Tiziana Rinaldi Giacometti: “La creatività arriva all’improvviso e ti permette di vedere oltre le cose”
Tempo stimato per la lettura: 6,8 minuti
Tiziana Rinaldi Giacometti è una delle finaliste nella sezione “Pittura” alla prossima Biennale MArteLive.
Nasce a Roma nel 1981. Nel 2013 consegue la laurea magistrale in pittura con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. È stata assistente di laboratorio e in seguito cultore della materia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2017 ha collaborato come assistente di Walid Raad per conto della Fondazione “Volume”. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti: e stata vincitrice del Premio Internazionale Limen Arte 2013, sezione promesse Giovani Artisti Italiani (Vibo Valentia, 2013 – 2014).
Ha realizzato un’opera di street art per il MAAM di Roma, ha partecipato ad un’opera collettiva in esposizione permanente alla Cittadellarte – Fondazione Pistoletto a Biella, una sua opera fa parte della collezione pubblica del Museo di Arte Contemporanea Limen di Vibo Valentia ed un’altra è esposta in permanenza presso la Chiesa della Sacra Famiglia a Nutley (New Jersey, U.S.A.).
Attualmente vive e lavora a Cerveteri.
To Be / Question Mark
Il lavoro dell’artista esprime emozioni, ricordi, sensazioni. Vuole essere un punto di riflessione legato alla continua ricerca di esperienze di vita e vicende quotidiane. Affronta temi sociali e individuali. Dalla politica alle esperienze personali. Influenzata non solo dalle proprie sensazioni ed emozioni, ma anche dalle letture di testi di filosofia, estetica e psicologia. Crede fermamente che viviamo in una società sempre più standardizzata dove si sta perdendo personalità e memoria. Gli artisti che l’hanno influenzata di più sono: Rothko per la superficie pittorica e la spiritualità che le sue opere emanano; Bill Viola per il suo riferimento alla condizione umana ed infine Rauschenberg per l’inserimento di oggetti quotidiani all’interno dell’opera pittorica.
Durante i suoi studi si è interessata ai vari linguaggi ed espressioni artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dalle installazioni alle videoinstallazioni. La sua ricerca non è focalizzata solo su una forma espressiva, ma segue un modo e una visione che lei ha del mondo. Secondo l’idea che ha in mente, utilizza il materiale o la tecnica espressiva più adeguata. Nelle sue opere cerca sempre un coinvolgimento dell’osservatore emotivo o fisico che sia.
L’opera, To Be, vuol dire essere, sentire, ricordare, esprimere emozioni e sensazioni: fili colorati che scendono dalla tela verso lo spettatore e si aggrovigliano, avvolgono la vita, ci seguono su ogni strada e percorso che scegliamo, nel lungo viaggio bianco verso il nero della morte, attraverso il rosso delle passioni.
Tra le mostre più recenti, ricordiamo: Essere la Luce, Museo d’arte dello Splendore, Giulianova (Te) 2016; La vieen roses (Macro, Roma, 2015); MAAM Festa di priMAAMvera, a cura di Giorgio de Finis (Roma, 2015); Artisticamente Teatro dei Dioscuri al Quirinale (Roma, 2015); Arte&Co Madre Terra a cura di Lara Caccia (Pizzo, Vibo Valentia, 2015); Donna uguale e diversa, rassegna video a cura di FestArte (Roma, 2015); Rassegna Internazionale della Creazione artistica (Varsavia, 2014); Fotografare, a cura di M. Castelnuovo (Roma, 2014); Tiny Biennale (Roma, 2014); Extra-moenia (Genazzano, 2013); Dalla monnezza alla bellezza, quando il riciclo diventa arte (Camigliano,Caserta, 2013).
Tra le personali più recenti, ricordiamo: Luoghi non luoghi, a cura M. Castelnuovo (Cerveteri, 2017); Percezioni di Vita a cura di M. Castelnuovo e M. Luppoli (Officine Farneto, Roma, 2016); Blue Underwater, Il flusso del tempo e la percezione della vita, a cura di M. Castelnuovo (Roma, 2016); Disconnected dreams. Anime sospese, a cura di M. Castelnuovo (Roma, 2014); Labmusic, Painting by Tiziana Rinaldi, a cura di I. Raso (Roma, 2013).
