Intervista a Simona Loria, finalista MArteLive: attraverso la moda racconta storie di forza e resilienza

About the Author: Alessia

Published On: 23 Marzo 2024

Tempo stimato per la lettura: 5,2 minuti

Abbiamo intervistato una delle finaliste al Concorso Biennale MarteLive nella sezione Moda.

La BiennaleMArteLive è la diretta prosecuzione del festival multidisciplinare MArteLive, nato nel 2001 a Roma come iniziativa di Giuseppe Casa e di un gruppo di studenti della facoltà di economia dell’Università RomaTre, oltre a giovani provenienti dall’Accademia delle Belle Arti di Roma. Ciò che caratterizza il format del Festival sin dalle dalle origini è il sovrapporsi e il susseguirsi di più spettacoli quasi in contemporanea in un’unica location.

La BiennaleMArteLive nasce come evoluzione del festival MArteLive lo Spettacolo totale e ne riprende il format multidisciplinare ampliando ed estendendo il concetto in una dimensione cittadina attraverso il coinvolgimento di circa location diverse e organizzazioni sul territorio; allo stesso tempo si apre maggiormente ad una dimensione europea ospitando artisti internazionali e dando spazio a tutte le espressioni delle culture giovanili e dell’innovazione artistica.

MArteLive è stato nell’arco degli ultimi anni una delle manifestazioni culturali più interessanti nel panorama italiano offrendo una vetrina vera ad artisti emergenti e un vero e proprio laboratorio a migliaia di giovani artisti italiani, mantenendo prioritario sempre uno spirito fresco e giovanile di innovazione.

Simona Loria è una studentessa laureata in Fashion Design presso lo IED di Firenze. Si è trasferita a Roma per continuare gli studi magistrali in Fashion studies presso La Sapienza ed arricchire così il suo bagaglio culturale.

La moda per lei è più di un indumento; è un linguaggio universale, un veicolo di espressione che racconta storie di forza e resilienza. Con determinazione e sensibilità, Simona Loria intende plasmare un mondo in cui la moda non è solo estetica, ma anche un mezzo per generare impatto positivo. Il suo brand si propone di essere una fonte di ispirazione, donando non solo capi di abbigliamento, ma un messaggio di solidarietà e speranza per coloro che indossano le sue creazioni. Con lei l’abito non è più un semplice involucro, ma un potente strumento di divulgazione.

Il progetto Minerva nasce dalla testimonianza di 15 donne che hanno combattuto contro il cancro al seno ponendosi l’obiettivo di dare un volto al loro percorso e lanciare un messaggio di sensibilizzazione; è profondamente convinta che la moda sia un forte strumento di comunicazione. Durante il suo lavoro ha voluto esplorare i contorni di questa malattia, proponendo un viaggio attraverso il dolore, la rabbia e la speranza. L’idea alla base è di costruire una collezione partendo da indumenti e tessuti riciclati come jeans, l’imbottitura di vecchi cuscini e parte dei collant divenendo in realtà un vero e proprio inno alla femminilità, cercando di rappresentare l’integrità del corpo femminile, la questione della perdita e della mutilazione, dell’intimità ferita ma anche l’amore per il proprio corpo. Il design è la sintesi di una combinazione di transizione, fatta di passato e futuro, di testimonianze e racconti, di sensazioni ed emozioni… di vita.

Il filo conduttore della collezione è la vita stessa trasposta sugli abiti, avvolti da pesanti masse rimovibili, al fine di indicare un periodo difficile ormai superato e raccontare la metamorfosi, una nuova pelle, una nuova vita. Quindi tramite la manipolazione di tessuti riciclati ha voluto realizzare abiti che potessero parlare al posto delle donne, delle persone che vivono momenti difficili ma che riescono con tenacia a superarli. Questa collezione è intesa come una sorta di forma d’”Arte come cura”, la moda è arte ma anche un mezzo espressivo in grado di lenire la sofferenza.

Com’è stata la tua esperienza a MarteLive?

La mia esperienza a MarteLive è stata davvero interessante e coinvolgente. È stato incredibile vedere così tanti artisti riuniti in un unico ambiente, condividere ed esporre la propria arte in varie forme. Ogni angolo sprizzava creatività e ispirazione. È stato davvero stimolante essere parte di questo evento.

