Alessio Baldi, fumettista: “Il mio amore per il disegno durerà per sempre”
Tempo stimato per la lettura: 3,3 minuti
Alessio Baldi è un giovane fumettista romano nipote di Mauro Laurenti, storico disegnatore della Bonelli e autore ufficiale di Zagor, da cui ha ereditato la passione per una forma d’arte sempre sulla cresta dell’onda. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio.
Alessio, come è nata la tua passione per il fumetto e perché?
Rispondere alla prima domanda, è semplice: sono cresciuto con mio zio Mauro Laurenti, fumettista della Bonelli, quindi è stato quasi inevitabile che mi addentrassi in questo mondo, anche se sicuramente c’era una passione ed una predisposizione di fondo. Ti basti pensare che alle scuole elementari le maestre mi chiamavano a disegnare alla lavagna, quando dovevamo rappresentare degli animali o altro.
Con il tempo ho proseguito la passione, mettendola in pratica a livello lavorativo, i primi tempi sotto altro nome per alcuni fumettisti della Bonelli, poi in maniera ufficiale per la casa Editrice Aurea, realizzando numeri della serie Joh Doe. In seguito su varie storie brevi come: “Champagne”, “Il rispetto”, “Diecimila inverni d’acciaio”, “Spirito Olimpico”, “Il demone”, “Povero Diavolo”, “La Morte ha gli Occhi a Mandorla”. Dopo un anno e mezzo di collaborazione, che purtroppo si è conclusa, ho intrapreso altre strade lavorative, rimboccandomi le maniche e rimettendomi in gioco. Nonostante questo, il mio amore per il disegno resterà sempre vivo. Comunque non si sa mai, chissà che prima o poi le cose girino in maniera diversa e un pizzico di fortuna mi dia la possibilità di mettere di nuovo in pratica la mia passione.
Quali sono i momenti della giornata in cui lavori al meglio, in cui ti senti più ispirato?
È relativo all’umore della giornata, all’ispirazione del momento, e ad altri fattori che intervengono nel corso del lavoro. Un elemento importante è dato anche dal tipo di sceneggiatura che sto eseguendo, magari alcuni progetti sono più interessanti di altri, e l’entusiasmo è maggiore rispetto al solito. In ogni caso, quando questa passione si applica al lavoro diventa un impegno leggermente più meccanico, quindi ispirazione o no, ci si deve mettere sul tavolo da lavoro e realizzare il progetto.
Anche quest’anno in Italia, accanto ai numerosi festival e manifestazioni sul fumetto, si tiene il ROMICS, rassegna internazionale sul fumetto, giunta alla sua XX edizione: perché secondo te questo settore non conosce crisi ed è seguito da un pubblico di età eterogenea?
Riguardo al successo delle manifestazioni sul fumetto, nonostante la crisi, credo sia dovuto al fatto di aver inserito in questi eventi, numerose innovazioni, e di aver allargato il campo a gadget, giochi di ruolo, videogames. Non dimentichiamo poi l’avvento delle, o dei cosplay, (cioè indossare un costume che rappresenta un personaggio in un determinato, interpretandone il modo di agire) che ormai sono un’attrazione non indifferente, la ricercatezza nei costumi è quasi maniacale, in maniera positiva naturalmente. Comunque, a parte questo, è un bene che il fumetto e i suoi contorni continuino a vivere, e a suscitare così tanto interesse nel pubblico che lo segue, e spero che vada in crescendo.
Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi prossimi lavori?
L’ultimo lavoro firmato risale ad un anno fa nel quale ho collaborato ad un progetto di Crowdfunding, sponsorizzato da un privato, nel quale ho creato i personaggi protagonisti e non; dopo quella prima fase ne seguiva una molto più impegnativa da eseguire sotto sceneggiatura con dei tempi di risoluzione più lunghi. Ho comunque in mente di rimettermi sul tavolo da lavoro nelle prossime settimane per eseguire di nuovo delle prove per la Bonelli, non so ancora su quale personaggio, ma c’è solo l’imbarazzo della scelta!
