Arte digitale e realtà aumentata
Tempo stimato per la lettura: 4,5 minuti
A Rieti, l’artista Vincenzo Marsiglia usa gli HoloLens 2 per la prima volta al mondo nell’esposizione “L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future”
Sperimentare le nuove tecnologie. Metterle al servizio dell’arte. Vincenzo Marsiglia, il 25 luglio 2020, con l’inaugurazione dell’esposizione L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future scrive una pagina della storia dell’arte: per la prima volta al mondo gli HoloLens 2, dispositivi per la realtà aumentata di ultima generazione, vengono usati per realizzare delle opere d’arte. «Questa tecnologia non esiste ancora in Italia», dichiara Marsiglia. «Proviene dagli Stati Uniti e ho dovuto farle compiere un lungo viaggio».
Grazie all’artista, un’esperienza completamente nuova prende vita nel Museo Civico di Rieti, all’interno del progetto TraMe – Tracce di Memoria, dell’agenzia The Uncommon Factory, con l’esposizione curata da Annalisa Ferraro, visitabile fino al 9 settembre 2020. Inizialmente prevista per maggio, a causa delle crisi sanitaria, L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future ha rischiato di non essere realizzata. Ma un evento del genere non poteva essere riportato per troppo tempo.
In quest’allestimento dialogano diversi media artistici: la fotografia s’incontra con le più moderne tecnologie. Un’esposizione di scatti provenienti dagli album personali dei reatini per promuovere il dialogo tra la memoria individuale e quella collettiva, affinché i ricordi privati diventino “storia pubblica”. In questo contesto si inserisce e interagisce l’opera di Vincenzo Marsiglia, che immerge i visitatori in uno spazio nuovo, un limbo tra realtà e illusione, in cui è possibile veder coesistere oggetti tangibili ed elementi effimeri e incorporei.
«HoloLens 2 permette di vedere lo spazio circostante contemporaneamente all’opera creata in realtà aumentata. Le immagini si proiettano sulle lenti olografiche trasparenti del visore. Quindi, ci si può muovere liberamente nelle stanze, le immagini virtuali si sovrappongono a quelle dell’ambiente circostante», spiega l’artista. «L’effetto è meraviglioso, grazie anche all’utilizzo delle mani. Queste attraverso lo sguardo vengono “robotizzate” per manipolare, con la stessa gestualità con cui si adoperano gli oggetti nel mondo reale, gli ologrammi e attivare dei cambiamenti nelle sale: colori, suoni e movimenti».
L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future è una mostra, un’esperienza artistica unica da vivere in anteprima mondiale. Un connubio tra passato e futuro, attraverso un scambio continuo tra le fotografie donate dai reatini e l’arte digitale di Vincenzo Marsiglia.
Il mezzo fotografico, nelle sue manifestazioni storiche, e il passato della città di Rieti si confrontano con le espressioni artistiche d’oggi e i reatini, come tutti i visitatori, diventano d’un tratto i protagonisti, non solo dei ritratti fotografici esposti, ma anche delle opere d’arte interattive installate. Si dà vita a una situazione in continua evoluzione e mutamento: arte e tecnologia raccontano il presente di una città dinamica, che vuol custodire la propria tradizione rivolgendo sempre lo sguardo verso il futuro.
Le “tele digitali” di Vincenzo Marsiglia sono pensate per coinvolgere fisicamente ed emotivamente i fruitori. Nelle sale del museo sono presentati alcuni lavori fondamentali dell’artista quali gli specchi interattivi: le opere esposte e quelle in realtà aumentata propongono il suo logo inconfondibile, la stella a quattro punte.
Il percorso è pensato per immergere il pubblico in un excursus narrativo colmo di connessioni e rimandi, di riflessioni profonde sui legami che inevitabilmente e spontaneamente si creano tra ciò che è stato, custodito nel substrato sociale e culturale di un luogo, e ciò che sarà, ancora impercettibile ma già in via di gestazione.
Il pubblico interagisce con le installazioni influenzandone la “partizione digitale” grazie al suo movimento ripreso dalle telecamere. L’immaterialità dell’opera d’arte in realtà aumentata si completa con le sensazioni del visitatore che vive l’esperienza. L’artista si avvale di tecnologie sofisticate. Partendo dalle immagini reali, manipola e ricostruisce delle scene modificando i colori, le forme e le proporzioni per mettere in risalto alcuni dettagli, creando così un’altra realtà.
Vincenzo Marsiglia è un attento osservatore, con una profonda conoscenza della storia dell’arte. Le sue opere interrogano la nostra relazione con il tempo e con il mondo, reale o virtuale che sia.
L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future è un’esposizione da non perdere per gli appassionati di fotografia e soprattutto d’arte digitale.
Il 9 settembre 2020, in occasione del finissage della mostra, sarà organizzato un evento all’aperto, con proiezioni interattive nel chiostro dell’ex Monastero di Santa Lucia, in cui il pubblico, accolto nel Museo Civico, sarà coinvolto in un’ulteriore esperienza sensoriale di grande impatto, avvolto dalle musiche di Ocrasunset.
