CASA DEL CINEMA. IL PROGRAMMA DI APRILE

Tempo stimato per la lettura: 2,5 minuti
Alla Casa del Cinema proseguono gli appuntamenti con i maestri, a cominciare da colui a cui si devono molte “vocazioni cinema” del Novecento. Orson Welles, scomparso quarant’anni fa, con Citizen Kane cambiò per sempre il corso della settima arte. Era il 1° maggio 1941 e il suo debutto, a soli venticinque anni, fu gigantesco. In Italia Quarto potere uscì solo nel novembre del 1948, dopo le prime elezioni politiche della Repubblica appena nata, quando ormai il film e il suo autore erano leggenda dal momento che all’epoca Welles aveva già realizzato L’orgoglio degli Amberson (1942), Lo straniero (1946), La signora di Shanghai (1947) e l’Otello (1948). Quella leggenda è ancora viva e la rassegna W for Welles si inoltra nella stupefacente e accidentata carriera artistica di un genio puro, i cui film ultimati sono solo la punta dell’iceberg di un vulcano creativo in continua eruzione. Da Arkadin a Quinlan, passando per Shakespeare e non solo, godiamoci sul grande schermo le magnifiche opere di Welles, in realtà sempre “bigger than screen”. Mentre Welles segnava passo dopo passo un nuovo percorso cinematografico, l’Italia affrontava il periodo più buio della sua Storia, cominciando tuttavia a scrivere un altro capitolo fondamentale della cinematografia mondiale. Sono passati ottant’anni dal 25 aprile 1945 e nella rassegna Liberazione! vogliamo non perdere la memoria con alcuni capolavori come Paisà di Roberto Rossellini, Il conformista di Bernardo Bertolucci, La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, celebrando il compleanno della città, il giorno 21, con l’irrinunciabile Roma città aperta. Il 17 aprile avrebbe compiuto 100 anni Carlo Di Palma, che amava definirsi “artigiano” della luce quando in realtà ha interpretato in modo rivoluzionario il ruolo del direttore della fotografia: con lui, a partire da Deserto rosso, il colore sul grande schermo ha conosciuto orizzonti inediti. Il documentario Acqua e zucchero, prodotto dalla moglie Adriana Chiesa Di Palma e pieno di testimonianze illustri, soddisferà molte curiosità sulla sua attività artistica, mentre Blow up e Misterioso omicidio a Manhattan sono esemplari dei due sodalizi più duraturi e felici della sua carriera, con Michelangelo Antonioni e con Woody Allen. Per chiudere in bellezza, il film del mese viene dall’ultima Festa di Roma, dove si è aggiudicato il Premio per il Miglior film del Concorso Progressive e il premio ex aequo (con Ciao bambino) per la Miglior opera prima. Si tratta di Bound in Heaven di Huo Xin, sceneggiatrice quarantaquattrenne passata alla regia con un melodramma intenso e decisamente coraggioso. Memore della lezione di Wong Kar-wai e interpretato da un cast straordinario, Bound in Heaven ha conquistato due giurie importanti e segna la nascita di una nuova, brillante autrice nel cinema cinese contemporaneo. Buone visioni, Paola Malanga
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CASA DEL CINEMA. IL PROGRAMMA DI APRILE
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
Alla Casa del Cinema proseguono gli appuntamenti con i maestri, a cominciare da colui a cui si devono molte “vocazioni cinema” del Novecento. Orson Welles, scomparso quarant’anni fa, con Citizen Kane cambiò per sempre il corso della settima arte. Era il 1° maggio 1941 e il suo debutto, a soli venticinque anni, fu gigantesco. In Italia Quarto potere uscì solo nel novembre del 1948, dopo le prime elezioni politiche della Repubblica appena nata, quando ormai il film e il suo autore erano leggenda dal momento che all’epoca Welles aveva già realizzato L’orgoglio degli Amberson (1942), Lo straniero (1946), La signora di Shanghai (1947) e l’Otello (1948). Quella leggenda è ancora viva e la rassegna W for Welles si inoltra nella stupefacente e accidentata carriera artistica di un genio puro, i cui film ultimati sono solo la punta dell’iceberg di un vulcano creativo in continua eruzione. Da Arkadin a Quinlan, passando per Shakespeare e non solo, godiamoci sul grande schermo le magnifiche opere di Welles, in realtà sempre “bigger than screen”. Mentre Welles segnava passo dopo passo un nuovo percorso cinematografico, l’Italia affrontava il periodo più buio della sua Storia, cominciando tuttavia a scrivere un altro capitolo fondamentale della cinematografia mondiale. Sono passati ottant’anni dal 25 aprile 1945 e nella rassegna Liberazione! vogliamo non perdere la memoria con alcuni capolavori come Paisà di Roberto Rossellini, Il conformista di Bernardo Bertolucci, La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, celebrando il compleanno della città, il giorno 21, con l’irrinunciabile Roma città aperta. Il 17 aprile avrebbe compiuto 100 anni Carlo Di Palma, che amava definirsi “artigiano” della luce quando in realtà ha interpretato in modo rivoluzionario il ruolo del direttore della fotografia: con lui, a partire da Deserto rosso, il colore sul grande schermo ha conosciuto orizzonti inediti. Il documentario Acqua e zucchero, prodotto dalla moglie Adriana Chiesa Di Palma e pieno di testimonianze illustri, soddisferà molte curiosità sulla sua attività artistica, mentre Blow up e Misterioso omicidio a Manhattan sono esemplari dei due sodalizi più duraturi e felici della sua carriera, con Michelangelo Antonioni e con Woody Allen. Per chiudere in bellezza, il film del mese viene dall’ultima Festa di Roma, dove si è aggiudicato il Premio per il Miglior film del Concorso Progressive e il premio ex aequo (con Ciao bambino) per la Miglior opera prima. Si tratta di Bound in Heaven di Huo Xin, sceneggiatrice quarantaquattrenne passata alla regia con un melodramma intenso e decisamente coraggioso. Memore della lezione di Wong Kar-wai e interpretato da un cast straordinario, Bound in Heaven ha conquistato due giurie importanti e segna la nascita di una nuova, brillante autrice nel cinema cinese contemporaneo. Buone visioni, Paola Malanga
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