Intervista a Chiara Guida, direttore responsabile di Cinefilos.it
Tempo stimato per la lettura: 11,1 minuti
Com’è nata la tua passione per il cinema?
Sono sempre stata grande divoratrice di film, cartoni anomati, serie tv. Da piccola passavo una quantità spropositata di ore davanti alla tv, cosa che mi era permessa solo perchè a scuola, per qualche motivo assolutamente a me ignoto, riuscivo sempre a raccattare ottimi risultati, per cui i miei genitori non mi hanno mai dovuta punire con il classico “niente tv per il resto dei tuoi giorni”. Inoltre ho sempre imparato, anche dalla tv, e facevo molte domande su ciò che vedevo e non capivo; insomma avevo un approccio critico e da “rompiscatole” già da piccolissima. Alcuni dei miei ricordi più vividi sono legati al cinema, e soprattutto i miei più grandi traumi. Per esempio non nuoto mai dove l’acqua è profonda, merito de Lo Squalo e di mio padre, con cui ho visto il film la prima volta. Mi terrorizzano le docce e i pagliacci. Ricordo che una sera d’estate, avevo forse dieci anni, rimasi alzata tutta la notte a vedere Il pianeta delle scimmie, del ’68. Provate a immaginare vedere quel per la prima volta senza sapere cosa succede nel finale! Per me è stato un salto dal divano! La verità è che amo farmi raccontare le storie, sin da quando ero piccolissima, quando mi facevo leggere anche 100 volte la stessa fiaba, amo leggere e mi innamoro dei personaggi come fossero persone reali (ancora piango la morte di Fred Weasley nell’ultimo libro di Harry Potter). Non so se sono riuscita a “spiegare la mia passione”, so che me la sono ritrovata cucita addosso, ho lottato per poterla seguire, e lotto ogni giorno come tante persone che conosco. Ho avuto sostegno e incoraggiamento, e poi penso che bisogna scegliere le proprie battaglie nella vita. Io ho scelto il cinema.
Ti ricordi la prima volta che sei entrata in una sala cinematografica?
Come fosse ieri. Una proiezione di Cenerentola della Disney, al cinema Aequa di Vico Equense, dove sono cresciuta. Avevo ovviamente già visto il film in VHS (non sono così vecchia) ma ricordo perfettamente la sensazione del buio intorno e, di nuovo, di questa bellissima storia che lo schermo mi raccontava, come se la stessero raccontando esclusivamente a me. Quel cinema adesso non esiste più, hanno pensato bene di farne parcheggi, ma quell’emozione la ricordo nitidamente, perchè la rivivo ogni volta che sono in sala.
Un film che ti ha deluso profondamente, tanto che avresti voluto farti rimborsare il biglietto e quello di cui ti sei innamorata all’istante?
L’Uomo d’Acciaio. Ma la colpa è stata mia, perchè mi aspettavo qualcosa di diverso, e farsi troppe aspettative su un film, come sulle persone, è sempre pericoloso. Per il film che ho amato all’istante, chi mi conosce direbbe forse Il Signore degli Anelli, ma forse la risposta giusta non esiste. Voglio dire che ci sono film che mi hanno rapita, che mi hanno scossa e che ho amato e amo alla follia, come Moulin Rouge di Luhrmann oppure Rapina a mano armata. Il film che ho visto di recente e che mi ha completamente sconvolta è stato Whiplash, ma ce ne sono tantissimi. Her di Jonze mi ha fatto male, Malick poi, che potrebbe essere considerato il mio regista preferito, mi rapisce in continuazione, mi trasporta altrove, qualsiasi storia decida di raccontarmi. Non so dare una risposta, per me è una domanda troppo difficile.
L’intervista dei sogni che tieni gelosamente nel cassetto?
L’intervista dei sogni, o meglio, l’intervista impossibile è quella a Vittorio Gassman. È una presenza che mi commuove sempre profondamente e un artista che mi sarebbe davvero piaciuto incontrare. Per esperienza però dico che l’intervista dei sogni non è mai quella che ti aspetti perchè i personaggi del mondo dello spettacolo sono filtrati dalla loro immagine pubblica e così ti ritrovi a parlare con Edward Norton pensando a quanto sia noioso e invece a chiacchierare dell’universo e di spiritualità con Alex de la Iglesia, desiderando che quell’incontro non finisca mai.
Il cinema, per te, in una parola?
Sempre più difficile! Direi “passione”.
