Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 17 Febbraio 2025

Tempo stimato per la lettura: 7,5 minuti

Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti, dal 27 marzo al 20 luglio a Villa Bardini a Firenze, a cura di Cristina Acidini e Claudio Paolini, è una grande mostra d’arte e di più! È un affascinante viaggio alla riscoperta di una coppia – lui storico dell’arte, lei scrittrice e traduttrice – che riunì un cenacolo di artisti e intellettuali che hanno plasmato il 900 italiano e non solo.

Una location paradisiaca

La mostra viene proposta dalla Fondazione CR Firenze in collaborazione con la Fondazione Longhi in quel magico luogo (che da solo varrebbe un viaggio) che è Villa Bardini e di essa la mostra occupa tutti gli ambienti, densissima com’è di materiali, molti dei quali inediti e preziosissimi. Il percorso, non a caso, prevede anche una Silent Room dove riposare gli occhi e la mente travolti dalle suggestioni e dagli stimoli offerti nelle 12 sale in cui si dipana il percorso espositivo. Volendo si può anche passeggiare all’esterno nel magnifico parco storico della villa popolato di essenze antiche come il colossale glicine, tra i più antichi del continente, la cui fioritura richiama ogni primavera migliaia di appassionati.

Viaggio nella storia e critica dell’arte

In queste stanze è stata “rivoluzionata” la storia dell’arte, con la riscoperta del nostro Seicento, grazie al lavoro di Longhi su Caravaggio e altri, e di Lucia Lopresti, che, come nome “de plume”, aveva assunto quello di Anna Banti, su Artemisia. Memorabile la mostra che nel 1951 a Palazzo Reale di Milano, Longhi dedicò a Caravaggio, accendendo i riflettori su un pittore caduto nell’oblio. Fu un successo storico, sancito da più di 400 mila visitatori.

Affinità elettive

Entrambi erano impegnati nella ricerca quanto nella divulgazione. Con loro, la storia dell’arte va oltre l’ambito degli addetti ai lavori per farsi racconto sociale. Entrambi hanno consuetudine con i settimanali popolari, con la televisione, la radio… In mostra il pubblico potrà osservare la capacità divulgativa di Longhi in due documentari, l’uno su Carpaccio, su Carrà il secondo.

Entrambi investirono sui giovani, e questa è ancora oggi la mission della Fondazione Longhi da loro creata e che ha sede a Firenze in Villa Il Tasso. Qui si sono formate generazioni di storici dell’arte che hanno ancora in Roberto Longhi il loro punto di riferimento ideale.

Un’importante collaborazione

La mostra Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti è il frutto della collaborazione tra la Fondazione CR Firenze e la Fondazione Roberto Longhi. Le due istituzioni intendono così celebrare il ruolo centrale di Longhi e Banti nella cultura del Novecento e la fitta rete di rapporti tra le maggiori personalità della cultura italiana del Novecento.

L’esposizione, ospitata a Villa Bardini, offre una narrazione unica che unisce opere d’arte, documenti d’archivio e contributi multimediali, valorizzando il patrimonio della Fondazione Roberto Longhi.

Valorizzare del patrimonio artistico italiano

Un racconto di straordinaria quotidianità intessuto di interessi condivisi, alimentato dalle frequentazioni dei maggiori artisti e intellettuali del ‘900 italiano e da scoperte, emozioni, passioni. Protagonisti Roberto Longhi e Anna Banti e con loro un cenacolo di uomini e donne che raggiungevano lui perché accumunati dall’interesse per l’arte, e per quello verso la letteratura, lei. Fondendosi, amalgamandosi, catalizzando ulteriori livelli e motivi di attrazione anche per intellettuali al di fuori dei due ambiti.

Longhi e Banti: un contributo sinergico

Nato nel 1890 a Firenze, Roberto Longhi è considerato uno dei più influenti storici dell’arte del Novecento. La sua formazione accademica e la sua passione per l’arte lo portarono a sviluppare un approccio critico innovativo, caratterizzato da un’analisi approfondita delle opere e da una scrittura elegante e incisiva.

Anna Banti, pseudonimo di Anna Luisa Tasso, nacque nel 1895 a Firenze e si distinse non solo come scrittrice, ma anche come critica d’arte. La sua carriera si intrecciò profondamente con quella di Longhi, sia sul piano personale che professionale. Banti fu una delle prime donne a scrivere di arte in Italia, e il suo lavoro ha aperto la strada a molte altre donne nel campo della critica e della storia dell’arte.

