Guggenheim Bilbao, l’arte rivestita di titanio
Tempo stimato per la lettura: 3 minuti
Il Museo Guggenheim di Bilbao, la città più grande dei Paesi Baschi, è la tappa iberica delle esposizioni dei Guggenheim del mondo. Viene considerato la punta di diamante di una serie di progetti culturali di nuova generazione, nati nel corso degli anni ’90, al fine di rinnovare e dare nuova luce al capoluogo: sono stati edificati anche un aeroporto, una linea metropolitana e un Palazzo dei Congressi.
Disegnato dall’architetto Frank Owen Gehry nel 1991 e inaugurato nel 1997, l’edificio è ormai uno sei simboli della città. È stata spesso giudicata, da un punto di vista artistico, più interessante la struttura stessa che le collezioni contenute al suo interno. Il museo ha ricevuto molte critiche: in primis per i suoi costi (di circa 166 milioni di euro), che in realtà sembrano aver favorito la trasformazione della città, incentrando la crescita economica sullo sviluppo culturale e sul turismo, ma anche per la sua fisionomia così stravagante; ciò nonostante o, forse, proprio per la particolarità di questo posto, i visitatori aumentano di anno in anno: solo nel 2011, quasi 100.000, di cui l’83% afferma che il Guggenheim sia il motivo principale per visitare Bilbao, nonché uno dei musei più interessanti della regione iberica. Speriamo che ciò non distrugga l’orgoglio patriottico degli abitanti dei baschi, tanto impegnati a non farsi confondere con gli spagnoli.
Ora come ora, la collezione dispone di 124 lavori di 70 artisti diversi; l’esposizione inizia al di fuori del Museo: un laghetto artificiale sostiene l’opera dell’artista francese Yves Klein, “Fontana di Fuoco e Nebbia”, e l’edifico stesso, costruito in forme contorte di titanio e pietra calcarea, ricorda la linea di una nave (l’architetto in persona affermò di preferire questo materiale al posto dell’acciaio inossidabile perché ricorda il cielo di Bilbao). Per non dimenticare il “Maman”, il grande ragno, “Puppy”, l’enorme cane composto da fiori o il serpente lunghissimo di Richard Serra. Questi sono i lavori che più attraggono turisti e visitatori, i più fotografati e twittati; insomma, chi non verrebbe affascinato dall’imponente tenerezza di un West Highland White Terrier floreale?
Tra i numerosi gioielli lì esposti, vanno ricordati: la scultura Sonnenschiff, “La nave Sun”, di Kiefer, i Tulipani di Koons, “Palms” (enormi cavi elettrici rossi) di Bock e “Current Disturbance” di Mona Hatoum (la claustrofobia in un cubo). L’Arte non può essere rinchiusa dentro le classiche iconografie dei quadri o delle sculture, è molto di più, è espressione, movimento, chimica e innovazione, materiale multi mediatico e relazione con l’ambiente esterno e il Guggenheim di Bilbao racchiude tutto ciò in “soli” 24.00 m2.
Le esposizioni del Museo sono, come in tutti gli altri Guggenheim, opere realizzate durante il XX secolo: oltre alla collezione permanente, vi sono percorsi dediti all’arte spagnola e basca, artisti come Rothko, Serra, Basquiat, Boltanski, Holzer e Rauschenberg, le cui opere sono solo una minima parte del patrimonio che ha reso celebre questa collezione in tutto il mondo.
La pinacoteca, come tutta la collezione Guggenheim, rappresenta un’occasione per vedere l’arte contemporanea con occhi diversi. Che sia proprio questo neonato museo l’occasione di allargare i propri orizzonti, facendosi coinvolgere da un dinamismo unico, portatore di tante speranze?
Sofia Elena Zollo
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Guggenheim Bilbao, l’arte rivestita di titanio
Tempo stimato per la lettura: 9 minuti
Il Museo Guggenheim di Bilbao, la città più grande dei Paesi Baschi, è la tappa iberica delle esposizioni dei Guggenheim del mondo. Viene considerato la punta di diamante di una serie di progetti culturali di nuova generazione, nati nel corso degli anni ’90, al fine di rinnovare e dare nuova luce al capoluogo: sono stati edificati anche un aeroporto, una linea metropolitana e un Palazzo dei Congressi.
Disegnato dall’architetto Frank Owen Gehry nel 1991 e inaugurato nel 1997, l’edificio è ormai uno sei simboli della città. È stata spesso giudicata, da un punto di vista artistico, più interessante la struttura stessa che le collezioni contenute al suo interno. Il museo ha ricevuto molte critiche: in primis per i suoi costi (di circa 166 milioni di euro), che in realtà sembrano aver favorito la trasformazione della città, incentrando la crescita economica sullo sviluppo culturale e sul turismo, ma anche per la sua fisionomia così stravagante; ciò nonostante o, forse, proprio per la particolarità di questo posto, i visitatori aumentano di anno in anno: solo nel 2011, quasi 100.000, di cui l’83% afferma che il Guggenheim sia il motivo principale per visitare Bilbao, nonché uno dei musei più interessanti della regione iberica. Speriamo che ciò non distrugga l’orgoglio patriottico degli abitanti dei baschi, tanto impegnati a non farsi confondere con gli spagnoli.
Ora come ora, la collezione dispone di 124 lavori di 70 artisti diversi; l’esposizione inizia al di fuori del Museo: un laghetto artificiale sostiene l’opera dell’artista francese Yves Klein, “Fontana di Fuoco e Nebbia”, e l’edifico stesso, costruito in forme contorte di titanio e pietra calcarea, ricorda la linea di una nave (l’architetto in persona affermò di preferire questo materiale al posto dell’acciaio inossidabile perché ricorda il cielo di Bilbao). Per non dimenticare il “Maman”, il grande ragno, “Puppy”, l’enorme cane composto da fiori o il serpente lunghissimo di Richard Serra. Questi sono i lavori che più attraggono turisti e visitatori, i più fotografati e twittati; insomma, chi non verrebbe affascinato dall’imponente tenerezza di un West Highland White Terrier floreale?
Tra i numerosi gioielli lì esposti, vanno ricordati: la scultura Sonnenschiff, “La nave Sun”, di Kiefer, i Tulipani di Koons, “Palms” (enormi cavi elettrici rossi) di Bock e “Current Disturbance” di Mona Hatoum (la claustrofobia in un cubo). L’Arte non può essere rinchiusa dentro le classiche iconografie dei quadri o delle sculture, è molto di più, è espressione, movimento, chimica e innovazione, materiale multi mediatico e relazione con l’ambiente esterno e il Guggenheim di Bilbao racchiude tutto ciò in “soli” 24.00 m2.
Le esposizioni del Museo sono, come in tutti gli altri Guggenheim, opere realizzate durante il XX secolo: oltre alla collezione permanente, vi sono percorsi dediti all’arte spagnola e basca, artisti come Rothko, Serra, Basquiat, Boltanski, Holzer e Rauschenberg, le cui opere sono solo una minima parte del patrimonio che ha reso celebre questa collezione in tutto il mondo.
La pinacoteca, come tutta la collezione Guggenheim, rappresenta un’occasione per vedere l’arte contemporanea con occhi diversi. Che sia proprio questo neonato museo l’occasione di allargare i propri orizzonti, facendosi coinvolgere da un dinamismo unico, portatore di tante speranze?
Sofia Elena Zollo
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