Fashion + Klein = esposizione a Parigi
Tempo stimato per la lettura: 3,4 minuti
La galleria Polka à Parigi presenta, dal 12 novembre 2021 al 15 gennaio 2022, la prima retrospettiva di William Klein sulla moda. Più di sessanta fotografie e “contatti dipinti”, che ripercorrono oltre sessant’anni di lavoro.
Fu nel 1954 che Alexander Liberman, direttore artistico di Vogue, individuò il fotografo americano, francese d’adozione. A quel tempo, Klein presentava i suoi scatti al Salon des Réalités Nouvelles di Parigi. Liberman vede in questi primi lavori, molto lontano dalle fotografie glamour di Vogue, una nuova scrittura. Offre al giovane artista di finanziare il suo progetto su New York in cambio di alcuni contributi per la rivista americana. Klein torna a fotografare la sua città natale: è cresciuto al confine tra Manhattan e Harlem. Un’opera personale che sarebbe diventata Life Is Good & Good for You in New York, un libro insignito del Premio Nadar nel 1957 e oggi considerato un’opera fotografica rivoluzionaria.
Nessuna regola, nessun codice, tutto è possibile. Klein fa uscire le modelle dallo studio, lontane dalla l’illuminazione classica, per immergerle nelle strade rumorose di New York, Roma o Parigi. Con lui la moda prende vita, si esprime sui marciapiedi e sui volti. « Non ho inventato la fotografia di moda in strada. Ma l’ho spinta ulteriormente usando un teleobiettivo. Lascio andare le ragazze nel traffico e mi allontano, a volte a 150 metri da loro. Dato che non mi vedevano, i ragazzi si sono concessi di flirtare con le modelle ».
Nascono così fotografie iconiche come Nina + Simone, Piazza di Spagna, scattata a Roma nel 1960. Inoltre, il fotografo non esita a utilizzare negozi abbandonati come sfondo per il suo studio immaginario. Li ricrea in base alle modelle e al loro outfit. Come il famoso Barber Shop (New York, 1962): un negozio rosa confetto davanti al quale brillano abiti verdi e rossi, accanto a un elegante barbiere seduto in vetrina.
« Stavo cercando di spingere le persone ad andare oltre », ha detto Alexander Liberman, « e volevo che Bill conservasse nelle sue foto di moda un po’ della violenza del suo lavoro personale », perché « una fotografia di moda non è una fotografia di un vestito, ma una fotografia di una donna ». E William Klein sapeva come far parlare le donne. Fumano senza guanti, bevono o ballano per strada. Sono donne molto libere.
Per la mostra Fashion + Klein, la galleria Polka presenta dirversi scatti per lo più inediti, da Fashion + Lights, dove il gioco di luce è dato dal tempo d’esposizione : fotografie a colori o immagini e ritratti in bianco e nero che non hanno lasciato i cassetti sin dalla loro creazione per Vogue. Ci sono anche spot pubblicitari, incluso il film realizzato per Dim dove alcune ragazze ballano mostrando slip e collant. Infine, l’intera esposizione è scandita dal formato XXLdei “contatti dipinti” (220 cm di larghezza), pezzi unici in cui l’artista mescola pittura – la sua prima formazione – e fotografie scattate nel backstage durante le sfilate.
La connessione tra arte e architettura che insegnava il suo professore, il celebre pittore francese d’avanguardia Fernand Léger, alla Sorbona, si ritrova nella costruzione dei suoi scatti. Fashion + Klein è un festival di colori, di provocazioni dove tutto è una questione di moda.
P.S. : Un omaggio a William Klein si ritrova all’interno dell’espozione Cinémode, curata Jean-Paul Gaultier. Lo stilista francese ha inserito, nel suo viaggio tra cinema e moda, un magnifico scatto relizzato nel backstage di una delle sue sfilate e il film Chi sei Polly Maggoo? (1966). Una satira poetica del mondo dei media e della moda, che inizia con una sfilata di abiti di metallo deliranti. Perché, come più volte ha dichiarato Klein, il mondo della moda non gli è mai interessato.
