Il Punto di vista ascendente di Daniel Buren
Tempo stimato per la lettura: 2,4 minuti
L’artista di fama mondiale Daniel Buren conosciuto per le sue amate e criticate “colonne” nel cortile del Palais-Royal di Parigi, ha recentemente inaugurato il suo nuovo lavoro “in situ”, Punto di vista ascendente, nel giardino della Banque de France, a Digione.
Pittore, scultore e artista plastico, Daniel Buren ha creato un’opera che forma un effetto di estensione con il tetto dell’Hôtel de la Thoison, sede della banca, che sarà visitabile fino a novembre 2022. Un trompe-l’oeil in cui i motivi della struttura riprendono quelli delle tegole smaltate dell’edificio. Il disegno colorato è stampato in digitale su un telone per resistere ai capricci del tempo.
L’obiettivo è ridare vita ai giardini dell’Hôtel de la Thoison, non accessibili al pubblico. Per questo motivo, l’artista Daniel Buren ha creato un’opera originale che si può ammirare da rue des Godrans. Punto di vista ascendente è un cono visivo che corre su una lunghezza focale continua di 35 metri, che si inclina verso l’alto fino a sembrare estendersi otticamente nel tetto dell’edificio.
Un trompe-l’oeil complesso
Ispirato alle piastrelle smaltate tipicamente borgognone, il motivo a rombi sul pavimento si collega perfettamente in tre punti di vista, visibili dalle griglie. Utilizzando colori leggermente diversi da quelli del tetto, l’artista offre un nuovo sguardo a questa eredità di Digione, riprendendo il vocabolario del tappeto fantasia che viene srotolato. Se l’opera sembra fare un tutt’uno con il tetto, quest’ultima si trova in realtà a una decina di metri dalla facciata neoclassica, creando un vero e proprio trompe-l’oeil che lega l’architettura del palazzo al giardino.
Un’opera più complessa di quanto sembri poiché l’artista ha dovuto fare i conti con dei vincoli: l’evoluzione degli alberi del giardino secondo le stagioni, il fatto che sia visibile esclusivamente dalla strada, attraverso l’inferriata, e un piano inclinato calcolato per offrire il miglior effetto ottico.
Nuova collaborazione con l’associazione Interface
Dopo una prima collaborazione con Daniel Buren, nel 2013, l’associazione Interface – promotrice del progetto – ha lanciato un nuovo lavoro con l’artista nel 2019. Creata nel 1992, quest’associazione di Digione fornisce supporto materiale e logistico agli artisti, e organizza anche diverse mostre all’anno. Il suo obiettivo maggiore è quello di aprire l’arte contemporanea a tutti, offrendo installazioni e mostre gratuite.
Inoltre, per ringraziare la città, partner del progetto, Interface dona al Musée des Beaux-Arts di Digione le 4 copertine Buren realizzate nel 2013 per il n. 32 di Hors-d’oeuvre, quotidiano pubblicato dall’associazione. Disponibili in 4 diversi colori (blu, giallo, rosso e verde), i poster – certificati e autenticati – fanno parte di un’installazione al museo, fino al 28 febbraio 2022.
Foto: Bruce Aufrere / TiltShift © Daniel Buren/Adagp
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Il Punto di vista ascendente di Daniel Buren
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
L’artista di fama mondiale Daniel Buren conosciuto per le sue amate e criticate “colonne” nel cortile del Palais-Royal di Parigi, ha recentemente inaugurato il suo nuovo lavoro “in situ”, Punto di vista ascendente, nel giardino della Banque de France, a Digione.
Pittore, scultore e artista plastico, Daniel Buren ha creato un’opera che forma un effetto di estensione con il tetto dell’Hôtel de la Thoison, sede della banca, che sarà visitabile fino a novembre 2022. Un trompe-l’oeil in cui i motivi della struttura riprendono quelli delle tegole smaltate dell’edificio. Il disegno colorato è stampato in digitale su un telone per resistere ai capricci del tempo.
L’obiettivo è ridare vita ai giardini dell’Hôtel de la Thoison, non accessibili al pubblico. Per questo motivo, l’artista Daniel Buren ha creato un’opera originale che si può ammirare da rue des Godrans. Punto di vista ascendente è un cono visivo che corre su una lunghezza focale continua di 35 metri, che si inclina verso l’alto fino a sembrare estendersi otticamente nel tetto dell’edificio.
Un trompe-l’oeil complesso
Ispirato alle piastrelle smaltate tipicamente borgognone, il motivo a rombi sul pavimento si collega perfettamente in tre punti di vista, visibili dalle griglie. Utilizzando colori leggermente diversi da quelli del tetto, l’artista offre un nuovo sguardo a questa eredità di Digione, riprendendo il vocabolario del tappeto fantasia che viene srotolato. Se l’opera sembra fare un tutt’uno con il tetto, quest’ultima si trova in realtà a una decina di metri dalla facciata neoclassica, creando un vero e proprio trompe-l’oeil che lega l’architettura del palazzo al giardino.
Un’opera più complessa di quanto sembri poiché l’artista ha dovuto fare i conti con dei vincoli: l’evoluzione degli alberi del giardino secondo le stagioni, il fatto che sia visibile esclusivamente dalla strada, attraverso l’inferriata, e un piano inclinato calcolato per offrire il miglior effetto ottico.
Nuova collaborazione con l’associazione Interface
Dopo una prima collaborazione con Daniel Buren, nel 2013, l’associazione Interface – promotrice del progetto – ha lanciato un nuovo lavoro con l’artista nel 2019. Creata nel 1992, quest’associazione di Digione fornisce supporto materiale e logistico agli artisti, e organizza anche diverse mostre all’anno. Il suo obiettivo maggiore è quello di aprire l’arte contemporanea a tutti, offrendo installazioni e mostre gratuite.
Inoltre, per ringraziare la città, partner del progetto, Interface dona al Musée des Beaux-Arts di Digione le 4 copertine Buren realizzate nel 2013 per il n. 32 di Hors-d’oeuvre, quotidiano pubblicato dall’associazione. Disponibili in 4 diversi colori (blu, giallo, rosso e verde), i poster – certificati e autenticati – fanno parte di un’installazione al museo, fino al 28 febbraio 2022.
Foto: Bruce Aufrere / TiltShift © Daniel Buren/Adagp
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