Lo spettacolo umano negli scatti di Gaston Paris
Tempo stimato per la lettura: 3,5 minuti
Importante artista del periodo tra le due guerre, a causa della dispersione del suo lavoro, Gaston Paris è rimasto a lungo poco conosciuto. Oggi, nella Ville Lumiere le sue fotografie sono esposte in due mostre. Una Gaston Paris, l’œil fantastique (Gaston Paris, l’occhio fantastico) alla galleria Roger-Viollet, che presenta per la prima volta la sua opera attraverso ottanta eccezionali scatti, dal 20 gennaio al 23 aprile 2022. L’altra, complementare, al Centro Pompidou dal titolo Gaston Paris. La photographie en spectacle (Gaston Paris. Fotografia in spettacolo), dal 19 gennaio fino al 18 aprile 2022.
Quest’artista in piena riabilitazione è all’origine di un lavoro imponente sia nel suo stile potente che per la diversità dei soggetti che rappresenta: dall’ebbrezza festosa degli anni Trenta alle difficoltà dopo la Seconda Guerra mondiale. Fotografo umanista e giornalista, Gaston Paris è prima di tutto un “illustratore” che documenta spesso il suo tempo con humor ed empatia.
Gaston Paris. L’occhio fantastico
Il mondo è un teatro, è quello che sembrano raccontarci le immagini in bianco e nero dell’esposizione Gaston Paris, l’œil fantastique. Un teatro dove si svolgono molteplici scene, di gioia e di dolore, d’attesa e di speranza. Scene di vita si intersecano con quelle di spettacoli (circo, danza, opera) o ricostruzioni (manifestazioni, delitti). Ritratti di anonimi accanto a quelli delle celebrità (Edith Piaf, Joséphine Baker, Brigitte Bardot o Henri Salvador), si fondono con immagini di modelli in cera, i cui corpi disarticolati ricordano il surrealismo.
La passione per il cinema
La sua formazione cinematografica lo porta a mettere in scena i suoi soggetti illuminandoli in modo frontale, diretto, modellando i corpi e i volti con giochi di luci e ombre. Infatti, c’è qualcosa di scultoreo nella fotografia di Gaston Paris. Le forme sono monumentalizzate dalla luce, i volumi sono sublimati, siano trapezisti, lottatori, ballerini, lavoratori o bambini in strada. I suoi paesaggi urbani e industriali, sempre molto grafici, sono composti alla perfezione nella cornice quadrata definita dalla scelta di una Rolleiflex.
Pilastro e unico fotografo stipendiato della rivista VU, collabora a stretto contatto con altre pubblicazioni d’arte e di medicina. Le sue fotografie sono state pubblicare sulle pagine di molte riviste illustrazioni in voga all’epoca. Dopo la sua morte, nel 1964, l’Agenzia Roger-Viollet ha acquistato la sua produzione (15.000 negativi). Oggi le sue fotografie sono conservate dalla Biblioteca Storica della Città di Parigi e distribuite dall’Agenzia Roger-Viollet.
Gaston Paris. Fotografia in spettacolo
Tecnico virtuoso e ingegnoso osservatore, serve, insieme ai suoi coetanei, l’appetito visivo degli anni 30. La mostra Gaston Paris.La photographie en spectacle al Centro Pompidou è un ulteriore invito a riscoprire l’importanza di questo fotografo, innegabilmente influenzato dal surrealismo e dalla “fantasia sociale” del suo tempo. L’esposizione è anche una riflessione sui diversi mezzi della fotografia e sulla sua distribuzione. Sono presentate una cinquantina di stampe vintage, venticinque tavole tematiche illustrate dalle stampe a contatto, una cinquantina riproduzioni di riviste, più di cento stampe realizzate negli anni Sessanta e Settanta e la proiezione di un centinaio di negativi digitalizzati.
Pioniere del fotogiornalismo
La mostra offre approfondimenti sulla pratica nascente del fotogiornalismo, e in particolare su alcuni dei temi principali che Paris ha privilegiato. Presenta la carriera esemplare di un giornalista che ha collaborator con numerose riviste trattando gli argomenti più disparati. Commissario dell’esposizione al Beaubourg è lo storico della fotografia Michel Frizot, che da più di vent’anni colleziona diversi documenti e opere di Gaston Paris, comprendente un importante corpus di fotografie e una preziosa collezione di riviste. Inoltre, la mostra presenta numerosi scatti del fondo Gaston Paris delle Collezioni Roger-Viollet. Le due esposizioni parigine contribuiscono a una migliore comprensione di un’epoca divisa tra lo splendore dei riflettori sui palchi degli spettacoli e quello dei riflettori del coprifuoco.
