Henri Matisse, come un romanzo
Tempo stimato per la lettura: 1,6 minuti
In occasione del 150º compleanno di Henri Matisse, il Centre Pompidou di Parigi racconta la storia di uno dei più grandi artisti del XXº secolo.
Lungi dall’essere una retrospettiva accademica e pensata come un romanzo, l’esposizione mette in luce, fino al 22 febbraio 2021, i legami fusionali tra il lavoro del pittore e la letteratura a cui l’artista, innamorato delle parole, si è spesso ispirato per i suoi dipinti. Amico di molti scrittori, ha inoltre illustrato le poesie di Stéphane Mallarmé ed è stato oggetto di uno scritto di Louis Aragon (Henri Matisse, romanzo. a cui si è ispirata la curatrice Aurélie Verdier, per il titolo dell’esposizione).
La mostra, la più grande organizzata in Francia dopo quella del Grand Palais nel 1970, espone la vita e l’opera di quest’artista come un romanzo diviso in 9 capitoli. Attraverso 230 opere, 70 documenti e archivi, sapientemente illuminati dalla visione di alcuni scrittori e critici d’arte, da Louis Aragon a Charles Lewis Hind, de Georges Duthuit à Clément Greenberg, de Jean Clay allo stesso Henri Matisse, l’esposizione presenta tutti gli aspetti dell’opera di questo grande pittore.
Un viaggio cronologico che ripercorre gli inizi della carriera dell’artista, leader del fauvismo, per arrivare alla completa liberazione dei colori dalle linee con gouache e collage, alla fine della sua vita. Per questo evento, la collezione del Centre Pompidou si arricchisce di notevoli prestiti dai musei francesi: i due musei Matisse, a Cateau-Cambrésis e a Nizza, così come la ricca collezione del Museo di Grenoble, tra cui il prestito eccezionale del quadro Interno con melanzane (1911).
«L’importanza di un artista si misura dalla quantità di nuovi segni che introduce nel linguaggio visivo», ha dichiarato Henri Matisse. Per tutta la vita è stato questo decisivo innovatore.
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Henri Matisse, come un romanzo
Tempo stimato per la lettura: 5 minuti
In occasione del 150º compleanno di Henri Matisse, il Centre Pompidou di Parigi racconta la storia di uno dei più grandi artisti del XXº secolo.
Lungi dall’essere una retrospettiva accademica e pensata come un romanzo, l’esposizione mette in luce, fino al 22 febbraio 2021, i legami fusionali tra il lavoro del pittore e la letteratura a cui l’artista, innamorato delle parole, si è spesso ispirato per i suoi dipinti. Amico di molti scrittori, ha inoltre illustrato le poesie di Stéphane Mallarmé ed è stato oggetto di uno scritto di Louis Aragon (Henri Matisse, romanzo. a cui si è ispirata la curatrice Aurélie Verdier, per il titolo dell’esposizione).
La mostra, la più grande organizzata in Francia dopo quella del Grand Palais nel 1970, espone la vita e l’opera di quest’artista come un romanzo diviso in 9 capitoli. Attraverso 230 opere, 70 documenti e archivi, sapientemente illuminati dalla visione di alcuni scrittori e critici d’arte, da Louis Aragon a Charles Lewis Hind, de Georges Duthuit à Clément Greenberg, de Jean Clay allo stesso Henri Matisse, l’esposizione presenta tutti gli aspetti dell’opera di questo grande pittore.
Un viaggio cronologico che ripercorre gli inizi della carriera dell’artista, leader del fauvismo, per arrivare alla completa liberazione dei colori dalle linee con gouache e collage, alla fine della sua vita. Per questo evento, la collezione del Centre Pompidou si arricchisce di notevoli prestiti dai musei francesi: i due musei Matisse, a Cateau-Cambrésis e a Nizza, così come la ricca collezione del Museo di Grenoble, tra cui il prestito eccezionale del quadro Interno con melanzane (1911).
«L’importanza di un artista si misura dalla quantità di nuovi segni che introduce nel linguaggio visivo», ha dichiarato Henri Matisse. Per tutta la vita è stato questo decisivo innovatore.
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