Leonardo Dell’Olio: “La creatività è legata ad un’intimità difficile da esprimere”

About the Author: Alessia

Intervista a Leonardo Dell’Olio:
Published On: 12 Dicembre 2020

Tempo stimato per la lettura: 4,2 minuti

Leonardo Dell’Olio nasce a Canosa di Puglia nel 1985. Vissuto tra il Lazio e la Puglia, nel 2010 si diploma in clarinetto coniugando lo studio presso la facoltà di Lettere all’attività di critica cinematografica per le riviste Segnocinema e Film Critica. Studia cinema con Paolo De Falco, Simone Salvemini, Angelo Amoroso d’Aragona, Paolo Pisanelli e nel 2014 ottiene la qualifica professionale di aiuto regista della Regione Puglia. Collabora con la Dinamo Film sulla pellicola di Mario Bucci: ‘Una meravigliosa stagione fallimentare’ e poi come story editor. Tra i suoi primi lavori il documentario breve sul tema dell’integrazione ‘Al Amal, speranza’ (2012), e il cortometraggio ‘Primo incontro’ (2014), girato a Madrid, sulla fugacità delle relazioni sentimentali. Il suo ultimo cortometraggio ‘Dentro il mare’ è stato presentato in anteprima alla ventunesima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce (2020).

Ci puoi raccontare il tuo ultimo lavoro? Come è nata l’idea, come si è sviluppato?

Il mio ultimo lavoro è il cortometraggio ‘Dentro il mare’. Il corto si sviluppa attorno al tema dei ricordi e della memoria che si innesta nella personale vicenda del giovane Mario, il quale in un momento drammatico della propia esistenza fugge sia dai propri dolorosi ricordi che da suo nonno, figura alla quale è fortemente legato. Questa tematica mi è molto cara, poichè ritorna nelle letture che hanno influito maggiormente sulla mia formazione, come Salinger, Elias Canetti, Proust. Ero partito da alcune mie esperienze personali legate alla mia infanzia, poi con l’ausilio dello sceneggiatore Gianluca Perrino dopo diversi momenti di confronto siamo riusciti a dare maggiore peso ai momenti simbolici e onirici del film giungento ad una narrazione minimale e dando largo spazio ai silenzi e ai gesti dei personaggi.

Quando ti sei appassionato all’arte? È qualcosa di innato o è maturato nel tempo?

Ho avvertito fin dalla prima adolescenza una grande vicinanza al mondo della poesia e della narrativa e in seguito a quello della musica. La passione per il cinema poi ha preso il sopravvento poichè mi sono accorto che queste mie inclinazioni verso il lirismo e la ricerca interiore dovevano seguire una dinamica narrativa che andasse a suggerire delle emozioni e non ad esporle in maniere pedissequa. Il cinema che similmente alla musica a livello linguistico si pone in tale direzione ma che rimarca maggiormente il peso della funzione narrativa, mi è parso l’unico modo per per poter offrire un mio punto di vista intimo e non univoco sulla realtà.

Che cosa significa per te la parola creatività?

La creatività è il motore che consente di far emergere le nostre motivazioni e la nostra personalità, la quale spesso è legata ad un intimità difficile da esprimere. Quella parte di noi stessi che è unica e custodita gelosamente, emerge nella poeticità del linguaggio artistico, il quale va sempre oltre il dato di realtà, andando a creare una statificazione di senso strettamente legata al mondo interiore del suo autore e che consente di giungere ad esprimere ciò che era nascosto poichè estremamente intimo e personale.

Come stai affrontando questo periodo di pandemia?

L’attuale situazione in cui ci troviamo non ha rappresentato per me un motivo di scoraggiamento, ma proprio in questo periodo ho trovato motivazioni nuove e tramite un impegno serio e costante nel lavoro sono giunte diverse risposte positive in merito ai miei futuri progetti. Inoltre molti professionisti che provengono soprattutto dal mondo della critica e della distribuzione cinematografica, mi hanno incoraggiato a non fermarmi, riconoscendo il valore di ‘Dentro il mare’.

Un artista che ami, un maestro per te (non necessariamente del tuo campo).

Un’artista che mi ha particolarmente influenzato nel mio percorso e alla quale sono particolarmente legato è sicuramente la poetessa Amelia Rosselli, che nelle sue liriche utilizza un linguaggio estremamente simbolico. Per La Rosselli il passato condiziona fortemente il presente, e la poetessa sottolinea spesso il peso delle nostre memorie. Questi ricordi si fanno presenti tramite degli oggetti appartenenti al passato e a volte rappresentano un fardello nel nostro quotidiano, ma la loro fondamentale importanza ritorna nella sfera onirica.

Cosa farai domani – progetti per il futuro

Il mio prossimo cortometraggio, sviluppato con il sostegno alla sceneggiatura di Gianluca Perrino è incentrato su una storia intima di crescita ed amicizia legato ai temi della salute. Nel mio nuovo lavoro affronto delle tematiche a me molto care, ad esempio il rapporto tra il mondo dell’infazia e quello dell’età adulta e il superamento dei propri conflitti interiori tramite i legami affettivi e i rapporti umani. Ho avuto già alcuni segnali incoraggianti da diversi produttori che si sono interessati al progetto, ma anche da diverse associazioni di volontariato che hanno avallato l’idea. Sono fiducioso quindi che questo nuovo lavoro possa trovare la sua forma realizzativa.

