Intervista a Chiara Guida, direttore responsabile di Cinefilos.it
Tempo stimato per la lettura: 11,1 minuti
In occasione della 68° edizione del Festival del cinema di Cannes abbiamo deciso di intervistare chi di cinema si nutre quotidianamente Chiara Guida, direttore responsabile di Cinefilos.it, portale dedicato alla settima arte.
Raccontaci cosa è Cinefilos.it e come è nato?
È nato per gioco. So che non è una risposta esauriente, ma è così. Era l’ottobre del 2008, la mattina in cui internet era pieno di immagini dell’incendio agli Universal Studios, quando il set di Ritorno al Futuro andò in fiamme. Io e Francesco (il Direttore Editoriale) pensammo che se ne poteva scrivere, che si potevano dare informazioni sul mondo del cinema, e su tutto ciò che lo riguardava, in maniera semplice e diretta, un modo molto lontano da quello accademico e da quello della critica ufficiale italiana, sempre su un piedistallo, irragiungibile. In realtà c’era, e c’è ancora, il forte desiderio di trasformare la passione in professione. Penso che in questi anni sia stata proprio la nostra passione la discriminante che ci ha fatto crescere e non ci ha mai abbandonati, nonostante le difficoltà.
Come direttore responsabile, non deve essere facile gestire e coordinare tutti i contributi della redazione. Hai un trucco per non perdere la calma, magari una sorta di mantra che ripeti a te stessa?
Niente di particolare, se non un proveribio che ripete sempre mia madre, come massima di vita – Dove arrivi, ti fermi. Suona banale, in realtà io lo vedo come un incoraggiamento a lavorare sodo ogni giorno e a fare il meglio con il tempo che abbiamo. Domani sarà un’altra giornata di lavoro, e così via. In realtà poi non faccio tutto da sola: c’è chi è con noi da tanto tempo, che ha maggiore dimestichezza e autonomia, e c’è chi praticamente mi aiuta a coordinare tutto, specialmente la sezione di serie tv, che è preziosamente gestita da persone che hanno la mia completa fiducia. L’aspetto tecnico poi è curato dal nostro web master, senza il quale soccomberemo ai misteri della rete ogni giorno. Siamo una squadra, mi piace pensare che siamo una bella squadra, e che i successi si condividono. Le responsabilità di fronte a terzi no invece, quelle sono mie, ma è un piccolo prezzo per una magnifica avventura.
Tra qualche giorno inizierà il Festival del cinema di Cannes? Quali film o autori dobbiamo tenere d’occhio?
Senza dubbio i nostri italiani. Moretti, Garrone e Sorrentino sono trai migliori del nostro cinema e ci faranno fare senz’altro bella figura. Credo però che quest’anno sia un’edizione particolarmente ricca di nomi attesi e importanti. Confesso, purchè tu non lo dica a nessuno, che aspetto con ansia la Pixar e Inside Out. Nonostante tutti i grandi nomi che quest’anno faranno la montée des Marches, io resto sempre un tipo da animazione. Una cosa che però sono molto curiosa di scoprire sarà l’esito del festival. Con una giuria così bella e anche giovane aspetto quasi con l’acquolina in bocca i nomi che verranno scelti per i premi e per la Palma d’Oro soprattutto.
E a proposito di festival cinematografici, secondo te qual è la migliore vetrina per un film, il palcoscenico internazionale ideale sia dal punto di vista della critica che da quello del pubblico?
