Eva Jospin inganna l’occhio alla Galleria Continua
Tempo stimato per la lettura: 3,3 minuti
La galleria Continua offre un biglietto gratuito per un viaggio nel mondo incantato dell’artista francese Eva Jospin. Nella sua sede di Parigi, dal 7 giugno al 14 settembre 2024, si può visitare l’esposizione Tromper l’oeil (ingannare l’occhio) virtuosa delle sculture in cartone.
Da circa quindici anni Eva Jospin scolpisce e lavora il cartone, registrando in modo duraturo e sostenibile nel panorama dell’arte contemporanea francese. Ingannare l’occhio si inserisce in un anno ricco di novità per l’artista, che espone soprattutto al Museo Fortuny di Venezia (Selva), in parallelo della 60a edizione della Biennale d’Arte contemporanea, così come all’Orangerie del Palazzo di Versailles quest’estate.
Tromper l’oeil
Situato al primo piano della Galleria, la mostra riunisce opere recenti e nuove, create appositamente per quest’esposizione. Riunendo i temi cari all’artista, una varietà di tecniche viene esplorata: dalle sue foreste emblematiche e architetture di cartone ai suoi disegni, ricami e bronzi, oltre a una nuovz serie di opere esposte per la prima volta al pubblico.
Il titolo della mostra fa riferimento trompe l’oeil, genere pittorico figurativo esistente fin dall’antichità e molto popolare nel Rinascimento. La storia della sua origine, raccontata da Plinio il Vecchio, che trascrisse la storia della rivalità tra due pittori, spingendoli a creare opere così realistiche per ingannare il rivale.
Giocare con la realtà
Tromper l’oeil nasce quindi dal piacere per l’artista di giocare con la realtà e per visitatore di lasciarsi sorprendere, trasportato dall’illusione. Lo spazio espositivo diventa così un grande palcoscenico teatrale, dove l’artificio si svela passo dopo passo. L’occhio si perde, si illude, si affascina continuamente. Senza poter abbracciare la totalità dettagli, enigmi posti ovunque del percorso.
Strizzare l’occhio al Rinascimento
Le opere dell’artista sono figurative, ma la rappresentazione non è mai intesa come narrativa. Eva Jospin invita il visitatore a passeggiare, contemplare, immaginare e costruire la propria storia. In Tromper l’oeil, si cammina ai margini di boschi, di foreste fossili, o nel cuore dei giardini rinascimentali, ninfei e antiche grotte.
Queste influenze provengono certamente da racconti e dalla mitologia, ma soprattutto dalla cultura artistica, che spazia nei secoli e rappresentazioni grafiche e scultoree.
Un gioco di accumulazione
In un gioco di scala permanente, l’artista scolpisce, taglia, ridimensiona il cartone, assembla, invitando il visitatore a dare libero sfogo alla propria fantasia.
Il lavoro di Eva Jospin è costruito attraverso l’accumulo di strati successivi di cartone, che scolpisce per addizione, creando poco a poco del volume. Poi si concentra sull’ornamento, la profusione di dettagli. Il cartone si trasforma in roccia, in ninfei, in liane o in altri elementi presi in prestito dalla natura.
Le opere ricamate
Questa miscela di natura e cultura si rivela anche all’interno delle sue opere ricamate. L’artista evoca a sua volta lo splendido sala dei ricami del Palazzo Colonna a Roma (scoperto durante la sua residenza alla Villa Medici), ma anche il dipinto dei Nabis e Édouard Vuillard con infinita profusione di dettagli. L’intreccio di fili colorati crea un ritmo e richiama l’abbondanza delle caratteristiche presenti nei disegni a inchiostro dell’artista. Questi, considerati come opere a pieno titolo, costituiscono anche i modelli per il ricamo, che in viene comunemente chiamato in gergo artistico cartone. Il cerchio quindi si chiude.
Bosco: locus amoenus
In tutta la mostra, troviamo più volte il bosco, in cartone, in bronzo e per la prima volta in altorilievo ricamato. Il bosco legato alle storie dell’infanzia è soprattutto per l’artista, una foresta mentale. Un luogo in cui noi ama perdersi e ritrovarsi, riunendo le nostre paure e le nostre domande. Con il cartone, lasciato grezzo, la foresta diventa il confine tra il mondo industriale e quello naturale.