Foto d’apertura: Operario e rosone in controluce alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi. 1935© Gaston Paris / BHVP / Roger-Viollet
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Lo spettacolo umano negli scatti di Gaston Paris
Tempo stimato per la lettura: 11 minuti
Importante artista del periodo tra le due guerre, a causa della dispersione del suo lavoro, Gaston Paris è rimasto a lungo poco conosciuto. Oggi, nella Ville Lumiere le sue fotografie sono esposte in due mostre. Una Gaston Paris, l’œil fantastique (Gaston Paris, l’occhio fantastico) alla galleria Roger-Viollet, che presenta per la prima volta la sua opera attraverso ottanta eccezionali scatti, dal 20 gennaio al 23 aprile 2022. L’altra, complementare, al Centro Pompidou dal titolo Gaston Paris. La photographie en spectacle (Gaston Paris. Fotografia in spettacolo), dal 19 gennaio fino al 18 aprile 2022.
Quest’artista in piena riabilitazione è all’origine di un lavoro imponente sia nel suo stile potente che per la diversità dei soggetti che rappresenta: dall’ebbrezza festosa degli anni Trenta alle difficoltà dopo la Seconda Guerra mondiale. Fotografo umanista e giornalista, Gaston Paris è prima di tutto un “illustratore” che documenta spesso il suo tempo con humor ed empatia.
Gaston Paris. L’occhio fantastico
Il mondo è un teatro, è quello che sembrano raccontarci le immagini in bianco e nero dell’esposizione Gaston Paris, l’œil fantastique. Un teatro dove si svolgono molteplici scene, di gioia e di dolore, d’attesa e di speranza. Scene di vita si intersecano con quelle di spettacoli (circo, danza, opera) o ricostruzioni (manifestazioni, delitti). Ritratti di anonimi accanto a quelli delle celebrità (Edith Piaf, Joséphine Baker, Brigitte Bardot o Henri Salvador), si fondono con immagini di modelli in cera, i cui corpi disarticolati ricordano il surrealismo.
La passione per il cinema
La sua formazione cinematografica lo porta a mettere in scena i suoi soggetti illuminandoli in modo frontale, diretto, modellando i corpi e i volti con giochi di luci e ombre. Infatti, c’è qualcosa di scultoreo nella fotografia di Gaston Paris. Le forme sono monumentalizzate dalla luce, i volumi sono sublimati, siano trapezisti, lottatori, ballerini, lavoratori o bambini in strada. I suoi paesaggi urbani e industriali, sempre molto grafici, sono composti alla perfezione nella cornice quadrata definita dalla scelta di una Rolleiflex.
Pilastro e unico fotografo stipendiato della rivista VU, collabora a stretto contatto con altre pubblicazioni d’arte e di medicina. Le sue fotografie sono state pubblicare sulle pagine di molte riviste illustrazioni in voga all’epoca. Dopo la sua morte, nel 1964, l’Agenzia Roger-Viollet ha acquistato la sua produzione (15.000 negativi). Oggi le sue fotografie sono conservate dalla Biblioteca Storica della Città di Parigi e distribuite dall’Agenzia Roger-Viollet.
Gaston Paris. Fotografia in spettacolo
Tecnico virtuoso e ingegnoso osservatore, serve, insieme ai suoi coetanei, l’appetito visivo degli anni 30. La mostra Gaston Paris.La photographie en spectacle al Centro Pompidou è un ulteriore invito a riscoprire l’importanza di questo fotografo, innegabilmente influenzato dal surrealismo e dalla “fantasia sociale” del suo tempo. L’esposizione è anche una riflessione sui diversi mezzi della fotografia e sulla sua distribuzione. Sono presentate una cinquantina di stampe vintage, venticinque tavole tematiche illustrate dalle stampe a contatto, una cinquantina riproduzioni di riviste, più di cento stampe realizzate negli anni Sessanta e Settanta e la proiezione di un centinaio di negativi digitalizzati.
Pioniere del fotogiornalismo
La mostra offre approfondimenti sulla pratica nascente del fotogiornalismo, e in particolare su alcuni dei temi principali che Paris ha privilegiato. Presenta la carriera esemplare di un giornalista che ha collaborator con numerose riviste trattando gli argomenti più disparati. Commissario dell’esposizione al Beaubourg è lo storico della fotografia Michel Frizot, che da più di vent’anni colleziona diversi documenti e opere di Gaston Paris, comprendente un importante corpus di fotografie e una preziosa collezione di riviste. Inoltre, la mostra presenta numerosi scatti del fondo Gaston Paris delle Collezioni Roger-Viollet. Le due esposizioni parigine contribuiscono a una migliore comprensione di un’epoca divisa tra lo splendore dei riflettori sui palchi degli spettacoli e quello dei riflettori del coprifuoco.
Foto d’apertura: Operario e rosone in controluce alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi. 1935© Gaston Paris / BHVP / Roger-Viollet
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