Il Carnevale di Bruna Esposito e i Giubilei di Sabina Cuneo al MUCIV-Museo delle Civiltà

Tempo stimato per la lettura: 4,8 minuti
Il MUCIV-Museo delle Civiltà di Roma presenta due nuove mostre che, ampliando le Collezioni con importanti donazioni, celebrano la capacità trasformativa dell’istituzione museale e della città di Roma, in cui il Museo opera.
Research Fellowship di Bruna Esposito
Nella prima sala del percorso al primo piano del Palazzo delle Arti a Tradizioni Popolari, fino al 31 agosto, l’artista Bruna Esposito (Roma, 1960), presenta l’esito della sua Research Fellowship biennale presso il Museo, condividendo 16 progetti inediti nella mostra Giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul Carnevale – a cura di Matteo Lucchetti e Andrea Viliani.
Nel corso delle ricerche, condotte in particolare sulle Collezioni di Preistoria e di Arti e Tradizioni Popolari, l’artista ha ideato una mostra che già nel titolo – in minuscolo, ma con dimensioni più grandi del resto – mette in relazione scale, e quindi anche note e ipotesi diverse. Nei 16 progetti in mostra – non sviluppati intenzionalmente dall’artista in vere e proprie opere per affidarli alla riflessione del museo e dei suoi pubblici – Esposito condivide le sue riflessioni sul museo e le sue collezioni operando piccoli ribaltamenti di prospettiva e narrazione.
L’universo del Carnevale
L’artista ha scelto di inaugurare questo articolato progetto a ridosso del Carnevale, intuendo come proprio questa festività condivida la visione che l’ha portata a raccogliere le sue note e ipotizzare i suoi progetti: il nesso con un mondo capovolto, in cui la relazione tra grande e piccolo, visibile e invisibile, noto e ignoto, affermato e omesso diventa strumento per interrogare la funzione dei musei e ipotizzarne interpretazioni e esperienze alternative. Questa condizione di potenziale incertezza – simboleggiata in mostra dal simbolo della tilde, che in matematica vuol dire circa e che spesso viene usata per indicare una data incerta – ha suggerito all’artista di accostare i suoi progetti ad alcuni manufatti e reperti provenienti dalle collezioni storiche. Le teche museali – disposte a quadrato al centro della sala e contenenti, insieme ai schizzi, testi, prove e simulazioni, gli oggetti selezionati dall’artista con Funzionarie e Funzionari del Museo – sono lambite da un ventilatore con strisce colorate simile a quelli che si trovano nei mercati del pesce, rimandando alla dimensione popolare e alla circolarità del tempo e del sapere su cui si basano la ricerca dell’artista e le sue proposte per il museo.
Progetti nel cassetto
Se le altre proposte restano su carta, come invito alla riflessione e all’immaginazione, una di esse è stata invece già realizzata: si tratta dell’acquisizione di Pace armata (2023), un carro allegorico del Carnevale di Viareggio realizzato dal maestro carrista Alessandro Avanzini in occasione della 150ª edizione dello storico carnevale. Il carro – documentato in mostra da una video-didascalia – raffigura un’adolescente con elmetto-maschera antigas, all’esterno dipinto con colori cupi e internamente con i toni dell’arcobaleno e della bandiera della pace. Una donazione che colma una mancanza nella Collezione di Arti e Tradizioni Popolari, integrandola con un’importante testimonianza della cultura materiale e immateriale nazionale.
Giubilei 2000-2025: dall’Archivio Sabina Cuneo a oggi
Giubilei 2000-2025: dall’Archivio Sabina Cuneo a oggi – a cura di Francesco Aquilanti, Francesco Faeta e Ludovico Pratesi – è l’altra mostra, visitabile fino al 3 giugno nella Sala delle Colonne al primo piano del Palazzo delle Arti a Tradizioni Popolari: 50 scatti esposti la prima volta nell’estate del 2000 a Palazzo delle Esposizioni a Roma, in occasione della mostra Roma 1999, che raccontano la città di Roma alle prese con la preparazione al Giubileo del 2000.
