Gli echi muti di una grande scultura sonora di Bill Fontana

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 12 Febbraio 2025

Tempo stimato per la lettura: 5,2 minuti

L’esperimento Gli echi muti di una grande scultura sonora – Il Campanone di San Pietro, realizzato dall’artista americano Bill Fontana, verrà avviato il 16 febbraio nella Basilica di San Pietro a Roma in occasione della “Notte Bianca”, in concomitanza con il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Migliaia di artisti e personalità della cultura provenienti da tutto il mondo che si recheranno domenica 16 febbraio alle ore 20 nella Basilica di San Pietro per la “Notte Bianca” udiranno, nel Porticato della Basilica, gli “Echi Silenziosi della Grande Campana” di San Pietro. Il primo impatto con la Basilica avverrà sotto il suo portico, dove sarà presente l’installazione sonora di Bill Fontana, ultima opera in ordine temporale, che si aggiunge ai numerosi capolavori che da sempre fanno della Prima Basilica della Cristianità un luogo di inestimabile valore spirituale e culturale.

Si tratta di un’installazione sonora, curata da Umberto Vattani insieme a Valentino Catricalà, che utilizza tecnologie avanzate per dare voce al “silenzio” del Campanone, la maestosa campana fusa dal Valadier, simbolo della cristianità e della Basilica. Grazie a sensori di ultima generazione e a un sofisticato sistema audio, le vibrazioni interne della campana – assolutamente impercettibili perché pesa oltre nove tonnellate – sono state catturate, amplificate e trasformate in un’esperienza sonora unica.

Il suono del silenzio

Questo progetto, ideato dal presidente Umberto Vattani, e promosso dalla prestigiosa Venice International University – VIU, con il sostegno di Enel, Gruppo FS Italiane e Meyer Sound, rappresenta una prima mondiale: per la prima volta nella storia, il Campanone trasmetterà non solo il suo suono, ma anche il suo “silenzio”.

In tal modo, i visitatori e i pellegrini che attraverseranno il Portico della Basilica saranno accolti da questo suono, che accompagnerà spiritualmente il loro cammino. Sarà un benvenuto iniziale della campana che li ascolta e risponderà poi, al termine della visita, con un arrivederci pieno di speranza. La voce nascosta della grande campana di San Pietro: un messaggio di pace e fratellanza per il Giubileo 2025.

La voce della Grande Campana

L’artista americano, riconosciuto come una delle maggiori autorità nel campo dell’arte sonora, è noto per aver trasformato suoni di ambienti estremi – dai ghiacciai alle profondità marine – in opere d’arte. Con la collaborazione dell’IRCAM di Parigi (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique) e un team di ingegneri del suono, Bill Fontana ha registrato le vibrazioni del Campanone, rendendole udibili tramite un sistema di 12 altoparlanti di ultima generazione collocati nel portico di San Pietro. Questo sistema restituisce ogni sfumatura e sottigliezza, trasformando la campana in una “scultura sonora” che comunica pace e speranza.

Il progetto, che impiega sensori tecnologici capaci di “dare voce” alla Grande Campana, non è solo un’esperienza sonora, ma un’iniziativa che unisce tecnologia e spiritualità, con l’obiettivo di diffondere un messaggio universale di pace. Come ha dichiarato l’Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro, il Cardinale Gambetti: “La tecnologia, quando al servizio della spiritualità, può amplificare messaggi di grande valore umano e universale”.

Il ruolo determinate delle campane

Le campane, sin dal Medioevo, hanno avuto un ruolo centrale nella vita delle comunità: scandivano il tempo, chiamavano alla preghiera, annunciavano eventi gioiosi o segnali di pericolo. San Giovanni Paolo II le definiva “la voce di Dio che invita e consola, rassicura nel silenzio e nella notte”. Papa Francesco, nel suo magistero, ha sottolineato l’urgenza di unire e invitare alla fratellanza: “Ogni gesto che ci unisce, ogni voce che chiama al dialogo e alla pace è un dono per l’umanità intera”.