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Alessio Baldi, fumettista: “Il mio amore per il disegno durerà per sempre”
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
Alessio Baldi è un giovane fumettista romano nipote di Mauro Laurenti, storico disegnatore della Bonelli e autore ufficiale di Zagor, da cui ha ereditato la passione per una forma d’arte sempre sulla cresta dell’onda. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio.
Alessio, come è nata la tua passione per il fumetto e perché?
Rispondere alla prima domanda, è semplice: sono cresciuto con mio zio Mauro Laurenti, fumettista della Bonelli, quindi è stato quasi inevitabile che mi addentrassi in questo mondo, anche se sicuramente c’era una passione ed una predisposizione di fondo. Ti basti pensare che alle scuole elementari le maestre mi chiamavano a disegnare alla lavagna, quando dovevamo rappresentare degli animali o altro.
Con il tempo ho proseguito la passione, mettendola in pratica a livello lavorativo, i primi tempi sotto altro nome per alcuni fumettisti della Bonelli, poi in maniera ufficiale per la casa Editrice Aurea, realizzando numeri della serie Joh Doe. In seguito su varie storie brevi come: “Champagne”, “Il rispetto”, “Diecimila inverni d’acciaio”, “Spirito Olimpico”, “Il demone”, “Povero Diavolo”, “La Morte ha gli Occhi a Mandorla”. Dopo un anno e mezzo di collaborazione, che purtroppo si è conclusa, ho intrapreso altre strade lavorative, rimboccandomi le maniche e rimettendomi in gioco. Nonostante questo, il mio amore per il disegno resterà sempre vivo. Comunque non si sa mai, chissà che prima o poi le cose girino in maniera diversa e un pizzico di fortuna mi dia la possibilità di mettere di nuovo in pratica la mia passione.
Quali sono i momenti della giornata in cui lavori al meglio, in cui ti senti più ispirato?
È relativo all’umore della giornata, all’ispirazione del momento, e ad altri fattori che intervengono nel corso del lavoro. Un elemento importante è dato anche dal tipo di sceneggiatura che sto eseguendo, magari alcuni progetti sono più interessanti di altri, e l’entusiasmo è maggiore rispetto al solito. In ogni caso, quando questa passione si applica al lavoro diventa un impegno leggermente più meccanico, quindi ispirazione o no, ci si deve mettere sul tavolo da lavoro e realizzare il progetto.
Anche quest’anno in Italia, accanto ai numerosi festival e manifestazioni sul fumetto, si tiene il ROMICS, rassegna internazionale sul fumetto, giunta alla sua XX edizione: perché secondo te questo settore non conosce crisi ed è seguito da un pubblico di età eterogenea?
Riguardo al successo delle manifestazioni sul fumetto, nonostante la crisi, credo sia dovuto al fatto di aver inserito in questi eventi, numerose innovazioni, e di aver allargato il campo a gadget, giochi di ruolo, videogames. Non dimentichiamo poi l’avvento delle, o dei cosplay, (cioè indossare un costume che rappresenta un personaggio in un determinato, interpretandone il modo di agire) che ormai sono un’attrazione non indifferente, la ricercatezza nei costumi è quasi maniacale, in maniera positiva naturalmente. Comunque, a parte questo, è un bene che il fumetto e i suoi contorni continuino a vivere, e a suscitare così tanto interesse nel pubblico che lo segue, e spero che vada in crescendo.
Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi prossimi lavori?
L’ultimo lavoro firmato risale ad un anno fa nel quale ho collaborato ad un progetto di Crowdfunding, sponsorizzato da un privato, nel quale ho creato i personaggi protagonisti e non; dopo quella prima fase ne seguiva una molto più impegnativa da eseguire sotto sceneggiatura con dei tempi di risoluzione più lunghi. Ho comunque in mente di rimettermi sul tavolo da lavoro nelle prossime settimane per eseguire di nuovo delle prove per la Bonelli, non so ancora su quale personaggio, ma c’è solo l’imbarazzo della scelta!
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