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti: finalista al Premio Nazionale delle Arti 2008 (Roma, 2008-2009); al Premio Catel 2012. La pittura a Roma dal futurismo ai nostri giorni (Roma, 2012) e al festival di Videoarte, documentari e corti: Roma: i colori del mondo. È stata vincitrice del Premio Internazionale Limen Arte 2013, sezione promesse Giovani Artisti Italiani (Vibo Valentia, 2013-2014); ed è stata selezionata tra i cento semifinalisti del Premio Arte della Cairo Editore (2018).
Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e quali sono le tue aspettative sulla finale?
Avevo sentito parlare di MArteLive già in passato ma non ci avevo mai partecipato prima. Ci sono periodi in cui lavoro tantissimo e periodi di fermo. Quando l’anno scorso ho visto il concorso di MarteLive, era per me un periodo fermo e così ho deciso di parteciparvi e devo dire che dopo sono arrivate diverse proposte. Diciamo che mi ha portato fortuna.
È stata una bella esperienza in quanto ho avuto modo di conoscere persone e di relazionarmi con altri artisti anche di ambiti diversi. Non solo, ho avuto la possibilità di farmi conoscere e far conoscere il mio lavoro.
Per la finale mi auguro si crei di nuovo quell’atmosfera di cultura e scambio a 360° e spero che qualche galleria, curatore o collezionista noti il mio lavoro e intenda iniziare una nuova collaborazione con me.
Come si sta sviluppando la sua attività artistica?
Sono molto soddisfatta di come si sta sviluppando la mia attività artistica, ma si può sempre migliorare.
Ad oggi, aver ricevuto diversi riconoscimenti, essere arrivata finalista ad alcuni concorsi nazionali e internazionali e aver vinto dei premi anche importanti ed istituzionali, mi fa essere soddisfatta, anche se la strada da percorre è ancora lunga e ovviamente non ho intenzione di fermarmi qui.
Cosa significa per te la parola creatività?
Non è semplice spiegare la parola creatività. Spesso la creatività arriva all’improvviso, ed è qualcosa che permette di vedere oltre le cose, oltre il quotidiano. A volte mi chiedono come io abbia fatto a creare quella cosa o come mi sia venuta quell’idea…spesso irrompe prepotentemente, magari parlando con qualcuno, ascoltando una storia, leggendo un giornale o un libro, o attraverso le esperienze mie o di altre persone a me vicine. Da un insieme di elementi assorbiti dal quotidiano, si crea qualcosa come un’immagine, un pensiero o una serie di immagini, alle quali poi do forma concreta e rendo visibile quel qualcosa di invisibile.
Se non avessi fatto questo lavoro, cosa avresti voluto svolgere?
Il mio lavoro nasce da una necessità quindi credo che sarei sempre andata a finire qui. Ma se proprio dovessi pensare ad un altro lavoro, molto probabilmente mi sarei avvicinata alla psicologia o ad un lavoro che mi permettesse di viaggiare in tutto il mondo. Mi piace ascoltare le persone con le loro storie, osservare i loro comportamenti, capire il motivo delle loro azioni. Una sorta di studio della psiche e della condizione umana. Che poi in un certo senso è quello che faccio, tutto questo confluisce nel mio lavoro artistico. Siamo osservatori della vita.
Quale artista, non del tuo campo, del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
Artisti che sono stati per me fonte di ispirazione sono registi, come Ingmar Bergman, sia sotto l’aspetto visivo che per i temi trattati sull’identità, il ricordo, la paura della morte, i traumi del passato comunque elementi legati all’uomo e alla vita. O filosofi, come Bergson e Deleuze che mi hanno sempre portata a riflettere sull’esistenza, sull’esperienza umana, sul tempo, e sull’immagine-ricordo e tempo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Tra i miei prossimi progetti c’è una collaborazione per una nota società.
E poi ho in mente due installazioni che vorrei realizzare, mi perseguitano da mesi e fin quando non le realizzerò non se ne andranno dalla mia testa.
