Intervista a Gianluca Todisco, musicista: un italiano a Los Angeles

About the Author: Alessia

Published On: 23 Dicembre 2019

Tempo stimato per la lettura: 5 minuti

Gianluca Todisco, nasce il 21/06/1992 a Roma. Sin da piccolo ha sempre voluto fare musica. In ogni sua forma, che fosse suonare, cantare, ballare. Ha iniziato così all’età di 3 anni a prendere lezioni di canto e danza, seguite da quelle di piano. L’importante per lui era imparare tutto quello che poteva per migliorarsi. Ha esordito nei primi spettacoli e all’età di 14 anni è entrato a far parte di una importante compagnia.

Appena conclusi gli studi superiori si è trasferito a New York dove ha vissuto 6 anni, tornando in Italia, a Roma per le sessioni di esame perché nel frattempo ha frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia, Moda e Costume alla Sapienza di Roma.
Appena laureato ha deciso di trasferirsi a Los Angeles per iniziare una nuova esperienza artistica, sperimentando cose nuove, crescendo artisticamente.

Gianluca, parlaci del tuo primo singolo, cosa racconta?
“Laces” è il titolo del mio primo singolo. Questa canzone è come un libro aperto per me. Il testo che ho scritto è un viaggio attraverso la mia storia, la mia crescita arrivando alla propria accettazione personale, rompendo tutti i “lacci” che la società di oggi ci mette. Nell’intro si può riconoscere la voce dello scienziato Stephen Hawking, durante la sua ultima intervista pubblica, nella quale si domanda quali sono le sue più grandi domande sull’Universo e sull’esistenza ed io tramite le parole che ho scritto provo a dare la mia personale visione.

Il pezzo è stato registrato tra Los Angeles e Roma ed è prodotto da Fatti in Casa Production, Bruno Graziosi e Daniele Gentile due musicisti fantastici, con cui sin dai primi momenti abbiamo instaurato un bel rapporto.
Il Visual Ufficiale del singolo è realizzato con il videographer Luca Marincione x MarincionePhotography.
Il video è un insieme di musica, parole, arte e moda, nonché un mix di romanità, perché nonostante il brano sia in inglese volevo comunque inserire le mie radici, il luogo che mi ha cullato e cresciuto. Ho realizzato la diamonds mask perché mi piace curare tutto personalmente nei minimi dettagli, perché per me non si tratta solo di ascoltare una semplice canzone, ma creare una storia da raccontare, con i suoni, con le parole, con gli abiti, con le coreografie, infatti sono anche un ballerino professionista.
Ho voluto condividere la mia storia attraverso questo singolo, perché sicuramente ci sono ragazzi, ragazze che in questo momento si trovano nello stesso percorso in cui mi trovavo io e conoscendo la mia storia, la mia musica, possono capire che possono farcela anche loro, superare ciò che sembra insuperabile e finalmente innamorarsi della persona che sono.

Da qualche giorno è uscito il visual del tuo secondo singolo “Unfocused”, raccontaci qualcosa di più.
“Unfocused” è scritta da me e prodotta da Alexander Jesse Castro, produttore americano. La canzone ha sonorità prettamente Pop, ma con un bel mix Rap. Il Visual è realizzato con il videographer Luca Marincione x MarincionePhotography; ricco di colori retrò. Sound engineer: Wes KOz.

Innamorarsi è il filo conduttore della canzone. Quello stato del cuore quando hai una persona speciale nei tuoi pensieri e sei cosi confuso, da non poter far nulla senza pensare a quella persona speciale; ma la canzone parla inoltre di quel tipo di Amore (con la A) maiuscola, che a volte bisogna tenere per se stessi, senza poterlo esprimere, perché a volte non ci sono i presupposti giusti per poterlo vivere con “la persona speciale” in quel momento, anche se c’è un sentimento così speciale.

Le canzoni ed i visual, inoltre, sono disponibili su tutte le piattaforme stream (Spotify, YouTube, Tidal, Amazon Music) e i digital stores.

