I giardini segreti di Théophile Alexandre Steinlen
Tempo stimato per la lettura: 3,2 minuti
L’opera dell’autore della locandina della Tournée du Chat noir (1896), viene celebrata al castello d’Auvers-sur-Oise, a circa un’ora di treno da Parigi, nella mostra Les Jardins secrets de Théophile Alexandre Steinlen, de Montmartre à la vallée de l’Oise, dal 2 aprile al 18 settembre 2022.
La esposizione, allestita nell’Orangerie del Château d’Auvers, risponde al desiderio promuovere gli artisti del movimento impressionista e i loro contemporanei, arricchendo la conoscenza del centro artistico della Valle dell’Oise. Essa beneficia di prestiti importanti di collezionisti privati e del Museo Daubigny di Auvers-sur-Oise.
La condizione umana
Amante dei gatti, che disegnò, dipinse e rappresentò in scultura, Théophile Alexandre Steinlen (1859-1923), non è stato solo pittore di felini. I suoi soggetti coprono un’ampia varietà comprese scene di strada di cui trascrive l’animazione e la quotidianità senza idealizzarla o abbellirla. Denuncia la miseria, lo sfruttamento, la violenza, testimone e attore attraverso la sua arte dei cambiamenti nella società, a cavallo tra due secoli. In queste opere si può ammirare il suo immenso talento come disegnatore nonché il suo aspetto umanista. L’artista mette all’onore i mestieri umili: operai, bambini che vendono i fiori, lavandaie e le prostituite. Come Zola, vuole rappresentare la condizione umana.
In mostra, oltre al mondo della “rue”, anche alcuni ritratti e caricature, come quelli di Maxime Gorki o di Verlaine. E ancora alcune illustrazioni per partizioni musicali o riviste come per il settimanale Le Mirliton o L’Assiette au beurre, un giornale satirico illustrato, pubblicato tra il 1901 e il 1936.
Dalla collina di Montmartre alla Valle dell’Oise
Disegnatore, pittore, incisore e ideatore di manifesti, Théophile Alexandre Steinlen è soprattutto un artista di Montmartre, dove s’installa nel 1881. Ma dal 1899 comincia a recarsi frequentemente nel Vexin soprattutto a Vauréal e Jouy-le-Moutier. Come gli impressionisti viene catturato dalla bellezza della Valle dell’Oise, fiume affluente della Senna. La rappresentazione dei paesaggi che incontra occupa un posto importante nel suo lavoro.
L’esposizione permette di conoscere i luoghi che Steinlen amava, dai vicoli di Montmartre, con vista su Parigi e la sua periferia, alle verdi colline della regione del Vexin, senza dimenticare il suo viaggio in Norvegia. Come Claude Monet, anche Théophile Alexandre Steinlen trae la sua ispirazione all’aperto nel suo giardino di Jouy-le-Moutier. All’Orangerie sono esposte alcune opere realizzate nella Valle dell’Oise, dove l’artista si ritirava dall’agitazione parigina, per stare anche in compagnia della figlia Colette, che è stata una delle sue modelle preferite.
Artista impegnato su tutti i fronti
L’esposizione evidenzia come l’umanista Théophile Alexandre Steinlen abbia saputo mostrare e rappresentare tutte le sfaccettature della vita del suo tempo. Durante la Prima Guerra mondiale ha tradotto in immagini l’orrore delle trincee e le sofferenze dei soldati. Da pacifista, nel 1917 decide, si reca al fronte per testimoniare le tragedie del conflitto. Rappresenta la vita dei “poilu” ma anche le donne sole, i rifugiati che partono dalle stazioni in cui militari e civili si mescolano e i loro destini si incrociano.
Impegnato in tutte le battaglie della vita, Steinlen ha segnato il suo tempo. Questa mostra permette di conoscere i suoi diversi aspetti: dalla passione per i gatti, all’amore per la figlia Colette, dall’impegno politico e sociale al fianco delle classi più povere, alla ricerca della quiete e bellezza che il paesaggio della campagna della Valle dell’Oise regala.