L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future
Presso il Museo Civico di Rieti, Sez. Archeologica
Via Sant’Anna, 4, 02100 Rieti
La mostra sarà visitabile dal 25 luglio fino al 9 settembre 2020
Dal martedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.30
Dal venerdì al sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.30
Lunedì e festivi chiuso
Ingresso gratuito
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Arte digitale e realtà aumentata
Tempo stimato per la lettura: 14 minuti
A Rieti, l’artista Vincenzo Marsiglia usa gli HoloLens 2 per la prima volta al mondo nell’esposizione “L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future”
Sperimentare le nuove tecnologie. Metterle al servizio dell’arte. Vincenzo Marsiglia, il 25 luglio 2020, con l’inaugurazione dell’esposizione L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future scrive una pagina della storia dell’arte: per la prima volta al mondo gli HoloLens 2, dispositivi per la realtà aumentata di ultima generazione, vengono usati per realizzare delle opere d’arte. «Questa tecnologia non esiste ancora in Italia», dichiara Marsiglia. «Proviene dagli Stati Uniti e ho dovuto farle compiere un lungo viaggio».
Grazie all’artista, un’esperienza completamente nuova prende vita nel Museo Civico di Rieti, all’interno del progetto TraMe – Tracce di Memoria, dell’agenzia The Uncommon Factory, con l’esposizione curata da Annalisa Ferraro, visitabile fino al 9 settembre 2020. Inizialmente prevista per maggio, a causa delle crisi sanitaria, L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future ha rischiato di non essere realizzata. Ma un evento del genere non poteva essere riportato per troppo tempo.
In quest’allestimento dialogano diversi media artistici: la fotografia s’incontra con le più moderne tecnologie. Un’esposizione di scatti provenienti dagli album personali dei reatini per promuovere il dialogo tra la memoria individuale e quella collettiva, affinché i ricordi privati diventino “storia pubblica”. In questo contesto si inserisce e interagisce l’opera di Vincenzo Marsiglia, che immerge i visitatori in uno spazio nuovo, un limbo tra realtà e illusione, in cui è possibile veder coesistere oggetti tangibili ed elementi effimeri e incorporei.
«HoloLens 2 permette di vedere lo spazio circostante contemporaneamente all’opera creata in realtà aumentata. Le immagini si proiettano sulle lenti olografiche trasparenti del visore. Quindi, ci si può muovere liberamente nelle stanze, le immagini virtuali si sovrappongono a quelle dell’ambiente circostante», spiega l’artista. «L’effetto è meraviglioso, grazie anche all’utilizzo delle mani. Queste attraverso lo sguardo vengono “robotizzate” per manipolare, con la stessa gestualità con cui si adoperano gli oggetti nel mondo reale, gli ologrammi e attivare dei cambiamenti nelle sale: colori, suoni e movimenti».
L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future è una mostra, un’esperienza artistica unica da vivere in anteprima mondiale. Un connubio tra passato e futuro, attraverso un scambio continuo tra le fotografie donate dai reatini e l’arte digitale di Vincenzo Marsiglia.
Il mezzo fotografico, nelle sue manifestazioni storiche, e il passato della città di Rieti si confrontano con le espressioni artistiche d’oggi e i reatini, come tutti i visitatori, diventano d’un tratto i protagonisti, non solo dei ritratti fotografici esposti, ma anche delle opere d’arte interattive installate. Si dà vita a una situazione in continua evoluzione e mutamento: arte e tecnologia raccontano il presente di una città dinamica, che vuol custodire la propria tradizione rivolgendo sempre lo sguardo verso il futuro.
Le “tele digitali” di Vincenzo Marsiglia sono pensate per coinvolgere fisicamente ed emotivamente i fruitori. Nelle sale del museo sono presentati alcuni lavori fondamentali dell’artista quali gli specchi interattivi: le opere esposte e quelle in realtà aumentata propongono il suo logo inconfondibile, la stella a quattro punte.
Il percorso è pensato per immergere il pubblico in un excursus narrativo colmo di connessioni e rimandi, di riflessioni profonde sui legami che inevitabilmente e spontaneamente si creano tra ciò che è stato, custodito nel substrato sociale e culturale di un luogo, e ciò che sarà, ancora impercettibile ma già in via di gestazione.
Il pubblico interagisce con le installazioni influenzandone la “partizione digitale” grazie al suo movimento ripreso dalle telecamere. L’immaterialità dell’opera d’arte in realtà aumentata si completa con le sensazioni del visitatore che vive l’esperienza. L’artista si avvale di tecnologie sofisticate. Partendo dalle immagini reali, manipola e ricostruisce delle scene modificando i colori, le forme e le proporzioni per mettere in risalto alcuni dettagli, creando così un’altra realtà.
Vincenzo Marsiglia è un attento osservatore, con una profonda conoscenza della storia dell’arte. Le sue opere interrogano la nostra relazione con il tempo e con il mondo, reale o virtuale che sia.
L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future è un’esposizione da non perdere per gli appassionati di fotografia e soprattutto d’arte digitale.
Il 9 settembre 2020, in occasione del finissage della mostra, sarà organizzato un evento all’aperto, con proiezioni interattive nel chiostro dell’ex Monastero di Santa Lucia, in cui il pubblico, accolto nel Museo Civico, sarà coinvolto in un’ulteriore esperienza sensoriale di grande impatto, avvolto dalle musiche di Ocrasunset.
L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future
Presso il Museo Civico di Rieti, Sez. Archeologica
Via Sant’Anna, 4, 02100 Rieti
La mostra sarà visitabile dal 25 luglio fino al 9 settembre 2020
Dal martedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.30
Dal venerdì al sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.30
Lunedì e festivi chiuso
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