La classifica dei migliori musei italiani della Museum Week

About the Author: Redazione ViviCreativo

Musei italiani Museum Week
Published On: 31 Marzo 2015

Tempo stimato per la lettura: 5,8 minuti

Domenica si è ufficialmente conclusa la Museum Week e, dopo aver fatto un riepilogo di quanto accaduto fino a giovedì, proviamo a dare la nostra opinione su questa iniziativa e a tracciare un quadro dei musei italiani che hanno sfruttato meglio questa occasione.

Partiamo da un presupposto: per noi la Museum Week è stata semplicemente un successo, i musei di tutto il mondo hanno dimostrato come usando i social sia possibile creare engagement con gli utenti, diffondere i propri contenuti e, soprattutto, sono riusciti a dialogare tra di loro. Per avvalorare la nostra tesi, nel proseguo dell’articolo, daremo i numeri della Museum Week e faremo una brevissima analisi di tipo qualitativo (strettamente personale) di quelli che sono stati

Il segreto della riuscita di questa manifestazione è per me tutto qui: i musei sono diventati vere e proprie persone e hanno iniziato un dialogo tra di loro, giocando, scherzando, mostrando i loro lati nascosti, i loro souvenir, i loro visitatori.
Personalmente credo che per diffondere la cultura e i luoghi di cultura sia fondamentale che chi li gestisce, chi li vive, chi li ama, si tolga quell’aria di “finta superiorità” e inizi a far capire a tutti quanto sia bello passare una giornata in un museo con la propria famiglia, con la propria ragazza/o o con i propri amici.
Solamente in questo modo sarà infatti possibile rendere l’arte, la creatività, la cultura alla portata di tutti, per far questo è fondamentale presidiare tutti i canali dove ci sono le persone comuni, i social in primis.

I numeri della Museum Week

Per capire meglio la portata e la riuscita di questa iniziativa partiamo da alcuni numeri:
– 180.105 tweets dai musei e dagli utenti di Twitter di tutto il mondo;
– 423.454 retweets:
– 9.550 tweets dai musei e utenti italiani;
– 41.750 retweets da musei e utenti italiani.

A livello quantitativo l’Italia ottiene primo e secondo posto dei musei più attivi sulla rete:

  • Massaciuccoli Romana è in assoluto il museo che più ha conversato con gli altri musei (80), quello che ha totalizzato il maggior numero di retweets 10.653 e quello che ha risposto il maggior numero di volte (2.097);
  • Al secondo posto si piazza il Museo Archeologico di Porto Torres che ha interagito con 41 musei, ed ha ritwittato quasi 10.000 post e oltre 1500 risposte;
  • Completa il podio quantitativo uno dei più grandi musei al mondo: il Louvre, che ha conversato con 14 musei ha ritwittato 7.500 post e replicato 226 volte.

La Top Ten è completata dal Musee d’Orsay (Francia); Ukiyo e Ota Memorial Museum of Art (Giappone); British Museum (Inghilterra); Palais Decouverte (Francia); Museo Bergallo (Italia); The State Hermitage Museum (Russia); Museo Civico Archeologico del Distretto Minerario Rio nell’Elba (Italia).

Come possiamo vedere l’Italia fa la parte del leone nella classifica quantitativa della Museum Week, mettendo 4 musei tra i 10 più attivi, seguono la Francia con 3, e Giappone, Inghilterra e Russia con uno per uno.

La strategia dei musei italiani

Dopo aver visto i numeri dei musei più attivi a livello mondiale, entriamo nel dettaglio della strategia dei musei italiani, vediamo cioè come i nostri musei hanno sfruttato l’opportunità della Museum Week per veicolare i propri contenuti.
Secondo il sito ufficiale della Museum Week, sono 252 i musei italiani che hanno deciso di partecipare all’iniziativa, noi per brevità e per sintesi ve ne mostreremo solamente alcuni.

Partiamo da una premessa, La “fortuna” del Massaciuccoli e degli altri “piccoli musei” è stata anche avere almeno due account dedicati a loro, dal nome “Piccoli musei”, che hanno sicuramente fatto la differenza a livello di engagement.

Non possiamo non partire dal Massaciuccoli Romana che ha deciso di presidiare il canale Twitter costantemente: ha infatti interagito costantemente con tutti i musei e gli utenti che hanno citato il museo, creando con loro un dialogo continuo, fatto di tweet (non tantissimi), retweet (una marea) e tantissime risposte.

