I capolavori della Galleria Borghese al Museo Jacquemart-André

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 24 Agosto 2024

Tempo stimato per la lettura: 3,7 minuti

Il Museo Jacquemart-André di Parigi riapre le sue porte dopo più di un anno di lavori. E lo fa alla grande con una magnifica mostra in cui presenta una quarantina di capolavori provenienti dalla celebre Galleria Borghese di Roma. Dal 6 settembre 2024 al 5 gennaio 2025, I capolavori della Galleria Borghese.

Questa eccezionale partnership tra le due istituzioni offre al pubblico un’opportunità unica di ammirare nella capitale francese una serie di importanti opere di famosi artisti del Rinascimento e del periodo barocco raramente prestati all’estero, da Caravaggio a Rubens, per citarne alcuni, di Botticelli. Raffaello, Tiziano, o anche Veronese, Antonello da Messina e Bernini.

Sei gioielli della storia dell’arte mondiale

L’esposizione è curata da Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese e Pierre Curie specialista della pittura italiana e spagnola del XVII secolo, presenta al pubblico parigino sei opere faro della collezione: Il fanciullo con canestro di frutta di Caravaggio, La dama con liocorno di Raffaello Sanzio, La sibilla del Domenichino, Venere che benda Amore di Tiziano, Madonna con Bambino tra i Santi Flaviano e Onofrio di Lorenzo Lotto e l’Autoritratto in età matura di Gian Lorenzo Bernini.

La parola a curatori

«La mostra parigina rappresenta l’opportunità, per la prima volta, di visitare la collezione di Scipione Borghese all’estero!» sottolinea Francesca Cappelletti. Mentre, Pierre Curie ricorda che sicuramente durante i numerosi viaggi di Edouard André e Nélie Jacquemarte a Roma, necessariamente hanno visitato la Galleria Borghese. Da segnalare il busto di Gregorio XV Ludovisi del Bernini, bronzo in uscita dalla collezione Borghese alla fine dell’Ottocento e che Madame André acquista in vendita dall’antiquario Bardini qualche tempo dopo.

Il museo Borghese: un gioiello nel cuore di Roma

La Villa Borghese Pinciana, che oggi ospita la Galleria Borghese, fu costruita tra il 1607 e il 1616 per ordine del potente cardinale Scipione Borghese (1577-1633), nipote di papa Paolo V (1550-1621). Ispirandosi alle lussuose ville romane, Scipione volle dedicare questo palazzo circondato da giardini all’esposizione delle sue collezioni di opere antiche e di dipinti e sculture moderne, evocando una nuova età dell’oro.

Dotato di un gusto sicuro, di una curiosità insaziabile e di una straordinaria capacità di individuare capolavori tra le produzioni del suo tempo, Scipione Borghese completò la sua collezione con tutti i mezzi, legali e no.

Una collezione senza pari

Si affermò così come uno dei primi e più importanti collezionisti e mecenati della storia dell’arte moderna, facendo di Villa Borghese un vero e proprio museo ante litteram. Secondo le sue ultime volontà, tutte le sue collezioni e proprietà furono tramandate di generazione in generazione senza disperdersi per quasi duecento anni, e gli eredi Borghese continuarono ad arricchire il patrimonio di famiglia. All’inizio del XIX secolo, tuttavia, diverse centinaia di sculture antiche furono donate a Napoleone Bonaparte da suo cognato, il principe Camille Borghèse (1775-1832); la loro assenza venne via via colmata da nuove acquisizioni. La famiglia Borghese vendette infine la villa e il relativo museo allo Stato italiano nel 1902. La Galleria Borghese rimane oggi un simbolo della prosperità economica, culturale e artistica di Roma nell’era moderna e come tale una destinazione obbligata per i visitatori del Città Eterna.

La collaborazione trai i musei

Grazie alla partnership tra il Museo Jacquemart-André e la Galleria Borghese – nel contesto di una campagna di lavori di ristrutturazione del museo romano nell’autunno del 2024 – questa mostra presenterà una selezione di opere eccezionali di questo ensemble artistico unico al mondo. Il pubblico potrà infatti (ri)scoprire la produzione di grandi nomi dell’arte italiana del XVI e XVII secolo (Raffaello, Antonello da Messina, Parmegiano, Lorenzo Lotto, Tiziano, Veronese, Caravaggio, Bernini, ecc.) e nordica. pittori rimasti in Italia (Rubens, Gerrit von Honthorst…).

La mostra rende omaggio anche a pittori meno noti al grande pubblico, come Annibbale Carracci, Guido Reni, Le Cavalier d’Arpino e Jacopo Bassano. La presentazione delle opere in mostra fa luce sia sulla storia della collezione che sul significato delle grandi tematiche esplorate dagli artisti. La mostra è accompagnata da un catalogo, opera di riferimento in francese sulla collezione di dipinti moderni della Galleria Borghese.

