Editoria 3.0. con il New Yorker si sfoglia il futuro
Tempo stimato per la lettura: 1,8 minuti
Chi è ancora convinto che il mondo editoriale non possa uscire dalla crisi, si sbaglia di grosso. Superando la diffidenza di alcuni per la lettura digitale, gli editori del New Yorker hanno lanciato in questi giorni un’app che consentirà di effettuare la lettura del proprio giornale in maniera assolutamente virtuale. Come?Attraverso un supporto fisico/visivo, il visore Samsung Gear VR. Grazie a quest’ultimo sarà possibile non solo leggere la rivista digitale ma giungere ad una completa simulazione nel tenere il giornale tra le mani e sfogliarlo proprio come se fosse un cartaceo, grazie al movimento degli occhi.
Il creatore dell’applicazione, Bradley Tucket, ha preso ispirazione dai visori di ultima generazione utilizzati per i videogames. Grazie a questa innovazione resa possibile da apparecchi sempre più accurati ed economici, questa nuova tecnologia visiva potrebbe diventare nei prossimi anni, una routine quotidiana nell’esperienza di lettura. Al momento l’app è compatibile solo con il visore Samsung per un costo di circa 100 euro e sarà immessa sul mercato a partire da novembre. Non si esclude che in futuro si possano stringere nuovi accordi con altre aziende interessate a questo nuovo business, magari ad un costo più basso rispetto a Samsung.
Il responsabile dell’innovazione tecnologica del New Yorker, Bryce Gimer, ha annunciato che attraverso questa slancio virtuale si potrà allargare il bacino d’utenza dei lettori ed essere più competitivi a livello internazionale. Dal New Yorker stesso è stato diffuso un video sul web come dimostrazione della funzionalità dell’app. Stando ad alcune previsioni, la realtà virtuale sarà all’apice del successo tra 4-5 anni; oltre ad un giro di affari stimato a 150 miliardi di dollari. Si dovrebbe riflettere sulla possibilità d’investimento soprattutto per il settore dell’informazione e dell’editoria.
Il New Yorker ci sta vedendo lungo, perché non provarci anche qui in Italia?
di Donatella Lepore
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Editoria 3.0. con il New Yorker si sfoglia il futuro
Tempo stimato per la lettura: 5 minuti
Chi è ancora convinto che il mondo editoriale non possa uscire dalla crisi, si sbaglia di grosso. Superando la diffidenza di alcuni per la lettura digitale, gli editori del New Yorker hanno lanciato in questi giorni un’app che consentirà di effettuare la lettura del proprio giornale in maniera assolutamente virtuale. Come?Attraverso un supporto fisico/visivo, il visore Samsung Gear VR. Grazie a quest’ultimo sarà possibile non solo leggere la rivista digitale ma giungere ad una completa simulazione nel tenere il giornale tra le mani e sfogliarlo proprio come se fosse un cartaceo, grazie al movimento degli occhi.
Il creatore dell’applicazione, Bradley Tucket, ha preso ispirazione dai visori di ultima generazione utilizzati per i videogames. Grazie a questa innovazione resa possibile da apparecchi sempre più accurati ed economici, questa nuova tecnologia visiva potrebbe diventare nei prossimi anni, una routine quotidiana nell’esperienza di lettura. Al momento l’app è compatibile solo con il visore Samsung per un costo di circa 100 euro e sarà immessa sul mercato a partire da novembre. Non si esclude che in futuro si possano stringere nuovi accordi con altre aziende interessate a questo nuovo business, magari ad un costo più basso rispetto a Samsung.
Il responsabile dell’innovazione tecnologica del New Yorker, Bryce Gimer, ha annunciato che attraverso questa slancio virtuale si potrà allargare il bacino d’utenza dei lettori ed essere più competitivi a livello internazionale. Dal New Yorker stesso è stato diffuso un video sul web come dimostrazione della funzionalità dell’app. Stando ad alcune previsioni, la realtà virtuale sarà all’apice del successo tra 4-5 anni; oltre ad un giro di affari stimato a 150 miliardi di dollari. Si dovrebbe riflettere sulla possibilità d’investimento soprattutto per il settore dell’informazione e dell’editoria.
Il New Yorker ci sta vedendo lungo, perché non provarci anche qui in Italia?
di Donatella Lepore
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