E allora Manga! Alessandra Pentrella ci spiega il suo amore per il Giappone

About the Author: Alessia

Published On: 4 Gennaio 2019

Tempo stimato per la lettura: 4,2 minuti

Abbiamo conosciuto Alessandra Pentrella, disegnatrice talentuosa con una passione, maturata fin da piccola e, durante gli studi universitari, per il Giappone.
Su cosa significhi essere creativi, ci risponde così: “Forse posso sembrare blasfema, ma la creatività ti eleva quasi a livello di un dio. Un artista è come un demiurgo che con la creta crea la sua opera. Poi, se viene bene, riesce a darle il soffio vitale ed essa prende letteralmente vita”.
Ha di recente esposto al Romics.

Le abbiamo rivolto qualche domanda per conoscerla meglio e per saperne di più su questo mondo sempre al centro dell’attenzione e sulla cresta dell’onda, come quello dei manga e dei fumetti giapponesi.

Quando e da cosa nasce la tua passione per il Giappone?
La mia passione per il Giappone è nata da bambina. No, non guardando i cartoni in TV, ma lo sceneggiato Shōgun. Era la storia di un inglese che naufraga sulle coste del Giappone e si trova a vivere all’interno di una cultura totalmente diversa dalla sua, ma alla fine riesce addirittura a diventare un samurai. Non mancava la storia d’amore tra l’inglese ed una donna del posto. Nei miei sogni di bambina (avevo 8-9 anni) il Giappone era quello. Ed in fondo non è poi così diverso.
 
Cosa ti affascina di più della loro cultura?
Della cultura giapponese mi piace il fatto che ci sia sempre molto da imparare e da scoprire. Ogni volta che credi di aver capito la mentalità di un giapponese, proprio allora ti stupirà.
Sono incredibili. 
 
Il tuo primo fumetto acquistato.
Non ci crederai ma è stato Disney. Ho iniziato a disegnare copiando Topolino e soprattutto Paperino (il mio personaggio preferito). Adoravo i disegni di Carpi, Carl Barks e Giorgio Cavazzano. Naturalmente li amo tutt’ora.
 
Il tuo personaggio preferito da sempre.
È un personaggio forse poco conosciuto. Jeanne De La Motte. Per intenderci, la cattiva di Lady Oscar, la “sorella” di Rosalie. L’ultima dei Valois.
È un amore nato in età matura.Quando ho studiato meglio i personaggi della serie leggendo la biografia di Maria Antonietta di Stefan Zweig (a cui si ispirò l’autrice del manga) e poi leggendo la biografia della vera contessa Jeanne. Era un personaggio molto particolare, con una vita veramente da romanzo. Certo, non vorrei essere come lei e sono felice di non averla mai incontrata di persona.
 
Il talento, secondo te, descritto con qualche aggettivo…
Stimolante, affascinante, ringiovanente sì, perché ti fa sempre sentire più giovane di quello che sei.
 
Secondo te che tipo di emozioni e messaggi comunicano i disegni e le illustrazioni?
A volte fa bene estraniarsi dal mondo per avere un angolo per non pensare a nulla. Senza però ridursi come gli otaku (parlo di quelli veri, quelli giapponesi) che si alienano completamente. Altre volte, invece, è bene che il fumetto invii anche messaggi e lezioni di vita ai suoi lettori.
Come ogni forma d’arte il fumetto è sia svago, sia il modo migliore per mandare messaggi.
 
Il momento migliore per disegnare.
Quando sono sola, senza elementi di distrazione intorno.
 
Come definiresti il tuo stile?
Manga. Decisamente ormai il mio è uno stile manga.
 
Come ti informi e ti tieni aggiornata?
In realtà non sono molto aggiornata. Preferisco tecniche classiche come matite, copic, ecoline…Mi autano a rilassarmi. Il computer mi stressa. Mi rendo conto però che al giorno d’oggi è necessario, per cui sto meditando di seguire dei corsi di computer grafica.
 
Cosa farai domani (il tuo sogno per il futuro).
Ho sempre amato il disegno, anche se per molto, troppo tempo, l’ho lasciato da parte. Il mio sogno era creare libri illustrati per i bambini. E lo è ancora.
 
“La bellezza salverà il mondo”. Sei d’accordo? Quando avverrà?
No, la bellezza da sola è come una maschera vuota. L’amore, l’amore è l’unica forza che può salvare il mondo. Quando avverrà? Non so, ma un giorno forse succederà che riusciremo ad amare senza bisogno di guardare se sei bello, brutto, se il colore della tua pelle è giusto ecc…Riusciremo ad amare e basta.
 
La tua definizione di creatività.
Forse posso sembrare blasfema, ma ti eleva quasi a livello di un dio. 
Un artista è come un demiurgo che con la creta crea la sua opera. poi, se viene bene riesce a darle il soffio vitale e questa prende letteralmente vita. Nel disegno, nella musica ed in tutte le forme d’arte ci sono regole da seguire, ma questo non basta. Puoi fare il disegno più perfetto del mondo, ma senza creatività non gli darai mai vita. Sarà bello ma freddo e non comunicherà nulla. Se fai una cosa con amore, invece, si vedrà subito.

