Campionesse! Una storia dello sport femminile tra le due guerre alla Galleria Roger-Viollet

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 15 Giugno 2024

Tempo stimato per la lettura: 4,2 minuti

«Lo femminile ha il suo posto nella vita sociale allo stesso modo dello sport maschile. Punto dovrebbe addirittura essere al centro delle preoccupazioni del governo. Punto non sto esagerando». Queste parole sono di Alice Milliat, e risalgono a 107 anni fa.

La storia dello sport femminile tra le due guerre rivela l’evoluzione del posto delle donne nella società. Lo sport agonistico è stato a lungo riservato solo agli uomini. È il tema dell’esposizione Campionesse! Una storia dello sport femminile tra le due guerre, alla galleria fotografica Roger-Viollet, realizzata in collaborazione con il giornale sportivo L’Equipe.

Cento scatti per il centenario

Vicino alla Senna, teatro della cerimonia d’inaugurazione dei Giochi olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, dal 13 giugno al 14 settembre 2024, si possono ammirare gratuitamente più di 80 fotografie inedite provenienti dagli archivi del quotidiano Le Miroir des sports (di proprietà de L’Equipe) e dalle collezioni Roger-Viollet (conservate presso la Biblioteca Storica della Città di Parigi). Inoltre, una ventina di fotografie di grande formato è esposta all’aperto, di fronte alla Galleria Roger-Viollet, sulle porte di Place Gabriel Pierné.

Un modo di festeggiare il centenario dell’ultima edizione dei Giochi olimpici nella Ville Lumière. Cento scatti in totale per i cento anni. E un punto di vista importante: celebrare lo sport femminile e delle sue prime promotrici. Queste trovarono nel padre delle moderne olimpiadi, Pierre de Coubertin un oppositore alla partecipazione delle donne alla manifestazione sportiva mondiale. Nel 1922, su impulso di Alice Milliat (di cui è esposto un ritratto), si svolse nella capitale francese la prima edizione dei Giochi Mondiali Femminili, due anni prima dei Giochi Olimpici di Parigi.

Per i benpensanti lo sport minaccia l’eleganza femminile

Prima degli Anni ruggenti, le donne praticavano un po’ di sport, come il golf, l’equitazione, il tennis. Le donne dell’alta società potevano praticare gli sport che non mettevano in difficoltà l’eleganza femminile. Mentre, le donne delle campagne praticavano degli sport più virili.

Gli Anni ruggenti segnano una forma di liberazione dei costumi, una liberazione del corpo. Con la Prima guerra mondiale le donne diventano più indipendenti, anche economicamente, e vogliono essere libere nei loro corpi. Rivendicano – soprattutto le cittadine in Francia e mondialmente – la possibilità di praticare lo sport e si associano tra donne per organizzare delle prove sportive. Dal 1919, si assiste a una istituzionalizzazione dello sport femminile in Francia, con la creazione della Federazione sportiva femminile.

Omaggio alle pioniere dello sport: le prime associazioni sportive femminili

Negli anni ’20, quindi, praticare l’atletica leggera o il calcio per una donna era una vera sfida. La già citata vogatrice e nuotatrice francese Alice Milliat è una militante dello sport femminile, che dà vita a un movimento creando delle associazioni sportive femminili e organizzando le prime competizioni, soprattutto di atletica. Queste nuove atlete hanno rivoluzionato questo mondo esclusivamente maschile, conservatore e spesso misogino. Queste donne hanno capito la natura emancipatrice della pratica sportiva. Con forte determinazione e risultati sportivi, le donne assumono la guida delle società femminili e creando organismi internazionali per aumentare il numero delle competizioni. Negli anni la stampa e i media in generale si sono interessati sempre più, grazie anche al sostegno del pubblico, allo sport femminile. Anche se all’inizio, i giornalisti denigrano più che incensare le sportive.

In ogni fase hanno cercato di sfuggire alla supervisione maschile che governa lo sport. Hanno combattuto l’idea del “sesso debole” e sapendo opporsi agli argomenti medici che le costringevano a non saltare, correre, lanciarsi… come fanno gli uomini. Pioniere dello sport agonistico, loro sono state dimenticate da molti, ma le loro imprese e la loro determinazione hanno aperto la strada allo sport a molte donne di oggi.

Foto storiche e catalogo

Le immagini esposte per la prima volta al pubblico documentano una fase importante della storia dello sport e dell’emancipazione femminile. Sono anche una testimonianza di come alcune discipline siano evolute nel tempo, e altre scomparse come il “pushball”.

L’occasione per gli amanti della fotografia, e non solo, di acquistare presso la galleria gli scatti esposti in diversi formati. È disponibile un’edizione limitata di 24 stampe numerate. Inoltre, come ricordo della mostra, un bel catalogo in francese e inglese, in cui si ritrovano i cento magnifici scatti.

Credit fotografie galleria iniziale:
  1. Vittoria di Ivy Lowman nel salto in alto (1.47 m) – Giochi d’atletica femminile – Monte Carlo, 4-7 aprile 1923.
  2. Ciclismo femminile – gara a Saint-Cyr il 2 settembre 1923 – Mme Cousin alla testa del gruppo – pubblicazione Miroir des Sports del 6 settembre 1923.
  3. Atletica leggera – Campionato femminile di Parigi – Stadio dell’Electro-Mécanique a Le Bourget (Seine-Saint-Denis), 6 luglio 1924 – Georgette Lenoir vince i 1.000 metri.

