Creatività Liquida: Dirty Dancing by Elena di Nardo
Tempo stimato per la lettura: 8,4 minuti
30 Ricette, 30 barman e barlady, 30 film.
La creatività incontra la mixology che incontra il cinema, proponendo alle nostre papille gustative cocktail inediti, ispirati alle pellicole del cinema più famose.
Ricetta #3, dal film Dirty Dancing
ogni settimana una ricetta, scoprite con noi Dirty Dancing, il cocktail. Cinema, cocktail, design e creatività
Cocktail Time of my Life
dal film Dirty Dancing
di Elena Di Nardo
“Era l’estate del 1963, tutti mi chiamavano ancora baby e a me non dispiaceva per niente.
Era prima che uccidessero Kennedy, prima dei Beatles, quando io credevo nell’impegno civile,
e sopratutto, quando mai avrei pensato che al mondo potesse esistere un altro uomo oltre a mio padre” (da Dirty Dancing – 1987)
Primi anni 60, il movimento hippie era alle porte, la guerra del Vietnam ancora imperversava, la comunità Afroamericana ancora subiva il rifiuto dei bianchi e l’assenza di diritti, gli Stati Uniti erano l’apice della potenza economica, la società subiva l’imperversare del consumismo e viveva tutto sommato felice. L’industria pubblicitaria faceva faville e influenzava in modo determinante le scelte degli uomini che, attraverso una casa, una macchina, una tv trovavano successo e affermazione. Le madri erano ancora relegate al ruolo di “regine della casa” chiamate ad avere le stesse idee e passioni dei mariti anche se, di fatto, non era così.
Ma la società stava cambiando, i ragazzi stavano cambiando, e la scintilla della “rivoluzione di pensiero” era nell’aria. Il movimento hippie, il rifiuto della guerra, le nuove influenze musicali avrebbero fatto capolino l’anno dopo. Era la “quiete prima della tempesta” quella dell’Estate del 1963.
Mentre i genitori ballavano il foxtrot i figli si nascondevano per ballare il Rock’n’Roll acrobatico, fatto di corpi che si intrecciano, gonne corte, e voglia di contatto, assolutamente proibito dalla classe adulta, che ovviamente, lo considerava spudorato, sconcio e inopportuno. Musica e balli anticipatori di quello che sarebbe stato un genere musicale di “svolta”: la musica rock.
Tra i ragazzi più giovani e meno ricchi era già scattato un senso di ribellione che li portava a scappare di casa e cercare di cavarsela con le proprie forze e risorse.
Dirty Dancing parla di tutto questo, oltre che di amore. E’ un film che viene oggi molto deriso per la sua componente romantica, molto aliena alle nuove generazioni e più vicina a chi, quel periodo storico, lo ha vissuto ed amato. Probabilmente le nuove generazioni stenteranno a comprendere quanta importanza ricopra lo spaccato sociale all’interno di questa pellicola.
Nel film viene raccontata molto bene la società americana dell’epoca: il rapporto di diversità tra bianchi e neri, tra genitori e figli, tra ricchi e poveri…
Johnny e Baby, i due protagonisti sono di estrazione sociale differente e proprio per questo non potrebbero avere una relazione. Johnny è un cameriere squattrinato, scappato di casa da piccolo e che attraverso l’aiuto di un’insegnante di danza ottiene il lavoro all’interno del villaggio vacanze, dove baby, figlia di un ricco dottore amico del proprietario del villaggio, si trova in vacanza con la famiglia. Per via di uno sfortunato evento, baby decide di aiutare Johnny con il suo show di mambo.
La ragazza scopre così “il mondo segreto” del villaggio vacanze, composto da ragazzi della sua età con storie drammatiche alle spalle che in tutti i modi provano a cavarsela con le proprie forze. Comincia a comprendere quante ingiustizie si nascondevano all’interno di quella che per lei era la società “per bene”. Una sera assiste ad un dialogo tra il proprietario, amico di suo padre, e il personale del villaggio, il quale trattava in modo molto diverso camerieri e ballerini.