Due pilastri della storia dell’arte italiana

Partendo ciascuno dal suo, lei e lui riuscirono nell’impresa di trasformare un secolo negletto alla storia dell’arte, com’era il Seicento, in un momento magico per creatività e intensità. Lei riscoprendo la vicenda di Artemisia, lui mettendo in scena Caravaggio.

Entrambi sapevano interloquire con i loro pari, ma avevano anche l’arte, e la volontà, di coinvolgere, interessare, appassionare i più giovani e il pubblico più ampio, ricorrendo anche a mezzi non consueti come il cinema.

Un forte legame tra arte e letteratura

Tutto questo è raccontato, con rigore e con giusta leggerezza, in un’esposizione fortemente esperienziale, dove si possono ammirare capolavori come Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, gli Apostoli di Jusepe de Ribera o l’emozionante sequenza di dieci Morandi intimi, creati dall’artista bolognese, regalati in occasioni diverse a Roberto Longhi e alla fortunata padrona di casa.

La mostra, oltre a essi riunisce 40 dipinti, tra disegni e acquarelli, nuclei rilevanti di fotografie originali e di documenti d’archivio che testimoniano la frequentazione della coppia con Ungaretti, Bassani, Pratolini, Gadda, Pea, Bigongiari, Pasolini, tra i molti amici letterati e scrittori, o con de Pisis, Socrate, Guttuso, Mafai, oltre al già citato Morandi, tra i tanti artisti.

Firenze città d’arte e di critici d’arte

«Questa mostra – afferma Bernabò Bocca, Presidente di Fondazione CR Firenze – giunge a coronamento del pluriennale sostegno di Fondazione CR Firenze alle attività scientifiche e di ricerca della Fondazione Longhi. Sono numerose le borse di studio da noi sostenute e destinate a giovani studiosi di tutto il mondo e non meno rilevanti sono stati, negli anni, i contributi erogati a favore di interventi di conservazione e di restauro. Oggi, con questa esposizione, si intende ricordare la centralità che Roberto Longhi e Anna Banti hanno avuto nella prima metà del Novecento, contribuendo a fare di Firenze un polo attrattivo per eminenti personalità del mondo della cultura e dell’arte».

«Questa è una mostra sorprendente – afferma Cristina Acidini, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi -. Ai visitatori di Villa Bardini vien presentata una coppia di personaggi eccezionali: Longhi e Banti, che dalle colline dell’Oltrarno hanno influenzato e in qualche misura diretto la vita artistica e culturale del Novecento italiano».

Un’esposizione intima

Le sue dodici sezioni della mostra ripercorrono le fitte relazioni che la coppia ha avuto con importanti artisti e personaggi del Novecento. Il visitatore inizia a conoscerli grazie Una prima sezione introduce la coppia con dipinti e fotografie. La mostra prosegue con una sezione dedicata a Roberto Longhi il collezionista dove è esposta l’opera di Caravaggio e vari dipinti caravaggeschi. Ancora sezioni dedicate a Longhi e il Cinema, Longhi e la sua attività di docente. Altra sezione racconta Anna Banti come storica dell’arte, scrittrice e traduttrice, accompagnata da una selezione dei moltissimi disegni che lo stesso Roberto Longhi le ha dedicato e da una serie di fotografie che la ritraggono negli ambienti della villa Il Tasso.

I documenti esposti raccontano i rapporti tenuti dai Longhi durante i periodi estivi attraverso le opere d’arte che li hanno segnati, come ad esempio i dipinti di Carrà presenti nella collezione dedicati al mare o i ritratti di famiglia realizzati da Leonetta Cecchi Pieraccini.

Morandi e Longhi: un’amicizia a Bologna

Un’altra è interamente dedicata al rapporto con Giorgio Morandi. Nati entrambi nel 1890, Morandi e Longhi avevano stretto amicizia a Bologna, dove l’uno ha passato buona parte della vita nella sua casa studio e l’altro insegnato dal 1934. Longhi riconobbe subito il talento di Morandi, definendolo uno dei migliori pittori viventi d’Italia durante il suo discorso inaugurale come professore di Storia dell’Arte all’Università di Bologna. Di questo sodalizio recano testimonianza i molti dipinti dell’artista tutt’ora conservati a villa Il Tasso.

L’esposizione a Firenze evidenzia come Roberto Longhi e Anna Banti rappresentino due pilastri della storia dell’arte italiana, il cui contributo ha segnato un’epoca e ha aperto nuove strade per la critica e la valorizzazione artistica. La loro passione, il loro impegno e la loro visione hanno lasciato un segno indelebile, rendendoli figure imprescindibili nel panorama culturale italiano.