Le fotografie di Sabina Cuneo (Roma, 1956-2016) rappresentano la Roma che si preparava al Giubileo come una città sospesa tra storia e cambiamento, usando come colore-guida il rosso delle assi di legno dei cantieri che creavano una separazione visiva tra passato millenario e trasformazione contemporanea analoga a quella che ritroviamo oggi pervadere la Città Eterna, in occasione del Giubileo del 2025.
Il mondo popolare del Mezzogiorno italiano
Cuneo si è dedicata nel corso della sua vita a una fotografia di matrice anche antropologica e etnografica, in collaborazione col marito Carmine Puzo, con cui realizza un imponente lavoro di documentazione sul mondo popolare del Mezzogiorno italiano, registrando forme cerimoniali, rituali e festive: un complesso archivistico che comprende, accanto alle immagini, taccuini, schede scientifiche, prove di stampa, provini, oggetti etnografici e macchine fotografiche, e che è stato donato al MUCIV-Museo delle Civiltà, che con questo progetto ne continua la valorizzazione e lo studio e catalogazione in corso. Presentata in occasione di un nuovo Giubileo e venticinque anni dalla prima mostra istituzionale dedicata alla fotografa, che si tenne nel 2000 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, Giubilei 2000-2025 si integra dunque con la donazione di uno dei più importanti archivi fotografici nazionali e internazionali dedicati alle tradizioni popolari.
L’estate romana di Matteo Garrone
Si integra nel percorso della mostra la proiezione di una video-intervista al regista Matteo Garrone, che nel 2000 realizzò il suo terzo film, Estate Romana, girato in una Roma simile a quella fotografata da Cuneo. Il regista racconta la sua esperienza, aggiornandone il significato, come il primo spettatore ideale di questa mostra. In occasione della quale il Museo estende a tutto il pubblico questo invito a osservare la città e sua trasformazione, proponendo di condividere con l’hashtag #GiubileoMUCIV le foto del proprio personale anno giubilare, creando insieme una nuova narrazione collettiva e in costante aggiornamento.
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Il Carnevale di Bruna Esposito e i Giubilei di Sabina Cuneo al MUCIV-Museo delle Civiltà
Tempo stimato per la lettura: 14 minuti
Il MUCIV-Museo delle Civiltà di Roma presenta due nuove mostre che, ampliando le Collezioni con importanti donazioni, celebrano la capacità trasformativa dell’istituzione museale e della città di Roma, in cui il Museo opera.
Research Fellowship di Bruna Esposito
Nella prima sala del percorso al primo piano del Palazzo delle Arti a Tradizioni Popolari, fino al 31 agosto, l’artista Bruna Esposito (Roma, 1960), presenta l’esito della sua Research Fellowship biennale presso il Museo, condividendo 16 progetti inediti nella mostra Giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul Carnevale – a cura di Matteo Lucchetti e Andrea Viliani.
Nel corso delle ricerche, condotte in particolare sulle Collezioni di Preistoria e di Arti e Tradizioni Popolari, l’artista ha ideato una mostra che già nel titolo – in minuscolo, ma con dimensioni più grandi del resto – mette in relazione scale, e quindi anche note e ipotesi diverse. Nei 16 progetti in mostra – non sviluppati intenzionalmente dall’artista in vere e proprie opere per affidarli alla riflessione del museo e dei suoi pubblici – Esposito condivide le sue riflessioni sul museo e le sue collezioni operando piccoli ribaltamenti di prospettiva e narrazione.
