All the Messages Are Emotional. 25° Premio della Fondazione Pernod Ricard

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 24 Agosto 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,6 minuti

Ogni anno, dal 1999, il Premio della Fondazione Pernod Ricard ricompensa un artista della giovane scena artistica francese. La mostra del Premio è affidata a un curatore o a un artista che getta uno sguardo lungimirante sull’attualità artistica in Francia. Per questa 25a edizione del Premio Fondazione Pernod Ricard, è stata scelta la ricercatrice, curatrice e docente Arlène Berceliot Courtin. La sua conoscenza della scena artistica emergente e del suo approccio transdisciplinare alla mostra, al crocevia tra scienze umane, letteratura, cinema, performance e le arti visive, si unisce al nostro desiderio di aprire ed echeggiare i campi della creazione tra loro.
Dal 10 settembre al 31 ottobre 2024, All the Messages Are Emotional (Tutti i messaggi sono emotivi) offre una molteplicità di sguardi attraverso le opere di Clémentine Adou, Madison Bycroft,  HaYoung, Charlotte Houette, Lenio Kaklea, Paul Maheke e Mona Varichon.
Il premio della Fondazione Pernod Ricard

Ideato nel 1999, con la complicità del Centre Pompidou, il premio della Fondazione Pernod Ricard festeggia oggi il suo venticinquesimo anniversario. Nato dal desiderio non costituire una collezione privata, ma piuttosto svolgere un ruolo catalizzatore e la promozione della creazione giovane, questo premio pionieristico in Francia è stato lanciato a un tempo in cui non esisteva alcun dispositivo simile. Da ormai un quarto di secolo, assicura un sostegno continuo alla giovane creazione artistica, spinto da un impegno costantemente rinnovato che garantisce un reale supporto a lungo termine, dando la possibilità al vincitore di entrare nelle collezioni del Centre Pompidou.

Le parlore della curatrice
La prima immagine che mi è apparsa dopo l’invito a organizzare il 25° Premio della Fondazione Pernod Ricard è stata un’emoticon scritta su un muro della metropolitana di New York. È una faccina sorridente con il sorriso rivolto verso il basso e gli occhi a spirale che annunciano la fine dei conflitti emotivi. In che misura lo studio dei conflitti e più in generale delle emozioni alla base di queste tensioni ci permetterebbe di comprendere meglio il nostro mondo in cambiamento. Se il conflitto non è aggressività, come sciogliere questo nodo che si forma ogni volta che incontriamo una dissonanza emotiva o dobbiamo affrontare un improvviso peggioramento del nostro stato cronico perennemente in crisi? Queste sono alcune delle domande che mi sono passate per la mente in quel momento e che continuano a perseguitarmi all’inizio dell’anno. »
Per saperne di più su Arlene Berceliot Courtin
Da settembre 2023, Arlène insegna teoria dell’arte all’École Supérieure d’Art Annecy Alpes. Situato al crocevia tra studi visivi e performativi e studi femministi, il suo campo di ricerca mette in discussione i segni del linguaggio e le forme dell’affetto nell’arte e tenta quindi di decostruire la posizione di oggettività inerente a tutta la ricerca attraverso un approccio transdisciplinare alla mostra combinando riferimenti alle scienze umane, alla letteratura, al cinema, alla performance e alle arti visive.

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Published On: 24 Agosto 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 8 minuti

Ogni anno, dal 1999, il Premio della Fondazione Pernod Ricard ricompensa un artista della giovane scena artistica francese. La mostra del Premio è affidata a un curatore o a un artista che getta uno sguardo lungimirante sull’attualità artistica in Francia. Per questa 25a edizione del Premio Fondazione Pernod Ricard, è stata scelta la ricercatrice, curatrice e docente Arlène Berceliot Courtin. La sua conoscenza della scena artistica emergente e del suo approccio transdisciplinare alla mostra, al crocevia tra scienze umane, letteratura, cinema, performance e le arti visive, si unisce al nostro desiderio di aprire ed echeggiare i campi della creazione tra loro.
Dal 10 settembre al 31 ottobre 2024, All the Messages Are Emotional (Tutti i messaggi sono emotivi) offre una molteplicità di sguardi attraverso le opere di Clémentine Adou, Madison Bycroft,  HaYoung, Charlotte Houette, Lenio Kaklea, Paul Maheke e Mona Varichon.
Il premio della Fondazione Pernod Ricard

Ideato nel 1999, con la complicità del Centre Pompidou, il premio della Fondazione Pernod Ricard festeggia oggi il suo venticinquesimo anniversario. Nato dal desiderio non costituire una collezione privata, ma piuttosto svolgere un ruolo catalizzatore e la promozione della creazione giovane, questo premio pionieristico in Francia è stato lanciato a un tempo in cui non esisteva alcun dispositivo simile. Da ormai un quarto di secolo, assicura un sostegno continuo alla giovane creazione artistica, spinto da un impegno costantemente rinnovato che garantisce un reale supporto a lungo termine, dando la possibilità al vincitore di entrare nelle collezioni del Centre Pompidou.

Le parlore della curatrice
La prima immagine che mi è apparsa dopo l’invito a organizzare il 25° Premio della Fondazione Pernod Ricard è stata un’emoticon scritta su un muro della metropolitana di New York. È una faccina sorridente con il sorriso rivolto verso il basso e gli occhi a spirale che annunciano la fine dei conflitti emotivi. In che misura lo studio dei conflitti e più in generale delle emozioni alla base di queste tensioni ci permetterebbe di comprendere meglio il nostro mondo in cambiamento. Se il conflitto non è aggressività, come sciogliere questo nodo che si forma ogni volta che incontriamo una dissonanza emotiva o dobbiamo affrontare un improvviso peggioramento del nostro stato cronico perennemente in crisi? Queste sono alcune delle domande che mi sono passate per la mente in quel momento e che continuano a perseguitarmi all’inizio dell’anno. »
Per saperne di più su Arlene Berceliot Courtin
Da settembre 2023, Arlène insegna teoria dell’arte all’École Supérieure d’Art Annecy Alpes. Situato al crocevia tra studi visivi e performativi e studi femministi, il suo campo di ricerca mette in discussione i segni del linguaggio e le forme dell’affetto nell’arte e tenta quindi di decostruire la posizione di oggettività inerente a tutta la ricerca attraverso un approccio transdisciplinare alla mostra combinando riferimenti alle scienze umane, alla letteratura, al cinema, alla performance e alle arti visive.
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