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I giardini segreti di Théophile Alexandre Steinlen
Tempo stimato per la lettura: 9 minuti
L’opera dell’autore della locandina della Tournée du Chat noir (1896), viene celebrata al castello d’Auvers-sur-Oise, a circa un’ora di treno da Parigi, nella mostra Les Jardins secrets de Théophile Alexandre Steinlen, de Montmartre à la vallée de l’Oise, dal 2 aprile al 18 settembre 2022.
La esposizione, allestita nell’Orangerie del Château d’Auvers, risponde al desiderio promuovere gli artisti del movimento impressionista e i loro contemporanei, arricchendo la conoscenza del centro artistico della Valle dell’Oise. Essa beneficia di prestiti importanti di collezionisti privati e del Museo Daubigny di Auvers-sur-Oise.
La condizione umana
Amante dei gatti, che disegnò, dipinse e rappresentò in scultura, Théophile Alexandre Steinlen (1859-1923), non è stato solo pittore di felini. I suoi soggetti coprono un’ampia varietà comprese scene di strada di cui trascrive l’animazione e la quotidianità senza idealizzarla o abbellirla. Denuncia la miseria, lo sfruttamento, la violenza, testimone e attore attraverso la sua arte dei cambiamenti nella società, a cavallo tra due secoli. In queste opere si può ammirare il suo immenso talento come disegnatore nonché il suo aspetto umanista. L’artista mette all’onore i mestieri umili: operai, bambini che vendono i fiori, lavandaie e le prostituite. Come Zola, vuole rappresentare la condizione umana.
In mostra, oltre al mondo della “rue”, anche alcuni ritratti e caricature, come quelli di Maxime Gorki o di Verlaine. E ancora alcune illustrazioni per partizioni musicali o riviste come per il settimanale Le Mirliton o L’Assiette au beurre, un giornale satirico illustrato, pubblicato tra il 1901 e il 1936.
Dalla collina di Montmartre alla Valle dell’Oise
Disegnatore, pittore, incisore e ideatore di manifesti, Théophile Alexandre Steinlen è soprattutto un artista di Montmartre, dove s’installa nel 1881. Ma dal 1899 comincia a recarsi frequentemente nel Vexin soprattutto a Vauréal e Jouy-le-Moutier. Come gli impressionisti viene catturato dalla bellezza della Valle dell’Oise, fiume affluente della Senna. La rappresentazione dei paesaggi che incontra occupa un posto importante nel suo lavoro.
L’esposizione permette di conoscere i luoghi che Steinlen amava, dai vicoli di Montmartre, con vista su Parigi e la sua periferia, alle verdi colline della regione del Vexin, senza dimenticare il suo viaggio in Norvegia. Come Claude Monet, anche Théophile Alexandre Steinlen trae la sua ispirazione all’aperto nel suo giardino di Jouy-le-Moutier. All’Orangerie sono esposte alcune opere realizzate nella Valle dell’Oise, dove l’artista si ritirava dall’agitazione parigina, per stare anche in compagnia della figlia Colette, che è stata una delle sue modelle preferite.
Artista impegnato su tutti i fronti
L’esposizione evidenzia come l’umanista Théophile Alexandre Steinlen abbia saputo mostrare e rappresentare tutte le sfaccettature della vita del suo tempo. Durante la Prima Guerra mondiale ha tradotto in immagini l’orrore delle trincee e le sofferenze dei soldati. Da pacifista, nel 1917 decide, si reca al fronte per testimoniare le tragedie del conflitto. Rappresenta la vita dei “poilu” ma anche le donne sole, i rifugiati che partono dalle stazioni in cui militari e civili si mescolano e i loro destini si incrociano.
Impegnato in tutte le battaglie della vita, Steinlen ha segnato il suo tempo. Questa mostra permette di conoscere i suoi diversi aspetti: dalla passione per i gatti, all’amore per la figlia Colette, dall’impegno politico e sociale al fianco delle classi più povere, alla ricerca della quiete e bellezza che il paesaggio della campagna della Valle dell’Oise regala.
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