La simultaneità di Sonia Delaunay alle gallerie Zlotowski e Roger-Viollet

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 5 Ottobre 2024

Tempo stimato per la lettura: 4,6 minuti

Artista astratta, stilista, designer, graphic designer, imprenditrice di successo, madrina dell’astrazione, esploratrice dei mezzi, Sonia Delaunay (1885-1979) ha avuto, quasi contemporaneamente, tutte queste sfaccettature. Questa frenesia si spiega con una concezione dell’arte che supera gli schemi tradizionali del disegno e della tela per conquistare la vita stessa. Sonia Delaunay ha continuamente abolito i confini tra arte visiva e arte decorativa, pur rimanendo fedele ai principi del simultaneismo, una concezione dell’astrazione incentrata sull’interazione dei colori, che sviluppò con il marito Robert negli anni ’10.

A rendere omaggio a quest’artista eclettica l’esposizione Sonia Delaunay, la Simultanée che, dal 3 ottobre al 15 novembre 2024, presenta una selezione di 42 opere, tra cui dipinti, disegni, litografie, mosaici e fotografie. La mostra si svolge “simultaneamente” in due importanti gallerie di due gallerie di rue de Seine a Parigi: la Galerie Roger-Viollet e la Galerie Zlotowski.

Una collaborazione unica tra le due gallerie per celebrare il lavoro di Sonia Delaunay, pioniera dell’astrazione e del “simultaneismo”, ed esplorarne la diversità creativa, dalle sue opere su carta ai suoi progetti di moda e design, illustrando al contempo il suo impatto sull’arte e sul design del XX secolo.

È disponibile un catalogo pubblicato dalle Éditions Martin de Halleux, con contributi di Cécilia Becanovic, Anne Bonnin, Richard Riss e Michel e Yves Zlotowski.

Alla galleria Zlotowski

Continuando il suo impegno nel mettere in luce Sonia Delaunay dopo una mostra nella primavera del 2021 all’interno della galleria, oltre a una presentazione notata ad Art Basel nel giugno 2023, la Galerie Zlotowski presenta Sonia Delaunay, la Simultanée – terzo appuntamento consacrato alle pioniere dell’astrazione – che ha dedicato 70 anni della sua vita alle sue creazioni.

La prima sezione della mostra si concentra sull’ineguagliabile collaborazione tra Sonia e Robert Delaunay, sposatisi nel 1910. Sono esposte opere dei soggiorni spagnoli e portoghesi (1914-1918), un periodo fortunato per Sonia nonostante il tragico contesto della guerra, fatto di incontri con artisti locali e di un lavoro intenso, ispirato dalla luce della penisola iberica. Il simultanismo degli anni Dieci non rifiutava la figurazione ma estraeva forme geometriche da corpi, volti o oggetti che organizzavano le combinazioni cromatiche.

Avanguardista della moda

La seconda parte della mostra è dedicata ai disegni legati alla moda che dominò l’opera di Sonia Delaunay negli anni ’20. Titolo di una poesia di Blaise Cendrars, caro amico di SoniaSur la robe elle a un corps (1913) sottolinea il carattere rivoluzionario dello stile Delaunay con la sua inversione del corpo e dell’abito. Questa visione di ridefinizione della moda è confermata dal commento di Guillaume Apollinaire: “Bisogna andare a vedere a Bullier, il giovedì e la domenica, i coniugi Robert Delaunay, pittori, che lavorano lì alla riforma del costume”.

Nessun confine tra le arti

Questa frequentazione delle arti “meno nobili” costò tuttavia a Sonia Delaunay il suo posto nella storia dell’arte per un certo periodo. Tuttavia, diverse mostre più recenti hanno messo in discussione questa visione gerarchica e datata. Che fortunatamente negli ultimi decenni sta decadendo rinobilitando molte arti annullando i confini tra queste. Un punto di vista nuovo che celera la carriera di Sonia Delaunay che ha creato un’arte viva e vibrante che opera una sintesi convincente delle arti simultaneiste.