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Eva Jospin inganna l’occhio alla Galleria Continua
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
La galleria Continua offre un biglietto gratuito per un viaggio nel mondo incantato dell’artista francese Eva Jospin. Nella sua sede di Parigi, dal 7 giugno al 14 settembre 2024, si può visitare l’esposizione Tromper l’oeil (ingannare l’occhio) virtuosa delle sculture in cartone.
Da circa quindici anni Eva Jospin scolpisce e lavora il cartone, registrando in modo duraturo e sostenibile nel panorama dell’arte contemporanea francese. Ingannare l’occhio si inserisce in un anno ricco di novità per l’artista, che espone soprattutto al Museo Fortuny di Venezia (Selva), in parallelo della 60a edizione della Biennale d’Arte contemporanea, così come all’Orangerie del Palazzo di Versailles quest’estate.
Tromper l’oeil
Situato al primo piano della Galleria, la mostra riunisce opere recenti e nuove, create appositamente per quest’esposizione. Riunendo i temi cari all’artista, una varietà di tecniche viene esplorata: dalle sue foreste emblematiche e architetture di cartone ai suoi disegni, ricami e bronzi, oltre a una nuovz serie di opere esposte per la prima volta al pubblico.
Il titolo della mostra fa riferimento trompe l’oeil, genere pittorico figurativo esistente fin dall’antichità e molto popolare nel Rinascimento. La storia della sua origine, raccontata da Plinio il Vecchio, che trascrisse la storia della rivalità tra due pittori, spingendoli a creare opere così realistiche per ingannare il rivale.
Giocare con la realtà
Tromper l’oeil nasce quindi dal piacere per l’artista di giocare con la realtà e per visitatore di lasciarsi sorprendere, trasportato dall’illusione. Lo spazio espositivo diventa così un grande palcoscenico teatrale, dove l’artificio si svela passo dopo passo. L’occhio si perde, si illude, si affascina continuamente. Senza poter abbracciare la totalità dettagli, enigmi posti ovunque del percorso.
Strizzare l’occhio al Rinascimento
Le opere dell’artista sono figurative, ma la rappresentazione non è mai intesa come narrativa. Eva Jospin invita il visitatore a passeggiare, contemplare, immaginare e costruire la propria storia. In Tromper l’oeil, si cammina ai margini di boschi, di foreste fossili, o nel cuore dei giardini rinascimentali, ninfei e antiche grotte.
Queste influenze provengono certamente da racconti e dalla mitologia, ma soprattutto dalla cultura artistica, che spazia nei secoli e rappresentazioni grafiche e scultoree.
Un gioco di accumulazione
In un gioco di scala permanente, l’artista scolpisce, taglia, ridimensiona il cartone, assembla, invitando il visitatore a dare libero sfogo alla propria fantasia.
Il lavoro di Eva Jospin è costruito attraverso l’accumulo di strati successivi di cartone, che scolpisce per addizione, creando poco a poco del volume. Poi si concentra sull’ornamento, la profusione di dettagli. Il cartone si trasforma in roccia, in ninfei, in liane o in altri elementi presi in prestito dalla natura.
Le opere ricamate
Questa miscela di natura e cultura si rivela anche all’interno delle sue opere ricamate. L’artista evoca a sua volta lo splendido sala dei ricami del Palazzo Colonna a Roma (scoperto durante la sua residenza alla Villa Medici), ma anche il dipinto dei Nabis e Édouard Vuillard con infinita profusione di dettagli. L’intreccio di fili colorati crea un ritmo e richiama l’abbondanza delle caratteristiche presenti nei disegni a inchiostro dell’artista. Questi, considerati come opere a pieno titolo, costituiscono anche i modelli per il ricamo, che in viene comunemente chiamato in gergo artistico cartone. Il cerchio quindi si chiude.
Bosco: locus amoenus
In tutta la mostra, troviamo più volte il bosco, in cartone, in bronzo e per la prima volta in altorilievo ricamato. Il bosco legato alle storie dell’infanzia è soprattutto per l’artista, una foresta mentale. Un luogo in cui noi ama perdersi e ritrovarsi, riunendo le nostre paure e le nostre domande. Con il cartone, lasciato grezzo, la foresta diventa il confine tra il mondo industriale e quello naturale.
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