Durante i Photo Days, l’Hôtel de l’Industrie accoglie Photo Doc
Tempo stimato per la lettura: 3,9 minuti
Da tempo novembre a Parigi è il “mese della fotografia”. Quest’anno Photo Doc inaugura, dal 4 al 7 novembre 2024, un nuovo indirizzo per il salone delle nuove relazioni tra fotografia documentaria, arte della scultura e design. L’evento si tiene presso l’Hôtel de l’Industrie, un luogo storico, nel cuore della capitale e un distretto rappresentativo dell’eccellenza dei partiti. In collaborazione con l’Osservatorio sulle nuove scritture della fotografia documentaria, l’evento propone una selezione dei principali racconti fotografici, accompagnati da progetti di scultura, pittura e arti applicate.
Quattro giorni in cui le fotografie documentarie incontrano le storie di sculture e oggetti di design, nella cornice eccezionale dei saloni dell’Hôtel de l’Industrie, messi in risalto da mobili sensibili. Quella che era una fiera, diventa uno spettacolo per collezionisti, con l’invito a prendersi il tempo per scoprire le storie dei documentari, esse stesse cariche del tempo impiegato per realizzare le storie, le avventure umane, le emozioni condivise, le lotte comuni da trasmettere per ottenere lavoro svolto.
I Photo Days
Il salone Photo Doc fa parte della quinta edizione del festival Photo Days. Per un mese musei, istituzioni culturali, gallerie, fondazioni, fiere e festival si impegnano a presentare ad amatori e curiosi tutta la portata della produzione fotografica mondiale. Attraverso i suoi viaggi e le scoperte di luoghi insoliti, Photo Days trasporta da una riva all’altra della Senna per un’immersione eccezionale.
Gli artisti di Photo Doc
Vengono presentati 22 progetti, e scatti di fotografi noti mondialmente. Reza, Gustavo Urruty, Jürgen Schadeberget JuhanKuuset SinaloNgcaba, James Bain Smith et Diana Lui, Matthieu Chazal, Frédéric Noy, Michel Eisenlohr, Marie Dorigny, ZHU Fadong, Du Zhenjun, XU Zhiwei, Eva Rodgoldet Georges Koskas, Thomas Lemut, Klavdij Sluban, Orianne Cientar Olive, Françoise Huguieret Uta Tiggesmeier.
Uno sguardo “chiaro” sul Sud Africa
La Bonne Espérance Gallery presenta una selezione di foto che abbracciano la carriera di due fotografi sudafricani, Jürgen Schadeberg e Juhan Kuus che hanno documentato i drammatici eventi politici del Sud Africa e la vita quotidiana dei sudafricani comuni. Schadeberg è spesso definito il “padre della fotografia sudafricana”, mentre Kuus focalizza il suo obiettivo sui poveri, sui senzatetto, sui gangster, sui prigionieri e sugli emarginati.A questi due fotografi, la galleria abbina l’opera pittorica di Sinalo Ngcaba, il cui lavoro esplora temi della cultura pop nera, della femminilità e dei diritti umani.
Le sette valli dell’amore di Reza
Reza, fotografo umanista, poeta e testimone visivo, viaggia per il mondo da 50 anni. La sua esposizione Les 7 vallées de l’amour è legata alla mostra “Contro la guerra” al Museo Nazionale della Fotografia di Rabat, Marocco, da novembre 2024 a maggio 2025.
Reza trae ispirazione dai maestri persiani della parola per forgiare una poetica visiva decisamente contemporanea. Le sette fotografie selezionate rappresentano altre immagini, che, come gli uccelli nel racconto di Attar, alla ricerca della verità, attraversano sette valli in un’epopea iniziatica. Ogni persona incarna una parte dell’oscurità e della luce del mondo.
Uomo in vendita
ZHU Fadong, artista di fama mondiale, è importante nella storia dell’arte contemporanea cinese. This Person is For Sale, del 1994, è stato realizzato in collaborazione con Zhang Xuejun, che ha filmato le passeggiate di Zhu per Pechino indossando una giacca Mao e recando la scritta “Questa persona è in vendita, prezzo negoziabile”, un promemoria dello status degli agricoltori migranti nelle aree urbane. Zhu Fadong si è esibito a Shanghai, Nanchino e nelle principali città cinesi di Hunan e Yunnan. Utilizza una vasta gamma di tecniche artistiche per rappresentare la società cinese contemporanea in modo performativo e transdisciplinare.
L’Hôtel de l’Industrie: un luogo ricco di storia
Creato da Napoleone e inaugurato nel 1852 per accogliere i suoi illustri membri tra cui Louis Pasteur, Gustave Eiffel, Léon Gaumont e Marie Curie, l’Hôtel de l’Industrie è uno dei principali centri di innovazione della Parigi del XIX° secolo. Ha aperto le sue porte ai più grandi ricercatori, pensatori e inventori, permettendogli di mostrare il meglio del progresso tecnico ed economico francese.
Culla del cinema, ospitò la prima storica dimostrazione del suono con un fonautografo nel 1860 da parte di Édouard-Léon Scott de Martinvill. Poi, qualche anno dopo, nel 1895, i fratelli Lumière organizzarono lì la loro prima proiezione alla presenza di Léon Gaumont – atto fondatore dell’industria cinematografica – all’interno del Salon Lumière che oggi porta il loro nome.
