#booksnotbullets, la sfida di Malala
Tempo stimato per la lettura: 2,6 minuti
Era il 9 ottobre 2012 quando una giovane ragazza pakistana, della città di Mingora, fu colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ma non sono state sufficienti tre pallottole a fermare Malala Yousafzai e il suo impegno nella lotta per i diritti civili e per il diritto all’istruzione per tutti i bambini e le bambine.
Attivista dall’età di undici anni, il suo coraggio forse è imparagonabile a qualsiasi altro tant’è che meno di un anno fa è stata insignita del premio Nobel per la pace. A soli 17 anni è la ragazza più giovane ad aver ricevuto questo onorificenza. Ora, a pochi giorni dal compimento dei suoi 18 anni, la sua voce continua a farsi sentire, lanciando una campagna sui social: #booksnotbullets . “Libri non proiettili”, questo è ciò che incita a fare ai leader mondiali. Mettere al primo posto l’istruzione togliendo budget alle spese militari. Si stima che per garantire l’istruzione a tutte le ragazze ci vorrebbero circa 39 miliardi di dollari l’anno, una cifra equivalente a quanto i governi del mondo spendono in armamenti in soli otto giorni. Malala è sempre la prima a dare il buon esempio: postando una foto su Twitter con un libro, Il diario di Anna Frank, ha chiesto a tutti di pubblicare un selfie con il proprio libro preferito in mano, sostenendo così questa campagna di sensibilizzazione. La storia di Malala è stata narrata nel suo libro Io sono Malala, edito da Garzanti. La vita di questa piccola grande donna sarà trasportata sul grande schermo il prossimo ottobre.
La ragazza, che i talebani tentarono di uccidere perché andava a scuola, dice: “Molta gente mi dice che sono speciale. Ma io mi chiedo: sono unica perché sono una ragazza a cui hanno voluto negare l’istruzione? Questo è vero per oltre 60 milioni di ragazze in tutto il mondo”. A fare di lei una persona unica, dice “siete stati voi. Quando i talebani hanno cercato di farmi tacere, voi mi avete difesa. Voi avete alzato la voce per me, pregato per me, avete cantato la mia canzone in quei giorni bui quando la mia voce era stata silenziata”.
Per il suo compleanno Malala Yousafzai non vuole pallottole ma libri. Tutti insieme potremo esaudire il suo desiderio ed aiutare la sua fondazione MalalaFund. Per il bene di tutti noi, e per quello di tutti i bambini del mondo.
“I libri sono meglio delle armi per garantire il futuro. I libri, non le armi, costruiscono vie verso la pace e il benessere”
–Malala
di Donatella Lepore
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#booksnotbullets, la sfida di Malala
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
Era il 9 ottobre 2012 quando una giovane ragazza pakistana, della città di Mingora, fu colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ma non sono state sufficienti tre pallottole a fermare Malala Yousafzai e il suo impegno nella lotta per i diritti civili e per il diritto all’istruzione per tutti i bambini e le bambine.
Attivista dall’età di undici anni, il suo coraggio forse è imparagonabile a qualsiasi altro tant’è che meno di un anno fa è stata insignita del premio Nobel per la pace. A soli 17 anni è la ragazza più giovane ad aver ricevuto questo onorificenza. Ora, a pochi giorni dal compimento dei suoi 18 anni, la sua voce continua a farsi sentire, lanciando una campagna sui social: #booksnotbullets . “Libri non proiettili”, questo è ciò che incita a fare ai leader mondiali. Mettere al primo posto l’istruzione togliendo budget alle spese militari. Si stima che per garantire l’istruzione a tutte le ragazze ci vorrebbero circa 39 miliardi di dollari l’anno, una cifra equivalente a quanto i governi del mondo spendono in armamenti in soli otto giorni. Malala è sempre la prima a dare il buon esempio: postando una foto su Twitter con un libro, Il diario di Anna Frank, ha chiesto a tutti di pubblicare un selfie con il proprio libro preferito in mano, sostenendo così questa campagna di sensibilizzazione. La storia di Malala è stata narrata nel suo libro Io sono Malala, edito da Garzanti. La vita di questa piccola grande donna sarà trasportata sul grande schermo il prossimo ottobre.
La ragazza, che i talebani tentarono di uccidere perché andava a scuola, dice: “Molta gente mi dice che sono speciale. Ma io mi chiedo: sono unica perché sono una ragazza a cui hanno voluto negare l’istruzione? Questo è vero per oltre 60 milioni di ragazze in tutto il mondo”. A fare di lei una persona unica, dice “siete stati voi. Quando i talebani hanno cercato di farmi tacere, voi mi avete difesa. Voi avete alzato la voce per me, pregato per me, avete cantato la mia canzone in quei giorni bui quando la mia voce era stata silenziata”.
Per il suo compleanno Malala Yousafzai non vuole pallottole ma libri. Tutti insieme potremo esaudire il suo desiderio ed aiutare la sua fondazione MalalaFund. Per il bene di tutti noi, e per quello di tutti i bambini del mondo.
“I libri sono meglio delle armi per garantire il futuro. I libri, non le armi, costruiscono vie verso la pace e il benessere”
–Malala
di Donatella Lepore
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