Che cosa significa per te la parola creatività?
Per me la creatività racchiude tutta l’essenza dell’arte. È l’abilità di saper comunicare i nostri sentimenti, la nostra razionalità attraverso l’arte.
La creatività, è curare tutti i dettagli di ogni singolo lavoro per riuscire a trasmetterne l’essenza, come è per me quando lavoro sulla musica, sul testo di una canzone, sulla coreografia da adattarci o su un video, affinché ognuno faccia propria questa opera, questa creazione, emozionandosi ed identificandosi in essa

Qual è stata l’urgenza che ti ha spinto a intraprendere una carriera artistica?
Da quando avevo 3 anni amavo già ballare e cantare. E la gente quando mi chiedeva cosa avrei voluto fare da grande, io rispondevo che sarei stato un cantante, un performer.
Crescendo ho iniziato a studiare musica, vari stili di danza, facendo tanti sacrifici e rinunciando a tante altre cose dei ragazzi della mia età.
Il lavoro di un artista, a differenza di altri lavori, spesso non è tangibile nell’immediato, ma consiste nel creare un qualcosa nel quale le persone possano identificarsi. Esprime, secondo me, ciò che la gente vorrebbe ma non riesce a fare o a dire nelle situazioni della vita quotidiana e del loro vissuto.
Questo è quello che io faccio con le parole, i miei testi, i miei visual. Un’arte, un personaggio in cui le persone possano identificarsi, cercando di dare voce a chi non riesce ad esprimersi. Mandando anche un messaggio di condivisione ed integrazione. Perché la musica come ogni altra forma di arte unisce le persone.

Cosa farai domani – progetti per il futuro…
Sto lavorando su dei nuovi progetti…La vita di un artista è un progetto continuo. Ti basta ascoltare il caos della città per creare un ritmo, o il silenzio assordante come quando sei chiuso nella tua stanza per avere l’ispirazione, per creare dei passi di danza o le scene di un video e dare sfogo alla tua creatività.

Instagram : @gianlucatodisco_it
Facebook Page: Gianluca Todisco

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Published On: 23 Dicembre 2019

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 15 minuti

Gianluca Todisco, nasce il 21/06/1992 a Roma. Sin da piccolo ha sempre voluto fare musica. In ogni sua forma, che fosse suonare, cantare, ballare. Ha iniziato così all’età di 3 anni a prendere lezioni di canto e danza, seguite da quelle di piano. L’importante per lui era imparare tutto quello che poteva per migliorarsi. Ha esordito nei primi spettacoli e all’età di 14 anni è entrato a far parte di una importante compagnia.

Appena conclusi gli studi superiori si è trasferito a New York dove ha vissuto 6 anni, tornando in Italia, a Roma per le sessioni di esame perché nel frattempo ha frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia, Moda e Costume alla Sapienza di Roma.
Appena laureato ha deciso di trasferirsi a Los Angeles per iniziare una nuova esperienza artistica, sperimentando cose nuove, crescendo artisticamente.

Gianluca, parlaci del tuo primo singolo, cosa racconta?
“Laces” è il titolo del mio primo singolo. Questa canzone è come un libro aperto per me. Il testo che ho scritto è un viaggio attraverso la mia storia, la mia crescita arrivando alla propria accettazione personale, rompendo tutti i “lacci” che la società di oggi ci mette. Nell’intro si può riconoscere la voce dello scienziato Stephen Hawking, durante la sua ultima intervista pubblica, nella quale si domanda quali sono le sue più grandi domande sull’Universo e sull’esistenza ed io tramite le parole che ho scritto provo a dare la mia personale visione.