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Published On: 17 Febbraio 2025

About the Author: Redazione ViviCreativo

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Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti, dal 27 marzo al 20 luglio a Villa Bardini a Firenze, a cura di Cristina Acidini e Claudio Paolini, è una grande mostra d’arte e di più! È un affascinante viaggio alla riscoperta di una coppia – lui storico dell’arte, lei scrittrice e traduttrice – che riunì un cenacolo di artisti e intellettuali che hanno plasmato il 900 italiano e non solo.

Una location paradisiaca

La mostra viene proposta dalla Fondazione CR Firenze in collaborazione con la Fondazione Longhi in quel magico luogo (che da solo varrebbe un viaggio) che è Villa Bardini e di essa la mostra occupa tutti gli ambienti, densissima com’è di materiali, molti dei quali inediti e preziosissimi. Il percorso, non a caso, prevede anche una Silent Room dove riposare gli occhi e la mente travolti dalle suggestioni e dagli stimoli offerti nelle 12 sale in cui si dipana il percorso espositivo. Volendo si può anche passeggiare all’esterno nel magnifico parco storico della villa popolato di essenze antiche come il colossale glicine, tra i più antichi del continente, la cui fioritura richiama ogni primavera migliaia di appassionati.

Viaggio nella storia e critica dell’arte

In queste stanze è stata “rivoluzionata” la storia dell’arte, con la riscoperta del nostro Seicento, grazie al lavoro di Longhi su Caravaggio e altri, e di Lucia Lopresti, che, come nome “de plume”, aveva assunto quello di Anna Banti, su Artemisia. Memorabile la mostra che nel 1951 a Palazzo Reale di Milano, Longhi dedicò a Caravaggio, accendendo i riflettori su un pittore caduto nell’oblio. Fu un successo storico, sancito da più di 400 mila visitatori.

Affinità elettive

Entrambi erano impegnati nella ricerca quanto nella divulgazione. Con loro, la storia dell’arte va oltre l’ambito degli addetti ai lavori per farsi racconto sociale. Entrambi hanno consuetudine con i settimanali popolari, con la televisione, la radio… In mostra il pubblico potrà osservare la capacità divulgativa di Longhi in due documentari, l’uno su Carpaccio, su Carrà il secondo.

Entrambi investirono sui giovani, e questa è ancora oggi la mission della Fondazione Longhi da loro creata e che ha sede a Firenze in Villa Il Tasso. Qui si sono formate generazioni di storici dell’arte che hanno ancora in Roberto Longhi il loro punto di riferimento ideale.

Un’importante collaborazione

La mostra Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti è il frutto della collaborazione tra la Fondazione CR Firenze e la Fondazione Roberto Longhi. Le due istituzioni intendono così celebrare il ruolo centrale di Longhi e Banti nella cultura del Novecento e la fitta rete di rapporti tra le maggiori personalità della cultura italiana del Novecento.

L’esposizione, ospitata a Villa Bardini, offre una narrazione unica che unisce opere d’arte, documenti d’archivio e contributi multimediali, valorizzando il patrimonio della Fondazione Roberto Longhi.

Valorizzare del patrimonio artistico italiano

Un racconto di straordinaria quotidianità intessuto di interessi condivisi, alimentato dalle frequentazioni dei maggiori artisti e intellettuali del ‘900 italiano e da scoperte, emozioni, passioni. Protagonisti Roberto Longhi e Anna Banti e con loro un cenacolo di uomini e donne che raggiungevano lui perché accumunati dall’interesse per l’arte, e per quello verso la letteratura, lei. Fondendosi, amalgamandosi, catalizzando ulteriori livelli e motivi di attrazione anche per intellettuali al di fuori dei due ambiti.

Longhi e Banti: un contributo sinergico

Nato nel 1890 a Firenze, Roberto Longhi è considerato uno dei più influenti storici dell’arte del Novecento. La sua formazione accademica e la sua passione per l’arte lo portarono a sviluppare un approccio critico innovativo, caratterizzato da un’analisi approfondita delle opere e da una scrittura elegante e incisiva.

Anna Banti, pseudonimo di Anna Luisa Tasso, nacque nel 1895 a Firenze e si distinse non solo come scrittrice, ma anche come critica d’arte. La sua carriera si intrecciò profondamente con quella di Longhi, sia sul piano personale che professionale. Banti fu una delle prime donne a scrivere di arte in Italia, e il suo lavoro ha aperto la strada a molte altre donne nel campo della critica e della storia dell’arte.