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Intervista a Chiara Guida, direttore responsabile di Cinefilos.it
Tempo stimato per la lettura: 33 minuti
Com’è nata la tua passione per il cinema?
Sono sempre stata grande divoratrice di film, cartoni anomati, serie tv. Da piccola passavo una quantità spropositata di ore davanti alla tv, cosa che mi era permessa solo perchè a scuola, per qualche motivo assolutamente a me ignoto, riuscivo sempre a raccattare ottimi risultati, per cui i miei genitori non mi hanno mai dovuta punire con il classico “niente tv per il resto dei tuoi giorni”. Inoltre ho sempre imparato, anche dalla tv, e facevo molte domande su ciò che vedevo e non capivo; insomma avevo un approccio critico e da “rompiscatole” già da piccolissima. Alcuni dei miei ricordi più vividi sono legati al cinema, e soprattutto i miei più grandi traumi. Per esempio non nuoto mai dove l’acqua è profonda, merito de Lo Squalo e di mio padre, con cui ho visto il film la prima volta. Mi terrorizzano le docce e i pagliacci. Ricordo che una sera d’estate, avevo forse dieci anni, rimasi alzata tutta la notte a vedere Il pianeta delle scimmie, del ’68. Provate a immaginare vedere quel per la prima volta senza sapere cosa succede nel finale! Per me è stato un salto dal divano! La verità è che amo farmi raccontare le storie, sin da quando ero piccolissima, quando mi facevo leggere anche 100 volte la stessa fiaba, amo leggere e mi innamoro dei personaggi come fossero persone reali (ancora piango la morte di Fred Weasley nell’ultimo libro di Harry Potter). Non so se sono riuscita a “spiegare la mia passione”, so che me la sono ritrovata cucita addosso, ho lottato per poterla seguire, e lotto ogni giorno come tante persone che conosco. Ho avuto sostegno e incoraggiamento, e poi penso che bisogna scegliere le proprie battaglie nella vita. Io ho scelto il cinema.
Ti ricordi la prima volta che sei entrata in una sala cinematografica?
Come fosse ieri. Una proiezione di Cenerentola della Disney, al cinema Aequa di Vico Equense, dove sono cresciuta. Avevo ovviamente già visto il film in VHS (non sono così vecchia) ma ricordo perfettamente la sensazione del buio intorno e, di nuovo, di questa bellissima storia che lo schermo mi raccontava, come se la stessero raccontando esclusivamente a me. Quel cinema adesso non esiste più, hanno pensato bene di farne parcheggi, ma quell’emozione la ricordo nitidamente, perchè la rivivo ogni volta che sono in sala.
Un film che ti ha deluso profondamente, tanto che avresti voluto farti rimborsare il biglietto e quello di cui ti sei innamorata all’istante?
L’Uomo d’Acciaio. Ma la colpa è stata mia, perchè mi aspettavo qualcosa di diverso, e farsi troppe aspettative su un film, come sulle persone, è sempre pericoloso. Per il film che ho amato all’istante, chi mi conosce direbbe forse Il Signore degli Anelli, ma forse la risposta giusta non esiste. Voglio dire che ci sono film che mi hanno rapita, che mi hanno scossa e che ho amato e amo alla follia, come Moulin Rouge di Luhrmann oppure Rapina a mano armata. Il film che ho visto di recente e che mi ha completamente sconvolta è stato Whiplash, ma ce ne sono tantissimi. Her di Jonze mi ha fatto male, Malick poi, che potrebbe essere considerato il mio regista preferito, mi rapisce in continuazione, mi trasporta altrove, qualsiasi storia decida di raccontarmi. Non so dare una risposta, per me è una domanda troppo difficile.
L’intervista dei sogni che tieni gelosamente nel cassetto?
L’intervista dei sogni, o meglio, l’intervista impossibile è quella a Vittorio Gassman. È una presenza che mi commuove sempre profondamente e un artista che mi sarebbe davvero piaciuto incontrare. Per esperienza però dico che l’intervista dei sogni non è mai quella che ti aspetti perchè i personaggi del mondo dello spettacolo sono filtrati dalla loro immagine pubblica e così ti ritrovi a parlare con Edward Norton pensando a quanto sia noioso e invece a chiacchierare dell’universo e di spiritualità con Alex de la Iglesia, desiderando che quell’incontro non finisca mai.
Il cinema, per te, in una parola?
Sempre più difficile! Direi “passione”.
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