Hermann Nitsch in mostra a Palermo tra le polemiche
Tempo stimato per la lettura: 3,1 minuti
La città di Palermo nella settimana in cui si celebra Santa Rosalia, la santa protettrice del capoluogo siciliano, è stata investita da una scia di polemiche a causa della mostra del controverso Hermann Nitsch, che dal 10 luglio al 20 settembre avrà luogo nello spazio dedito alle esposizioni dello Zac, nei cantieri culturali del celebre quartiere della Zisa. Per bloccare l’esposizione si sono mobilitati moltissime persone, non solo a Palermo.
Nitsch è un artista molto particolare, arrestato diverse volte e da sempre nel mirino degli animalisti: è uno dei principali volti dell’Azionismo Viennese, una corrente artistica nata negli anni ’60 dello scorso secolo; in questo movimento troviamo un progressivo passaggio dalle tradizionali esposizioni su tela a quelle che si servono dell’utilizzo dei corpi umani e degli ambienti che li circondano. Con Nitsch tutto ciò viene espresso al massimo grado: nella sua arte, infatti, le performance hanno come oggetto e soggetto del messaggio cibi, fluidi corporei, sangue e interiora d’animali che vengono mostrare al pubblico in modo macabro, scomposto, alienante e imprevedibile.
Non sorprende, quindi, che in circa 54mila abbiano firmato una petizione su Change.org chiedendo di annullare la mostra. Nello scorso febbraio fu proprio una raccolta firme online a fermare la stessa esposizione a Città del Messico, giustificando la richiesta con le medesime motivazioni dei Palermitani, ovvero l’illegalità e l’immoralità dietro l’utilizzo di resti di animali per scopi “artistici”, talmente sconvolgenti e terrificanti da tirar fuori dallo spettatore la sua indole più animale e bestiale.
Così si legge nel testo della petizione di Nicolina La Ciura e Antonio Leto:
“Nitsch si difende affermando che nelle sue performance impiega soltanto carcasse di animali già morti, macellati nella sua fattoria. Espone anche il suo punto di vista che risulta molto affine a quello degli animalisti, condannando il processo di industrializzazione degli allevamenti. Ma forse bisognerebbe ricordargli la “Dichiarazione universale dei diritti degli animali” dell’UNESCO del 1978.
(…)
Noi non ci stiamo! Non è così che si sensibilizza al rispetto della vita. Questa è violenza fine a se stessa. Ora ZAC di Palermo – Zisa Zona Arti Contemporanee – vuole portare in mostra questo “Artista” il 10 di Luglio 2015, giorno in cui guarda caso inizia il Festino di S.Rosalia. Il Comune di Palermo, promotore della mostra, sponsorizzata dall’Elenka Spa, si diletta con il Sacro ed il Profano. Ma noi non ci stiamo!
NO all’esibizione della violenza in una città come Palermo.
NO agli “Artisti” creatori dello stesso male su cui vogliono fare riflettere
SI agli Artisti che documentano la realtà della violenza senza procurarne ulteriormente.
SI agli Artisti che creano bellezza perché il bene genera bene.”
Ora come ora le firme sono moltissime ma non abbastanza da fermare l’evento in programma: oltre alle persone contrarie alla mostra, vi sono moltissimi ammiratori di Nitsch che criticano gli avversi all’artista, definendoli “fanatici ultranimalistiveganambientalisti”. Non è facile schierarsi dalla parte dell’arte o della sensibilità mossa dalle carcasse di quegli animali mutilati, squartati e dilaniati; fatto sta che l’eccessiva curiosità che da sempre spinge l’uomo ad andare oltre i propri limiti non può celare il macabro interesse che ognuno prova nel sentir parlare di una mostra simile. Potrebbe forse essere un’occasione, per la città stessa, di ospitare una cultura così diversa, dando possibilità d’espressione a un mondo e a un’arte che non appartiene alla tradizione e alla sensibilità italiana.