I primi venivano incitati a “provarci con le ragazze” per incentivare i propri studi ed avere accesso ad una carriera, spremendo i padri ricchi. I secondi venivano minacciati di essere espulsi se provavano a fare anche solo un “occhio dolce” alle ragazze ricche. Per sfogarsi i ragazzi ballavano rock’n’roll acrobatico di nascosto, e si aiutavano tra loro.
Per colpa dello sfortunato evento che costringe baby ad aiutare Jhonny, il padre della ragazza la scopre a frequentare quell’ambiente, la scopre cambiata e non può far a meno di farla sentire sbagliata e inadeguata. Come per ogni adolescente, questo scatena un senso di ribellione nel cuore della nostra protagonista che sfogherà tra le braccia di Jhonny.
Il ragazzo verrà poi cacciato dal proprietario perché accusato di aver rubato dei portafogli quella sera, ma baby, che non può sopportare quell’ingiustizia, dichiara di aver passato la notte con lui, (cosa proibita al ragazzo) che verrà comunque costretto a licenziarsi. Baby a quel punto si rende conto di quanto gli insegnamenti di suo padre non riguardassero un senso di altruismo sociale e di comunità ma solo la propria classe sociale, solo la classe ricca.
“Nessuno può mettere baby in un angolo”
una frase cult della nostra cultura. Questa sarà la frase con cui Johnny si ribellerà al sistema e insorgerà nel grande salone portando sotto gli occhi di tutti i “balli proibiti” e il numero di danza tra i più famosi del cinema con sottofondo la colonna sonora oscar “the time of my life” che dà il titolo al nostro cocktail.
Questa scena rappresenta la fine di un’epoca e l’inizio della rivoluzione di pensiero. Lo scatto temporale tra il 1963 e il 1964.
Un cocktail che racconta tutto questo, che ha il sapore di proibito, di passione e di ribellione, e, come per Johnny e Baby sarà vero amore.
LA RICETTA
INGREDIENTI:
25 ml rhum Trois Rivières Cuvée de L’Océan
30 ml estratto di ananas
10 ml shrub alle mele cotogne
1 barspoon maraschino
Top Franciacorta DOCG Brut La Montina
PREPARAZIONE:
Versare tutti gli ingredienti, tranne il Brut La Montina, in uno shaker. Shakerare il tutto vigorosamente e versare, filtrando in un flute precedentemente raffreddato. Top di Brut La Montina a completare il drink.
ISPIRAZIONE:
Con questo drink si vuole ricordare l’esplosione del ritmo sensuale e frenetico di “Dirty Dancing”, film che riesce a evocare la freschezza e la giovinezza dell’amore. Non importa l’età, ogni volta che si vede questo film, ci si sente come un adolescente innamorato per la prima volta. Ho cercato di riprodurre tutte le emozioni che questo film mi trasmette con la ricerca di un gusto unico, mediante l’utilizzo del rhum Trois Rivières Cuvée de l’Ocean, dal gusto fresco e con sentori di banana e cocco. È un rum che aiuta a lasciarsi andare, come del resto le canzoni del film stesso, che non ti stanchi mai di ascoltare, che ancora fanno ballare intere generazioni.
(I’ve Had) The Time of My Life
No, I never felt like this before
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
And I owe it all to you
Now I’ve finally found someone to stand by me
And we felt this magical fantasy
There’s no way we could disguise it secretly
‘Cause we seem to understand the urgency
I can’t get enough of
So I’ll tell you something
This could be love
No, I never felt this way before
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
I want you more than you’ll ever know
So we’ll just let it go
“Stay with me tonight” (stay with me)
And remember
You’re the one thing
I can’t get enough of
So I’ll tell you something
This could be love
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
And I’ve searched through every open door (never felt this way)
Till I found the truth
And I owe it all to you
No, I never felt this way before (never felt this way)
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
No, I never felt this way before (never felt this way)
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
And I’ve searched through every open door (you do it to me, baby)
Till I found the truth (you do it to me, baby)
And I owe it all to you
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Creatività Liquida: Dirty Dancing by Elena di Nardo
Tempo stimato per la lettura: 25 minuti
30 Ricette, 30 barman e barlady, 30 film.
La creatività incontra la mixology che incontra il cinema, proponendo alle nostre papille gustative cocktail inediti, ispirati alle pellicole del cinema più famose.
