Kobra e i suoi caleidoscopici murales
Tempo stimato per la lettura: 3,6 minuti
Difficile non notare o dimenticare le opere dell’artista di strada brasiliano Eduardo Kobra, con i loro accostamenti di colori vivaci e immagini iconiche.
Nato a San Paolo nel 1976, Kobra ha intrapreso l’arte dei graffiti “Pichação” in giovane età. La sua prima opera comparve sui muri della sua città nel 1987 e da lì non si fermò più: facciate di edifici, muri, sottopassaggi e strade cominciarono a prendere colore grazie all’artista.
Le creazioni di Eduardo Kobra accostano stencil in bianco e nero a motivi dai colori vivaci e decorazioni intricate, lasciando la sua firma inconfondibile sui moderni paesaggi urbani.
La vita della città di San Paolo e la cultura hip-hop hanno avuto un’influenza importante sulla sua formazione da artista di strada: lo stretto rapporto fra la sua opera e la città è, infatti, un elemento costante e vitale delle sue creazioni.
“Mi viene naturale utilizzare la città come tela, perché è quello che ho imparato nei sobborghi di San Paolo,”- racconta Kobra – “Considero un privilegio poter portare la mia opera a persone che non sono mai entrate in un museo o una galleria d’arte. È una grande ricompensa sapere che moltissime persone vedono le mie opere ogni giorno».
Quando comincia un nuovo progetto, Kobra studia la storia del luogo e trae ispirazione da vecchie fotografie, fatti storici e scene classiche ma è molto legato anche a temi come l’inquinamento, il riscaldamento globale, la deforestazione e la guerra. Kobra attinge inoltre a una collezione di 500 libri di diversi Paesi ed epoche storiche.
Tra tutti i suoi murales, un esempio degno di nota è la sua interpretazione della famosa fotografia “V-J Day in Times Square” di Alfred Eisenstaedt. L’opera originale, tra l’altro una delle preferite di Kobra, raffigura un marinaio americano che bacia una giovane donna vestita di bianco nel giorno che celebra la vittoria sul Giappone nel 1945. Il murales di Kobra, dipinto su un lato di un palazzo di New York poco distante da Times Square, è caratterizzato da una serie di raggi di colori sgargianti che si proiettano dalla coppia verso l’esterno, in forte contrasto con l’ambiente urbano circostante.
Molte opere famose di Kobra rappresentano grandi figure del passato, come Albert Einstein e Abramo Lincoln, o celebrità moderne come il rapper, compositore e attore americano Tupac Shakur.
“Gli aspetti più rilevanti del mio lavoro sono la storia e la memoria,” dice Kobra. “La parte estetica è importante, naturalmente, ma la caratteristica principale dei murales è il contrasto fra passato e presente e, a volte, hanno a che fare con l’importanza di conservare il patrimonio storico e culturale. Questi aspetti non vengono presi molto sul serio in Paesi come il Brasile.»
Negli ultimi anni Kobra ha avuto richieste da organizzazioni come PRHBTN di Lexington, Kentucky (USA), e No Limit Street Art Borås in Svezia, per nuove opere destinate a celebrazioni della street art. Kobra è stato anche uno dei 12 artisti ingaggiati da McDonald’s per disegnare la busta delle patatine fritte per i Mondiali di Calcio 2014, svoltisi proprio in Brasile.
Kobra si ispira al passato ma non è estraneo all’utilizzo di strumenti moderni, soprattutto i social media, per mostrare le sue opere. La sua pagina Instagram ha superato i 400 .000 follower, mentre la sua pagina Facebook ha raccolto oltre 200.000 «Mi piace».
Su social media e tecnologia Kobra dice: “Non sono necessari per la mia arte, ma penso che non avvantaggiarsi della tecnologia disponibile sia uno spreco. La tecnologia può e deve essere sfruttata.”
Nel 2015, tra gli ultimi programmi di Kobra c’era quello di lavorare in sette Paesi, con una tappa a New York per creare otto nuove opere.