Sofia Elena Zollo
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Hermann Nitsch in mostra a Palermo tra le polemiche
Tempo stimato per la lettura: 9 minuti
La città di Palermo nella settimana in cui si celebra Santa Rosalia, la santa protettrice del capoluogo siciliano, è stata investita da una scia di polemiche a causa della mostra del controverso Hermann Nitsch, che dal 10 luglio al 20 settembre avrà luogo nello spazio dedito alle esposizioni dello Zac, nei cantieri culturali del celebre quartiere della Zisa. Per bloccare l’esposizione si sono mobilitati moltissime persone, non solo a Palermo.
Nitsch è un artista molto particolare, arrestato diverse volte e da sempre nel mirino degli animalisti: è uno dei principali volti dell’Azionismo Viennese, una corrente artistica nata negli anni ’60 dello scorso secolo; in questo movimento troviamo un progressivo passaggio dalle tradizionali esposizioni su tela a quelle che si servono dell’utilizzo dei corpi umani e degli ambienti che li circondano. Con Nitsch tutto ciò viene espresso al massimo grado: nella sua arte, infatti, le performance hanno come oggetto e soggetto del messaggio cibi, fluidi corporei, sangue e interiora d’animali che vengono mostrare al pubblico in modo macabro, scomposto, alienante e imprevedibile.
Non sorprende, quindi, che in circa 54mila abbiano firmato una petizione su Change.org chiedendo di annullare la mostra. Nello scorso febbraio fu proprio una raccolta firme online a fermare la stessa esposizione a Città del Messico, giustificando la richiesta con le medesime motivazioni dei Palermitani, ovvero l’illegalità e l’immoralità dietro l’utilizzo di resti di animali per scopi “artistici”, talmente sconvolgenti e terrificanti da tirar fuori dallo spettatore la sua indole più animale e bestiale.
Così si legge nel testo della petizione di Nicolina La Ciura e Antonio Leto:
“Nitsch si difende affermando che nelle sue performance impiega soltanto carcasse di animali già morti, macellati nella sua fattoria. Espone anche il suo punto di vista che risulta molto affine a quello degli animalisti, condannando il processo di industrializzazione degli allevamenti. Ma forse bisognerebbe ricordargli la “Dichiarazione universale dei diritti degli animali” dell’UNESCO del 1978.
(…)
Noi non ci stiamo! Non è così che si sensibilizza al rispetto della vita. Questa è violenza fine a se stessa. Ora ZAC di Palermo – Zisa Zona Arti Contemporanee – vuole portare in mostra questo “Artista” il 10 di Luglio 2015, giorno in cui guarda caso inizia il Festino di S.Rosalia. Il Comune di Palermo, promotore della mostra, sponsorizzata dall’Elenka Spa, si diletta con il Sacro ed il Profano. Ma noi non ci stiamo!
NO all’esibizione della violenza in una città come Palermo.
NO agli “Artisti” creatori dello stesso male su cui vogliono fare riflettere
SI agli Artisti che documentano la realtà della violenza senza procurarne ulteriormente.
SI agli Artisti che creano bellezza perché il bene genera bene.”
Ora come ora le firme sono moltissime ma non abbastanza da fermare l’evento in programma: oltre alle persone contrarie alla mostra, vi sono moltissimi ammiratori di Nitsch che criticano gli avversi all’artista, definendoli “fanatici ultranimalistiveganambientalisti”. Non è facile schierarsi dalla parte dell’arte o della sensibilità mossa dalle carcasse di quegli animali mutilati, squartati e dilaniati; fatto sta che l’eccessiva curiosità che da sempre spinge l’uomo ad andare oltre i propri limiti non può celare il macabro interesse che ognuno prova nel sentir parlare di una mostra simile. Potrebbe forse essere un’occasione, per la città stessa, di ospitare una cultura così diversa, dando possibilità d’espressione a un mondo e a un’arte che non appartiene alla tradizione e alla sensibilità italiana.
Sofia Elena Zollo
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