Ricetta #3, dal film Dirty Dancing
ogni settimana una ricetta, scoprite con noi Dirty Dancing, il cocktail. Cinema, cocktail, design e creatività
Cocktail Time of my Life
dal film Dirty Dancing
di Elena Di Nardo
“Era l’estate del 1963, tutti mi chiamavano ancora baby e a me non dispiaceva per niente.
Era prima che uccidessero Kennedy, prima dei Beatles, quando io credevo nell’impegno civile,
e sopratutto, quando mai avrei pensato che al mondo potesse esistere un altro uomo oltre a mio padre” (da Dirty Dancing – 1987)
Primi anni 60, il movimento hippie era alle porte, la guerra del Vietnam ancora imperversava, la comunità Afroamericana ancora subiva il rifiuto dei bianchi e l’assenza di diritti, gli Stati Uniti erano l’apice della potenza economica, la società subiva l’imperversare del consumismo e viveva tutto sommato felice. L’industria pubblicitaria faceva faville e influenzava in modo determinante le scelte degli uomini che, attraverso una casa, una macchina, una tv trovavano successo e affermazione. Le madri erano ancora relegate al ruolo di “regine della casa” chiamate ad avere le stesse idee e passioni dei mariti anche se, di fatto, non era così.
Ma la società stava cambiando, i ragazzi stavano cambiando, e la scintilla della “rivoluzione di pensiero” era nell’aria. Il movimento hippie, il rifiuto della guerra, le nuove influenze musicali avrebbero fatto capolino l’anno dopo. Era la “quiete prima della tempesta” quella dell’Estate del 1963.
Mentre i genitori ballavano il foxtrot i figli si nascondevano per ballare il Rock’n’Roll acrobatico, fatto di corpi che si intrecciano, gonne corte, e voglia di contatto, assolutamente proibito dalla classe adulta, che ovviamente, lo considerava spudorato, sconcio e inopportuno. Musica e balli anticipatori di quello che sarebbe stato un genere musicale di “svolta”: la musica rock.
Tra i ragazzi più giovani e meno ricchi era già scattato un senso di ribellione che li portava a scappare di casa e cercare di cavarsela con le proprie forze e risorse.
Dirty Dancing parla di tutto questo, oltre che di amore. E’ un film che viene oggi molto deriso per la sua componente romantica, molto aliena alle nuove generazioni e più vicina a chi, quel periodo storico, lo ha vissuto ed amato. Probabilmente le nuove generazioni stenteranno a comprendere quanta importanza ricopra lo spaccato sociale all’interno di questa pellicola.
Nel film viene raccontata molto bene la società americana dell’epoca: il rapporto di diversità tra bianchi e neri, tra genitori e figli, tra ricchi e poveri…
Johnny e Baby, i due protagonisti sono di estrazione sociale differente e proprio per questo non potrebbero avere una relazione. Johnny è un cameriere squattrinato, scappato di casa da piccolo e che attraverso l’aiuto di un’insegnante di danza ottiene il lavoro all’interno del villaggio vacanze, dove baby, figlia di un ricco dottore amico del proprietario del villaggio, si trova in vacanza con la famiglia. Per via di uno sfortunato evento, baby decide di aiutare Johnny con il suo show di mambo.
La ragazza scopre così “il mondo segreto” del villaggio vacanze, composto da ragazzi della sua età con storie drammatiche alle spalle che in tutti i modi provano a cavarsela con le proprie forze. Comincia a comprendere quante ingiustizie si nascondevano all’interno di quella che per lei era la società “per bene”. Una sera assiste ad un dialogo tra il proprietario, amico di suo padre, e il personale del villaggio, il quale trattava in modo molto diverso camerieri e ballerini.