Due pilastri della storia dell’arte italiana

Partendo ciascuno dal suo, lei e lui riuscirono nell’impresa di trasformare un secolo negletto alla storia dell’arte, com’era il Seicento, in un momento magico per creatività e intensità. Lei riscoprendo la vicenda di Artemisia, lui mettendo in scena Caravaggio.

Entrambi sapevano interloquire con i loro pari, ma avevano anche l’arte, e la volontà, di coinvolgere, interessare, appassionare i più giovani e il pubblico più ampio, ricorrendo anche a mezzi non consueti come il cinema.

Un forte legame tra arte e letteratura

Tutto questo è raccontato, con rigore e con giusta leggerezza, in un’esposizione fortemente esperienziale, dove si possono ammirare capolavori come Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, gli Apostoli di Jusepe de Ribera o l’emozionante sequenza di dieci Morandi intimi, creati dall’artista bolognese, regalati in occasioni diverse a Roberto Longhi e alla fortunata padrona di casa.

La mostra, oltre a essi riunisce 40 dipinti, tra disegni e acquarelli, nuclei rilevanti di fotografie originali e di documenti d’archivio che testimoniano la frequentazione della coppia con Ungaretti, Bassani, Pratolini, Gadda, Pea, Bigongiari, Pasolini, tra i molti amici letterati e scrittori, o con de Pisis, Socrate, Guttuso, Mafai, oltre al già citato Morandi, tra i tanti artisti.

Firenze città d’arte e di critici d’arte

«Questa mostra – afferma Bernabò Bocca, Presidente di Fondazione CR Firenze – giunge a coronamento del pluriennale sostegno di Fondazione CR Firenze alle attività scientifiche e di ricerca della Fondazione Longhi. Sono numerose le borse di studio da noi sostenute e destinate a giovani studiosi di tutto il mondo e non meno rilevanti sono stati, negli anni, i contributi erogati a favore di interventi di conservazione e di restauro. Oggi, con questa esposizione, si intende ricordare la centralità che Roberto Longhi e Anna Banti hanno avuto nella prima metà del Novecento, contribuendo a fare di Firenze un polo attrattivo per eminenti personalità del mondo della cultura e dell’arte».

«Questa è una mostra sorprendente – afferma Cristina Acidini, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi -. Ai visitatori di Villa Bardini vien presentata una coppia di personaggi eccezionali: Longhi e Banti, che dalle colline dell’Oltrarno hanno influenzato e in qualche misura diretto la vita artistica e culturale del Novecento italiano».

Un’esposizione intima

Le sue dodici sezioni della mostra ripercorrono le fitte relazioni che la coppia ha avuto con importanti artisti e personaggi del Novecento. Il visitatore inizia a conoscerli grazie Una prima sezione introduce la coppia con dipinti e fotografie. La mostra prosegue con una sezione dedicata a Roberto Longhi il collezionista dove è esposta l’opera di Caravaggio e vari dipinti caravaggeschi. Ancora sezioni dedicate a Longhi e il Cinema, Longhi e la sua attività di docente. Altra sezione racconta Anna Banti come storica dell’arte, scrittrice e traduttrice, accompagnata da una selezione dei moltissimi disegni che lo stesso Roberto Longhi le ha dedicato e da una serie di fotografie che la ritraggono negli ambienti della villa Il Tasso.

I documenti esposti raccontano i rapporti tenuti dai Longhi durante i periodi estivi attraverso le opere d’arte che li hanno segnati, come ad esempio i dipinti di Carrà presenti nella collezione dedicati al mare o i ritratti di famiglia realizzati da Leonetta Cecchi Pieraccini.

Morandi e Longhi: un’amicizia a Bologna

Un’altra è interamente dedicata al rapporto con Giorgio Morandi. Nati entrambi nel 1890, Morandi e Longhi avevano stretto amicizia a Bologna, dove l’uno ha passato buona parte della vita nella sua casa studio e l’altro insegnato dal 1934. Longhi riconobbe subito il talento di Morandi, definendolo uno dei migliori pittori viventi d’Italia durante il suo discorso inaugurale come professore di Storia dell’Arte all’Università di Bologna. Di questo sodalizio recano testimonianza i molti dipinti dell’artista tutt’ora conservati a villa Il Tasso.

L’esposizione a Firenze evidenzia come Roberto Longhi e Anna Banti rappresentino due pilastri della storia dell’arte italiana, il cui contributo ha segnato un’epoca e ha aperto nuove strade per la critica e la valorizzazione artistica. La loro passione, il loro impegno e la loro visione hanno lasciato un segno indelebile, rendendoli figure imprescindibili nel panorama culturale italiano.

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