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Published On: 12 Dicembre 2020

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 13 minuti

Leonardo Dell’Olio nasce a Canosa di Puglia nel 1985. Vissuto tra il Lazio e la Puglia, nel 2010 si diploma in clarinetto coniugando lo studio presso la facoltà di Lettere all’attività di critica cinematografica per le riviste Segnocinema e Film Critica. Studia cinema con Paolo De Falco, Simone Salvemini, Angelo Amoroso d’Aragona, Paolo Pisanelli e nel 2014 ottiene la qualifica professionale di aiuto regista della Regione Puglia. Collabora con la Dinamo Film sulla pellicola di Mario Bucci: ‘Una meravigliosa stagione fallimentare’ e poi come story editor. Tra i suoi primi lavori il documentario breve sul tema dell’integrazione ‘Al Amal, speranza’ (2012), e il cortometraggio ‘Primo incontro’ (2014), girato a Madrid, sulla fugacità delle relazioni sentimentali. Il suo ultimo cortometraggio ‘Dentro il mare’ è stato presentato in anteprima alla ventunesima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce (2020).

Ci puoi raccontare il tuo ultimo lavoro? Come è nata l’idea, come si è sviluppato?

Il mio ultimo lavoro è il cortometraggio ‘Dentro il mare’. Il corto si sviluppa attorno al tema dei ricordi e della memoria che si innesta nella personale vicenda del giovane Mario, il quale in un momento drammatico della propia esistenza fugge sia dai propri dolorosi ricordi che da suo nonno, figura alla quale è fortemente legato. Questa tematica mi è molto cara, poichè ritorna nelle letture che hanno influito maggiormente sulla mia formazione, come Salinger, Elias Canetti, Proust. Ero partito da alcune mie esperienze personali legate alla mia infanzia, poi con l’ausilio dello sceneggiatore Gianluca Perrino dopo diversi momenti di confronto siamo riusciti a dare maggiore peso ai momenti simbolici e onirici del film giungento ad una narrazione minimale e dando largo spazio ai silenzi e ai gesti dei personaggi.

Quando ti sei appassionato all’arte? È qualcosa di innato o è maturato nel tempo?

Ho avvertito fin dalla prima adolescenza una grande vicinanza al mondo della poesia e della narrativa e in seguito a quello della musica. La passione per il cinema poi ha preso il sopravvento poichè mi sono accorto che queste mie inclinazioni verso il lirismo e la ricerca interiore dovevano seguire una dinamica narrativa che andasse a suggerire delle emozioni e non ad esporle in maniere pedissequa. Il cinema che similmente alla musica a livello linguistico si pone in tale direzione ma che rimarca maggiormente il peso della funzione narrativa, mi è parso l’unico modo per per poter offrire un mio punto di vista intimo e non univoco sulla realtà.

Che cosa significa per te la parola creatività?

La creatività è il motore che consente di far emergere le nostre motivazioni e la nostra personalità, la quale spesso è legata ad un intimità difficile da esprimere. Quella parte di noi stessi che è unica e custodita gelosamente, emerge nella poeticità del linguaggio artistico, il quale va sempre oltre il dato di realtà, andando a creare una statificazione di senso strettamente legata al mondo interiore del suo autore e che consente di giungere ad esprimere ciò che era nascosto poichè estremamente intimo e personale.

Come stai affrontando questo periodo di pandemia?

L’attuale situazione in cui ci troviamo non ha rappresentato per me un motivo di scoraggiamento, ma proprio in questo periodo ho trovato motivazioni nuove e tramite un impegno serio e costante nel lavoro sono giunte diverse risposte positive in merito ai miei futuri progetti. Inoltre molti professionisti che provengono soprattutto dal mondo della critica e della distribuzione cinematografica, mi hanno incoraggiato a non fermarmi, riconoscendo il valore di ‘Dentro il mare’.

Un artista che ami, un maestro per te (non necessariamente del tuo campo).

Un’artista che mi ha particolarmente influenzato nel mio percorso e alla quale sono particolarmente legato è sicuramente la poetessa Amelia Rosselli, che nelle sue liriche utilizza un linguaggio estremamente simbolico. Per La Rosselli il passato condiziona fortemente il presente, e la poetessa sottolinea spesso il peso delle nostre memorie. Questi ricordi si fanno presenti tramite degli oggetti appartenenti al passato e a volte rappresentano un fardello nel nostro quotidiano, ma la loro fondamentale importanza ritorna nella sfera onirica.

Cosa farai domani – progetti per il futuro

Il mio prossimo cortometraggio, sviluppato con il sostegno alla sceneggiatura di Gianluca Perrino è incentrato su una storia intima di crescita ed amicizia legato ai temi della salute. Nel mio nuovo lavoro affronto delle tematiche a me molto care, ad esempio il rapporto tra il mondo dell’infazia e quello dell’età adulta e il superamento dei propri conflitti interiori tramite i legami affettivi e i rapporti umani. Ho avuto già alcuni segnali incoraggianti da diversi produttori che si sono interessati al progetto, ma anche da diverse associazioni di volontariato che hanno avallato l’idea. Sono fiducioso quindi che questo nuovo lavoro possa trovare la sua forma realizzativa.

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