MATERIAE la doppia mostra di Javier Marín

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 1 Luglio 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,4 minuti

Dal 3 luglio al 6 ottobre 2024, Palazzo Esposizioni Roma e il Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano ospitano le mostre dedicate all’artista messicano Javier Marín. Il progetto espositivo, intitolato MATERIAE, è uno dei principali appuntamenti di rilevanza culturale all’interno delle celebrazioni dei 150 anni della nascita dei rapporti diplomatici tra Italia e Messico.

Scultore, disegnatore, pittore, Javier Marín (Uruapan, Messico 1962) ha da sempre reso omaggio, con il suo lavoro ultratrentennale, alla cultura e alla storia dell’arte italiana, contaminando i temi di ispirazione preispanica con forme e linguaggi propri del manierismo toscano e del barocco romano.

La ricerca creativa di Javier Marín

MATERIAE è una raccolta di opere che narra, nel suo insieme, le diverse direzioni intraprese da Marín con la sua ricerca. Corpi senza peso e flessibili, forme carnose, esuberanti e in tensione, trovano un’espressione inedita attraverso l’impiego di nuovi materiali, supporti e formati: oltre al marmo e al legno, il disegno digitale, la pittura, la resina poliestere e l’arazzo.

Sperimentale e riflessiva, la ricerca creativa di Javier Marín utilizza la materia come mezzo per interrogare le possibilità dell’arte di oggi: è possibile disegnare espandendosi nello spazio fisico utilizzando le risorse attuali, o scolpire nello spazio virtuale dello schermo? Come si può integrare la casualità dei numeri o l’intelligenza artificiale nella creazione artistica?

L’artista risponde cancellando le differenze tra generi e modi di produzione, muovendosi con un’insolita fluidità da un materiale all’altro: dalla grafica alla pittura e alla scultura, dall’analogico al digitale, dallo spazio fisico reale a quello virtuale dello schermo. Con uno sguardo pienamente postmoderno, pratica un’arte spaziale transmediale ed esplora, oltre la scultura, nuove dimensioni.

Una retrospettiva in due tempi

In due sedi romane – con due mostre simultanee – Palazzo Esposizioni Roma e Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano, il pubblico potrà fare esperienza del processo di lavoro di Javier Marín, dalla preparazione attraverso il disegno, sino alla trasformazione in sculture e arazzi monumentali.

A Palazzo Esposizioni Roma è presentata la produzione più recente, incentrata sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sul tema della sostenibilità ambientale sviluppato grazie al riutilizzo di resine di scarto derivate da produzione industriale. Sono esposte 35 opere realizzate in resina poliestere amaranto, legno, arazzi, tessuti, stampe digitali e video.

Nelle aule delle Terme di Diocleziano è collocata l’opera monumentale Columna, di oltre 8 metri di altezza, realizzata nel 2004, interamente composta da frammenti scultorei di corpi in resina, innalzata su un basamento in legno concepito come un’antica base di colonna romana. Accanto 6 sculture in bronzo e arazzi realizzati con disegni dell’artista, eseguiti con metodi tradizionali di tessitura della zona dello Yucatan.

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Published On: 1 Luglio 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

Dal 3 luglio al 6 ottobre 2024, Palazzo Esposizioni Roma e il Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano ospitano le mostre dedicate all’artista messicano Javier Marín. Il progetto espositivo, intitolato MATERIAE, è uno dei principali appuntamenti di rilevanza culturale all’interno delle celebrazioni dei 150 anni della nascita dei rapporti diplomatici tra Italia e Messico.

Scultore, disegnatore, pittore, Javier Marín (Uruapan, Messico 1962) ha da sempre reso omaggio, con il suo lavoro ultratrentennale, alla cultura e alla storia dell’arte italiana, contaminando i temi di ispirazione preispanica con forme e linguaggi propri del manierismo toscano e del barocco romano.

La ricerca creativa di Javier Marín

MATERIAE è una raccolta di opere che narra, nel suo insieme, le diverse direzioni intraprese da Marín con la sua ricerca. Corpi senza peso e flessibili, forme carnose, esuberanti e in tensione, trovano un’espressione inedita attraverso l’impiego di nuovi materiali, supporti e formati: oltre al marmo e al legno, il disegno digitale, la pittura, la resina poliestere e l’arazzo.

Sperimentale e riflessiva, la ricerca creativa di Javier Marín utilizza la materia come mezzo per interrogare le possibilità dell’arte di oggi: è possibile disegnare espandendosi nello spazio fisico utilizzando le risorse attuali, o scolpire nello spazio virtuale dello schermo? Come si può integrare la casualità dei numeri o l’intelligenza artificiale nella creazione artistica?

L’artista risponde cancellando le differenze tra generi e modi di produzione, muovendosi con un’insolita fluidità da un materiale all’altro: dalla grafica alla pittura e alla scultura, dall’analogico al digitale, dallo spazio fisico reale a quello virtuale dello schermo. Con uno sguardo pienamente postmoderno, pratica un’arte spaziale transmediale ed esplora, oltre la scultura, nuove dimensioni.

Una retrospettiva in due tempi

In due sedi romane – con due mostre simultanee – Palazzo Esposizioni Roma e Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano, il pubblico potrà fare esperienza del processo di lavoro di Javier Marín, dalla preparazione attraverso il disegno, sino alla trasformazione in sculture e arazzi monumentali.

A Palazzo Esposizioni Roma è presentata la produzione più recente, incentrata sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sul tema della sostenibilità ambientale sviluppato grazie al riutilizzo di resine di scarto derivate da produzione industriale. Sono esposte 35 opere realizzate in resina poliestere amaranto, legno, arazzi, tessuti, stampe digitali e video.

Nelle aule delle Terme di Diocleziano è collocata l’opera monumentale Columna, di oltre 8 metri di altezza, realizzata nel 2004, interamente composta da frammenti scultorei di corpi in resina, innalzata su un basamento in legno concepito come un’antica base di colonna romana. Accanto 6 sculture in bronzo e arazzi realizzati con disegni dell’artista, eseguiti con metodi tradizionali di tessitura della zona dello Yucatan.

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