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Durante i Photo Days, l’Hôtel de l’Industrie accoglie Photo Doc
Tempo stimato per la lettura: 12 minuti
Da tempo novembre a Parigi è il “mese della fotografia”. Quest’anno Photo Doc inaugura, dal 4 al 7 novembre 2024, un nuovo indirizzo per il salone delle nuove relazioni tra fotografia documentaria, arte della scultura e design. L’evento si tiene presso l’Hôtel de l’Industrie, un luogo storico, nel cuore della capitale e un distretto rappresentativo dell’eccellenza dei partiti. In collaborazione con l’Osservatorio sulle nuove scritture della fotografia documentaria, l’evento propone una selezione dei principali racconti fotografici, accompagnati da progetti di scultura, pittura e arti applicate.
Quattro giorni in cui le fotografie documentarie incontrano le storie di sculture e oggetti di design, nella cornice eccezionale dei saloni dell’Hôtel de l’Industrie, messi in risalto da mobili sensibili. Quella che era una fiera, diventa uno spettacolo per collezionisti, con l’invito a prendersi il tempo per scoprire le storie dei documentari, esse stesse cariche del tempo impiegato per realizzare le storie, le avventure umane, le emozioni condivise, le lotte comuni da trasmettere per ottenere lavoro svolto.
I Photo Days
Il salone Photo Doc fa parte della quinta edizione del festival Photo Days. Per un mese musei, istituzioni culturali, gallerie, fondazioni, fiere e festival si impegnano a presentare ad amatori e curiosi tutta la portata della produzione fotografica mondiale. Attraverso i suoi viaggi e le scoperte di luoghi insoliti, Photo Days trasporta da una riva all’altra della Senna per un’immersione eccezionale.
Gli artisti di Photo Doc
Vengono presentati 22 progetti, e scatti di fotografi noti mondialmente. Reza, Gustavo Urruty, Jürgen Schadeberget JuhanKuuset SinaloNgcaba, James Bain Smith et Diana Lui, Matthieu Chazal, Frédéric Noy, Michel Eisenlohr, Marie Dorigny, ZHU Fadong, Du Zhenjun, XU Zhiwei, Eva Rodgoldet Georges Koskas, Thomas Lemut, Klavdij Sluban, Orianne Cientar Olive, Françoise Huguieret Uta Tiggesmeier.
Uno sguardo “chiaro” sul Sud Africa
La Bonne Espérance Gallery presenta una selezione di foto che abbracciano la carriera di due fotografi sudafricani, Jürgen Schadeberg e Juhan Kuus che hanno documentato i drammatici eventi politici del Sud Africa e la vita quotidiana dei sudafricani comuni. Schadeberg è spesso definito il “padre della fotografia sudafricana”, mentre Kuus focalizza il suo obiettivo sui poveri, sui senzatetto, sui gangster, sui prigionieri e sugli emarginati.A questi due fotografi, la galleria abbina l’opera pittorica di Sinalo Ngcaba, il cui lavoro esplora temi della cultura pop nera, della femminilità e dei diritti umani.
Le sette valli dell’amore di Reza
Reza, fotografo umanista, poeta e testimone visivo, viaggia per il mondo da 50 anni. La sua esposizione Les 7 vallées de l’amour è legata alla mostra “Contro la guerra” al Museo Nazionale della Fotografia di Rabat, Marocco, da novembre 2024 a maggio 2025.
Reza trae ispirazione dai maestri persiani della parola per forgiare una poetica visiva decisamente contemporanea. Le sette fotografie selezionate rappresentano altre immagini, che, come gli uccelli nel racconto di Attar, alla ricerca della verità, attraversano sette valli in un’epopea iniziatica. Ogni persona incarna una parte dell’oscurità e della luce del mondo.
Uomo in vendita
ZHU Fadong, artista di fama mondiale, è importante nella storia dell’arte contemporanea cinese. This Person is For Sale, del 1994, è stato realizzato in collaborazione con Zhang Xuejun, che ha filmato le passeggiate di Zhu per Pechino indossando una giacca Mao e recando la scritta “Questa persona è in vendita, prezzo negoziabile”, un promemoria dello status degli agricoltori migranti nelle aree urbane. Zhu Fadong si è esibito a Shanghai, Nanchino e nelle principali città cinesi di Hunan e Yunnan. Utilizza una vasta gamma di tecniche artistiche per rappresentare la società cinese contemporanea in modo performativo e transdisciplinare.
L’Hôtel de l’Industrie: un luogo ricco di storia
Creato da Napoleone e inaugurato nel 1852 per accogliere i suoi illustri membri tra cui Louis Pasteur, Gustave Eiffel, Léon Gaumont e Marie Curie, l’Hôtel de l’Industrie è uno dei principali centri di innovazione della Parigi del XIX° secolo. Ha aperto le sue porte ai più grandi ricercatori, pensatori e inventori, permettendogli di mostrare il meglio del progresso tecnico ed economico francese.
Culla del cinema, ospitò la prima storica dimostrazione del suono con un fonautografo nel 1860 da parte di Édouard-Léon Scott de Martinvill. Poi, qualche anno dopo, nel 1895, i fratelli Lumière organizzarono lì la loro prima proiezione alla presenza di Léon Gaumont – atto fondatore dell’industria cinematografica – all’interno del Salon Lumière che oggi porta il loro nome.
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