Il respiro dell’architetto Bijoy Jain alla Fondazione Cartier per l’Arte Contemporanea
Tempo stimato per la lettura: 2,5 minuti
Dal 9 dicembre 2023 al 21 aprile 2024, la Fondazione Cartier per l’Arte Contemporanea a Parigi presenta una grande mostra Le souffle de l’architecte (Il respiro dell’architetto) realizzata appositamente per l’occasione dallo studio di architettura indiano Studio Mumbai, diretto da Bijoy Jain.
Bijoy Jain crea per l’occasione un’opera che dimostra una profonda preoccupazione per il rapporto tra uomo e natura, di cui il tempo e il gesto sono fattori essenziali. Esplorando i legami tra arte, architettura e materiali, Bijoy Jain offre alla Fondation Cartier una creazione totale: uno spazio di fantasticheria e contemplazione in dialogo con l’iconico edificio di Jean Nouvel.
Un’esperienza d’arte totale
Evocando ombra e luce, leggerezza e gravità, legno, mattoni, terra, pietra e persino acqua, l’architetto progetta un viaggio sensoriale, in risonanza con la materia. La mostra è vissuta come un’esperienza fisica ed emotiva, offrendo un vero e proprio invito a respirare, a vagare in tutta tranquillità.
Su suggerimento di Hervé Chandès, curatore della mostra e direttore generale artistico della Fondazione Cartier, Bijoy Jain invita anche l’artista cinese, residente a Pechino, Hu Liu e il ceramista danese di origine turca, residente a Parigi, Alev Ebüzziya Siesbye. Attribuendo la stessa importanza alla maestria rituale del gesto, alla risonanza e al dialogo con la materia, tutti e tre condividono la stessa etica e la stessa sensibilità.
Bijoy Jain: breve biografia
Nato nel 1965 a Mumbai (India), Bijoy Jain, direttore e architetto principale dello Studio Mumbai, ha conseguito un master in architettura presso la Washington University (St Louis, Stati Uniti). Dopo aver lavorato a Los Angeles e Londra, è tornato in India nel 1995, dove nello stesso anno ha creato lo Studio Mumbai. Bijoy Jain attualmente insegna all’Accademia di Architettura di Mendrisio, Svizzera. Come professore in visita, ha insegnato anche all’Università americana di Yale e alla Royal Denmark Academy of Fine Arts.
Studio Mumbai
Studio Mumbai è un’agenzia multidisciplinare che esplora i legami tra arte, architettura e materiali. Procedendo secondo un metodo iterativo, sviluppa concetti in cui tempo e processo giocano un ruolo primordiale. Nella realizzazione finale, acqua, aria e luce sono il fondamento di tutta la materialità.
Le creazioni di Studio Mumbai sono state oggetto di mostre in numerose gallerie in tutto il mondo nonché di acquisizioni nelle collezioni permanenti del Canadian Centre for Architecture, del MOMA di San Francisco e del Centre Pompidou di Parigi. Il lavoro di Studio Mumbai è stato oggetto di mostre internazionali, in particolare al Victoria and Albert Museum di Londra nel 2010, ma anche alla Biennale di Sharjah nel 2013, nonché alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010 e 2016.
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Il respiro dell’architetto Bijoy Jain alla Fondazione Cartier per l’Arte Contemporanea
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
Dal 9 dicembre 2023 al 21 aprile 2024, la Fondazione Cartier per l’Arte Contemporanea a Parigi presenta una grande mostra Le souffle de l’architecte (Il respiro dell’architetto) realizzata appositamente per l’occasione dallo studio di architettura indiano Studio Mumbai, diretto da Bijoy Jain.
Bijoy Jain crea per l’occasione un’opera che dimostra una profonda preoccupazione per il rapporto tra uomo e natura, di cui il tempo e il gesto sono fattori essenziali. Esplorando i legami tra arte, architettura e materiali, Bijoy Jain offre alla Fondation Cartier una creazione totale: uno spazio di fantasticheria e contemplazione in dialogo con l’iconico edificio di Jean Nouvel.
Un’esperienza d’arte totale
Evocando ombra e luce, leggerezza e gravità, legno, mattoni, terra, pietra e persino acqua, l’architetto progetta un viaggio sensoriale, in risonanza con la materia. La mostra è vissuta come un’esperienza fisica ed emotiva, offrendo un vero e proprio invito a respirare, a vagare in tutta tranquillità.
Su suggerimento di Hervé Chandès, curatore della mostra e direttore generale artistico della Fondazione Cartier, Bijoy Jain invita anche l’artista cinese, residente a Pechino, Hu Liu e il ceramista danese di origine turca, residente a Parigi, Alev Ebüzziya Siesbye. Attribuendo la stessa importanza alla maestria rituale del gesto, alla risonanza e al dialogo con la materia, tutti e tre condividono la stessa etica e la stessa sensibilità.
Bijoy Jain: breve biografia
Nato nel 1965 a Mumbai (India), Bijoy Jain, direttore e architetto principale dello Studio Mumbai, ha conseguito un master in architettura presso la Washington University (St Louis, Stati Uniti). Dopo aver lavorato a Los Angeles e Londra, è tornato in India nel 1995, dove nello stesso anno ha creato lo Studio Mumbai. Bijoy Jain attualmente insegna all’Accademia di Architettura di Mendrisio, Svizzera. Come professore in visita, ha insegnato anche all’Università americana di Yale e alla Royal Denmark Academy of Fine Arts.
Studio Mumbai
Studio Mumbai è un’agenzia multidisciplinare che esplora i legami tra arte, architettura e materiali. Procedendo secondo un metodo iterativo, sviluppa concetti in cui tempo e processo giocano un ruolo primordiale. Nella realizzazione finale, acqua, aria e luce sono il fondamento di tutta la materialità.
Le creazioni di Studio Mumbai sono state oggetto di mostre in numerose gallerie in tutto il mondo nonché di acquisizioni nelle collezioni permanenti del Canadian Centre for Architecture, del MOMA di San Francisco e del Centre Pompidou di Parigi. Il lavoro di Studio Mumbai è stato oggetto di mostre internazionali, in particolare al Victoria and Albert Museum di Londra nel 2010, ma anche alla Biennale di Sharjah nel 2013, nonché alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010 e 2016.
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