Book’s calling, c’è sempre un buon motivo per leggere
Tempo stimato per la lettura: 1,9 minuti
“Quando ero un bambino non leggevo più di tanto, anche se mia madre mi diceva di farlo. Cinque anni fa, stavo con una ragazza che leggeva libri ogni giorno. Ho capito che era giunto il momento per un cambiamento. Ora non posso immaginare la mia vita senza la lettura.… Ogni volta che leggo, imparo qualcosa di nuovo. Mi piace vivere una nuova vita con i personaggi di una storia, per un breve momento”.
Così commenta sotto una foto del suo profilo Instagram, Jakub Pavlovsky, ideatore del progetto Book’s calling. Il ventiduenne praghese ha deciso di realizzare un’idea fotografica per contrastare il continuo decrescere della pratica della lettura. In ogni luogo, ad ogni ora, c’è sempre un buon motivo per leggere un libro. Una serie di scatti ritraggono il giovane mentre legge un romanzo in una strada affollata, in una stazione della metropolitana, in cima ad un tetto e persino davanti ad un padiglione dell’EXPO. Il messaggio è leggere, ovunque e sempre, senza preoccuparsi di ciò che ci circonda. In questi tempi frenetici dove la tecnologia domina in ogni minimo spazio di tempo libero a nostra disposizione, l’abitudine di leggere un buon libro cartaceo sta scomparendo. Quei pochi appassionati, presi dai vari impegni, sono spesso costretti a incastrare la lettura tra un’attività e l’altra, tra uno spostamento e l’altro oppure provano a recuperare il libro sul comodino, prima di addormentarsi.
Jakub, lettore appassionato ha deciso di promuovere a modo suo la lettura. Attraverso i social, può ispirare le persone ad approcciarsi per la prima volta ad un libro, lasciarsi trasportare dalle parole fino ad estraniarsi completamente da ciò che le circondano. Per adesso, è riuscito grazie al suo progetto a sostenere alcune comunità locali, donando ovviamente libri. Continua imperterrito, nelle sue foto, ad essere assorto nella lettura, sperando che le persone possano frequentare più assiduamente librerie e biblioteche, affinché l’abitudine della lettura non scompaia del tutto.
di Donatella Lepore
condividi su
Book’s calling, c’è sempre un buon motivo per leggere
Tempo stimato per la lettura: 6 minuti
“Quando ero un bambino non leggevo più di tanto, anche se mia madre mi diceva di farlo. Cinque anni fa, stavo con una ragazza che leggeva libri ogni giorno. Ho capito che era giunto il momento per un cambiamento. Ora non posso immaginare la mia vita senza la lettura.… Ogni volta che leggo, imparo qualcosa di nuovo. Mi piace vivere una nuova vita con i personaggi di una storia, per un breve momento”.
Così commenta sotto una foto del suo profilo Instagram, Jakub Pavlovsky, ideatore del progetto Book’s calling. Il ventiduenne praghese ha deciso di realizzare un’idea fotografica per contrastare il continuo decrescere della pratica della lettura. In ogni luogo, ad ogni ora, c’è sempre un buon motivo per leggere un libro. Una serie di scatti ritraggono il giovane mentre legge un romanzo in una strada affollata, in una stazione della metropolitana, in cima ad un tetto e persino davanti ad un padiglione dell’EXPO. Il messaggio è leggere, ovunque e sempre, senza preoccuparsi di ciò che ci circonda. In questi tempi frenetici dove la tecnologia domina in ogni minimo spazio di tempo libero a nostra disposizione, l’abitudine di leggere un buon libro cartaceo sta scomparendo. Quei pochi appassionati, presi dai vari impegni, sono spesso costretti a incastrare la lettura tra un’attività e l’altra, tra uno spostamento e l’altro oppure provano a recuperare il libro sul comodino, prima di addormentarsi.
Jakub, lettore appassionato ha deciso di promuovere a modo suo la lettura. Attraverso i social, può ispirare le persone ad approcciarsi per la prima volta ad un libro, lasciarsi trasportare dalle parole fino ad estraniarsi completamente da ciò che le circondano. Per adesso, è riuscito grazie al suo progetto a sostenere alcune comunità locali, donando ovviamente libri. Continua imperterrito, nelle sue foto, ad essere assorto nella lettura, sperando che le persone possano frequentare più assiduamente librerie e biblioteche, affinché l’abitudine della lettura non scompaia del tutto.
di Donatella Lepore
seguici su