“L’idea dei murales è quella di creare una città che non esiste più, così che le persone che non vissero in quel periodo possano vederla e quelle che invece lo vissero, possano avere un momento di memoria o nostalgia.”
condividi su
Kobra e i suoi caleidoscopici murales
Tempo stimato per la lettura: 11 minuti
Difficile non notare o dimenticare le opere dell’artista di strada brasiliano Eduardo Kobra, con i loro accostamenti di colori vivaci e immagini iconiche.
Nato a San Paolo nel 1976, Kobra ha intrapreso l’arte dei graffiti “Pichação” in giovane età. La sua prima opera comparve sui muri della sua città nel 1987 e da lì non si fermò più: facciate di edifici, muri, sottopassaggi e strade cominciarono a prendere colore grazie all’artista.
Le creazioni di Eduardo Kobra accostano stencil in bianco e nero a motivi dai colori vivaci e decorazioni intricate, lasciando la sua firma inconfondibile sui moderni paesaggi urbani.
La vita della città di San Paolo e la cultura hip-hop hanno avuto un’influenza importante sulla sua formazione da artista di strada: lo stretto rapporto fra la sua opera e la città è, infatti, un elemento costante e vitale delle sue creazioni.
“Mi viene naturale utilizzare la città come tela, perché è quello che ho imparato nei sobborghi di San Paolo,”- racconta Kobra – “Considero un privilegio poter portare la mia opera a persone che non sono mai entrate in un museo o una galleria d’arte. È una grande ricompensa sapere che moltissime persone vedono le mie opere ogni giorno».
Quando comincia un nuovo progetto, Kobra studia la storia del luogo e trae ispirazione da vecchie fotografie, fatti storici e scene classiche ma è molto legato anche a temi come l’inquinamento, il riscaldamento globale, la deforestazione e la guerra. Kobra attinge inoltre a una collezione di 500 libri di diversi Paesi ed epoche storiche.
Tra tutti i suoi murales, un esempio degno di nota è la sua interpretazione della famosa fotografia “V-J Day in Times Square” di Alfred Eisenstaedt. L’opera originale, tra l’altro una delle preferite di Kobra, raffigura un marinaio americano che bacia una giovane donna vestita di bianco nel giorno che celebra la vittoria sul Giappone nel 1945. Il murales di Kobra, dipinto su un lato di un palazzo di New York poco distante da Times Square, è caratterizzato da una serie di raggi di colori sgargianti che si proiettano dalla coppia verso l’esterno, in forte contrasto con l’ambiente urbano circostante.
Molte opere famose di Kobra rappresentano grandi figure del passato, come Albert Einstein e Abramo Lincoln, o celebrità moderne come il rapper, compositore e attore americano Tupac Shakur.
“Gli aspetti più rilevanti del mio lavoro sono la storia e la memoria,” dice Kobra. “La parte estetica è importante, naturalmente, ma la caratteristica principale dei murales è il contrasto fra passato e presente e, a volte, hanno a che fare con l’importanza di conservare il patrimonio storico e culturale. Questi aspetti non vengono presi molto sul serio in Paesi come il Brasile.»
Negli ultimi anni Kobra ha avuto richieste da organizzazioni come PRHBTN di Lexington, Kentucky (USA), e No Limit Street Art Borås in Svezia, per nuove opere destinate a celebrazioni della street art. Kobra è stato anche uno dei 12 artisti ingaggiati da McDonald’s per disegnare la busta delle patatine fritte per i Mondiali di Calcio 2014, svoltisi proprio in Brasile.
Kobra si ispira al passato ma non è estraneo all’utilizzo di strumenti moderni, soprattutto i social media, per mostrare le sue opere. La sua pagina Instagram ha superato i 400 .000 follower, mentre la sua pagina Facebook ha raccolto oltre 200.000 «Mi piace».
Su social media e tecnologia Kobra dice: “Non sono necessari per la mia arte, ma penso che non avvantaggiarsi della tecnologia disponibile sia uno spreco. La tecnologia può e deve essere sfruttata.”
Nel 2015, tra gli ultimi programmi di Kobra c’era quello di lavorare in sette Paesi, con una tappa a New York per creare otto nuove opere.
“L’idea dei murales è quella di creare una città che non esiste più, così che le persone che non vissero in quel periodo possano vederla e quelle che invece lo vissero, possano avere un momento di memoria o nostalgia.”
seguici su