DON’T TOUCH ME. Ex studenti della RUFA in mostra
Tempo stimato per la lettura: 1 minuti
DON’T TOUCH ME è la mostra collettiva di Alexandra Fongaro (New Jersey, 1993), Amedeo Longo (Roma, 1996) e Giulia Rosini (Roma, 2000), studenti della Rome University of Fine Arts – RUFA, presso lo studio di Amedeo Longo, a Roma, dal 30 novembre al 5 dicembre 2022.
I lavori presentati, realizzati ex novo per l’occasione, rievocano in maniere differenti il senso del tatto: una installazione a quattro mani di Fongaro e Longo vede l’utilizzo di materiali come il silicone e i capelli, dal forte richiamo tattile, richiamo tuttavia contrastato dalla presenza di dispositivi museali che creano una separazione tra lo spazio fisico del fruitore e quello dell’opera. Rosini invece, con la sua opera pittorica, ricrea i colori ora violacei ora verdastri degli stadi di un livido, dunque il risultato di un trauma, rivelatore di colori altrimenti celati dall’epidermide.
L’imperativo dalla carica ironica DON’T TOUCH ME è un divieto di toccare degli oggetti poiché “musealizzati”, ma anche un invito a considerare tali oggetti non come rappresentazioni di realtà ma come reali/vivi, motivo in più, dunque, per non essere toccati. La mostra sarà accompagnata da un testo critico di Valeria De Siero.
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DON’T TOUCH ME. Ex studenti della RUFA in mostra
Tempo stimato per la lettura: 3 minuti
DON’T TOUCH ME è la mostra collettiva di Alexandra Fongaro (New Jersey, 1993), Amedeo Longo (Roma, 1996) e Giulia Rosini (Roma, 2000), studenti della Rome University of Fine Arts – RUFA, presso lo studio di Amedeo Longo, a Roma, dal 30 novembre al 5 dicembre 2022.
I lavori presentati, realizzati ex novo per l’occasione, rievocano in maniere differenti il senso del tatto: una installazione a quattro mani di Fongaro e Longo vede l’utilizzo di materiali come il silicone e i capelli, dal forte richiamo tattile, richiamo tuttavia contrastato dalla presenza di dispositivi museali che creano una separazione tra lo spazio fisico del fruitore e quello dell’opera. Rosini invece, con la sua opera pittorica, ricrea i colori ora violacei ora verdastri degli stadi di un livido, dunque il risultato di un trauma, rivelatore di colori altrimenti celati dall’epidermide.
L’imperativo dalla carica ironica DON’T TOUCH ME è un divieto di toccare degli oggetti poiché “musealizzati”, ma anche un invito a considerare tali oggetti non come rappresentazioni di realtà ma come reali/vivi, motivo in più, dunque, per non essere toccati. La mostra sarà accompagnata da un testo critico di Valeria De Siero.
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