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Tiziana Rinaldi Giacometti: “La creatività arriva all’improvviso e ti permette di vedere oltre le cose”
Tempo stimato per la lettura: 20 minuti
Tiziana Rinaldi Giacometti è una delle finaliste nella sezione “Pittura” alla prossima Biennale MArteLive.
Nasce a Roma nel 1981. Nel 2013 consegue la laurea magistrale in pittura con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. È stata assistente di laboratorio e in seguito cultore della materia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2017 ha collaborato come assistente di Walid Raad per conto della Fondazione “Volume”. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti: e stata vincitrice del Premio Internazionale Limen Arte 2013, sezione promesse Giovani Artisti Italiani (Vibo Valentia, 2013 – 2014).
Ha realizzato un’opera di street art per il MAAM di Roma, ha partecipato ad un’opera collettiva in esposizione permanente alla Cittadellarte – Fondazione Pistoletto a Biella, una sua opera fa parte della collezione pubblica del Museo di Arte Contemporanea Limen di Vibo Valentia ed un’altra è esposta in permanenza presso la Chiesa della Sacra Famiglia a Nutley (New Jersey, U.S.A.).
Attualmente vive e lavora a Cerveteri.
To Be / Question Mark
Il lavoro dell’artista esprime emozioni, ricordi, sensazioni. Vuole essere un punto di riflessione legato alla continua ricerca di esperienze di vita e vicende quotidiane. Affronta temi sociali e individuali. Dalla politica alle esperienze personali. Influenzata non solo dalle proprie sensazioni ed emozioni, ma anche dalle letture di testi di filosofia, estetica e psicologia. Crede fermamente che viviamo in una società sempre più standardizzata dove si sta perdendo personalità e memoria. Gli artisti che l’hanno influenzata di più sono: Rothko per la superficie pittorica e la spiritualità che le sue opere emanano; Bill Viola per il suo riferimento alla condizione umana ed infine Rauschenberg per l’inserimento di oggetti quotidiani all’interno dell’opera pittorica.
Durante i suoi studi si è interessata ai vari linguaggi ed espressioni artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dalle installazioni alle videoinstallazioni. La sua ricerca non è focalizzata solo su una forma espressiva, ma segue un modo e una visione che lei ha del mondo. Secondo l’idea che ha in mente, utilizza il materiale o la tecnica espressiva più adeguata. Nelle sue opere cerca sempre un coinvolgimento dell’osservatore emotivo o fisico che sia.
L’opera, To Be, vuol dire essere, sentire, ricordare, esprimere emozioni e sensazioni: fili colorati che scendono dalla tela verso lo spettatore e si aggrovigliano, avvolgono la vita, ci seguono su ogni strada e percorso che scegliamo, nel lungo viaggio bianco verso il nero della morte, attraverso il rosso delle passioni.
Tra le mostre più recenti, ricordiamo: Essere la Luce, Museo d’arte dello Splendore, Giulianova (Te) 2016; La vieen roses (Macro, Roma, 2015); MAAM Festa di priMAAMvera, a cura di Giorgio de Finis (Roma, 2015); Artisticamente Teatro dei Dioscuri al Quirinale (Roma, 2015); Arte&Co Madre Terra a cura di Lara Caccia (Pizzo, Vibo Valentia, 2015); Donna uguale e diversa, rassegna video a cura di FestArte (Roma, 2015); Rassegna Internazionale della Creazione artistica (Varsavia, 2014); Fotografare, a cura di M. Castelnuovo (Roma, 2014); Tiny Biennale (Roma, 2014); Extra-moenia (Genazzano, 2013); Dalla monnezza alla bellezza, quando il riciclo diventa arte (Camigliano,Caserta, 2013).
Tra le personali più recenti, ricordiamo: Luoghi non luoghi, a cura M. Castelnuovo (Cerveteri, 2017); Percezioni di Vita a cura di M. Castelnuovo e M. Luppoli (Officine Farneto, Roma, 2016); Blue Underwater, Il flusso del tempo e la percezione della vita, a cura di M. Castelnuovo (Roma, 2016); Disconnected dreams. Anime sospese, a cura di M. Castelnuovo (Roma, 2014); Labmusic, Painting by Tiziana Rinaldi, a cura di I. Raso (Roma, 2013).