In questo contesto, il progetto di Bill Fontana fa ascoltare una “voce nascosta” che unisce e invita alla riflessione, rispecchiando l’importanza storica e spirituale delle campane nella tradizione cristiana.

I suoni nascosti

Il Campanone di San Pietro, al centro della cristianità, diventa con questo progetto un simbolo di dialogo globale. Grazie alla tecnologia e all’arte sonora, il suo silenzio viene trasformato in un linguaggio universale che accoglie e ispira. Come sottolineato dal curatore Umberto Vattani: “Tra tutte le campane del mondo, il Valadier, il Campanone di San Pietro, occupa una posizione particolare al centro della Cristianità. Noi ci proponiamo di dare voce a questo silenzio. Con l’aiuto della tecnologia, renderemo udibili all’orecchio umano questi suoni nascosti, queste voci mute che la Grande Campana di San Pietro custodisce. Faremo risuonare l’invisibile e daremo nuova vita a questa grande scultura sonora affinché possa far sentire al mondo un linguaggio di pace e di speranza che tutti possano ascoltare.”.

Tra elettronica e spiritualità

“Questo è un evento unico, senza precedenti, aggiunge Valentino Catricalà. Per la prima volta una installazione di arte contemporanea è ospitata all’interno del portico di San Pietro, un posto di grande importanza e di grande intensità. Il lavoro sul campanone di San Pietro sviluppato elettronicamente dal grande pioniere delle sound art Bill Fontana, si fa scultura, un organismo in espansione che risuona all’interno del suggestivo spazio del portico. Un lavoro tra elettronica e spiritualità, tra contemporaneo e antico.”

La Venice International University – VIU è un network internazionale che include 23 Università e Centri di ricerca prestigiosi, che vanno dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Russia al Sudafrica e affrontano insieme le principali sfide globali. Questa iniziativa incarna lo spirito di unità e solidarietà tra i popoli, come espresso dalle celebri parole di John Donne: “Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”.

 

Crediti immagine: Bill Fontana, Sitting under Emmanuel, Notre Dame, Paris ©️Bill Fontana ph Luca Bagnoli

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Published On: 12 Febbraio 2025

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 16 minuti

L’esperimento Gli echi muti di una grande scultura sonora – Il Campanone di San Pietro, realizzato dall’artista americano Bill Fontana, verrà avviato il 16 febbraio nella Basilica di San Pietro a Roma in occasione della “Notte Bianca”, in concomitanza con il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Migliaia di artisti e personalità della cultura provenienti da tutto il mondo che si recheranno domenica 16 febbraio alle ore 20 nella Basilica di San Pietro per la “Notte Bianca” udiranno, nel Porticato della Basilica, gli “Echi Silenziosi della Grande Campana” di San Pietro. Il primo impatto con la Basilica avverrà sotto il suo portico, dove sarà presente l’installazione sonora di Bill Fontana, ultima opera in ordine temporale, che si aggiunge ai numerosi capolavori che da sempre fanno della Prima Basilica della Cristianità un luogo di inestimabile valore spirituale e culturale.

Si tratta di un’installazione sonora, curata da Umberto Vattani insieme a Valentino Catricalà, che utilizza tecnologie avanzate per dare voce al “silenzio” del Campanone, la maestosa campana fusa dal Valadier, simbolo della cristianità e della Basilica. Grazie a sensori di ultima generazione e a un sofisticato sistema audio, le vibrazioni interne della campana – assolutamente impercettibili perché pesa oltre nove tonnellate – sono state catturate, amplificate e trasformate in un’esperienza sonora unica.

Il suono del silenzio

Questo progetto, ideato dal presidente Umberto Vattani, e promosso dalla prestigiosa Venice International University – VIU, con il sostegno di Enel, Gruppo FS Italiane e Meyer Sound, rappresenta una prima mondiale: per la prima volta nella storia, il Campanone trasmetterà non solo il suo suono, ma anche il suo “silenzio”.