Come avviene il tuo processo creativo?

Il mio processo creativo è un continuo flusso di osservazione, apprendimento e riflessione, dove ogni esperienza si trasforma in un’opportunità per esprimere me stessa e il mio rapporto con il mondo che mi circonda. Sono una persona profondamente curiosa, sempre alla ricerca di nuove idee e prospettive. Mi lascio trasportare dall’incanto della vita stessa, trovando ispirazione in ogni suo angolo.

Ci racconti la genesi del progetto che hai presentato in MarteLive?

Il progetto “Minerva” nasce dalla testimonianza di 15 donne che ho personalmente intervistato e che hanno combattuto contro il cancro al seno. Mi sono posta l’obiettivo di dare un volto al loro percorso, dare forza e lanciare un messaggio di sensibilizzazione, in quanto sono profondamente convinta che la moda sia un potente strumento di comunicazione. Il filo conduttore della collezione è la vita stessa trasposta su degli abiti, avvolti da pesanti masse rimovibili, al fine di indicare un periodo difficile ormai superato e di raccontare la metamorfosi, una nuova pelle, una nuova vita. Ci tengo molto ad impegnarmi nel sociale e vorrei farlo sempre facendo la cosa che più so fare: creare e comunicare.

A cosa ti sei ispirata per il progetto “Minerva”? 

Ho scelto di realizzare Minerva partendo da un’esperienza personale e per raccontare il percorso di mia Madre durante la malattia ma volevo che il progetto diventasse un mezzo per ispirare gli altri, trasmettendo la stessa forza che mia madre ha dimostrato nel suo percorso.

Cosa farai domani (progetti per il futuro)?

Per il mio futuro desidero specializzarmi, acquisire nuove competenze e fare tanta esperienza lavorativa. Il mio sogno è quello di creare il mio brand basato sulla sostenibilità, che non solo produca capi di moda di alta qualità, ma che sia anche in grado di creare una community coesa e consapevole. Voglio utilizzare la moda come mezzo per trasmettere messaggi positivi e impegnarmi attivamente nel sociale. Sono determinata a lavorare duramente per realizzare questo sogno e contribuire a un futuro migliore per tutti.

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Intervista a Simona Loria, finalista MArteLive: attraverso la moda racconta storie di forza e resilienza

Published On: 23 Marzo 2024

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 16 minuti

Abbiamo intervistato una delle finaliste al Concorso Biennale MarteLive nella sezione Moda.

La BiennaleMArteLive è la diretta prosecuzione del festival multidisciplinare MArteLive, nato nel 2001 a Roma come iniziativa di Giuseppe Casa e di un gruppo di studenti della facoltà di economia dell’Università RomaTre, oltre a giovani provenienti dall’Accademia delle Belle Arti di Roma. Ciò che caratterizza il format del Festival sin dalle dalle origini è il sovrapporsi e il susseguirsi di più spettacoli quasi in contemporanea in un’unica location.

La BiennaleMArteLive nasce come evoluzione del festival MArteLive lo Spettacolo totale e ne riprende il format multidisciplinare ampliando ed estendendo il concetto in una dimensione cittadina attraverso il coinvolgimento di circa location diverse e organizzazioni sul territorio; allo stesso tempo si apre maggiormente ad una dimensione europea ospitando artisti internazionali e dando spazio a tutte le espressioni delle culture giovanili e dell’innovazione artistica.

MArteLive è stato nell’arco degli ultimi anni una delle manifestazioni culturali più interessanti nel panorama italiano offrendo una vetrina vera ad artisti emergenti e un vero e proprio laboratorio a migliaia di giovani artisti italiani, mantenendo prioritario sempre uno spirito fresco e giovanile di innovazione.

Simona Loria è una studentessa laureata in Fashion Design presso lo IED di Firenze. Si è trasferita a Roma per continuare gli studi magistrali in Fashion studies presso La Sapienza ed arricchire così il suo bagaglio culturale.

La moda per lei è più di un indumento; è un linguaggio universale, un veicolo di espressione che racconta storie di forza e resilienza. Con determinazione e sensibilità, Simona Loria intende plasmare un mondo in cui la moda non è solo estetica, ma anche un mezzo per generare impatto positivo. Il suo brand si propone di essere una fonte di ispirazione, donando non solo capi di abbigliamento, ma un messaggio di solidarietà e speranza per coloro che indossano le sue creazioni. Con lei l’abito non è più un semplice involucro, ma un potente strumento di divulgazione.