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti: finalista al Premio Nazionale delle Arti 2008 (Roma, 2008-2009); al Premio Catel 2012. La pittura a Roma dal futurismo ai nostri giorni (Roma, 2012) e al festival di Videoarte, documentari e corti: Roma: i colori del mondo. È stata vincitrice del Premio Internazionale Limen Arte 2013, sezione promesse Giovani Artisti Italiani (Vibo Valentia, 2013-2014); ed è stata selezionata tra i cento semifinalisti del Premio Arte della Cairo Editore (2018).
Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e quali sono le tue aspettative sulla finale?
Avevo sentito parlare di MArteLive già in passato ma non ci avevo mai partecipato prima. Ci sono periodi in cui lavoro tantissimo e periodi di fermo. Quando l’anno scorso ho visto il concorso di MarteLive, era per me un periodo fermo e così ho deciso di parteciparvi e devo dire che dopo sono arrivate diverse proposte. Diciamo che mi ha portato fortuna.
È stata una bella esperienza in quanto ho avuto modo di conoscere persone e di relazionarmi con altri artisti anche di ambiti diversi. Non solo, ho avuto la possibilità di farmi conoscere e far conoscere il mio lavoro.
Per la finale mi auguro si crei di nuovo quell’atmosfera di cultura e scambio a 360° e spero che qualche galleria, curatore o collezionista noti il mio lavoro e intenda iniziare una nuova collaborazione con me.
Come si sta sviluppando la sua attività artistica?
Sono molto soddisfatta di come si sta sviluppando la mia attività artistica, ma si può sempre migliorare.
Ad oggi, aver ricevuto diversi riconoscimenti, essere arrivata finalista ad alcuni concorsi nazionali e internazionali e aver vinto dei premi anche importanti ed istituzionali, mi fa essere soddisfatta, anche se la strada da percorre è ancora lunga e ovviamente non ho intenzione di fermarmi qui.
Cosa significa per te la parola creatività?
Non è semplice spiegare la parola creatività. Spesso la creatività arriva all’improvviso, ed è qualcosa che permette di vedere oltre le cose, oltre il quotidiano. A volte mi chiedono come io abbia fatto a creare quella cosa o come mi sia venuta quell’idea…spesso irrompe prepotentemente, magari parlando con qualcuno, ascoltando una storia, leggendo un giornale o un libro, o attraverso le esperienze mie o di altre persone a me vicine. Da un insieme di elementi assorbiti dal quotidiano, si crea qualcosa come un’immagine, un pensiero o una serie di immagini, alle quali poi do forma concreta e rendo visibile quel qualcosa di invisibile.
Se non avessi fatto questo lavoro, cosa avresti voluto svolgere?
Il mio lavoro nasce da una necessità quindi credo che sarei sempre andata a finire qui. Ma se proprio dovessi pensare ad un altro lavoro, molto probabilmente mi sarei avvicinata alla psicologia o ad un lavoro che mi permettesse di viaggiare in tutto il mondo. Mi piace ascoltare le persone con le loro storie, osservare i loro comportamenti, capire il motivo delle loro azioni. Una sorta di studio della psiche e della condizione umana. Che poi in un certo senso è quello che faccio, tutto questo confluisce nel mio lavoro artistico. Siamo osservatori della vita.
Quale artista, non del tuo campo, del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
Artisti che sono stati per me fonte di ispirazione sono registi, come Ingmar Bergman, sia sotto l’aspetto visivo che per i temi trattati sull’identità, il ricordo, la paura della morte, i traumi del passato comunque elementi legati all’uomo e alla vita. O filosofi, come Bergson e Deleuze che mi hanno sempre portata a riflettere sull’esistenza, sull’esperienza umana, sul tempo, e sull’immagine-ricordo e tempo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Tra i miei prossimi progetti c’è una collaborazione per una nota società.
E poi ho in mente due installazioni che vorrei realizzare, mi perseguitano da mesi e fin quando non le realizzerò non se ne andranno dalla mia testa.
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