 

 

 

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Campionesse! Una storia dello sport femminile tra le due guerre alla Galleria Roger-Viollet

Published On: 15 Giugno 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 13 minuti

«Lo femminile ha il suo posto nella vita sociale allo stesso modo dello sport maschile. Punto dovrebbe addirittura essere al centro delle preoccupazioni del governo. Punto non sto esagerando». Queste parole sono di Alice Milliat, e risalgono a 107 anni fa.

La storia dello sport femminile tra le due guerre rivela l’evoluzione del posto delle donne nella società. Lo sport agonistico è stato a lungo riservato solo agli uomini. È il tema dell’esposizione Campionesse! Una storia dello sport femminile tra le due guerre, alla galleria fotografica Roger-Viollet, realizzata in collaborazione con il giornale sportivo L’Equipe.

Cento scatti per il centenario

Vicino alla Senna, teatro della cerimonia d’inaugurazione dei Giochi olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, dal 13 giugno al 14 settembre 2024, si possono ammirare gratuitamente più di 80 fotografie inedite provenienti dagli archivi del quotidiano Le Miroir des sports (di proprietà de L’Equipe) e dalle collezioni Roger-Viollet (conservate presso la Biblioteca Storica della Città di Parigi). Inoltre, una ventina di fotografie di grande formato è esposta all’aperto, di fronte alla Galleria Roger-Viollet, sulle porte di Place Gabriel Pierné.

Un modo di festeggiare il centenario dell’ultima edizione dei Giochi olimpici nella Ville Lumière. Cento scatti in totale per i cento anni. E un punto di vista importante: celebrare lo sport femminile e delle sue prime promotrici. Queste trovarono nel padre delle moderne olimpiadi, Pierre de Coubertin un oppositore alla partecipazione delle donne alla manifestazione sportiva mondiale. Nel 1922, su impulso di Alice Milliat (di cui è esposto un ritratto), si svolse nella capitale francese la prima edizione dei Giochi Mondiali Femminili, due anni prima dei Giochi Olimpici di Parigi.

Per i benpensanti lo sport minaccia l’eleganza femminile

Prima degli Anni ruggenti, le donne praticavano un po’ di sport, come il golf, l’equitazione, il tennis. Le donne dell’alta società potevano praticare gli sport che non mettevano in difficoltà l’eleganza femminile. Mentre, le donne delle campagne praticavano degli sport più virili.

Gli Anni ruggenti segnano una forma di liberazione dei costumi, una liberazione del corpo. Con la Prima guerra mondiale le donne diventano più indipendenti, anche economicamente, e vogliono essere libere nei loro corpi. Rivendicano – soprattutto le cittadine in Francia e mondialmente – la possibilità di praticare lo sport e si associano tra donne per organizzare delle prove sportive. Dal 1919, si assiste a una istituzionalizzazione dello sport femminile in Francia, con la creazione della Federazione sportiva femminile.

Omaggio alle pioniere dello sport: le prime associazioni sportive femminili

Negli anni ’20, quindi, praticare l’atletica leggera o il calcio per una donna era una vera sfida. La già citata vogatrice e nuotatrice francese Alice Milliat è una militante dello sport femminile, che dà vita a un movimento creando delle associazioni sportive femminili e organizzando le prime competizioni, soprattutto di atletica. Queste nuove atlete hanno rivoluzionato questo mondo esclusivamente maschile, conservatore e spesso misogino. Queste donne hanno capito la natura emancipatrice della pratica sportiva. Con forte determinazione e risultati sportivi, le donne assumono la guida delle società femminili e creando organismi internazionali per aumentare il numero delle competizioni. Negli anni la stampa e i media in generale si sono interessati sempre più, grazie anche al sostegno del pubblico, allo sport femminile. Anche se all’inizio, i giornalisti denigrano più che incensare le sportive.

In ogni fase hanno cercato di sfuggire alla supervisione maschile che governa lo sport. Hanno combattuto l’idea del “sesso debole” e sapendo opporsi agli argomenti medici che le costringevano a non saltare, correre, lanciarsi… come fanno gli uomini. Pioniere dello sport agonistico, loro sono state dimenticate da molti, ma le loro imprese e la loro determinazione hanno aperto la strada allo sport a molte donne di oggi.

Foto storiche e catalogo

Le immagini esposte per la prima volta al pubblico documentano una fase importante della storia dello sport e dell’emancipazione femminile. Sono anche una testimonianza di come alcune discipline siano evolute nel tempo, e altre scomparse come il “pushball”.

L’occasione per gli amanti della fotografia, e non solo, di acquistare presso la galleria gli scatti esposti in diversi formati. È disponibile un’edizione limitata di 24 stampe numerate. Inoltre, come ricordo della mostra, un bel catalogo in francese e inglese, in cui si ritrovano i cento magnifici scatti.

Credit fotografie galleria iniziale:
  1. Vittoria di Ivy Lowman nel salto in alto (1.47 m) – Giochi d’atletica femminile – Monte Carlo, 4-7 aprile 1923.
  2. Ciclismo femminile – gara a Saint-Cyr il 2 settembre 1923 – Mme Cousin alla testa del gruppo – pubblicazione Miroir des Sports del 6 settembre 1923.
  3. Atletica leggera – Campionato femminile di Parigi – Stadio dell’Electro-Mécanique a Le Bourget (Seine-Saint-Denis), 6 luglio 1924 – Georgette Lenoir vince i 1.000 metri.

 

 

 

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