Astrazione radicale

La terza parte della mostra si concentra sulla produzione pittorica di Sonia Delaunay nel dopoguerra. È un raro caso nella storia delle artiste del XX° secolo ad aver sperimentato il successo e il riconoscimento durante la sua vita, certamente in una fase avanzata della sua carriera. A poco a poco emerse la “donna di Robert Delaunay”, ponendosi al centro dei movimenti d’avanguardia del dopoguerra. Negli anni Sessanta e Settanta, le principali mostre museali misero in risalto il suo lavoro: fu la prima donna a esporre in vita al Museo del Louvre nel 1964. E tre anni dopo, nel 1967-68, le fu dedicata una grande retrospettiva “personale” al Museo d’Arte Moderna.

Alla galleria Roger-Viollet

L’ultima parte della mostra è dedicata ai progetti divertenti e sorprendenti in cui Sonia Delaunay si è cimentata nel corso della sua lunga carriera. L’editoria, l’illustrazione poetica, la grafica e la pubblicità l’hanno affascinata, al punto da realizzare, per quest’ultimo campo, progetti non richiesti dall’azienda per la quale fa “pubblicità”. Un mosaico realizzato per il Gruppo Espace e progetti per un gioco di carte da gioco illustrano questa voglia di diversità. L’editoria in tutte le sue forme costituisce un campo in cui creerà una serie di produzioni nel corso della sua carriera.

Infinite possibilità

L’ampiezza delle aree investite da Sonia Delaunay è la traduzione di un’ambizione artistica immensa, andando contro la visione di un ritiro dell’artista che andrebbe verso supporti meno prestigiosi. Lasciamo l’ultima parola a Sonia Delaunay, che riassume la sua visione di un’arte totale, che non chiede modestia ma infinito: «L’arte astratta è un passo verso la liberazione della vecchia formula pittorica. Ma la pittura veramente nuova inizierà quando le persone capire che il colore ha una vita propria e un linguaggio molto più espressivo rispetto ai vecchi metodi. È un linguaggio misterioso sintonizzato sulle vibrazioni e sulla vita stessa del colore, nuove e infinite possibilità».

 

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Published On: 5 Ottobre 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 14 minuti

Artista astratta, stilista, designer, graphic designer, imprenditrice di successo, madrina dell’astrazione, esploratrice dei mezzi, Sonia Delaunay (1885-1979) ha avuto, quasi contemporaneamente, tutte queste sfaccettature. Questa frenesia si spiega con una concezione dell’arte che supera gli schemi tradizionali del disegno e della tela per conquistare la vita stessa. Sonia Delaunay ha continuamente abolito i confini tra arte visiva e arte decorativa, pur rimanendo fedele ai principi del simultaneismo, una concezione dell’astrazione incentrata sull’interazione dei colori, che sviluppò con il marito Robert negli anni ’10.

A rendere omaggio a quest’artista eclettica l’esposizione Sonia Delaunay, la Simultanée che, dal 3 ottobre al 15 novembre 2024, presenta una selezione di 42 opere, tra cui dipinti, disegni, litografie, mosaici e fotografie. La mostra si svolge “simultaneamente” in due importanti gallerie di due gallerie di rue de Seine a Parigi: la Galerie Roger-Viollet e la Galerie Zlotowski.

Una collaborazione unica tra le due gallerie per celebrare il lavoro di Sonia Delaunay, pioniera dell’astrazione e del “simultaneismo”, ed esplorarne la diversità creativa, dalle sue opere su carta ai suoi progetti di moda e design, illustrando al contempo il suo impatto sull’arte e sul design del XX secolo.

È disponibile un catalogo pubblicato dalle Éditions Martin de Halleux, con contributi di Cécilia Becanovic, Anne Bonnin, Richard Riss e Michel e Yves Zlotowski.

Alla galleria Zlotowski

Continuando il suo impegno nel mettere in luce Sonia Delaunay dopo una mostra nella primavera del 2021 all’interno della galleria, oltre a una presentazione notata ad Art Basel nel giugno 2023, la Galerie Zlotowski presenta Sonia Delaunay, la Simultanée – terzo appuntamento consacrato alle pioniere dell’astrazione – che ha dedicato 70 anni della sua vita alle sue creazioni.

