Gli ultimi viaggi di Van Gogh
Tempo stimato per la lettura: 4,3 minuti
Culla dei suoi dipinti più famosi – ben 74 dipinti in 70 giorni – e luogo del suo riposo eterno, Auvers-sur-Oise celebra il 170° anniversario della nascita di Vincent van Gogh con la mostra Van Gogh, gli ultimi viaggi.
Per la prima volta, dal 7 ottobre 2023 al 29 settembre 2024, gli ultimi viaggi dell’artista sono presentati come un’esplorazione finale e un ritorno alle fonti dell’uomo e dell’artista. Il visitatore si reca in Francia contemporaneamente al pittore, dagli anni parigini con il fratello Théo fino all’ultimo soggiorno ad Auvers-sur-Oise, passando per i viaggi ad Arles e Saint-Rémy-de-Provence. Entra sia nella sua intimità che nel suo processo creativo. Le personalità che hanno lavorato con lui, i suoi tormenti, i sogni e le speranze costituiscono tanti prismi sul suo lavoro quanto porte d’accesso ai suoi molteplici mondi.
L’uomo e l’artista
Per celebrare il 170° anniversario della nascita di Van Gogh, il Dipartimento della Val d’Oise, che possiede ad Auvers-sur-Oise due siti strettamente legati alla memoria di Van Gogh – il Castello d’Auvers e la Casa del Dottor Gachet – propone nel cuore del castello d’Auvers una mostra dedicata agli ultimi quattro anni di vita dell’artista.
Per la prima volta gli ultimi viaggi di Vincent van Gogh vengono presentati come un’esplorazione finale e un ritorno alle fonti dell’uomo e dell’artista, curata da Wouter van der Veen. Il visitatore si reca poi in Francia contemporaneamente al pittore, dagli anni parigini con il fratello Theo fino all’ultimo soggiorno ad Auvers-sur-Oise, passando per Arles e Saint-Rémy-de-Provence.
Un viaggio digitale
Il percorso si articola in dodici spazi in cui il visitatore si immerge nel repertorio grafico e intimo dell’artista, a cominciare dall’eredità di Charles François Daubigny o ancora Jean-François Millet, legata a soggetti di rappresentazione accessibili come natura e vita rurale. In seguito, si svelano i forti legami che univano Vincent a suo fratello Theo, facendo scoprire al pubblico gli elementi principali della sua infanzia nelle zone rurali, l’istruzione presso la scuola protestante. Le immagini trasportano a Parigi, Arles, Saint-Paul-de-Mausole, e infine Auvers-sur-Oise senza dimenticare la sua passione per il Giappone. Infine, un filmato di 10 minuti, racconta il ruolo essenziale giovato dalla moglie di Theo, Johanna Bonger, per far conoscere e riconoscere il genio di Vincent al mondo con la realizzazione, nel 1905, di una retrospettiva tenutasi al Stedelijk Museum d’Amsterdam.
Un personaggio leggendario
«L’esposizione, complementare a quella in corso al Museo d’Orsay, (Van Gogh ad Auvers-sur-Oise. Gli ultimi mesi) è stata realizzata in soli dieci mesi», spiega il suo commissario Wouter van der Veen, che ha collaborato ancghe all’epsoizione parigina. «In questa si vuole mettere l’accento sull’artista, amante della vita, che attraverso l’arte si è bruciato le ali fino ad arrivare a dar la morte, in piena consapevolezza. Un personaggio leggendario, consapevole del proprio talento. Con una cultura artistica e iconografia eccezionale. Non più l’immagine di un uomo depresso, povero, ma di un erudito, che conduceva una vita agiata, malato certamente, attore della sua morte come della sua vita».
Una mostra intima
La mostra presenta cronologicamente i diversi ambienti materiali e umani in cui ha vissuto il pittore durante i suoi ultimi quattro anni. Questa evocazione permette ai visitatori di osservare più da vicino l’intimità e gli ambienti che hanno ispirato Vincent van Gogh nei suoi dipinti. Si entra anche nel suo processo creativo, di un osservatore dinamico che non rappresenta la realtà ma la ricrea. Inoltre, la Casa del Dottor Gachet propone, facendo eco a questa mostra evento, un nuovo allestimento, vicino all’arredamento iniziale scoperto da Vincent van Gogh al suo arrivo ad Auvers-sur-Oise, nel 1890, e realizzato a partire dalle descrizioni fornite dal pronipote del dottore e un acquerello del salone del 1903 dell’artista Léopold Robin.
Il museo immaginario di Van Gogh
Sempre ad Auvers-sur-Oise, il Museo Daubigny, dal 14 ottobre 2023 al 11 febbraio 2024 propone la mostra Le Musée rêvé de Vincent una collezione che riunisce opere di pittori francesi per i quali nutriva una grande ammirazione. Dal 1872 e fino alla sua morte nel 1890, Vincent van Gogh scrisse più di 600 lettere a suo fratello Theo, a cui si aggiunge la sua corrispondenza di cinque anni con il pittore Anthon van Rappard. Meglio di una biografia, questi scritti disegnano la figura di una personalità straordinaria che il visitatore vede nascere dalle parole. Queste parole sono il fil rouge della mostra, la parola è data a lui e in sua compagnia il pubblico è invitato a scoprire questa collezione immaginaria.
