Giuseppe Penone: da Roma a Parigi
Tempo stimato per la lettura: 2,3 minuti
Dopo la grande mostra personale del 2008, Giuseppe Penone torna a Roma, alla Villa Medici per Art Club #34, fino al 27 febbraio 2022. Figura di spicco dell’arte contemporanea, la sua opera interroga, con forza e poesia, i legami dell’uomo con la natura.
Opera e ambiente
L’artista occupa con quattro opere emblematiche della propria poetica un luogo dal carattere più intimo: le stanze private del Cardinale Ferdinando de’ Medici. Nel progetto, Giuseppe Penone mette in valore la singolarità degli spazi presentando tre opere che mettono in discussione il materiale e il concetto di scultura. Per questo motivo, l’opera Vaso – in cui appare
l’impronta dell’artista – sembra fare eco alle funzioni domestiche del luogo in cui è esposta.
Gesto e materia
Anche nell’opera Il vuoto del vaso si trova impronta dell’artista: un vaso incorniciato da tre radiografie di mani, che gioca sulla materialità delle forme e sulla loro percezione visiva. Infine, l’incontro tra gesto e materia si ritrova in Avvolgere la terra – vaso, in terracotta, sintesi di una forma universale che sottolinea il complesso legame tra uomo e natura.
Sempre in terracotta è composto anche il vaso al centro del video Ephemeris, appartenente all’omonimo ciclo del 2016, come le cinque sculture in terracotta e bronzo ispirate, anch’esse, a elementi vegetali dal titolo Terra su terra – bacile (2005).
Ancora per qualche giorno, fino al 23 gennaio 2022, la Biblioteca Nazionale di Francia accoglie Giuseppe Penone con l’esposizione Sève et pensée (Linfa e pensiero), che prende il nome dall’opera realizzata per l’occasione Pensieri e linfa: una spettacolare installazione costituita da un enorme tronco d’albero attorno al quale è avvolto un testo scritto dall’artista.
Gli alberi libro
Inoltre, accanto a quest’opera emblematica, opere inedite e monumentali si affiancano a disegni, fotografie, libri di bibliofilia e libri d’artista, oltre a una serie di 18 incisioni recentemente realizzate dall’artista, che le ha donate alla Biblioteca. Tra queste Alberi libro, scultura monumentale composta da dodici alberi del libro risalenti al 2017 è una variazione dell’esperienza fondatrice dell’Albero di 4 metri che Giuseppe Penone produsse nel 1969.
Il gesto della scrittura
L’esposizione parigina
è un invito ad attraversare una “foresta” in cui vengono messe in discussione
le nozioni di traccia, tempo e memoria, in risonanza con le collezioni del
patrimonio e le missioni della BnF. Sève et pensée sottolinea
l’importanza, nell’approccio artistico di Giuseppe Penone, della scrittura e
dell’immaginazione del libro, catturato nelle sue dimensioni, sia materiche che
intellettuali, grazie all’accostamento di opere che testimoniano l’onnipresenza
della scrittura nel suo lavoro.
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Giuseppe Penone: da Roma a Parigi
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
Dopo la grande mostra personale del 2008, Giuseppe Penone torna a Roma, alla Villa Medici per Art Club #34, fino al 27 febbraio 2022. Figura di spicco dell’arte contemporanea, la sua opera interroga, con forza e poesia, i legami dell’uomo con la natura.
Opera e ambiente
L’artista occupa con quattro opere emblematiche della propria poetica un luogo dal carattere più intimo: le stanze private del Cardinale Ferdinando de’ Medici. Nel progetto, Giuseppe Penone mette in valore la singolarità degli spazi presentando tre opere che mettono in discussione il materiale e il concetto di scultura. Per questo motivo, l’opera Vaso – in cui appare
l’impronta dell’artista – sembra fare eco alle funzioni domestiche del luogo in cui è esposta.
Gesto e materia
Anche nell’opera Il vuoto del vaso si trova impronta dell’artista: un vaso incorniciato da tre radiografie di mani, che gioca sulla materialità delle forme e sulla loro percezione visiva. Infine, l’incontro tra gesto e materia si ritrova in Avvolgere la terra – vaso, in terracotta, sintesi di una forma universale che sottolinea il complesso legame tra uomo e natura.
Sempre in terracotta è composto anche il vaso al centro del video Ephemeris, appartenente all’omonimo ciclo del 2016, come le cinque sculture in terracotta e bronzo ispirate, anch’esse, a elementi vegetali dal titolo Terra su terra – bacile (2005).
Ancora per qualche giorno, fino al 23 gennaio 2022, la Biblioteca Nazionale di Francia accoglie Giuseppe Penone con l’esposizione Sève et pensée (Linfa e pensiero), che prende il nome dall’opera realizzata per l’occasione Pensieri e linfa: una spettacolare installazione costituita da un enorme tronco d’albero attorno al quale è avvolto un testo scritto dall’artista.
Gli alberi libro
Inoltre, accanto a quest’opera emblematica, opere inedite e monumentali si affiancano a disegni, fotografie, libri di bibliofilia e libri d’artista, oltre a una serie di 18 incisioni recentemente realizzate dall’artista, che le ha donate alla Biblioteca. Tra queste Alberi libro, scultura monumentale composta da dodici alberi del libro risalenti al 2017 è una variazione dell’esperienza fondatrice dell’Albero di 4 metri che Giuseppe Penone produsse nel 1969.
Il gesto della scrittura
L’esposizione parigina
è un invito ad attraversare una “foresta” in cui vengono messe in discussione
le nozioni di traccia, tempo e memoria, in risonanza con le collezioni del
patrimonio e le missioni della BnF. Sève et pensée sottolinea
l’importanza, nell’approccio artistico di Giuseppe Penone, della scrittura e
dell’immaginazione del libro, catturato nelle sue dimensioni, sia materiche che
intellettuali, grazie all’accostamento di opere che testimoniano l’onnipresenza
della scrittura nel suo lavoro.
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