I festival sono dei mondi paralleli, bellissimi, fatti però per gli appassionati. Per dieci giorni si vive in una bolla fatta di cinema, qualche volta di star, e di amici e colleghi, anche sconosciuti che si incontrano nelle lunghe file per entrare in sala. Non si può pretendere che persone “normali” seguano i festival, anche quegli individui che amano entrare in sala. Probabilmente la promozione singola di un film è il modo per venderlo meglio, perchè l’attenzione del pubblico e della critica è concentrato su quel prodotto, e non c’è l’affollamento da festival, in cui per dieci giorni si vedono anche 40 film. È anche vero però che agli occhi delle persone che non vivono il mondo del cinema in maniera ossessiva come me, o come altri colleghi, guardare un cartellone di un film su cui c’è segnata la partecipazione o il premio a un festival, invita a comprare il biglietto. In qualche modo il passaggio ai festival è ancora percepito come indice di valore. Sarebbe bello trovare sempre prodotti che pur mantenendo fede all’intenzione autoriale che rappresentano, siano sempre dalla parte del pubblico e della fruibilità, insomma l’opera ideale, e che si presenta da sola, è quella che piace al pubblico e che si fa portatrice della magia del cinema. Alla fine il mestiere di critico è qualcosa di effimero, senza il critico il cinema continua a vivere, senza lo spettatore invece no, muore. Ma anche questa cosa non dirla in giro!
Cinefilos parla anche di serie tv, tutti sono in attesa del secondo e nuovo capitolo di True Detective, che ci dici a riguardo?
Ho amato in maniera assoluta e dolorosa la prima stagione. Per me è stato un viaggio nell’oscurità del cuore delle persone, nelle paure e nelle ossessioni che possono essere anche mie. Ho amato senza riserve i due interpreti, anche se approfitto di questa occasione per dire che, mentre McConaughey ha avuto il giusto riconoscimento per il suo ruolo, Woody Harrelson è stato forse ingiustamente offuscato della lunga ombra del compagno. Ebbene io sono dalla parte di Woody, perchè ha sempre regalato performance eccellenti, ha sempre dimostrato un grande gusto per le scelte professionali e anche quando ha fatto filmetti, non ha mai ceduto di un passo alla sua identità di attore. Quello che dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione? Abbiamo visto pochissime immagini e letto un accenno di trama. Il consiglio che posso dare è di dimenticare completamente la prima stagione, di fare tabula rasa e di provare a godersi un True Detective 2.0. Amo molto tutti gli attori scelti per questa seconda stagione, anche Colin Farrell che tutti considerano un attore mediocre, poi al timone c’è sempre Nic Pizzolatto, che ci sa davvero fare. Sarà una storia nuova, probabilmente avvincente, e venata dallo stesso nichilismo che ha conferito fascino alla prima stagione, lo si può già notare dal primo teaser trailer. Personalmente amo farmi raccontare delle storie, quindi non vedo l’ora di farmene raccontare una nuova.
Per il futuro del portale c’è qualcosa che bolle in pentola? Progetti, cambiamenti?
Potrei dirtelo, ma poi dovrei ucciderti. Scherzi a parte, da dicembre 2014 abbiamo lanciato questa nuova avventura di Cinefilos Addicted. Si tratta di un appuntamento settimanale di approfondimento. Ci appoggiamo al sistema degli haghout via Youtube, una diavoleria moderna che ci consente di realizzare contenuti che vanno in diretta streaming e che poi restano sul canale del sito, così da creare anche un database. È un progetto che avevamo da tanto tempo in mente, e grazie all’insistenza di Francesco abbiamo realizzato. Ha ancora una forma un po’ grezza, ma ci stiamo lavorando e speriamo di riuscire a perfezionare il format. Dopotutto la tecnologia ce lo consente! Abbiamo anche di recente modificato il template, cosa che personalmente mi destabilizza sempre un po’, e stiamo lavorando per ottimizzare la navigabilità del giornale, di nuovo grazie a Domenico, il webmaster che ci dedica il suo prezioso tempo. Molto spesso ci vengono mosse critiche relative alla pubblicità invasiva sul giornale, vorrei approfittare per dire che non abbiamo editori, e che tutto quello che abbiamo raggiunto fino a questo momento è frutto del nostro impegno e delle nostre tasche. Ma stiamo lavorando anche su questo. Purtroppo le porte del marketing in Italia sono custodite da gendarmi indifferenti, stiamo cercando di scalfire quest’indifferenza portando i nostri risultati, tutto per migliorare l’esperienza sul giornale. Così come il cinema non vive senza spettatori, noi non avremo senso di esistere se non ci fossero persone che ci leggono. Per questo lavoriamo soprattutto per loro.