I primi venivano incitati a “provarci con le ragazze” per incentivare i propri studi ed avere accesso ad una carriera, spremendo i padri ricchi. I secondi venivano minacciati di essere espulsi se provavano a fare anche solo un “occhio dolce” alle ragazze ricche. Per sfogarsi i ragazzi ballavano rock’n’roll acrobatico di nascosto, e si aiutavano tra loro.
Per colpa dello sfortunato evento che costringe baby ad aiutare Jhonny, il padre della ragazza la scopre a frequentare quell’ambiente, la scopre cambiata e non può far a meno di farla sentire sbagliata e inadeguata. Come per ogni adolescente, questo scatena un senso di ribellione nel cuore della nostra protagonista che sfogherà tra le braccia di Jhonny.
Il ragazzo verrà poi cacciato dal proprietario perché accusato di aver rubato dei portafogli quella sera, ma baby, che non può sopportare quell’ingiustizia, dichiara di aver passato la notte con lui, (cosa proibita al ragazzo) che verrà comunque costretto a licenziarsi. Baby a quel punto si rende conto di quanto gli insegnamenti di suo padre non riguardassero un senso di altruismo sociale e di comunità ma solo la propria classe sociale, solo la classe ricca.
“Nessuno può mettere baby in un angolo”
una frase cult della nostra cultura. Questa sarà la frase con cui Johnny si ribellerà al sistema e insorgerà nel grande salone portando sotto gli occhi di tutti i “balli proibiti” e il numero di danza tra i più famosi del cinema con sottofondo la colonna sonora oscar “the time of my life” che dà il titolo al nostro cocktail.
Questa scena rappresenta la fine di un’epoca e l’inizio della rivoluzione di pensiero. Lo scatto temporale tra il 1963 e il 1964.
Un cocktail che racconta tutto questo, che ha il sapore di proibito, di passione e di ribellione, e, come per Johnny e Baby sarà vero amore.
LA RICETTA
INGREDIENTI:
25 ml rhum Trois Rivières Cuvée de L’Océan
30 ml estratto di ananas
10 ml shrub alle mele cotogne
1 barspoon maraschino
Top Franciacorta DOCG Brut La Montina
PREPARAZIONE:
Versare tutti gli ingredienti, tranne il Brut La Montina, in uno shaker. Shakerare il tutto vigorosamente e versare, filtrando in un flute precedentemente raffreddato. Top di Brut La Montina a completare il drink.
ISPIRAZIONE:
Con questo drink si vuole ricordare l’esplosione del ritmo sensuale e frenetico di “Dirty Dancing”, film che riesce a evocare la freschezza e la giovinezza dell’amore. Non importa l’età, ogni volta che si vede questo film, ci si sente come un adolescente innamorato per la prima volta. Ho cercato di riprodurre tutte le emozioni che questo film mi trasmette con la ricerca di un gusto unico, mediante l’utilizzo del rhum Trois Rivières Cuvée de l’Ocean, dal gusto fresco e con sentori di banana e cocco. È un rum che aiuta a lasciarsi andare, come del resto le canzoni del film stesso, che non ti stanchi mai di ascoltare, che ancora fanno ballare intere generazioni.
(I’ve Had) The Time of My Life
No, I never felt like this before
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
And I owe it all to you
Now I’ve finally found someone to stand by me
And we felt this magical fantasy
There’s no way we could disguise it secretly
‘Cause we seem to understand the urgency
I can’t get enough of
So I’ll tell you something
This could be love
No, I never felt this way before
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
I want you more than you’ll ever know
So we’ll just let it go
“Stay with me tonight” (stay with me)
And remember
You’re the one thing
I can’t get enough of
So I’ll tell you something
This could be love
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
And I’ve searched through every open door (never felt this way)
Till I found the truth
And I owe it all to you
No, I never felt this way before (never felt this way)
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
No, I never felt this way before (never felt this way)
Yes I swear it’s the truth
And I owe it all to you
And I’ve searched through every open door (you do it to me, baby)
Till I found the truth (you do it to me, baby)
And I owe it all to you
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