Noi che desideriamo senza fine di Karine Rougier
Tempo stimato per la lettura: 3,5 minuti
Nous qui désirons sans fin (Noi che desideriamo senza fine) è il titolo della mostra personale di Karine Rougier che si tiene dal 20 gennaio al 31 marzo 2023, al Drawing Lab di Parigi. Il titolo fa riferimento all’omonimo libro di Raoul Vaneigheim, in cui lo scrittore e giornalista belga afferma: «Siamo i figli di un mondo devastato, che cercano di rinascere in un mondo da creare. Imparare a diventare umani è l’unica radicalità».
Il disegno evoca mondi diversi e altre dimensioni
Vincitrice del Premio Drawing Now nel 2022, l’artista propone un’esposizione collettiva. Dal disegno a matita alla gouache, dalla pittura all’acquerello, dai film su pellicola ai diorami, per scoprire non una sola storia, ma le storie dell’artista e dei suoi ospiti.
Le opere esposte reinventano una natura dove forme umane si mescolano a quelle animali, in cui corpi e potenze invisibili si uniscono nello stesso ammaliante abbraccio. Attraversate da un potente slancio vitale, le sue composizioni sono il frutto di uno sguardo emancipato che infonde desiderio e potere nei corpi.
Interesse per l’esoterismo
Inizialmente profondamente ispirate alle miniature della Clavis Artis, un manuale di alchimia della fine del XVII o dell’inizio del XVIII secolo, le opere di Karine Rougier risuonano con il mondo di oggi, affrontando il clima di urgenza, il potere della natura e il rapporto tra gli esseri viventi riportandoli ad elementi simbolici.
In questa mostra, in cui l’acqua e i fluidi corporei sono collegati, Karine Rougier rivisita e dà nuova vita a queste vecchie immagini, come per proteggersi dalla terrificante realtà contemporanea, per aprire i nostri cuori alla magia, alla tenerezza, ma anche per far parlare mostri e i mondi invisibili.
Lo sguardo si trasforma in sensazioni
Al Drawing Lab, Karine Rougier esplora i suoi mondi in modi nuovi. Gioca con scale e supporti, confondendo i limiti della realtà e della finzione. Ogni disegno è un’abbondanza di dettagli, icone e attributi mutuati da tutte le civiltà del mondo.
La profusione di dettagli invita lo spettatore ad avvicinarsi ed esplorarne tutti i significati. L’artista affronta anche il carattere universale dell’abbraccio, dell’allattamento, dell’intreccio dei corpi come fonte di amore e di energia personale o collettiva.
Dalla matita alla pellicola
Il disegno esce dalla carta e prende vita in due cortometraggi realizzati a quattro mani con Valérie Pelet. I video presentano carte da gioco e carte divinatorie. Le immagini danno vita simbolicamente alle carte da gioco dei diversi secoli, che sono rimaste accuratamente classificate e archiviate negli scaffali del CCR di Marsiglia.
Le artiste si interrogano inoltre sull’approccio estetico dei gesti che mettono in scena il dispositivo stesso dell’archiviazione e il gesto del gioco, il ruolo del caso che cerchiamo invano di controllare.
Affinità elettive
Nella sua mostra Karine Rougier ha fatto altri due inviti. Il primo, a Stephen Ellcock, collezionista di immagini, scrittore e ricercatore, in particolare autore di opere da cui l’artista spesso trae inspirazione. Ellcock ha selezionato alcune immagini che riecheggiano con il lavoro di Karine Rougier.
Avendo in comune la passione per la cosmologia, i codici miniati, l’alchimia, i testi magici e più in generale tutto ciò che riguarda il misterioso e l’esoterico, è quindi del tutto naturale che tra loro nasca il dialogo, come una danza cosmica.
Il mondo in miniatura
Insegnante alla Belle Arti di Marsiglia, il secondo invito di Karine Rougier è rivolto ai suoi studenti. A loro ha chiesto di “raccontare la storia in modo piccolissimo” attraverso la figura della carta da gioco e quella divinatoria.
La risposta assume la forma di diapositive disegnate e fotografate proiettate nella mostra. Noi che desideriamo senza fine è un tuffo nel disegno, un invito a giocare, pescare una carta e leggere un mondo nuovo.