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Intervista a Chiara Guida, direttore responsabile di Cinefilos.it
Tempo stimato per la lettura: 33 minuti
In occasione della 68° edizione del Festival del cinema di Cannes abbiamo deciso di intervistare chi di cinema si nutre quotidianamente Chiara Guida, direttore responsabile di Cinefilos.it, portale dedicato alla settima arte.
Raccontaci cosa è Cinefilos.it e come è nato?
È nato per gioco. So che non è una risposta esauriente, ma è così. Era l’ottobre del 2008, la mattina in cui internet era pieno di immagini dell’incendio agli Universal Studios, quando il set di Ritorno al Futuro andò in fiamme. Io e Francesco (il Direttore Editoriale) pensammo che se ne poteva scrivere, che si potevano dare informazioni sul mondo del cinema, e su tutto ciò che lo riguardava, in maniera semplice e diretta, un modo molto lontano da quello accademico e da quello della critica ufficiale italiana, sempre su un piedistallo, irragiungibile. In realtà c’era, e c’è ancora, il forte desiderio di trasformare la passione in professione. Penso che in questi anni sia stata proprio la nostra passione la discriminante che ci ha fatto crescere e non ci ha mai abbandonati, nonostante le difficoltà.
Come direttore responsabile, non deve essere facile gestire e coordinare tutti i contributi della redazione. Hai un trucco per non perdere la calma, magari una sorta di mantra che ripeti a te stessa?
Niente di particolare, se non un proveribio che ripete sempre mia madre, come massima di vita – Dove arrivi, ti fermi. Suona banale, in realtà io lo vedo come un incoraggiamento a lavorare sodo ogni giorno e a fare il meglio con il tempo che abbiamo. Domani sarà un’altra giornata di lavoro, e così via. In realtà poi non faccio tutto da sola: c’è chi è con noi da tanto tempo, che ha maggiore dimestichezza e autonomia, e c’è chi praticamente mi aiuta a coordinare tutto, specialmente la sezione di serie tv, che è preziosamente gestita da persone che hanno la mia completa fiducia. L’aspetto tecnico poi è curato dal nostro web master, senza il quale soccomberemo ai misteri della rete ogni giorno. Siamo una squadra, mi piace pensare che siamo una bella squadra, e che i successi si condividono. Le responsabilità di fronte a terzi no invece, quelle sono mie, ma è un piccolo prezzo per una magnifica avventura.
Tra qualche giorno inizierà il Festival del cinema di Cannes? Quali film o autori dobbiamo tenere d’occhio?
Senza dubbio i nostri italiani. Moretti, Garrone e Sorrentino sono trai migliori del nostro cinema e ci faranno fare senz’altro bella figura. Credo però che quest’anno sia un’edizione particolarmente ricca di nomi attesi e importanti. Confesso, purchè tu non lo dica a nessuno, che aspetto con ansia la Pixar e Inside Out. Nonostante tutti i grandi nomi che quest’anno faranno la montée des Marches, io resto sempre un tipo da animazione. Una cosa che però sono molto curiosa di scoprire sarà l’esito del festival. Con una giuria così bella e anche giovane aspetto quasi con l’acquolina in bocca i nomi che verranno scelti per i premi e per la Palma d’Oro soprattutto.
E a proposito di festival cinematografici, secondo te qual è la migliore vetrina per un film, il palcoscenico internazionale ideale sia dal punto di vista della critica che da quello del pubblico?
