Zerocalcare
Tempo stimato per la lettura: 2,3 minuti
( Arezzo 12 dicembre 1983 )
“Non ho un vero e proprio tavolo da disegno, mi metto sul divano usando come base un libro di “Star Wars” e disegno appoggiato sulle ginocchia! Ormai, per l’abitudine, posso disegnare per ore in questa posizione, quasi un asceta”.
Il suo vero nome è Michele Rech, è un fumettista italiano nato ad Arezzo, cresciuto in Francia (paese origine della madre) e poi trasferito a Roma. L’artista aderisce ad uno specifico stile di vita detto straight edge, che prevede l’astinenza dall’uso di tabacco, alcool e droghe.
Il nome Zerocalcare, nasce quando per partecipare ad una discussione su internet deve scegliere un nickname e prende ispirazione dal ritornello di uno spot televisivo di un prodotto anti-calcare.
Zerocalcare inizia la sua attività da fumettista quando finisce le scuole superiori, con la realizzazione di un racconto sul G8 di Genova del 2001. Durante la sua carriera partecipa a numerose manifestazioni in centri sociali italiani, realizza locandine per concerti, copertine di dischi e fanzine, e lavora come illustratore per riviste e quotidiani come Liberazione, Carta, La Repubblica XL, Wired.
Nel 2011 pubblica il suo primo albo a fumetti “La profezia dell’armadillo” che riscuote grande successo. Nello stesso anno apre un blog a fumetti in cui pubblica brevi storie a sfondo autobiografico.
Nel 2012 vince il premio Macchianera Award 2012 come miglior disegnatore-vignettista, e pubblica il suo secondo albo a fumetti “Un polpo alla gola”.
Nel 2013 pubblica “Ogni maledetto lunedì su due”, una raccolta di fumetti estratti dal suo blog. Un anno dopo vince il premio “satira politica di Forte dei Marmi” nella categoria “disegno satirico”.
Una notte del 2014 il fumettista realizza un murale di 40 metri quadrati nei pressi della metro di Rebibbia, quartiere romano in cui risiede.
Nel 2015 è secondo nel Premio Strega con “Dimentica il mio nome” e nello stesso anno realizza “L’elenco telefonico degli accolli”, una raccolta di vignette del blog e inediti.
La sua tecnica prevede l’uso dei classici pennarelli Staedtler di differenti misure, e tre fasi principali di realizzazione: inizia con un disegno a matita che poi ripassa con l’inchiostro nero, scannerizza il disegno e poi colora utilizzando photoshop.
“La cosa che mi serve per scrivere è il silenzio. Una volta che comincio le matite solitamente mi preparo un DVD con dieci puntate di una serie e inizio a disegnare sul divano. A riguardo confesso di avere un problema: io riesco a fare delle cose soltanto se ho una serie di sottofondo”.
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Zerocalcare
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
( Arezzo 12 dicembre 1983 )
“Non ho un vero e proprio tavolo da disegno, mi metto sul divano usando come base un libro di “Star Wars” e disegno appoggiato sulle ginocchia! Ormai, per l’abitudine, posso disegnare per ore in questa posizione, quasi un asceta”.
Il suo vero nome è Michele Rech, è un fumettista italiano nato ad Arezzo, cresciuto in Francia (paese origine della madre) e poi trasferito a Roma. L’artista aderisce ad uno specifico stile di vita detto straight edge, che prevede l’astinenza dall’uso di tabacco, alcool e droghe.
Il nome Zerocalcare, nasce quando per partecipare ad una discussione su internet deve scegliere un nickname e prende ispirazione dal ritornello di uno spot televisivo di un prodotto anti-calcare.
Zerocalcare inizia la sua attività da fumettista quando finisce le scuole superiori, con la realizzazione di un racconto sul G8 di Genova del 2001. Durante la sua carriera partecipa a numerose manifestazioni in centri sociali italiani, realizza locandine per concerti, copertine di dischi e fanzine, e lavora come illustratore per riviste e quotidiani come Liberazione, Carta, La Repubblica XL, Wired.
Nel 2011 pubblica il suo primo albo a fumetti “La profezia dell’armadillo” che riscuote grande successo. Nello stesso anno apre un blog a fumetti in cui pubblica brevi storie a sfondo autobiografico.
Nel 2012 vince il premio Macchianera Award 2012 come miglior disegnatore-vignettista, e pubblica il suo secondo albo a fumetti “Un polpo alla gola”.
Nel 2013 pubblica “Ogni maledetto lunedì su due”, una raccolta di fumetti estratti dal suo blog. Un anno dopo vince il premio “satira politica di Forte dei Marmi” nella categoria “disegno satirico”.
Una notte del 2014 il fumettista realizza un murale di 40 metri quadrati nei pressi della metro di Rebibbia, quartiere romano in cui risiede.
Nel 2015 è secondo nel Premio Strega con “Dimentica il mio nome” e nello stesso anno realizza “L’elenco telefonico degli accolli”, una raccolta di vignette del blog e inediti.
La sua tecnica prevede l’uso dei classici pennarelli Staedtler di differenti misure, e tre fasi principali di realizzazione: inizia con un disegno a matita che poi ripassa con l’inchiostro nero, scannerizza il disegno e poi colora utilizzando photoshop.
“La cosa che mi serve per scrivere è il silenzio. Una volta che comincio le matite solitamente mi preparo un DVD con dieci puntate di una serie e inizio a disegnare sul divano. A riguardo confesso di avere un problema: io riesco a fare delle cose soltanto se ho una serie di sottofondo”.
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