La Vie matérielle: alla ricerca del legame arte/vita
Tempo stimato per la lettura: 2,2 minuti
La CENTRALE, centro d’arte contemporanea di Bruxelles, presenta la mostra La Vie matérielle, fino al 13 marzo 2022. Un dialogo tra 12 artiste (8 italiane e 4 belghe), intorno al legame tra arte e vita. L’esposizione, che prende il titolo dall’omonimo libro di Marguerite Duras, esplora e collega lo sviluppo artistico e l’esperienza personale.
Sia il libro di Duras che le opere in mostra sono definiti da un dialogo costante tra la vita quotidiana (di cui il corpo è un elemento cruciale) e la vita interiore, intima, combattuta tra le aspirazioni più profonde e la realtà.
Riutilizzando, ibridando, deviando o decontestualizzando materiali organici e oggetti quotidiani e dando loro una nuova vita che trascende il loro uso abituale, gli artisti in mostra colmano il divario tra le discipline artistiche.
Un dialogo tra artiste
Nonostante i loro approcci e percezioni molto diversi, ciò che Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui hanno in comune è l’uso di materiali spesso modesti, tradizionalmente associati all’artigianato.
A loro si aggiungono Léa Belooussovitch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren, quattro artiste belghe le cui pratiche artistiche sono vicine a quelle delle loro controparti italiane. Tutte loro cercano un “rifugio” per il “sé” nel mondo, ispirandosi alla rigenerazione di oggetti e materiali a loro cari.
Esposizione multisensoriale
Attraverso narrazioni provocatorie o interrogative, messe in scena fragili o energiche, queste opere molto diverse (assemblaggi, video, disegni, sculture, installazioni) fondono il finito e il non finito, il sapere e il sentire.
La mostra integra ed esplora diversi sensi, in particolare la vista e il tatto, attraverso un percorso che porta lo spettatore all’interno di una sorta di ragnatela emotiva e mentale, sperando che alla fine del viaggio si siano acquisite nuove prospettive su come percepiamo e leggiamo il nostro comune ‘mondo materiale’, e sul legame che l’arte ci permette di creare tra il nostro corpo e il nostro mondo interiore.
Reggio Emilia chiama Bruxelles
La Vie matérielle, presentata nel 2018-2019 nella sua versione italiana al Palazzo da Mosto dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia sotto la curatela di Marina Dacci, è stata ridisegnata per la CENTRALE di Bruxelles, in collaborazione con la sua direttrice artistica Carine Fol.
Il progetto di scambio tra le due istituzioni è iniziato a maggio 2021 con la presentazione della mostra Universo Dentro di Sophie Whettnall ai Chiostri di San Pietro, nell’ambito di Fotografia Europea.
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La Vie matérielle: alla ricerca del legame arte/vita
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
La CENTRALE, centro d’arte contemporanea di Bruxelles, presenta la mostra La Vie matérielle, fino al 13 marzo 2022. Un dialogo tra 12 artiste (8 italiane e 4 belghe), intorno al legame tra arte e vita. L’esposizione, che prende il titolo dall’omonimo libro di Marguerite Duras, esplora e collega lo sviluppo artistico e l’esperienza personale.
Sia il libro di Duras che le opere in mostra sono definiti da un dialogo costante tra la vita quotidiana (di cui il corpo è un elemento cruciale) e la vita interiore, intima, combattuta tra le aspirazioni più profonde e la realtà.
Riutilizzando, ibridando, deviando o decontestualizzando materiali organici e oggetti quotidiani e dando loro una nuova vita che trascende il loro uso abituale, gli artisti in mostra colmano il divario tra le discipline artistiche.
Un dialogo tra artiste
Nonostante i loro approcci e percezioni molto diversi, ciò che Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui hanno in comune è l’uso di materiali spesso modesti, tradizionalmente associati all’artigianato.
A loro si aggiungono Léa Belooussovitch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren, quattro artiste belghe le cui pratiche artistiche sono vicine a quelle delle loro controparti italiane. Tutte loro cercano un “rifugio” per il “sé” nel mondo, ispirandosi alla rigenerazione di oggetti e materiali a loro cari.
Esposizione multisensoriale
Attraverso narrazioni provocatorie o interrogative, messe in scena fragili o energiche, queste opere molto diverse (assemblaggi, video, disegni, sculture, installazioni) fondono il finito e il non finito, il sapere e il sentire.
La mostra integra ed esplora diversi sensi, in particolare la vista e il tatto, attraverso un percorso che porta lo spettatore all’interno di una sorta di ragnatela emotiva e mentale, sperando che alla fine del viaggio si siano acquisite nuove prospettive su come percepiamo e leggiamo il nostro comune ‘mondo materiale’, e sul legame che l’arte ci permette di creare tra il nostro corpo e il nostro mondo interiore.
Reggio Emilia chiama Bruxelles
La Vie matérielle, presentata nel 2018-2019 nella sua versione italiana al Palazzo da Mosto dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia sotto la curatela di Marina Dacci, è stata ridisegnata per la CENTRALE di Bruxelles, in collaborazione con la sua direttrice artistica Carine Fol.
Il progetto di scambio tra le due istituzioni è iniziato a maggio 2021 con la presentazione della mostra Universo Dentro di Sophie Whettnall ai Chiostri di San Pietro, nell’ambito di Fotografia Europea.
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