due battiti di cuore. Hanno ereditato le mie ombre e le mie luci, le mie paure e i miei sogni. Ma quando le guardo, vedo che non sono solo la mia discendenza, sono anche l’origine di ciò che sono ancora destinato a diventare. Il mio lavoro è il nostro riflesso – ciò che eravamo, ciò che siamo e ciò che non percepiamo ancora ma che è lì, in attesa della luce adeguata per rivelarsi”. Osvaldo González

 

 

Strategic Locations: L’arte di Zhanna Kadyrova in un contesto di guerra

Dal 2022, Kadyrova ha scelto di rimanere in Ucraina, limitando così notevolmente i suoi progetti internazionali, per dedicarsi alla creazione sul posto. La mostra Strategic Locations risuona quindi con l’esperienza collettiva degli ucraini, creando uno spazio in cui si incrociano e si intrecciano testimonianze di una guerra che continua ad influenzare l’Europa, rendendo omaggio alla forza della resistenza umana e alla persistenza della vita.

L’esposizione raccoglie opere create in “luoghi strategici” del conflitto: in zone di guerra, in territori occupati o lungo le linee del fronte in movimento. Esplorando la realtà della guerra in Ucraina, la mostra ripercorre la geografia militare del territorio ucraino dal 2014, a partire dall’annessione della Crimea e passando per diversi siti dove i paesaggi naturali e storici sono stati brutalmente trasformati in zone di guerra.

La casa non è più un luogo sicuro

All’ingresso, il visitatore è confrontato con i presupposti del conflitto attraverso HOME (2014), una scultura monumentale che rappresenta una mappa dell’Ucraina, fratturata dall’invasione. Realizzata in mattoni, l’opera simboleggia il crollo delle nozioni di “focolare” e sicurezza, interrogandosi sulla capacità dei muri di proteggerci in tempi di violenza devastante.

La mostra prosegue con la serie Behind the Fence (2014), concepita dall’artista durante una visita alla penisola di Biryuchyy Ostriv, che è rimasta territorio ucraino fino al 2022. In questa serie, Kadyrova riutilizza elementi di vecchie recinzioni per creare installazioni che rimandano metaforicamente alla separazione, all’inserimento e alla violenza. Queste stesse recinzioni riappaiono in “Souvenir” (2023), dove conchiglie – oggetti spesso raccolti dai bambini come souvenir delle vacanze estive – diventano sculture che rivelano immagini attraverso dei pertugi.

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Il progetto in corso Forest (2024) ci trasporta verso la diga di Kakhovka, uno dei siti più emblematici, dove guerra, ecocidio e distruzione della cultura convergono. Costruita nel 1956, questa diga aveva sommerso siti archeologici ucraini, ma nel 2023 è stata distrutta dall’esercito russo, provocando inondazioni massicce e la distruzione violenta degli ecosistemi circostanti.

Difendere l’Ucraina: la sua cultura la sua memoria

Attraverso ciascuna delle sue opere, Kadyrova esprime non solo la sua esperienza personale come osservatrice della guerra, ma anche il suo impegno a difendere la vita, la cultura e la memoria dell’Ucraina. Per lei, l’arte non è mai un atto effimero, ma una forma di resistenza che dà voce alla sofferenza e alla speranza, risuonando in ogni gesto artistico.

La mostra si conclude con la serie Shots (2010-2014), i cui frammenti e piastrelle incrinate riflettono il modo in cui la violenza lascia un’impronta indelebile sull’ambiente e sulla psiche umana. Il messaggio di Strategic Locations va oltre il solo territorio ucraino, poiché la sconfitta dell’imperialismo russo e delle sue ambizioni colonialiste è strategica per il mondo intero. Con un percorso artistico impegnato e incisivo, Kadyrova crea uno spazio di riflessione sul ruolo essenziale dell’arte in tempo di conflitto, presentandola come un potente vettore delle voci di coloro che resistono.

 

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