 

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Published On: 24 Agosto 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 11 minuti

Il Museo Jacquemart-André di Parigi riapre le sue porte dopo più di un anno di lavori. E lo fa alla grande con una magnifica mostra in cui presenta una quarantina di capolavori provenienti dalla celebre Galleria Borghese di Roma. Dal 6 settembre 2024 al 5 gennaio 2025, I capolavori della Galleria Borghese.

Questa eccezionale partnership tra le due istituzioni offre al pubblico un’opportunità unica di ammirare nella capitale francese una serie di importanti opere di famosi artisti del Rinascimento e del periodo barocco raramente prestati all’estero, da Caravaggio a Rubens, per citarne alcuni, di Botticelli. Raffaello, Tiziano, o anche Veronese, Antonello da Messina e Bernini.

Sei gioielli della storia dell’arte mondiale

L’esposizione è curata da Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese e Pierre Curie specialista della pittura italiana e spagnola del XVII secolo, presenta al pubblico parigino sei opere faro della collezione: Il fanciullo con canestro di frutta di Caravaggio, La dama con liocorno di Raffaello Sanzio, La sibilla del Domenichino, Venere che benda Amore di Tiziano, Madonna con Bambino tra i Santi Flaviano e Onofrio di Lorenzo Lotto e l’Autoritratto in età matura di Gian Lorenzo Bernini.

La parola a curatori

«La mostra parigina rappresenta l’opportunità, per la prima volta, di visitare la collezione di Scipione Borghese all’estero!» sottolinea Francesca Cappelletti. Mentre, Pierre Curie ricorda che sicuramente durante i numerosi viaggi di Edouard André e Nélie Jacquemarte a Roma, necessariamente hanno visitato la Galleria Borghese. Da segnalare il busto di Gregorio XV Ludovisi del Bernini, bronzo in uscita dalla collezione Borghese alla fine dell’Ottocento e che Madame André acquista in vendita dall’antiquario Bardini qualche tempo dopo.

Il museo Borghese: un gioiello nel cuore di Roma

La Villa Borghese Pinciana, che oggi ospita la Galleria Borghese, fu costruita tra il 1607 e il 1616 per ordine del potente cardinale Scipione Borghese (1577-1633), nipote di papa Paolo V (1550-1621). Ispirandosi alle lussuose ville romane, Scipione volle dedicare questo palazzo circondato da giardini all’esposizione delle sue collezioni di opere antiche e di dipinti e sculture moderne, evocando una nuova età dell’oro.

Dotato di un gusto sicuro, di una curiosità insaziabile e di una straordinaria capacità di individuare capolavori tra le produzioni del suo tempo, Scipione Borghese completò la sua collezione con tutti i mezzi, legali e no.

Una collezione senza pari

Si affermò così come uno dei primi e più importanti collezionisti e mecenati della storia dell’arte moderna, facendo di Villa Borghese un vero e proprio museo ante litteram. Secondo le sue ultime volontà, tutte le sue collezioni e proprietà furono tramandate di generazione in generazione senza disperdersi per quasi duecento anni, e gli eredi Borghese continuarono ad arricchire il patrimonio di famiglia. All’inizio del XIX secolo, tuttavia, diverse centinaia di sculture antiche furono donate a Napoleone Bonaparte da suo cognato, il principe Camille Borghèse (1775-1832); la loro assenza venne via via colmata da nuove acquisizioni. La famiglia Borghese vendette infine la villa e il relativo museo allo Stato italiano nel 1902. La Galleria Borghese rimane oggi un simbolo della prosperità economica, culturale e artistica di Roma nell’era moderna e come tale una destinazione obbligata per i visitatori del Città Eterna.

La collaborazione trai i musei

Grazie alla partnership tra il Museo Jacquemart-André e la Galleria Borghese – nel contesto di una campagna di lavori di ristrutturazione del museo romano nell’autunno del 2024 – questa mostra presenterà una selezione di opere eccezionali di questo ensemble artistico unico al mondo. Il pubblico potrà infatti (ri)scoprire la produzione di grandi nomi dell’arte italiana del XVI e XVII secolo (Raffaello, Antonello da Messina, Parmegiano, Lorenzo Lotto, Tiziano, Veronese, Caravaggio, Bernini, ecc.) e nordica. pittori rimasti in Italia (Rubens, Gerrit von Honthorst…).

La mostra rende omaggio anche a pittori meno noti al grande pubblico, come Annibbale Carracci, Guido Reni, Le Cavalier d’Arpino e Jacopo Bassano. La presentazione delle opere in mostra fa luce sia sulla storia della collezione che sul significato delle grandi tematiche esplorate dagli artisti. La mostra è accompagnata da un catalogo, opera di riferimento in francese sulla collezione di dipinti moderni della Galleria Borghese.

 

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