Il pezzo è stato registrato tra Los Angeles e Roma ed è prodotto da Fatti in Casa Production, Bruno Graziosi e Daniele Gentile due musicisti fantastici, con cui sin dai primi momenti abbiamo instaurato un bel rapporto.
Il Visual Ufficiale del singolo è realizzato con il videographer Luca Marincione x MarincionePhotography.
Il video è un insieme di musica, parole, arte e moda, nonché un mix di romanità, perché nonostante il brano sia in inglese volevo comunque inserire le mie radici, il luogo che mi ha cullato e cresciuto. Ho realizzato la diamonds mask perché mi piace curare tutto personalmente nei minimi dettagli, perché per me non si tratta solo di ascoltare una semplice canzone, ma creare una storia da raccontare, con i suoni, con le parole, con gli abiti, con le coreografie, infatti sono anche un ballerino professionista.
Ho voluto condividere la mia storia attraverso questo singolo, perché sicuramente ci sono ragazzi, ragazze che in questo momento si trovano nello stesso percorso in cui mi trovavo io e conoscendo la mia storia, la mia musica, possono capire che possono farcela anche loro, superare ciò che sembra insuperabile e finalmente innamorarsi della persona che sono.

Da qualche giorno è uscito il visual del tuo secondo singolo “Unfocused”, raccontaci qualcosa di più.
“Unfocused” è scritta da me e prodotta da Alexander Jesse Castro, produttore americano. La canzone ha sonorità prettamente Pop, ma con un bel mix Rap. Il Visual è realizzato con il videographer Luca Marincione x MarincionePhotography; ricco di colori retrò. Sound engineer: Wes KOz.

Innamorarsi è il filo conduttore della canzone. Quello stato del cuore quando hai una persona speciale nei tuoi pensieri e sei cosi confuso, da non poter far nulla senza pensare a quella persona speciale; ma la canzone parla inoltre di quel tipo di Amore (con la A) maiuscola, che a volte bisogna tenere per se stessi, senza poterlo esprimere, perché a volte non ci sono i presupposti giusti per poterlo vivere con “la persona speciale” in quel momento, anche se c’è un sentimento così speciale.

Le canzoni ed i visual, inoltre, sono disponibili su tutte le piattaforme stream (Spotify, YouTube, Tidal, Amazon Music) e i digital stores.

Che cosa significa per te la parola creatività?
Per me la creatività racchiude tutta l’essenza dell’arte. È l’abilità di saper comunicare i nostri sentimenti, la nostra razionalità attraverso l’arte.
La creatività, è curare tutti i dettagli di ogni singolo lavoro per riuscire a trasmetterne l’essenza, come è per me quando lavoro sulla musica, sul testo di una canzone, sulla coreografia da adattarci o su un video, affinché ognuno faccia propria questa opera, questa creazione, emozionandosi ed identificandosi in essa

Qual è stata l’urgenza che ti ha spinto a intraprendere una carriera artistica?
Da quando avevo 3 anni amavo già ballare e cantare. E la gente quando mi chiedeva cosa avrei voluto fare da grande, io rispondevo che sarei stato un cantante, un performer.
Crescendo ho iniziato a studiare musica, vari stili di danza, facendo tanti sacrifici e rinunciando a tante altre cose dei ragazzi della mia età.
Il lavoro di un artista, a differenza di altri lavori, spesso non è tangibile nell’immediato, ma consiste nel creare un qualcosa nel quale le persone possano identificarsi. Esprime, secondo me, ciò che la gente vorrebbe ma non riesce a fare o a dire nelle situazioni della vita quotidiana e del loro vissuto.
Questo è quello che io faccio con le parole, i miei testi, i miei visual. Un’arte, un personaggio in cui le persone possano identificarsi, cercando di dare voce a chi non riesce ad esprimersi. Mandando anche un messaggio di condivisione ed integrazione. Perché la musica come ogni altra forma di arte unisce le persone.

Cosa farai domani – progetti per il futuro…
Sto lavorando su dei nuovi progetti…La vita di un artista è un progetto continuo. Ti basta ascoltare il caos della città per creare un ritmo, o il silenzio assordante come quando sei chiuso nella tua stanza per avere l’ispirazione, per creare dei passi di danza o le scene di un video e dare sfogo alla tua creatività.

Instagram : @gianlucatodisco_it
Facebook Page: Gianluca Todisco

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