I festival sono dei mondi paralleli, bellissimi, fatti però per gli appassionati. Per dieci giorni si vive in una bolla fatta di cinema, qualche volta di star, e di amici e colleghi, anche sconosciuti che si incontrano nelle lunghe file per entrare in sala. Non si può pretendere che persone “normali” seguano i festival, anche quegli individui che amano entrare in sala. Probabilmente la promozione singola di un film è il modo per venderlo meglio, perchè l’attenzione del pubblico e della critica è concentrato su quel prodotto, e non c’è l’affollamento da festival, in cui per dieci giorni si vedono anche 40 film. È anche vero però che agli occhi delle persone che non vivono il mondo del cinema in maniera ossessiva come me, o come altri colleghi, guardare un cartellone di un film su cui c’è segnata la partecipazione o il premio a un festival, invita a comprare il biglietto. In qualche modo il passaggio ai festival è ancora percepito come indice di valore. Sarebbe bello trovare sempre prodotti che pur mantenendo fede all’intenzione autoriale che rappresentano, siano sempre dalla parte del pubblico e della fruibilità, insomma l’opera ideale, e che si presenta da sola, è quella che piace al pubblico e che si fa portatrice della magia del cinema. Alla fine il mestiere di critico è qualcosa di effimero, senza il critico il cinema continua a vivere, senza lo spettatore invece no, muore. Ma anche questa cosa non dirla in giro!
Cinefilos parla anche di serie tv, tutti sono in attesa del secondo e nuovo capitolo di True Detective, che ci dici a riguardo?
Ho amato in maniera assoluta e dolorosa la prima stagione. Per me è stato un viaggio nell’oscurità del cuore delle persone, nelle paure e nelle ossessioni che possono essere anche mie. Ho amato senza riserve i due interpreti, anche se approfitto di questa occasione per dire che, mentre McConaughey ha avuto il giusto riconoscimento per il suo ruolo, Woody Harrelson è stato forse ingiustamente offuscato della lunga ombra del compagno. Ebbene io sono dalla parte di Woody, perchè ha sempre regalato performance eccellenti, ha sempre dimostrato un grande gusto per le scelte professionali e anche quando ha fatto filmetti, non ha mai ceduto di un passo alla sua identità di attore. Quello che dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione? Abbiamo visto pochissime immagini e letto un accenno di trama. Il consiglio che posso dare è di dimenticare completamente la prima stagione, di fare tabula rasa e di provare a godersi un True Detective 2.0. Amo molto tutti gli attori scelti per questa seconda stagione, anche Colin Farrell che tutti considerano un attore mediocre, poi al timone c’è sempre Nic Pizzolatto, che ci sa davvero fare. Sarà una storia nuova, probabilmente avvincente, e venata dallo stesso nichilismo che ha conferito fascino alla prima stagione, lo si può già notare dal primo teaser trailer. Personalmente amo farmi raccontare delle storie, quindi non vedo l’ora di farmene raccontare una nuova.
Per il futuro del portale c’è qualcosa che bolle in pentola? Progetti, cambiamenti?
Potrei dirtelo, ma poi dovrei ucciderti. Scherzi a parte, da dicembre 2014 abbiamo lanciato questa nuova avventura di Cinefilos Addicted. Si tratta di un appuntamento settimanale di approfondimento. Ci appoggiamo al sistema degli haghout via Youtube, una diavoleria moderna che ci consente di realizzare contenuti che vanno in diretta streaming e che poi restano sul canale del sito, così da creare anche un database. È un progetto che avevamo da tanto tempo in mente, e grazie all’insistenza di Francesco abbiamo realizzato. Ha ancora una forma un po’ grezza, ma ci stiamo lavorando e speriamo di riuscire a perfezionare il format. Dopotutto la tecnologia ce lo consente! Abbiamo anche di recente modificato il template, cosa che personalmente mi destabilizza sempre un po’, e stiamo lavorando per ottimizzare la navigabilità del giornale, di nuovo grazie a Domenico, il webmaster che ci dedica il suo prezioso tempo. Molto spesso ci vengono mosse critiche relative alla pubblicità invasiva sul giornale, vorrei approfittare per dire che non abbiamo editori, e che tutto quello che abbiamo raggiunto fino a questo momento è frutto del nostro impegno e delle nostre tasche. Ma stiamo lavorando anche su questo. Purtroppo le porte del marketing in Italia sono custodite da gendarmi indifferenti, stiamo cercando di scalfire quest’indifferenza portando i nostri risultati, tutto per migliorare l’esperienza sul giornale. Così come il cinema non vive senza spettatori, noi non avremo senso di esistere se non ci fossero persone che ci leggono. Per questo lavoriamo soprattutto per loro.
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