Il progetto Minerva nasce dalla testimonianza di 15 donne che hanno combattuto contro il cancro al seno ponendosi l’obiettivo di dare un volto al loro percorso e lanciare un messaggio di sensibilizzazione; è profondamente convinta che la moda sia un forte strumento di comunicazione. Durante il suo lavoro ha voluto esplorare i contorni di questa malattia, proponendo un viaggio attraverso il dolore, la rabbia e la speranza. L’idea alla base è di costruire una collezione partendo da indumenti e tessuti riciclati come jeans, l’imbottitura di vecchi cuscini e parte dei collant divenendo in realtà un vero e proprio inno alla femminilità, cercando di rappresentare l’integrità del corpo femminile, la questione della perdita e della mutilazione, dell’intimità ferita ma anche l’amore per il proprio corpo. Il design è la sintesi di una combinazione di transizione, fatta di passato e futuro, di testimonianze e racconti, di sensazioni ed emozioni… di vita.

Il filo conduttore della collezione è la vita stessa trasposta sugli abiti, avvolti da pesanti masse rimovibili, al fine di indicare un periodo difficile ormai superato e raccontare la metamorfosi, una nuova pelle, una nuova vita. Quindi tramite la manipolazione di tessuti riciclati ha voluto realizzare abiti che potessero parlare al posto delle donne, delle persone che vivono momenti difficili ma che riescono con tenacia a superarli. Questa collezione è intesa come una sorta di forma d’”Arte come cura”, la moda è arte ma anche un mezzo espressivo in grado di lenire la sofferenza.

Com’è stata la tua esperienza a MarteLive?

La mia esperienza a MarteLive è stata davvero interessante e coinvolgente. È stato incredibile vedere così tanti artisti riuniti in un unico ambiente, condividere ed esporre la propria arte in varie forme. Ogni angolo sprizzava creatività e ispirazione. È stato davvero stimolante essere parte di questo evento.

Come avviene il tuo processo creativo?

Il mio processo creativo è un continuo flusso di osservazione, apprendimento e riflessione, dove ogni esperienza si trasforma in un’opportunità per esprimere me stessa e il mio rapporto con il mondo che mi circonda. Sono una persona profondamente curiosa, sempre alla ricerca di nuove idee e prospettive. Mi lascio trasportare dall’incanto della vita stessa, trovando ispirazione in ogni suo angolo.

Ci racconti la genesi del progetto che hai presentato in MarteLive?

Il progetto “Minerva” nasce dalla testimonianza di 15 donne che ho personalmente intervistato e che hanno combattuto contro il cancro al seno. Mi sono posta l’obiettivo di dare un volto al loro percorso, dare forza e lanciare un messaggio di sensibilizzazione, in quanto sono profondamente convinta che la moda sia un potente strumento di comunicazione. Il filo conduttore della collezione è la vita stessa trasposta su degli abiti, avvolti da pesanti masse rimovibili, al fine di indicare un periodo difficile ormai superato e di raccontare la metamorfosi, una nuova pelle, una nuova vita. Ci tengo molto ad impegnarmi nel sociale e vorrei farlo sempre facendo la cosa che più so fare: creare e comunicare.

A cosa ti sei ispirata per il progetto “Minerva”? 

Ho scelto di realizzare Minerva partendo da un’esperienza personale e per raccontare il percorso di mia Madre durante la malattia ma volevo che il progetto diventasse un mezzo per ispirare gli altri, trasmettendo la stessa forza che mia madre ha dimostrato nel suo percorso.

Cosa farai domani (progetti per il futuro)?

Per il mio futuro desidero specializzarmi, acquisire nuove competenze e fare tanta esperienza lavorativa. Il mio sogno è quello di creare il mio brand basato sulla sostenibilità, che non solo produca capi di moda di alta qualità, ma che sia anche in grado di creare una community coesa e consapevole. Voglio utilizzare la moda come mezzo per trasmettere messaggi positivi e impegnarmi attivamente nel sociale. Sono determinata a lavorare duramente per realizzare questo sogno e contribuire a un futuro migliore per tutti.

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