 

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Published On: 4 Gennaio 2019

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 13 minuti

Abbiamo conosciuto Alessandra Pentrella, disegnatrice talentuosa con una passione, maturata fin da piccola e, durante gli studi universitari, per il Giappone.
Su cosa significhi essere creativi, ci risponde così: “Forse posso sembrare blasfema, ma la creatività ti eleva quasi a livello di un dio. Un artista è come un demiurgo che con la creta crea la sua opera. Poi, se viene bene, riesce a darle il soffio vitale ed essa prende letteralmente vita”.
Ha di recente esposto al Romics.

Le abbiamo rivolto qualche domanda per conoscerla meglio e per saperne di più su questo mondo sempre al centro dell’attenzione e sulla cresta dell’onda, come quello dei manga e dei fumetti giapponesi.

Quando e da cosa nasce la tua passione per il Giappone?
La mia passione per il Giappone è nata da bambina. No, non guardando i cartoni in TV, ma lo sceneggiato Shōgun. Era la storia di un inglese che naufraga sulle coste del Giappone e si trova a vivere all’interno di una cultura totalmente diversa dalla sua, ma alla fine riesce addirittura a diventare un samurai. Non mancava la storia d’amore tra l’inglese ed una donna del posto. Nei miei sogni di bambina (avevo 8-9 anni) il Giappone era quello. Ed in fondo non è poi così diverso.
 
Cosa ti affascina di più della loro cultura?
Della cultura giapponese mi piace il fatto che ci sia sempre molto da imparare e da scoprire. Ogni volta che credi di aver capito la mentalità di un giapponese, proprio allora ti stupirà.
Sono incredibili. 
 
Il tuo primo fumetto acquistato.
Non ci crederai ma è stato Disney. Ho iniziato a disegnare copiando Topolino e soprattutto Paperino (il mio personaggio preferito). Adoravo i disegni di Carpi, Carl Barks e Giorgio Cavazzano. Naturalmente li amo tutt’ora.
 
Il tuo personaggio preferito da sempre.
È un personaggio forse poco conosciuto. Jeanne De La Motte. Per intenderci, la cattiva di Lady Oscar, la “sorella” di Rosalie. L’ultima dei Valois.
È un amore nato in età matura.Quando ho studiato meglio i personaggi della serie leggendo la biografia di Maria Antonietta di Stefan Zweig (a cui si ispirò l’autrice del manga) e poi leggendo la biografia della vera contessa Jeanne. Era un personaggio molto particolare, con una vita veramente da romanzo. Certo, non vorrei essere come lei e sono felice di non averla mai incontrata di persona.
 
Il talento, secondo te, descritto con qualche aggettivo…
Stimolante, affascinante, ringiovanente sì, perché ti fa sempre sentire più giovane di quello che sei.
 
Secondo te che tipo di emozioni e messaggi comunicano i disegni e le illustrazioni?
A volte fa bene estraniarsi dal mondo per avere un angolo per non pensare a nulla. Senza però ridursi come gli otaku (parlo di quelli veri, quelli giapponesi) che si alienano completamente. Altre volte, invece, è bene che il fumetto invii anche messaggi e lezioni di vita ai suoi lettori.
Come ogni forma d’arte il fumetto è sia svago, sia il modo migliore per mandare messaggi.
 
Il momento migliore per disegnare.
Quando sono sola, senza elementi di distrazione intorno.
 
Come definiresti il tuo stile?
Manga. Decisamente ormai il mio è uno stile manga.
 
Come ti informi e ti tieni aggiornata?
In realtà non sono molto aggiornata. Preferisco tecniche classiche come matite, copic, ecoline…Mi autano a rilassarmi. Il computer mi stressa. Mi rendo conto però che al giorno d’oggi è necessario, per cui sto meditando di seguire dei corsi di computer grafica.
 
Cosa farai domani (il tuo sogno per il futuro).
Ho sempre amato il disegno, anche se per molto, troppo tempo, l’ho lasciato da parte. Il mio sogno era creare libri illustrati per i bambini. E lo è ancora.
 
“La bellezza salverà il mondo”. Sei d’accordo? Quando avverrà?
No, la bellezza da sola è come una maschera vuota. L’amore, l’amore è l’unica forza che può salvare il mondo. Quando avverrà? Non so, ma un giorno forse succederà che riusciremo ad amare senza bisogno di guardare se sei bello, brutto, se il colore della tua pelle è giusto ecc…Riusciremo ad amare e basta.
 
La tua definizione di creatività.
Forse posso sembrare blasfema, ma ti eleva quasi a livello di un dio. 
Un artista è come un demiurgo che con la creta crea la sua opera. poi, se viene bene riesce a darle il soffio vitale e questa prende letteralmente vita. Nel disegno, nella musica ed in tutte le forme d’arte ci sono regole da seguire, ma questo non basta. Puoi fare il disegno più perfetto del mondo, ma senza creatività non gli darai mai vita. Sarà bello ma freddo e non comunicherà nulla. Se fai una cosa con amore, invece, si vedrà subito.

 

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