Diana D’Ambrosio ci racconta il suo Stregathon
Tempo stimato per la lettura: 3 minuti
Diana D’Ambrosio è la giovane blogger che ha ideato lo Stregathon, la maratona letteraria sul web dedicata al prestigioso premio Strega.
Ci racconti cos’è e come nasce lo Stregathon?
Lo Stregathon è il nuovo sport dei lettori forti. E’ una vera e propria maratona letteraria, che nasce con lo scopo di sensibilizzare i lettori italiani sul Premio Strega. In questi anni di blogging, infatti, mi sono resa conto che i veri vincitori del Premio sono i giovani (e non) autori italiani che hanno la fortuna di essere candidati, ma di non essere notati dal grande pubblico, che tende a leggere solo il primo classificato. La varietà e la ricchezza di questi autori si perde dietro titoli e nomi più blasonati e più idonei a rivestire il ruolo di vincitore. Quello che sto provando a fare, insieme ad altri meravigliosi lettori, è quello di dare voce a tutti i candidati e mostrare quanto varia, ma soprattutto valida sia la letteratura italiana contemporanea.
Quale credi sia il ruolo dei social, in questo caso soprattutto di Twitter, nella promozione di iniziative come questa? Un hashtag può davvero essere un traino per i lettori appassionati o per quelli che non leggono?
Il ruolo dei social per la promozione della lettura è fondamentale. Creare una community non solo aiuta i lettori a sentirsi tali, ma permette loro di mostrarsi per quelli che sono: curiosi e appassionati. I libri hanno nuova vita grazie al passaparola, ma soprattutto vengono discussi, confrontati, riacquistano spessore grazie a dei veri e propri dibattiti che si creano tra gli utenti.
Conosci l’iniziativa Bookathone? Che ne pensi?
Apprezzo molto le maratone letterarie che puntano a migliorare la propria qualità di lettura, esempio lo Stregathon ha aiutato e aiuta molti utenti a leggere più letteratura italiana. Le maratone invece che puntano alla quantità o si legano a temi e sfide letterarie, eccessivamente slegate dal tema lettura, le trovo controproducenti, perché si finisce per andare in “overdose” e di incappare nell’odiosissimo blocco del lettore.
I libri, meglio sfogliarli o leggerli su un tablet?
Un libro è un libro. Quello che conta non è la forma, ma il contenuto.
Il primo libro che hai letto nella tua vita?
Piccole Donne di Luisa M. Alcott. Mi ha folgorata. Dopo averlo letto mi sono ripromessa che “da grande” in un modo o nell’altro con i libri avrei lavorato.
Quello che al momento hai sul comodino?
Via ripetta 155 di Clara Sereni, candidata al Premio Strega 2015.
Tra i vincitori delle passate edizioni del Premio Strega quale consiglieresti?
Raffaele La Capria: uomo e scrittore energico, che ancora oggi ha voglia di raccontare e raccontarsi.
C’è un libro che hai abbandonato prima di terminarlo?
Ce ne sono tantissimi, la vita è troppo breve, troppo da leggere e pochissimo tempo. La lettura è il mio modo di esprimermi, è la mia finestra sul mondo e per esprimermi e guardare devo circondarmi solo di storie belle.
Hai mai pensato di scrivere un libro e se mai dovessi scriverlo a che genere apparterebbe?
Sinceramente no.
Tra le iniziative social c’è n’è una #sefossiunacitazione, ecco tu che citazione saresti?
Una di Petrarca: “Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri“
condividi su
Diana D’Ambrosio ci racconta il suo Stregathon
Tempo stimato per la lettura: 9 minuti
Diana D’Ambrosio è la giovane blogger che ha ideato lo Stregathon, la maratona letteraria sul web dedicata al prestigioso premio Strega.
Ci racconti cos’è e come nasce lo Stregathon?
Lo Stregathon è il nuovo sport dei lettori forti. E’ una vera e propria maratona letteraria, che nasce con lo scopo di sensibilizzare i lettori italiani sul Premio Strega. In questi anni di blogging, infatti, mi sono resa conto che i veri vincitori del Premio sono i giovani (e non) autori italiani che hanno la fortuna di essere candidati, ma di non essere notati dal grande pubblico, che tende a leggere solo il primo classificato. La varietà e la ricchezza di questi autori si perde dietro titoli e nomi più blasonati e più idonei a rivestire il ruolo di vincitore. Quello che sto provando a fare, insieme ad altri meravigliosi lettori, è quello di dare voce a tutti i candidati e mostrare quanto varia, ma soprattutto valida sia la letteratura italiana contemporanea.
Quale credi sia il ruolo dei social, in questo caso soprattutto di Twitter, nella promozione di iniziative come questa? Un hashtag può davvero essere un traino per i lettori appassionati o per quelli che non leggono?
Il ruolo dei social per la promozione della lettura è fondamentale. Creare una community non solo aiuta i lettori a sentirsi tali, ma permette loro di mostrarsi per quelli che sono: curiosi e appassionati. I libri hanno nuova vita grazie al passaparola, ma soprattutto vengono discussi, confrontati, riacquistano spessore grazie a dei veri e propri dibattiti che si creano tra gli utenti.
Conosci l’iniziativa Bookathone? Che ne pensi?
Apprezzo molto le maratone letterarie che puntano a migliorare la propria qualità di lettura, esempio lo Stregathon ha aiutato e aiuta molti utenti a leggere più letteratura italiana. Le maratone invece che puntano alla quantità o si legano a temi e sfide letterarie, eccessivamente slegate dal tema lettura, le trovo controproducenti, perché si finisce per andare in “overdose” e di incappare nell’odiosissimo blocco del lettore.
I libri, meglio sfogliarli o leggerli su un tablet?
Un libro è un libro. Quello che conta non è la forma, ma il contenuto.
Il primo libro che hai letto nella tua vita?
Piccole Donne di Luisa M. Alcott. Mi ha folgorata. Dopo averlo letto mi sono ripromessa che “da grande” in un modo o nell’altro con i libri avrei lavorato.
Quello che al momento hai sul comodino?
Via ripetta 155 di Clara Sereni, candidata al Premio Strega 2015.
Tra i vincitori delle passate edizioni del Premio Strega quale consiglieresti?
Raffaele La Capria: uomo e scrittore energico, che ancora oggi ha voglia di raccontare e raccontarsi.
C’è un libro che hai abbandonato prima di terminarlo?
Ce ne sono tantissimi, la vita è troppo breve, troppo da leggere e pochissimo tempo. La lettura è il mio modo di esprimermi, è la mia finestra sul mondo e per esprimermi e guardare devo circondarmi solo di storie belle.
Hai mai pensato di scrivere un libro e se mai dovessi scriverlo a che genere apparterebbe?
Sinceramente no.
Tra le iniziative social c’è n’è una #sefossiunacitazione, ecco tu che citazione saresti?
Una di Petrarca: “Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri“
seguici su