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Gli ultimi viaggi di Van Gogh
Tempo stimato per la lettura: 13 minuti
Culla dei suoi dipinti più famosi – ben 74 dipinti in 70 giorni – e luogo del suo riposo eterno, Auvers-sur-Oise celebra il 170° anniversario della nascita di Vincent van Gogh con la mostra Van Gogh, gli ultimi viaggi.
Per la prima volta, dal 7 ottobre 2023 al 29 settembre 2024, gli ultimi viaggi dell’artista sono presentati come un’esplorazione finale e un ritorno alle fonti dell’uomo e dell’artista. Il visitatore si reca in Francia contemporaneamente al pittore, dagli anni parigini con il fratello Théo fino all’ultimo soggiorno ad Auvers-sur-Oise, passando per i viaggi ad Arles e Saint-Rémy-de-Provence. Entra sia nella sua intimità che nel suo processo creativo. Le personalità che hanno lavorato con lui, i suoi tormenti, i sogni e le speranze costituiscono tanti prismi sul suo lavoro quanto porte d’accesso ai suoi molteplici mondi.
L’uomo e l’artista
Per celebrare il 170° anniversario della nascita di Van Gogh, il Dipartimento della Val d’Oise, che possiede ad Auvers-sur-Oise due siti strettamente legati alla memoria di Van Gogh – il Castello d’Auvers e la Casa del Dottor Gachet – propone nel cuore del castello d’Auvers una mostra dedicata agli ultimi quattro anni di vita dell’artista.
Per la prima volta gli ultimi viaggi di Vincent van Gogh vengono presentati come un’esplorazione finale e un ritorno alle fonti dell’uomo e dell’artista, curata da Wouter van der Veen. Il visitatore si reca poi in Francia contemporaneamente al pittore, dagli anni parigini con il fratello Theo fino all’ultimo soggiorno ad Auvers-sur-Oise, passando per Arles e Saint-Rémy-de-Provence.
Un viaggio digitale
Il percorso si articola in dodici spazi in cui il visitatore si immerge nel repertorio grafico e intimo dell’artista, a cominciare dall’eredità di Charles François Daubigny o ancora Jean-François Millet, legata a soggetti di rappresentazione accessibili come natura e vita rurale. In seguito, si svelano i forti legami che univano Vincent a suo fratello Theo, facendo scoprire al pubblico gli elementi principali della sua infanzia nelle zone rurali, l’istruzione presso la scuola protestante. Le immagini trasportano a Parigi, Arles, Saint-Paul-de-Mausole, e infine Auvers-sur-Oise senza dimenticare la sua passione per il Giappone. Infine, un filmato di 10 minuti, racconta il ruolo essenziale giovato dalla moglie di Theo, Johanna Bonger, per far conoscere e riconoscere il genio di Vincent al mondo con la realizzazione, nel 1905, di una retrospettiva tenutasi al Stedelijk Museum d’Amsterdam.
Un personaggio leggendario
«L’esposizione, complementare a quella in corso al Museo d’Orsay, (Van Gogh ad Auvers-sur-Oise. Gli ultimi mesi) è stata realizzata in soli dieci mesi», spiega il suo commissario Wouter van der Veen, che ha collaborato ancghe all’epsoizione parigina. «In questa si vuole mettere l’accento sull’artista, amante della vita, che attraverso l’arte si è bruciato le ali fino ad arrivare a dar la morte, in piena consapevolezza. Un personaggio leggendario, consapevole del proprio talento. Con una cultura artistica e iconografia eccezionale. Non più l’immagine di un uomo depresso, povero, ma di un erudito, che conduceva una vita agiata, malato certamente, attore della sua morte come della sua vita».
Una mostra intima
La mostra presenta cronologicamente i diversi ambienti materiali e umani in cui ha vissuto il pittore durante i suoi ultimi quattro anni. Questa evocazione permette ai visitatori di osservare più da vicino l’intimità e gli ambienti che hanno ispirato Vincent van Gogh nei suoi dipinti. Si entra anche nel suo processo creativo, di un osservatore dinamico che non rappresenta la realtà ma la ricrea. Inoltre, la Casa del Dottor Gachet propone, facendo eco a questa mostra evento, un nuovo allestimento, vicino all’arredamento iniziale scoperto da Vincent van Gogh al suo arrivo ad Auvers-sur-Oise, nel 1890, e realizzato a partire dalle descrizioni fornite dal pronipote del dottore e un acquerello del salone del 1903 dell’artista Léopold Robin.
Il museo immaginario di Van Gogh
Sempre ad Auvers-sur-Oise, il Museo Daubigny, dal 14 ottobre 2023 al 11 febbraio 2024 propone la mostra Le Musée rêvé de Vincent una collezione che riunisce opere di pittori francesi per i quali nutriva una grande ammirazione. Dal 1872 e fino alla sua morte nel 1890, Vincent van Gogh scrisse più di 600 lettere a suo fratello Theo, a cui si aggiunge la sua corrispondenza di cinque anni con il pittore Anthon van Rappard. Meglio di una biografia, questi scritti disegnano la figura di una personalità straordinaria che il visitatore vede nascere dalle parole. Queste parole sono il fil rouge della mostra, la parola è data a lui e in sua compagnia il pubblico è invitato a scoprire questa collezione immaginaria.
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