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Noi che desideriamo senza fine di Karine Rougier
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
Nous qui désirons sans fin (Noi che desideriamo senza fine) è il titolo della mostra personale di Karine Rougier che si tiene dal 20 gennaio al 31 marzo 2023, al Drawing Lab di Parigi. Il titolo fa riferimento all’omonimo libro di Raoul Vaneigheim, in cui lo scrittore e giornalista belga afferma: «Siamo i figli di un mondo devastato, che cercano di rinascere in un mondo da creare. Imparare a diventare umani è l’unica radicalità».
Il disegno evoca mondi diversi e altre dimensioni
Vincitrice del Premio Drawing Now nel 2022, l’artista propone un’esposizione collettiva. Dal disegno a matita alla gouache, dalla pittura all’acquerello, dai film su pellicola ai diorami, per scoprire non una sola storia, ma le storie dell’artista e dei suoi ospiti.
Le opere esposte reinventano una natura dove forme umane si mescolano a quelle animali, in cui corpi e potenze invisibili si uniscono nello stesso ammaliante abbraccio. Attraversate da un potente slancio vitale, le sue composizioni sono il frutto di uno sguardo emancipato che infonde desiderio e potere nei corpi.
Interesse per l’esoterismo
Inizialmente profondamente ispirate alle miniature della Clavis Artis, un manuale di alchimia della fine del XVII o dell’inizio del XVIII secolo, le opere di Karine Rougier risuonano con il mondo di oggi, affrontando il clima di urgenza, il potere della natura e il rapporto tra gli esseri viventi riportandoli ad elementi simbolici.
In questa mostra, in cui l’acqua e i fluidi corporei sono collegati, Karine Rougier rivisita e dà nuova vita a queste vecchie immagini, come per proteggersi dalla terrificante realtà contemporanea, per aprire i nostri cuori alla magia, alla tenerezza, ma anche per far parlare mostri e i mondi invisibili.
Lo sguardo si trasforma in sensazioni
Al Drawing Lab, Karine Rougier esplora i suoi mondi in modi nuovi. Gioca con scale e supporti, confondendo i limiti della realtà e della finzione. Ogni disegno è un’abbondanza di dettagli, icone e attributi mutuati da tutte le civiltà del mondo.
La profusione di dettagli invita lo spettatore ad avvicinarsi ed esplorarne tutti i significati. L’artista affronta anche il carattere universale dell’abbraccio, dell’allattamento, dell’intreccio dei corpi come fonte di amore e di energia personale o collettiva.
Dalla matita alla pellicola
Il disegno esce dalla carta e prende vita in due cortometraggi realizzati a quattro mani con Valérie Pelet. I video presentano carte da gioco e carte divinatorie. Le immagini danno vita simbolicamente alle carte da gioco dei diversi secoli, che sono rimaste accuratamente classificate e archiviate negli scaffali del CCR di Marsiglia.
Le artiste si interrogano inoltre sull’approccio estetico dei gesti che mettono in scena il dispositivo stesso dell’archiviazione e il gesto del gioco, il ruolo del caso che cerchiamo invano di controllare.
Affinità elettive
Nella sua mostra Karine Rougier ha fatto altri due inviti. Il primo, a Stephen Ellcock, collezionista di immagini, scrittore e ricercatore, in particolare autore di opere da cui l’artista spesso trae inspirazione. Ellcock ha selezionato alcune immagini che riecheggiano con il lavoro di Karine Rougier.
Avendo in comune la passione per la cosmologia, i codici miniati, l’alchimia, i testi magici e più in generale tutto ciò che riguarda il misterioso e l’esoterico, è quindi del tutto naturale che tra loro nasca il dialogo, come una danza cosmica.
Il mondo in miniatura
Insegnante alla Belle Arti di Marsiglia, il secondo invito di Karine Rougier è rivolto ai suoi studenti. A loro ha chiesto di “raccontare la storia in modo piccolissimo” attraverso la figura della carta da gioco e quella divinatoria.
La risposta assume la forma di diapositive disegnate e fotografate proiettate nella mostra. Noi che desideriamo senza fine è un tuffo nel disegno, un invito a giocare, pescare una carta e leggere un mondo nuovo.
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