La strategia del Museo Archeologico di Porto Torres e del Museo Bergallo è stata molto simile a quella del Massaciuccoli Romana: tantissimi retweets e risposte agli utenti, anche se c’è da sottolineare come il Museo Bergallo sia stato anche il museo italiano che ha creato più tweet (173).

L’unica cosa che mi è piaciuta meno sono i post di buongiorno o simili, pieni di tag di utenti o altri musei, ma quella è deformazione professionale in quanto a me non piacciono neanche da parte delle persone comuni.

Uno dei musei che ho apprezzato maggiormente è stato quello dei Musei in Comune di Roma (attivissimo anche durante l’anno, soprattutto su Instagram con foto così belle che fanno bene al cuore e all’anima) che ha adottato una strategia totalmente diversa: molte meno risposte, un buon numero di Tweet utilizzando perfettamente gli hashtag a tema della settimana.  Sicuramente il fatto di avere così tante opere straordinarie, l’ausilio di una città come Roma e tantissimi visitatori ha aiutato l’account dei Musei in Comune di Roma, ma devo ammettere che probabilmente è quello che mi ha entusiasmato di più. Non ho dubbi nel dire che siano i Musei in Comune di Roma a vincere la Museum Week.

Strategia simile anche per Palazzo Madama di Torino, poche risposte, molti retweet a tema con le opere del museo e diversi tweet rispettando gli hashtag del giorno. Una seconda posizione, nella nostra speciale speciale classifica della Museum Week.

Terzo posto a pari merito per due account che mi hanno stupito con effetti speciali: la GAM di Torino e la Fondazione Querini Stampalia. A me hanno entusiasmato e fatto appassionare alle loro opere, soprattutto mi è piaciuto molto il mix tra tweet creati da loro e i retweet degli altri.

Concludiamo con due menzioni d’onore per un tweet singolo: quello del Museo Barberini e quello del Museo Civico di Maglie che hanno, sempre secondo me, compreso in pieno lo spirito della Museum Week:

Chiediamo scusa a tutti i musei non segnalati, ma siete stati davvero tantissimi e probabilmente qualcuno ci è sfuggito, segnalatecelo nei vostri commenti. Ah, questa volta fatecelo dire: siamo davvero orgogliosi dei musei italiani e del lavoro che hanno fatto in questa Museum Week.

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Published On: 31 Marzo 2015

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 18 minuti

Domenica si è ufficialmente conclusa la Museum Week e, dopo aver fatto un riepilogo di quanto accaduto fino a giovedì, proviamo a dare la nostra opinione su questa iniziativa e a tracciare un quadro dei musei italiani che hanno sfruttato meglio questa occasione.

Partiamo da un presupposto: per noi la Museum Week è stata semplicemente un successo, i musei di tutto il mondo hanno dimostrato come usando i social sia possibile creare engagement con gli utenti, diffondere i propri contenuti e, soprattutto, sono riusciti a dialogare tra di loro. Per avvalorare la nostra tesi, nel proseguo dell’articolo, daremo i numeri della Museum Week e faremo una brevissima analisi di tipo qualitativo (strettamente personale) di quelli che sono stati

Il segreto della riuscita di questa manifestazione è per me tutto qui: i musei sono diventati vere e proprie persone e hanno iniziato un dialogo tra di loro, giocando, scherzando, mostrando i loro lati nascosti, i loro souvenir, i loro visitatori.
Personalmente credo che per diffondere la cultura e i luoghi di cultura sia fondamentale che chi li gestisce, chi li vive, chi li ama, si tolga quell’aria di “finta superiorità” e inizi a far capire a tutti quanto sia bello passare una giornata in un museo con la propria famiglia, con la propria ragazza/o o con i propri amici.
Solamente in questo modo sarà infatti possibile rendere l’arte, la creatività, la cultura alla portata di tutti, per far questo è fondamentale presidiare tutti i canali dove ci sono le persone comuni, i social in primis.

I numeri della Museum Week

Per capire meglio la portata e la riuscita di questa iniziativa partiamo da alcuni numeri:
– 180.105 tweets dai musei e dagli utenti di Twitter di tutto il mondo;
– 423.454 retweets:
– 9.550 tweets dai musei e utenti italiani;
– 41.750 retweets da musei e utenti italiani.