In tal modo, i visitatori e i pellegrini che attraverseranno il Portico della Basilica saranno accolti da questo suono, che accompagnerà spiritualmente il loro cammino. Sarà un benvenuto iniziale della campana che li ascolta e risponderà poi, al termine della visita, con un arrivederci pieno di speranza. La voce nascosta della grande campana di San Pietro: un messaggio di pace e fratellanza per il Giubileo 2025.

La voce della Grande Campana

L’artista americano, riconosciuto come una delle maggiori autorità nel campo dell’arte sonora, è noto per aver trasformato suoni di ambienti estremi – dai ghiacciai alle profondità marine – in opere d’arte. Con la collaborazione dell’IRCAM di Parigi (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique) e un team di ingegneri del suono, Bill Fontana ha registrato le vibrazioni del Campanone, rendendole udibili tramite un sistema di 12 altoparlanti di ultima generazione collocati nel portico di San Pietro. Questo sistema restituisce ogni sfumatura e sottigliezza, trasformando la campana in una “scultura sonora” che comunica pace e speranza.

Il progetto, che impiega sensori tecnologici capaci di “dare voce” alla Grande Campana, non è solo un’esperienza sonora, ma un’iniziativa che unisce tecnologia e spiritualità, con l’obiettivo di diffondere un messaggio universale di pace. Come ha dichiarato l’Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro, il Cardinale Gambetti: “La tecnologia, quando al servizio della spiritualità, può amplificare messaggi di grande valore umano e universale”.

Il ruolo determinate delle campane

Le campane, sin dal Medioevo, hanno avuto un ruolo centrale nella vita delle comunità: scandivano il tempo, chiamavano alla preghiera, annunciavano eventi gioiosi o segnali di pericolo. San Giovanni Paolo II le definiva “la voce di Dio che invita e consola, rassicura nel silenzio e nella notte”. Papa Francesco, nel suo magistero, ha sottolineato l’urgenza di unire e invitare alla fratellanza: “Ogni gesto che ci unisce, ogni voce che chiama al dialogo e alla pace è un dono per l’umanità intera”.

In questo contesto, il progetto di Bill Fontana fa ascoltare una “voce nascosta” che unisce e invita alla riflessione, rispecchiando l’importanza storica e spirituale delle campane nella tradizione cristiana.

I suoni nascosti

Il Campanone di San Pietro, al centro della cristianità, diventa con questo progetto un simbolo di dialogo globale. Grazie alla tecnologia e all’arte sonora, il suo silenzio viene trasformato in un linguaggio universale che accoglie e ispira. Come sottolineato dal curatore Umberto Vattani: “Tra tutte le campane del mondo, il Valadier, il Campanone di San Pietro, occupa una posizione particolare al centro della Cristianità. Noi ci proponiamo di dare voce a questo silenzio. Con l’aiuto della tecnologia, renderemo udibili all’orecchio umano questi suoni nascosti, queste voci mute che la Grande Campana di San Pietro custodisce. Faremo risuonare l’invisibile e daremo nuova vita a questa grande scultura sonora affinché possa far sentire al mondo un linguaggio di pace e di speranza che tutti possano ascoltare.”.

Tra elettronica e spiritualità

“Questo è un evento unico, senza precedenti, aggiunge Valentino Catricalà. Per la prima volta una installazione di arte contemporanea è ospitata all’interno del portico di San Pietro, un posto di grande importanza e di grande intensità. Il lavoro sul campanone di San Pietro sviluppato elettronicamente dal grande pioniere delle sound art Bill Fontana, si fa scultura, un organismo in espansione che risuona all’interno del suggestivo spazio del portico. Un lavoro tra elettronica e spiritualità, tra contemporaneo e antico.”

La Venice International University – VIU è un network internazionale che include 23 Università e Centri di ricerca prestigiosi, che vanno dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Russia al Sudafrica e affrontano insieme le principali sfide globali. Questa iniziativa incarna lo spirito di unità e solidarietà tra i popoli, come espresso dalle celebri parole di John Donne: “Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”.

 

Crediti immagine: Bill Fontana, Sitting under Emmanuel, Notre Dame, Paris ©️Bill Fontana ph Luca Bagnoli

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