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Fashion + Klein = esposizione a Parigi
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
La galleria Polka à Parigi presenta, dal 12 novembre 2021 al 15 gennaio 2022, la prima retrospettiva di William Klein sulla moda. Più di sessanta fotografie e “contatti dipinti”, che ripercorrono oltre sessant’anni di lavoro.
Fu nel 1954 che Alexander Liberman, direttore artistico di Vogue, individuò il fotografo americano, francese d’adozione. A quel tempo, Klein presentava i suoi scatti al Salon des Réalités Nouvelles di Parigi. Liberman vede in questi primi lavori, molto lontano dalle fotografie glamour di Vogue, una nuova scrittura. Offre al giovane artista di finanziare il suo progetto su New York in cambio di alcuni contributi per la rivista americana. Klein torna a fotografare la sua città natale: è cresciuto al confine tra Manhattan e Harlem. Un’opera personale che sarebbe diventata Life Is Good & Good for You in New York, un libro insignito del Premio Nadar nel 1957 e oggi considerato un’opera fotografica rivoluzionaria.
Nessuna regola, nessun codice, tutto è possibile. Klein fa uscire le modelle dallo studio, lontane dalla l’illuminazione classica, per immergerle nelle strade rumorose di New York, Roma o Parigi. Con lui la moda prende vita, si esprime sui marciapiedi e sui volti. « Non ho inventato la fotografia di moda in strada. Ma l’ho spinta ulteriormente usando un teleobiettivo. Lascio andare le ragazze nel traffico e mi allontano, a volte a 150 metri da loro. Dato che non mi vedevano, i ragazzi si sono concessi di flirtare con le modelle ».
Nascono così fotografie iconiche come Nina + Simone, Piazza di Spagna, scattata a Roma nel 1960. Inoltre, il fotografo non esita a utilizzare negozi abbandonati come sfondo per il suo studio immaginario. Li ricrea in base alle modelle e al loro outfit. Come il famoso Barber Shop (New York, 1962): un negozio rosa confetto davanti al quale brillano abiti verdi e rossi, accanto a un elegante barbiere seduto in vetrina.
« Stavo cercando di spingere le persone ad andare oltre », ha detto Alexander Liberman, « e volevo che Bill conservasse nelle sue foto di moda un po’ della violenza del suo lavoro personale », perché « una fotografia di moda non è una fotografia di un vestito, ma una fotografia di una donna ». E William Klein sapeva come far parlare le donne. Fumano senza guanti, bevono o ballano per strada. Sono donne molto libere.
Per la mostra Fashion + Klein, la galleria Polka presenta dirversi scatti per lo più inediti, da Fashion + Lights, dove il gioco di luce è dato dal tempo d’esposizione : fotografie a colori o immagini e ritratti in bianco e nero che non hanno lasciato i cassetti sin dalla loro creazione per Vogue. Ci sono anche spot pubblicitari, incluso il film realizzato per Dim dove alcune ragazze ballano mostrando slip e collant. Infine, l’intera esposizione è scandita dal formato XXLdei “contatti dipinti” (220 cm di larghezza), pezzi unici in cui l’artista mescola pittura – la sua prima formazione – e fotografie scattate nel backstage durante le sfilate.
La connessione tra arte e architettura che insegnava il suo professore, il celebre pittore francese d’avanguardia Fernand Léger, alla Sorbona, si ritrova nella costruzione dei suoi scatti. Fashion + Klein è un festival di colori, di provocazioni dove tutto è una questione di moda.
P.S. : Un omaggio a William Klein si ritrova all’interno dell’espozione Cinémode, curata Jean-Paul Gaultier. Lo stilista francese ha inserito, nel suo viaggio tra cinema e moda, un magnifico scatto relizzato nel backstage di una delle sue sfilate e il film Chi sei Polly Maggoo? (1966). Una satira poetica del mondo dei media e della moda, che inizia con una sfilata di abiti di metallo deliranti. Perché, come più volte ha dichiarato Klein, il mondo della moda non gli è mai interessato.
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