L’universo del Carnevale
L’artista ha scelto di inaugurare questo articolato progetto a ridosso del Carnevale, intuendo come proprio questa festività condivida la visione che l’ha portata a raccogliere le sue note e ipotizzare i suoi progetti: il nesso con un mondo capovolto, in cui la relazione tra grande e piccolo, visibile e invisibile, noto e ignoto, affermato e omesso diventa strumento per interrogare la funzione dei musei e ipotizzarne interpretazioni e esperienze alternative. Questa condizione di potenziale incertezza – simboleggiata in mostra dal simbolo della tilde, che in matematica vuol dire circa e che spesso viene usata per indicare una data incerta – ha suggerito all’artista di accostare i suoi progetti ad alcuni manufatti e reperti provenienti dalle collezioni storiche. Le teche museali – disposte a quadrato al centro della sala e contenenti, insieme ai schizzi, testi, prove e simulazioni, gli oggetti selezionati dall’artista con Funzionarie e Funzionari del Museo – sono lambite da un ventilatore con strisce colorate simile a quelli che si trovano nei mercati del pesce, rimandando alla dimensione popolare e alla circolarità del tempo e del sapere su cui si basano la ricerca dell’artista e le sue proposte per il museo.
Progetti nel cassetto
Se le altre proposte restano su carta, come invito alla riflessione e all’immaginazione, una di esse è stata invece già realizzata: si tratta dell’acquisizione di Pace armata (2023), un carro allegorico del Carnevale di Viareggio realizzato dal maestro carrista Alessandro Avanzini in occasione della 150ª edizione dello storico carnevale. Il carro – documentato in mostra da una video-didascalia – raffigura un’adolescente con elmetto-maschera antigas, all’esterno dipinto con colori cupi e internamente con i toni dell’arcobaleno e della bandiera della pace. Una donazione che colma una mancanza nella Collezione di Arti e Tradizioni Popolari, integrandola con un’importante testimonianza della cultura materiale e immateriale nazionale.
Giubilei 2000-2025: dall’Archivio Sabina Cuneo a oggi
Giubilei 2000-2025: dall’Archivio Sabina Cuneo a oggi – a cura di Francesco Aquilanti, Francesco Faeta e Ludovico Pratesi – è l’altra mostra, visitabile fino al 3 giugno nella Sala delle Colonne al primo piano del Palazzo delle Arti a Tradizioni Popolari: 50 scatti esposti la prima volta nell’estate del 2000 a Palazzo delle Esposizioni a Roma, in occasione della mostra Roma 1999, che raccontano la città di Roma alle prese con la preparazione al Giubileo del 2000.
Le fotografie di Sabina Cuneo (Roma, 1956-2016) rappresentano la Roma che si preparava al Giubileo come una città sospesa tra storia e cambiamento, usando come colore-guida il rosso delle assi di legno dei cantieri che creavano una separazione visiva tra passato millenario e trasformazione contemporanea analoga a quella che ritroviamo oggi pervadere la Città Eterna, in occasione del Giubileo del 2025.
Il mondo popolare del Mezzogiorno italiano
Cuneo si è dedicata nel corso della sua vita a una fotografia di matrice anche antropologica e etnografica, in collaborazione col marito Carmine Puzo, con cui realizza un imponente lavoro di documentazione sul mondo popolare del Mezzogiorno italiano, registrando forme cerimoniali, rituali e festive: un complesso archivistico che comprende, accanto alle immagini, taccuini, schede scientifiche, prove di stampa, provini, oggetti etnografici e macchine fotografiche, e che è stato donato al MUCIV-Museo delle Civiltà, che con questo progetto ne continua la valorizzazione e lo studio e catalogazione in corso. Presentata in occasione di un nuovo Giubileo e venticinque anni dalla prima mostra istituzionale dedicata alla fotografa, che si tenne nel 2000 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, Giubilei 2000-2025 si integra dunque con la donazione di uno dei più importanti archivi fotografici nazionali e internazionali dedicati alle tradizioni popolari.
L’estate romana di Matteo Garrone
Si integra nel percorso della mostra la proiezione di una video-intervista al regista Matteo Garrone, che nel 2000 realizzò il suo terzo film, Estate Romana, girato in una Roma simile a quella fotografata da Cuneo. Il regista racconta la sua esperienza, aggiornandone il significato, come il primo spettatore ideale di questa mostra. In occasione della quale il Museo estende a tutto il pubblico questo invito a osservare la città e sua trasformazione, proponendo di condividere con l’hashtag #GiubileoMUCIV le foto del proprio personale anno giubilare, creando insieme una nuova narrazione collettiva e in costante aggiornamento.
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