La prima sezione della mostra si concentra sull’ineguagliabile collaborazione tra Sonia e Robert Delaunay, sposatisi nel 1910. Sono esposte opere dei soggiorni spagnoli e portoghesi (1914-1918), un periodo fortunato per Sonia nonostante il tragico contesto della guerra, fatto di incontri con artisti locali e di un lavoro intenso, ispirato dalla luce della penisola iberica. Il simultanismo degli anni Dieci non rifiutava la figurazione ma estraeva forme geometriche da corpi, volti o oggetti che organizzavano le combinazioni cromatiche.

Avanguardista della moda

La seconda parte della mostra è dedicata ai disegni legati alla moda che dominò l’opera di Sonia Delaunay negli anni ’20. Titolo di una poesia di Blaise Cendrars, caro amico di SoniaSur la robe elle a un corps (1913) sottolinea il carattere rivoluzionario dello stile Delaunay con la sua inversione del corpo e dell’abito. Questa visione di ridefinizione della moda è confermata dal commento di Guillaume Apollinaire: “Bisogna andare a vedere a Bullier, il giovedì e la domenica, i coniugi Robert Delaunay, pittori, che lavorano lì alla riforma del costume”.

Nessun confine tra le arti

Questa frequentazione delle arti “meno nobili” costò tuttavia a Sonia Delaunay il suo posto nella storia dell’arte per un certo periodo. Tuttavia, diverse mostre più recenti hanno messo in discussione questa visione gerarchica e datata. Che fortunatamente negli ultimi decenni sta decadendo rinobilitando molte arti annullando i confini tra queste. Un punto di vista nuovo che celera la carriera di Sonia Delaunay che ha creato un’arte viva e vibrante che opera una sintesi convincente delle arti simultaneiste.

Astrazione radicale

La terza parte della mostra si concentra sulla produzione pittorica di Sonia Delaunay nel dopoguerra. È un raro caso nella storia delle artiste del XX° secolo ad aver sperimentato il successo e il riconoscimento durante la sua vita, certamente in una fase avanzata della sua carriera. A poco a poco emerse la “donna di Robert Delaunay”, ponendosi al centro dei movimenti d’avanguardia del dopoguerra. Negli anni Sessanta e Settanta, le principali mostre museali misero in risalto il suo lavoro: fu la prima donna a esporre in vita al Museo del Louvre nel 1964. E tre anni dopo, nel 1967-68, le fu dedicata una grande retrospettiva “personale” al Museo d’Arte Moderna.

Alla galleria Roger-Viollet

L’ultima parte della mostra è dedicata ai progetti divertenti e sorprendenti in cui Sonia Delaunay si è cimentata nel corso della sua lunga carriera. L’editoria, l’illustrazione poetica, la grafica e la pubblicità l’hanno affascinata, al punto da realizzare, per quest’ultimo campo, progetti non richiesti dall’azienda per la quale fa “pubblicità”. Un mosaico realizzato per il Gruppo Espace e progetti per un gioco di carte da gioco illustrano questa voglia di diversità. L’editoria in tutte le sue forme costituisce un campo in cui creerà una serie di produzioni nel corso della sua carriera.

Infinite possibilità

L’ampiezza delle aree investite da Sonia Delaunay è la traduzione di un’ambizione artistica immensa, andando contro la visione di un ritiro dell’artista che andrebbe verso supporti meno prestigiosi. Lasciamo l’ultima parola a Sonia Delaunay, che riassume la sua visione di un’arte totale, che non chiede modestia ma infinito: «L’arte astratta è un passo verso la liberazione della vecchia formula pittorica. Ma la pittura veramente nuova inizierà quando le persone capire che il colore ha una vita propria e un linguaggio molto più espressivo rispetto ai vecchi metodi. È un linguaggio misterioso sintonizzato sulle vibrazioni e sulla vita stessa del colore, nuove e infinite possibilità».

 

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