A livello quantitativo l’Italia ottiene primo e secondo posto dei musei più attivi sulla rete:

  • Massaciuccoli Romana è in assoluto il museo che più ha conversato con gli altri musei (80), quello che ha totalizzato il maggior numero di retweets 10.653 e quello che ha risposto il maggior numero di volte (2.097);
  • Al secondo posto si piazza il Museo Archeologico di Porto Torres che ha interagito con 41 musei, ed ha ritwittato quasi 10.000 post e oltre 1500 risposte;
  • Completa il podio quantitativo uno dei più grandi musei al mondo: il Louvre, che ha conversato con 14 musei ha ritwittato 7.500 post e replicato 226 volte.

La Top Ten è completata dal Musee d’Orsay (Francia); Ukiyo e Ota Memorial Museum of Art (Giappone); British Museum (Inghilterra); Palais Decouverte (Francia); Museo Bergallo (Italia); The State Hermitage Museum (Russia); Museo Civico Archeologico del Distretto Minerario Rio nell’Elba (Italia).

Come possiamo vedere l’Italia fa la parte del leone nella classifica quantitativa della Museum Week, mettendo 4 musei tra i 10 più attivi, seguono la Francia con 3, e Giappone, Inghilterra e Russia con uno per uno.

La strategia dei musei italiani

Dopo aver visto i numeri dei musei più attivi a livello mondiale, entriamo nel dettaglio della strategia dei musei italiani, vediamo cioè come i nostri musei hanno sfruttato l’opportunità della Museum Week per veicolare i propri contenuti.
Secondo il sito ufficiale della Museum Week, sono 252 i musei italiani che hanno deciso di partecipare all’iniziativa, noi per brevità e per sintesi ve ne mostreremo solamente alcuni.

Partiamo da una premessa, La “fortuna” del Massaciuccoli e degli altri “piccoli musei” è stata anche avere almeno due account dedicati a loro, dal nome “Piccoli musei”, che hanno sicuramente fatto la differenza a livello di engagement.

Non possiamo non partire dal Massaciuccoli Romana che ha deciso di presidiare il canale Twitter costantemente: ha infatti interagito costantemente con tutti i musei e gli utenti che hanno citato il museo, creando con loro un dialogo continuo, fatto di tweet (non tantissimi), retweet (una marea) e tantissime risposte.

La strategia del Museo Archeologico di Porto Torres e del Museo Bergallo è stata molto simile a quella del Massaciuccoli Romana: tantissimi retweets e risposte agli utenti, anche se c’è da sottolineare come il Museo Bergallo sia stato anche il museo italiano che ha creato più tweet (173).

L’unica cosa che mi è piaciuta meno sono i post di buongiorno o simili, pieni di tag di utenti o altri musei, ma quella è deformazione professionale in quanto a me non piacciono neanche da parte delle persone comuni.

Uno dei musei che ho apprezzato maggiormente è stato quello dei Musei in Comune di Roma (attivissimo anche durante l’anno, soprattutto su Instagram con foto così belle che fanno bene al cuore e all’anima) che ha adottato una strategia totalmente diversa: molte meno risposte, un buon numero di Tweet utilizzando perfettamente gli hashtag a tema della settimana.  Sicuramente il fatto di avere così tante opere straordinarie, l’ausilio di una città come Roma e tantissimi visitatori ha aiutato l’account dei Musei in Comune di Roma, ma devo ammettere che probabilmente è quello che mi ha entusiasmato di più. Non ho dubbi nel dire che siano i Musei in Comune di Roma a vincere la Museum Week.

Strategia simile anche per Palazzo Madama di Torino, poche risposte, molti retweet a tema con le opere del museo e diversi tweet rispettando gli hashtag del giorno. Una seconda posizione, nella nostra speciale speciale classifica della Museum Week.

Terzo posto a pari merito per due account che mi hanno stupito con effetti speciali: la GAM di Torino e la Fondazione Querini Stampalia. A me hanno entusiasmato e fatto appassionare alle loro opere, soprattutto mi è piaciuto molto il mix tra tweet creati da loro e i retweet degli altri.

Concludiamo con due menzioni d’onore per un tweet singolo: quello del Museo Barberini e quello del Museo Civico di Maglie che hanno, sempre secondo me, compreso in pieno lo spirito della Museum Week:

Chiediamo scusa a tutti i musei non segnalati, ma siete stati davvero tantissimi e probabilmente qualcuno ci è sfuggito, segnalatecelo nei vostri commenti. Ah, questa volta fatecelo dire: siamo davvero orgogliosi dei musei italiani e del lavoro che hanno fatto in questa Museum Week.

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